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Riflessioni sulla Cultura Vedica

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di Parabhakti dasindice articoli

 

Adorazione od Idolatria? La storia di Sri Jagannath

Ottobre 2010

 

Adorazione od Idolatria? La storia di Sri JagannathLa prima volta che si entra in un tempio Induista spesso si rimane confusi dalla moltitudine di raffigurazioni presenti sull'altare.
Quando poi si assiste all'offerta di cerimoniali, di cibo, di fiori alla Divinità, il visitatore meno informato potrebbe concludere  di stare osservando pratiche di idolatria politeista.
Anche se le tradizioni religiose presenti in India sono così tante e diverse tra loro, tanto da costituire un vero e proprio universo, è bene ricordare che quella monoteista è quella più diffusa e che nei suoi altari sono adorate solo murti (statue sacre) che rappresentano manifestazioni di Dio (Avatara) o che ne ricordano i passatempi.
Sono quindi escluse raffigurazioni di deva (dei o semi-dei), i responsabili dei fenomeni naturali, dei sensi o dei sentimenti (vedi gli dei greci) tanto venerati da chi cerca benesseri e facilitazioni materiali.
La varietà sull'altare rappresenta il polimorfismo di Dio.
Con questa comprensione di base, sarà affascinante per il ricercatore spirituale studiare le caratteristiche e conoscere le storie delle varie manifestazioni di Dio adorate in India (Krishna, Rama, Govinda, Jagannath ecc.)
Di seguito trovate la trascrizione di una lezione di Radhanath Swami tenuta in occasione del festival del Ratha Yatra (festival dei carri) in onore di Sri Jagannath (Jagat = universo Nath = Signore)
Nella prima parte approfondisce la differenza tra idolatria ed adorazione, tra politeismo e polimorfismo, nella seconda, racconta la storia di Sri Jagannath, la manifestazione di Dio tanto adorata nell'India orientale, in particolare nell'Orissa.
Ogni anno  a nella sacra località di Jagannath Puri i giganteschi carri delle Divinità sono fatti sfilare tra milioni di festanti pellegrini.
La ISKCON organizza ogni anno il festival del Ratha Yatra anche nelle principali capitali del mondo;  in Italia a Milano, Firenze, Viareggio.

 

Parabhakti das

 

Prima Parte

 

L'adorazione della Divinità

di Radhanath Swami

 

“Oggi stiamo celebrando uno dei festival più meravigliosi - la storia di come questo evento fu originato dal Signore e dai Suoi devoti è meravigliosa.
 Le Scritture dicono che quelli che vedono la Divinità come fatta di pietra o di legno, il maestro spirituale come una persona comune ed i vaisnava (devoti di Dio) come ordinari, catalogandoli in religioni, nazionalità, razze, possiedono una mentalità infernale. Nel mondo occidentale, l’adorazione delle Divinità è fraintesa e scambiata per idolatria. Le persone pensano, voi versate queste sostanze preziose come lo yogurt, il ghi (burro chiarificato) su degli idoli di legno; perché non le distribuite ai poveri?
Anche nella letteratura vedica l’adorazione degli idoli è condannata!
Nella Bibbia e nel Corano apprendiamo che c’erano persone immorali, irreligiose, senza etica che adoravano idoli per motivi di bassa levatura. I diversi idoli erano adorati per  ottenere benefici personali ed in pratica non c’era nessuna concezione di Dio. Per questo i riformisti spirituali, i profeti e le persone sante di quel tempo, condannarono l'adorazione degli idoli. Dichiararono che esiste un solo Signore Supremo e che tutti gli esseri viventi sono Suoi figli. Si deve adorare, dicevano, questo Signore Supremo indirizzando a Lui ogni adorazione, come si annaffiano le radici per nutrire un albero.
Presero le distanze, discostandosi dagli idoli.
Queste persone, non adoravano neppure gli esseri celesti, bensì degli idoli di loro invenzione, per scopi di loro invenzione.
Anche noi siamo della stessa opinione di quei saggi!
“Nella cultura vedica, che è una cultura senza tempo, rivelata dallo stesso Signore Supremo e che è stata seguita dai più grandi trascendentalisti dal cuore puro, troviamo l’adorazione di quella suprema Verità Assoluta nella forma di Divinità. È una grande scienza che risveglia la devozione e l’amore per Dio; dobbiamo comprenderla in modo scientifico.
La Suprema Verità assoluta, possiede innumerevoli potenze, queste potenze sono classificate in tre categorie: l’energia interna del Signore, l’energia esterna del Signore e l’energia marginale (gli esseri viventi). Il mondo spirituale esiste da sempre, là ogni cosa è eterna, piena di conoscenza e di felicità, questo è l’illimitato regno del Signore, in esso esistono innumerevoli pianeti spirituali e tutti questi pianeti si trovano nel cielo spirituale. Il cielo spirituale è il Brahmajyoti, il fulgore che emana dal corpo del Signore; su ognuno di questi pianeti il Signore risiede in varie forme per reciprocare con i Suoi devoti. Tutto quello che avviene su quelle dimore, è sotto il controllo di Yogamaya la Sua energia interna. Poi abbiamo l’energia materiale e l’energia marginale.
“L’energia marginale o jiva-shakti sono le innumerevoli particelle o parti integranti che emanano dal Signore Supremo. Poiché l’esperienza spirituale più alta è quella dell’amore e l’amore perfetto avviene tra l’amato e l’amante, Krishna si espande in innumerevoli entità viventi che hanno la funzione di dare piacere al Signore dal quale riceveranno in cambio piacere.
“Sia Mosè sia Gesù dichiararono che il comandamento più importante, quello più elevato è quello di amare il Signore con tutto se stessi, mente, corpo, parole. La natura costituzionale dell’essere è di amare Dio, perché è parte di Dio, proprio come gli innumerevoli raggi che emanano dal pianeta solare. Ogni raggio è qualitativamente identico al sole ed emana luce e calore, il raggio però è solo una minuscola, infinitesimale parte del sole; emana dal sole ed è sempre subordinato ad esso, allo stesso modo il Signore Si espande ed emana innumerevoli particelle, le anime spirituali. Ognuna è qualitativamente uguale a Lui. Noi siamo tutti sat, cit e ananda, eterni, pieni di conoscenza e di felicità, ma un altro aspetto della natura dell’anima è che siamo subordinati a Lui. La nostra esistenza ha un solo scopo, gustare e condividere l’estasi dell’amore divino. L’amore però per essere definito tale ha bisogno del libero arbitrio.
“Recentemente a Mumbai (Bombay) un mio amico mi ha portato in uno studio d’animazione… col computer riescono a creare qualsiasi cosa, possono creare persone, creazioni che sembrano proprio persone, l’operatore può programmarle in modo che facciano qualsiasi cosa, possono saltare montagne, muovere gli arti a piacimento dell’operatore... A queste piccole persone, potete far fare qualsiasi cosa eccetto una… non possono amare, perché l’amore richiede il libero arbitrio. Se puntaste una pistola alla testa di qualcuno dicendo: “Servimi!” probabilmente vi servirebbe, ma proverebbe piacere nel farlo? Sentireste voi piacere? Se la persona però abbandonasse ogni cosa per servirvi, questo atto, non susciterebbe forse in voi altrettanto amore? Per essere perfetto, l’amore, ha bisogno di questo libero arbitrio.
“Noi siamo jiva-shakti o tathastha-shakti, noi possiamo decidere se servire il Signore con amore con devozione o se vivere indipendentemente da Lui. Al fine di ampliare in generale questa dimensione dell’amore divino, il Signore si espande nel mondo materiale, ed è lì che noi stiamo vivendo. L’energia materiale è eterna, ma tutte le sue manifestazioni sono temporanee.
Nel mondo spirituale, il tempo si nota per la sua assenza. Lì ognuno è eterno, ogni cosa è eterna. Non esiste la vecchiaia, non esistono né la sofferenza né la morte.
“In questo mondo materiale siccome ogni cosa è controllata dal tempo, ogni cosa è soggetta a invecchiamento e morte, perciò c’è così tanta sofferenza. Lo Srimad-Bhagavatam, dice che lo scopo di tutte le sofferenze che quest’energia materiale racchiude è quello di spingere ed ispirare le persone a ritornare a casa, nella loro dimora eterna, al servizio di Dio. L’anima è indistruttibile, ma deve attraversare tutte queste fasi di vita materiale ed esperienze.
“Il Signore è così gentile… Nella Bhagavad-gita Krishna dice che personalmente discende in questo mondo materiale con gentilezza e misericordia verso di noi, discende per ristabilire i principi della religione e per attrarci con i Suoi meravigliosi passatempi. In accordo a tempo, luogo e circostanze il Signore appare nella Sua forma originale di Syamasundara oppure nelle Sue forme plenarie di Varaha, di Ramacandra, oppure discende attraverso i suoi figli, i suoi rappresentanti autentici, i Suoi puri devoti. C’è una sola religione, il sanathana-dharma, che significa amare Dio, questo sanathana-dharma è rivelato in diversi luoghi attraverso differenti linguaggi e religioni, ma l’essenza di tutte le religioni è servire ed amare Dio. Tutti i settarismi sono basati su mentalità ristrette. Il Signore è la fonte di tutte le energie.
“Ho brevemente descritto le tre energie principali del Signore, ora, dirò qualcosa di più sull’energia materiale. Krishna dice nella Gita: ‘Questa Mia divina energia costituita dalle tre influenze della natura materiale, è molto difficile da superare, ma colui che si sottomette a Me, può facilmente varcarne i limiti.’ Krishna dice che dal Suo punto di vista, quest’energia materiale è divina, eterna e trascendente. Srila Prabhupada afferma che in realtà c’è solo un’energia, che si differenzia in base alla nostra percettività.”
“Prendiamo ad esempio l’energia proveniente da una centrale elettrica: quando viene utilizzata in un forno, crea calore, se la stessa identica energia viene utilizzata da un frigorifero, genera freddo. Quindi l’energia elettrica non è né calda, né fredda, è un’energia che si manifesta in modo diverso in accordo ai ricettori. Una persona illuminata spiritualmente è sempre in contatto con l’energia spirituale del Signore, ma per colui che ha desiderio di agire indipendentemente dal Signore, quella stessa energia si esplicita come materiale e si propone nelle tre influenze: virtù, passione ed ignoranza. Dal punto di vista di Krishna è però la stessa energia.
“Quindi, cos’è la Divinità? Krishna a causa del Suo amore per le entità viventi, vuole darci un’opportunità per reciprocare con Lui e venire purificati dal Suo amore ma, poiché noi siamo così condizionati dal nostro ego materiale, non possiamo percepire l’energia spirituale. Quando però i nostri occhi sono unti dal balsamo dell’amore per Dio, possiamo vedere Krishna manifestarsi ovunque, quando, al contrario, sono oscurati dalla cataratta dei desideri egoistici, tutto è filtrato da questa malattia. Nella concezione materiale possiamo vedere solo cose materiali, il Signore è così misericordioso che personalmente appare nella Sua stessa energia materiale per rivelarsi a noi.
“Il legno è un’energia di Krishna e se Lui decide di rivelarsi in quest’energia per farsi servire, vedere amare da noi, c’è forse qualcosa che può impedirglielo? Srila Prabhupada lo spiega in questo modo: Dio è illimitato ed al fine di mostrare la Sua misericordia e rivelarSi, Si mostra nell’energia materiale affinché noi possiamo percepirLo e servirLo. Dire che il Signore non può manifestarsi nella Sua energia per reciprocare con i Suoi devoti, significa limitarLo, per questo osserviamo che i più misericordiosi i più elevati spiritualisti nella storia del mondo, adorano la Divinità.
“Nella cultura vedica, l’adorazione delle Divinità è la più alta forma di spiritualità ma, per essere tale, la Divinità dev’essere fatta secondo l’ordine del Signore e seguendo le informazioni delle Scritture. Prabhupada diceva che la Divinità è come una casella postale, non tutti i contenitori porteranno la vostra posta a destinazione, solo la casella autorizzata recapiterà la vostra posta, quindi la Divinità autorizzata, istallata da un rappresentante spirituale autorizzato, ci consente di indirizzare il nostro servizio, il nostro amore al Signore. Non è che Krishna è nella Divinità... Krishna è la Divinità. Questa (rivolgendo lo sguardo verso l’altare) è la meravigliosa forma che si piega in tre curve; accanto la Sua energia interna, Srimati Radharani. Radha-Vrajasundhara sono lì, personalmente, davanti a noi e in accordo alla nostra sottomissione Si rivelano a noi. A seconda della natura del nostro amore, saremo più o meno in estasi nel vedere Radha e Krishna. All’inizio accettiamo questo principio sulla base della fede che viene dalla logica e dalla filosofia. Seguendo il sentiero della Bhakti e con la fede, gradualmente ci purificheremo e realizzeremo Krishna nella forma delle Divinità, Krishna nella forma del Suo nome.

 

Seconda parte

La storia di Jagannath, Baladeva e Subhadra e lo snana-yatra

 

Indice articoli dedicati alla Cultura Vedica


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