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a cura di Roberta Marzola

 

Olio di colza: Quattroruote o Quattropalle?

di Beppe Grillo

 

Un mese fa circolava in rete un testo apocrifo a me attribuito pieno di stupidaggini sull’olio alimentare di colza da usare come carburante per autotrazione.
Ho subito smentito di essere l’autore di quel testo. Alcuni tra quelli che lo hanno diffuso hanno divulgato la smentita. Sembra che sia rimasto solo il mensile Quattroruote (maggio 2005) dell’editrice Giovanna Mazzocchi Bordone ad attribuirmi quelle sciocchezze in un articolo anonimo firmato E.B. e R.B.

 

Il testo apocrifo insisteva sull’opportunità di comprare bottiglie di olio alimentare di colza e di usarlo al posto del gasolio minerale, promettendo grandi risparmi pecuniari, nessun danno al motore e molti danni al fisco.

 

Io invece sono per alzare il prezzo dei carburanti e non ritengo gli olii vegetali un’alternativa valida al petrolio. Ecco cosa penso:

 

RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO
Le tasse sui carburanti non esistono per la malvagità dei ministri delle finanze. Anche se a volte in parte mal destinate, le tasse sui carburanti esistono per coprire almeno una parte dei costi diretti (costruzione e manutenzione delle infrastrutture) e indiretti (inquinamento, danni al clima e alla salute, incidenti, terapie) della mobilità privata motorizzata. Io sono favorevole a un piano graduale e programmato per raddoppiare in 10 anni del prezzo dei carburanti, anche di quelli vegetali oleosi. Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni.

 

ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE
In un ampio studio l’UBA, ufficio federale per l’ambiente (Germania), conclude che i carichi ambientali generati per produrre biocarburanti oleosi in Germania (uso di terreni agricoli, pesticidi, concimi chimici, macchine agricole, petrolio) non sono compensati dai vantaggi di questi carburanti.

 

BIOCARBURANTI OLEOSI SU LARGA SCALA
La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no. Queste sono prevalentemente destinate alla produzione alimentare, che da vent’anni cresce meno di quanto cresca la popolazione. La decisione di destinare una parte di questa superficie ai biocarburanti per la mobilità privata motorizzata invece che alla produzione alimentare è una decisione sociale che va presa a livello globale (ONU, FAO) e nazionale (UE, governi, società civile).

 

BIOCARBURANTI RAGIONEVOLI
Esistono casi limitati e particolari dove l’ecobilancio dei biocarburanti è più favorevole. Esempio:
- Alcoli (metanolo e etanolo) di origine agraria prodotti in paesi ad alta produttività (es. etanolo in Brasile)
- Alcoli prodotti da fermentazione di scarti di produzione agricoli, alimentari o industriali
- Carburanti oleosi autoprodotti da agricoltori in paesi o zone specialmente favorevoli oppure poco accessibili ai carburanti fossili e usati in motori diesel specialmente modificati (es. Ing. Elsbett www.elsbett.com).

 

DANNI AL MOTORE
In quei casi limitati in cui fosse ragionevole usare per autotrazione olii vegetali, devono essere modificati o l’olio o il motore, o tutti e due. L’olio alimentare danneggia un motore diesel normale.

 

Dicembre 2006

 

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