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Ippolito Nievo

 

Confessioni d'un italiano

 

La vita

Ippolito Nievo nacque a Padova il 30 novembre 1831.
Fu mazziniano, partecipò attivamente alle battaglie risorgimentali del '59 e alla spedizione dei Mille. Morì il 4 marzo 1861, giovanissimo, in un naufragio tra Palermo e Napoli.

 

Opere

Angelo di bontà (1856);
Il conte pecoraio (1857);
Amori garibaldini (1860);
Confessioni d'un italiano (1867).

 

Confessioni d'un italiano

La voce narrante è quella di un ottuagenario, Carlo Altoviti, che ripercorre la propria vita partendo dall'infanzia nel castello di Fratta, allevato da uno zio. Qui, appena adolescente, si innamora della cugina, la Pisana, una creatura affascinante, complessa, sensuale e capricciosa.
Carlo nutre ideali patriottici e partecipa a vari moti rivoluzionari, raggiunto, nel frattempo dalla Pisana, che ha lasciato il vecchio marito. Subisce una serie di rovesci: viene arrestato, condannato ai lavori forzati e perde la vista. La Pisana gli sarà sempre accanto con abnegazione, fino alla propria morte. Carlo, intanto, curato a Londra da un medico amico e competente, riacquista la vista.

Ippolito Nievo descrive nel romanzo l'evoluzione della società italiana nell'arco di almeno mezzo secolo, dal mondo ancora feudale del castello di Fratta alla patriarcale società veneta prima della caduta della Repubblica, alla Rivoluzione Francese su su fino a Napoleone e agli albori del Risorgimento.
Si tratta di un immenso affresco ravvivato da una folla di personaggi, maggiori e minori, fra i quali spiccano i due protagonisti, Carlo Altoviti e la Pisana. I personaggi sono rappresentati con vivacità e freschezza e con intenti di approfondimento psicologico. Condotto sul filo della memoria, prevale nel romanzo un tono leggero, ironico, quasi distaccato. La lingua è nervosa e scattante con innesti dal dialetto di area lombarda e veneta. Sicuramente, nel panorama italiano, il maggior romanzo, dopo I Promessi Sposi e quelli di Verga, forse un po' frammentario, farraginoso, con qualche lungaggine e scompenso strutturale. Tuttavia, un'opera innovativa, di forte vigore narrativo.

Fonte: www.interruzioni.com

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