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Gilles Deleuze

 

Gilles Deleuze (Parigi 1925), filosofo francese. Allievo di Jean Hyppolite e di Ferdinand Alquié, è stato uno dei principali promotori della rinascita di studi nietzschiani che ha caratterizzato la filosofia francese degli anni Sessanta. La sua riflessione si organizza intorno alle nozioni di ripetizione e di affermatività, che egli oppone ai procedimenti dialettici dell'alienazione e del negativo. La ripetizione costituisce una modalità logica e ontologica affermativa perché ciò che si ripete non è, come nell'alienazione, qualcosa di derivato rispetto a un fondamento originario; la ripetizione non si rapporta infatti all'origine, ma afferma l'inesistenza dell'origine stessa, che non viene più assunta come principio positivo in rapporto al quale ogni ripetizione risulta manchevole e negativa. Gilles Deleuze desume questa valenza della ripetizione dall'empirismo di Hume, dove il ripetersi dei singoli eventi non consegue da un evento unico e originario, né può produrlo di diritto. A questa concezione gnoseologica della ripetizione, Deleuze affianca la ripetizione ontologica presente in Nietzsche: nell'Eterno Ritorno ciò che si ripete è l'essere, che si afferma nel divenire in luogo di porsi come fondamento originario. La cultura, sostiene Deleuze proseguendo le tesi nietzschiane, ha invece privilegiato la gerarchia metafisica che attribuisce l'autentico essere a ciò che è originario e primo, e considera invece come negatività e mancanza ciò che è derivazione e ripetizione. Tale gerarchia è particolarmente visibile nella psicoanalisi: il mito di Edipo definisce il desiderio attuale del soggetto come ripetizione alienata dell'investimento originario nel confronti della madre, e istituisce il desiderio come negatività, poiché tutti gli investimenti futuri, che ripeterebbero l'amore originario, risultano in difetto rispetto ad esso. Al contrario, sostiene Deleuze, il desiderio è un'istanza affermativa, che non nasce da alcuna sottrazione; le ripetizioni non sono allora la riproduzione di un rapporto essenzialmente perduto, ma definiscono il desiderio nella sua potenza e nella sua autonomia rispetto alla cultura e alla soggettività.
Deleuze muore suicida il 4 novembre 1995.

 

Tra le sue opere:

Nietzsche e la filosofia (1962);
Differenza e ripetizione (1968);
Logica del senso (1969)
L'Anti-Edipo (1972, con Felix Guattari);
Che cos'è la filosofia? (1991, con Felix Guattari)

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