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Reiki

  1. Che cosa è il Reiki?

  2. Che cosa e l'Energia Vitale Universale?

  3. Come agisce il Reiki?

  4. La storia del Reiki

Che cosa è il Reiki?

In tutta la storia dell’umanità vi sono state guarigioni, basate sulla manifestazione e sulla trasmissione di un’Energia Vitale Universale, in grado di penetrare tutto, di una forza in grado di produrre e mantenere ogni forma di vita dell’Universo. I tibetani avevano, ad esempio, una comprensione profonda dell’essere, dello spirito, della materia e dell’energia, già migliaia di anni or sono. Essi utilizzano queste conoscenze per guarire il loro corpo, per armonizzare la loro anima e per portare il loro spirito all’esperienza dell’unità. Successivamente incontriamo questa conoscenza in India, la ritroviamo in forme modificate in Giappone, Cina, Egitto, Grecia, Roma e in altri paesi.
Questa forza è stata protetta e custodita nelle "Scuole di Misteri" di quasi tutte le antiche culture e nell’antichità era accessibile, nella totalità completa, solo a pochi addetti. Generalmente erano i sacerdoti o le guide spirituali di una cultura a tramandarla oralmente ai propri allievi.
Sovente gli studiosi moderni si sono imbattuti nelle diverse forme di questa "conoscenza intima" tramandata dall’antichità, tuttavia molto spesso malinterpretandola, perché essa è stata mimetizzata con linguaggi criptici e ricchi di simboli.
Così sembrò per molto tempo che la conoscenza di Reiki fosse andata perduta. Alla fine del XIX secolo il dott. Mikao Usui ne scoperse nuovamente la chiave, in sutra sanscrito di 2500 anni fa, che resero nuovamente possibile l’applicazione di questa antichissima tradizione della guarigione naturale. La parola Reiki sta ad indicare l’Energia Vitale Universale. Viene definita come quella forza che opera e vive in tutte le cose della creazione. La parola si compone di due parti. La sillaba REI descrive l’aspetto universale illimitato di questa energia. Mentre KI è una parte del REI, è la forza vitale della vita che scorre attraverso tutto ciò che vive.
Molti popoli, molte culture e molte religioni hanno conosciuto un’Energia, la cui importanza corrisponde al KI. Così questo KI dai cinesi fu chiamato Chi, dai cristiani Luce o Spirito Santo, dagli indù Prana, dai kahunas Mana, dai russi Energia Bioplastica.
Il Sistema Usui del Reiki non è solo il metodo più naturale e semplice ma anche quello più efficace da noi mai conosciuto per la trasmissione dell’Energia Vitale Universale.
Quando un uomo viene aperto a questo flusso come "canale del Reiki" allora l’Energia Vitale Universale scorrerà spontaneamente ed in forma concentrica dalle sue mani e questa capacità si protrarrà per tutta la vita.

 

Che cosa e l'Energia Vitale Universale?

Ma che cos’è quest’Energia Vitale Universale? Vogliamo, a questa punto, sentire cosa ci dicono i nostri scienziati e saggi.
E’ stato merito della fisica moderna il fatto che oggi la maggior parte degli uomini sia consapevole della "vitalità", che pervade il nostro universo. Non sono molto lontani i tempi in cui, ad esempio, una pietra veniva considerata come "materia morta". Oggi invece sappiamo che "questa semplice cosa " viene strutturata da un interazione multistratificata ed intelligente di innumerevoli forze. Com’è piccola una pietra rispetto all’estensione e alla vastità nostro dell’universo, com’è semplice rispetto alla strutturazione complicata dell’organismo umano! Così ad esempio il nostro corpo racchiude in se stesso conto bilioni di cellule (100.000.000.000.000). Ognuna di queste cellule possiede approssimativamente 100.000 diversi geni, formati, a loro volta da lunghe catene di DNA, a forma di spirale. Questo significa che ognuna delle cellule, microscopicamente piccole, del nostro organismo contiene il piano strutturale genetico di tutto il nostro corpo.
Se noi svolgessimo tutte queste catene di DNA, spiraliformi, e le congiungessimo una all’altra, otterremmo un percorso pari a 120 miliardi di chilometri: Questo significa approssimativamente circa 800 volte la distanza fra la terra e il sole! Eppure tutte queste catene molecolari del DNA potrebbero essere contenute in una noce.
Si potrebbe ancora continuare con il gioco delle cifre e dei valori, tutto questo non farebbe che sottolineare ulteriormente il nostro sgomento di fronte a tanta grandezza. Ma come smisuratamente grande deve essere l’Energia, che agisce dietro a tutti questi fenotipi e come smisuratamente grande e sconfinata deve essere l’intelligenza che conferisce loro forma e struttura.
Oppure il nostro universo e la nostra stessa vita possono forse essere scaturiti da una catena di casualità, come vuol farci credere l’interpretazione materialistica del mondo? E’ mai possibile che da una materia inconsapevole possa derivare la conoscenza, uno spirito, un’anima? E in effetti oggi la stessa scienza si trova di fronte ad quesito insolubile e molti scienziati, nel corso delle loro ricerche, si sono fermati ad un limite, che può essere oltrepassato solo con una spiegazione; " l’esistenza di una forza intelligente preposta, una specie di Spirito Universale, che crea continuamente tutto l’Universo.
I recenti sviluppi conseguiti dalla fisica quantistica si avvicinano molto ad una simile spiegazione. Nella teoria della supergravitazione essa in effetti descrive un campo unificato, un campo completamente equilibrato di intelligenza pura, in reciproco rapporto solo con se stesso, che produce tutte le forze e tutta la materia dell’universo e quindi che crea il fondo basilare di tutta la creazione.
Questo collima precisamente con le affermazioni dei saggi e degli illuminati, fatte in tutte le epoche attraverso i secoli. Esso ci dicono in effetti che esiste uno stato dell’essere, dal quale è scaturita ogni forma di vita e che contiene in se stesso tutta la creazione. La sue Energia vive in tutte le cose ed è per l’appunto l’Energia Vitale Universale, che nel trattamento con il Reiki fluisce dalle nostre mani in forma concentrica.
Cosa significa questo per noi nella pratica? Significa soprattutto che il Reiki è sempre integro nel suo effetto. Esso si riferisce a tutti i livelli dell'essere. Il Reiki tende a portare l’essere, considerato come una totalità con tutti i suoi aspetti, in equilibrio armonico.
Nella trasmissione del Reiki, colui che opera viene considerato solo come canale. Non è quindi la sua energia, che viene offerta agli altri, e di conseguenza questa energia non gli viene sottratta. Al contrario, mentre l’Energia Vitale Universale scorre attraverso il suo essere, anche egli viene ugualmente rafforzato ed armonizzato. E il Reiki trova da se stesso la strada per giungere a quei punti, che necessitano il suo trattamento. La sua saggezza è illimitata e non può essere paragonata alla nostra e sa di ciò di cui beneficiario ha bisogno, conosce perfettamente come e dove risieda questa necessità, senza che vi sia, da parte nostra, la possibilità di aggiungere o sottrarre qualche cosa.
Dagli uomini particolarmente ricettivi l Reiki viene spesso sperimentato come Amore. E l’Amore in effetti è una forza, che unisce, che vuole portare a una totalità sempre più grande fino ad entrare nell’essere un tutto con il creato stesso. In effetti il vero obiettivo dell’uomo è la realizzazione di questa unità per poter vivere poi di essa. L’anima fa ritorno alla sua patri originaria, la goccia si unisce all’oceano infinito dell’essere e questa unione significa Amore assoluto, sapienza e saggezza, armonia, appagamento e beatitudine. Il Reiki ci può aiutare a ritrovare questa unità, questa guarigione totale. Per questo Reiki deve essere interpretato come un metodo di guarigione nel senso più ampio.Come hai potuto vedere e capire il Reiki non è in alcun modo una forma di spiritismo, di evocazione spiritica o demoniaca, il Reiki non è neppure occultismo, ipnosi o qualsiasi psicotecnica.
Pertanto l’operatore Reiki, non sarà per questo un "mago" o un qualche "psicoillusionista". Il trattamento con il Reiki è l’uso puro di Energia Universale Cosmica in forma neutra e tuttavia concentrica. Il Reiki non è neppure oggetto di una speciale fede o di una qualche religione. L’Energia del Reiki viene utilizzata con lo stesso successo da uomini di molte religioni, da liberi credenti, nonché da seguaci delle diverse direzioni di pensiero e con diverse credenze.
Il fatto che molti uomini attraverso il Reiki siano arrivati ad una maggiore comprensione religiosa e ad esperienze spirituali più profonde, dimostra la sua universalità.
Non è assolutamente casuale che un’arte terapeutica come il Reiki sia stata riscoperta e incrementata proprio oggi. Il riconoscimento che le più profonde conoscenze della vita rappresentino nel nostro tempo la contro-parte urgentemente necessaria allo sviluppo unilaterale della tecnologia e della scienza, ha comportato in molti settori una nuova trattazione di queste verità.
Noi siamo al limite di una nuova epoca, che potrà trovare la sua espressione nella creazione di nuovi valori della coscienza umana o che si affermerà sulla distruzione radicale delle vecchie strutture superate. La decisione spetta a noi e noi troviamo sia incoraggiante il vedere come si diffonda sempre più l’interesse per le verità più profonde.
L’arte medica del Reiki è per l’appunto una di queste meravigliose capacità dell’uomo, che sono in attesa di essere scoperte e dischiuse da noi.

 

Come agisce il Reiki?

In primo luogo desideriamo farvi leggere il parere di alcuni soggetti che sono stati sottoposti al Reiki.
Una signora di ottant’anni dopo il suo primo trattamento, si è espressa in questi termini: "Devo dire che non ho mai provato prima d’ora un senso di distensione così profondo. Mi sentivo infinitamente tranquilla, ed in me tutto era lontanissimo, ed un’infinita distensione si faceva spazio nel mio intimo, illimitata senza alcun confine. E in quel momento ho sentito come i punti ammalati del mio corpo iniziavano a lavorare, in risposta al trattamento. Sono rimasta sorpresa, non credevo potesse esistere qualcosa di così meraviglioso".
Un signore anziano: "Oggi è stato un giorno diverso dal solito. Le mie gambe hanno continuato a tremare. Sono diventato irrequieto e nervoso".
Una giovane ragazza:" Sì, è stato piacevole, Tranquillizzante, ma comunque devo anche dire che non è successo niente di eccezionale. Ma è giusto così ?"
Ed un’insegnante: "Ho visto un succedersi infinito di quadri, di colori, di meravigliosi paesaggi. E’ stata un’esperienza meravigliosa !"Questi pochi esempi ti devono dimostrare che ogni uomo reagisce diversamente al trattamento con il Reiki. Perché a questo proposito si deve dire che il Reiki inizia sempre dal punto in cui il soggetto trattato ha esigenza di iniziare, quindi non esiste una regola generale che possa essere valida per tutti i casi. Tuttavia l’esperienza più frequente, che si registra in un trattamento di Reiki, è senz’altro collegata alla pace e alla tranquillità ed a un profondo senso di distensione, unito alla sensazione di essere protetto ed avvolto in una sottile e piacevole energia, ma anche questo non è valido come regola.
Tuttavia possiamo comunque affermare con sicurezza che il Reiki agisce sempre in modo globale.
Quando noi curiamo un soggetto con il Reiki, posiamo le nostre mani, tranquille, a dita ravvicinate, sulle diverse zone del corpo del soggetto (confrontare a questo proposito la Bibbia, marco 16, verso 18). Spesso noi sentiamo un vero e proprio fluido, un sentimento di calore, che a volte può crescere fino a trasmettere un vero e proprio senso di calore, in alcuni casi è possibile avvertire un senso di fresco o di freddo.
Queste sensazioni vengono recepite dal paziente in modo altrettanto visibile. Può però anche succedere che il soggetto, sottoposto al trattamento, provi un senso di calore in altri punti o avverta il nostro calore come freddo.
Sorprenderà osservare con un termometro, frapposto al trattamento, che non si verificano sostanziali differenze termiche. Chiaramente non ha luogo un’alterazione termica che possa essere misurata fisicamente.
Nella maggior parte dei casi il soggetto, sottoposto al Reiki, reagisce con distensione, di tanto in tanto succede anche che qualcuno si addormenta (questo non compromette l’effetto del Reiki), a volte affiorano alla coscienza antiche esperienze, non elaborate, vengono liberate emozioni, è possibile veder scendere lacrime dagli occhi del paziente, sovente abbiamo sentito una risata liberatoria. Spesso abbiamo anche sentito nel soggetto la presenza di forti impressioni figurative, che in alcuni casi assumevano un carattere propriamente visionario. Questa si osserva tanto più spesso in quei soggetti, che esercitano una tecnica meditativa. Spesso nel corso di una serie di trattamenti è possibile sciogliere quei blocchi interni, che potevano eventualmente essere di ostacolo a una crescita unitaria.
Benchè nel trattamento del Reiki si usi come mezzo di contatto il corpo fisico del paziente per potergli trasmettere attraverso le nostre mani l’Energia Vitale, l’azione del Reiki non resta limitata al piano fisico. Essa pervade tutte le sfere dell’unità fisica-mentale-spirituale del soggetto.
Una malattia o un indebolimento organico sono pur sempre solo l’espressione fisica di un ordine basilare, presente solo in modo deficitario, un sintomo di una nostra estromissione da questa unità intima. A questo proposito desideriamo citare alcune parole del Dr. Edward Bach (1886-1936), il fondatore della terapia Bach-bluten (Fiori di Bach, fiori che guariscono attraverso l’anima):
"Gli attuali metodi materialistici non sono assolutamente in grado di guarire o estirpare la malattia, per il semplice motivo che la malattia non ha una causa materiale………..
Ciò che noi conosciamo come malattia è solo l’ultimo stadio di un sott’ordine più profondo
."A questo punto possiamo affermare che Reiki ci porta decisamente più vicini all’ordine originario. L’Energia del Reiki non segue, come abbiamo visto, il nostro consueto "pensiero terapeutico". Nel trattamento con il Reiki il paziente viene ricollegato all’armonia dell’universo e questa armonia e questa armonia, che lo penetra fino alla sua cellula più piccola, è in grado di conoscere come egli può ritornare sano, integro e guarito. In questo modo il Reiki sollecita l’auto guarigione naturale.
Il Reiki vuole condurre l’uomo ad una guarigione causale vera e totalitaria. Così non di rado succede che un soggetto, sottoposto al Reiki, dopo alcuni trattamenti entri in contatto con nuovi pensieri, iniziando ad esempio, a praticare una tecnica spirituale, quale la meditazione, il training autogeno o lo yoga, oppure leggendo libri di meditazione o cambiando il suo tipo di alimentazione o diventando esso un guaritore Reiki. A volte si delineano soluzioni per problemi, che da lungo tempo ci opprimono l’animo. Non di rado si riesce finalmente a compiere un passo, per il quale fino a quel momento era mancato il coraggio. A volte subentra il desiderio di voler cambiare qualche cosa nella propria vita. Noi abbiamo sempre incoraggiato costantemente il paziente a seguire questi impulsi.
Se tu pratichi il Reiki, avrai certamente osservato come un trattamento con il Reiki abbia sempre un effetto completamente diverso da quello che si è pensato dovesse avere. Dobbiamo sempre constatare che il Reiki esplica la sua "Logica" in ogni caso, essendo alla conoscenza del punto esatto e dell’applicazione precisa in cui si renda necessario l’intervento della propria forza. Per questo motivo prima di eseguire un trattamento con il Reiki non è necessario stabilire "alcuna diagnosi".
Molto spesso capita che pazienti, che sono venuti da noi con particolari disturbi, si siano trovati ad aver migliorato, dopo il trattamento altri aspetti del proprio stato di salute, ricollegabili chiaramente a funzioni prioritarie nel complessivo processo di guarigione. Così è successo, ad esempio, ad una signora che si era sottoposta al trattamento del Reiki, dietro consiglio di una conoscente, per dolori localizzati nella zona scapolo occipitale. La sua conoscente in effetti aveva sperimentato una specie di guarigione spontanea e la signora in questione si attendeva un qualcosa di simile. Alla seconda visita disse che era un po’ disillusa per il fatto che i suoi disturbi non erano affatto migliorati. Poi nel corso del suo discorso, essa raccontò la seguente esperienza. La signora aveva un negozio e al ritorno dal suo primo trattamento ci disse che la costante tensione, che ella aveva sempre nutrito nei confronti dei suoi clienti, era improvvisamente scomparsa. E di questo la signora si era molto sorpresa. Si sentiva molto leggera, molto libera, per così dire, si sentiva unita, su un certo pisano ai suoi clienti. Aveva improvvisamente capito che in tutti gli anni precedenti ella aveva trattato la propria clientela in modo altezzoso e scettico, questo suo comportamento, ora lo capiva, veniva condizionato particolarmente da una paura interna, come se lei dovesse difendersi dai propri clienti. Dal suo primo trattamento, non aveva avvertito più la presenza di questi sentimenti. Le era capitato perfino di aver abbracciato amorevolmente una sua cliente, un gesto che prima gli sarebbe sembrato impossibile.
I problemi, delineati più sopra, erano forse l’origine causale dei suoi disturbi, per i quali essa era venuta da noi ? Come avrebbe reagito la sua cervice se non fosse stata sottoposta a questa costante tensione ?
Era una signora molto intelligente e dopo un breve colloquio aveva capito il meccanismo interferenziale tra psiche e corpo. In quel momento il "circolo vizioso" dei suoi disturbi era spezzato e da allora essa ha indirizzato molti clienti al trattamento con il Reiki.
Quando noi alla fine del 1984 soggiornammo alcuni mesi nelle Filippine, trattammo molte persone povere e semplici, che venivano da noi dalla foresta. Un’indigena lamentava di essere sterile, e questo in un simile paese, per una donna di 30 anni deve essere considerata una delle peggiori "malattie": Dopo alcuni giorni ella ci riferì di non soffrire più dei disturbi digestivi, accusati da molto tempo. Anche il suo stomaco si era ristabilito e quando faceva l’amore con suo marito, non avvertiva più alcun dolore. Noi non eravamo a conoscenza di tutti questi problemi. Anche in questo caso il Reiki, senza una consapevole manipolazione da parte nostra e senza un nostro giudizio analitico aveva trovato la sua strada.
A volte è anche successo che un sintomo patologico sia scomparso improvvisamente senza che da parte nostra avessimo creduto questo o ne avessimo fatto affidamento.
Così una volta venne da noi una paziente, che soffriva da anni di disturbi alle ginocchia. In verità noi non eravamo convinti che il trattamento potesse apportare qualche miglioramento dopo tanti anni o che potesse cambiare qualche cosa. E tuttavia dopo pochi trattamenti essa guarì completamente.
I diversi effetti del Reiki possono essere descritti in modo succinto come segue:- Il Reiki sollecita l’auto-guarigione naturale.
- Il Reiki vivifica il corpo e lo spirito.
- Il Reiki ripristina l’armonia psichica ed il benessere spirituale.
- Il Reiki esplica il proprio effetto su tutti i piani, il piano fisico.

 

Quello spirituale, quello emotivo e psichico.
- Il Reiki equilibra la nostra riserva di energia.
- Il Reiki scioglie i blocchi e sollecita la completa distensione.
- Il Reiki purifica dai veleni.
- Il Reiki si adegua alle necessità naturali del soggetto.
- Il Reiki è efficace sulle piante e anche sugli animali.
- Il Reiki è in metodo di guarigione estremamente piacevole e globale.Inoltre vorremmo aggiungere che il Reiki non può mai danneggiare, perché esso interviene nella precisa quantità, richiesta dal paziente.
Come agisce poi il Reiki su colui che esegue il trattamento, che cosa prova colui che esegue il trattamento, che cosa prova nel corso di un trattamento ?
Abbiamo detto precedentemente che in un trattamento con il Reiki noi serviamo solo da canale. Noi stessi non siamo la sorgente di questa energia, noi siamo per così dire dei catalizzatori. A colui che esegue il trattamento questo non costa alcuna particolare fatica, nessuna capacità e neppure egli deve possedere una forza speciale. Incanalando il Reiki nel corpo del paziente, ne veniamo per così dire caricati.
Spesso avvertiamo nelle mani la presenza di un flusso.
Bodo ha spesso la sensazione che dalle sue mani si sprigionino scintille, come se piccolissime particelle di energia fossero proiettate sul paziente. Questo è per Bodo una sensazione estremamente piacevole ed armoniosa.
Shalila sperimenta soprattutto un’unione intima e profonda con il proprio paziente. Spesso nel trattamento essa percepisce intuitivamente quello che a lui manca. Dopo ogni trattamento ci sentiamo sempre molto felici, nel corpo e nell’anima, siamo in pieno equilibrio ed in completa armonia.
Un medico, che ebbe modo di osservare diverse volte Bodo nel corso di un suo trattamento Reiki, gli domandò se non si annoiasse un po’ nell’eseguire simili trattamenti, appoggiando semplicemente le sue mani sul paziente. Bodo gli rispose in questi termini: "Assolutamente no. E’ sempre molto interessante osservare in ogni caso con quale qualità e con quale quantità affluisca nel paziente l’energia del Reiki. Devo dire di non essermi mai annoiato. Anzi sono sempre molto sveglio quando io do il Reiki." Ed oggi quello stesso medico lavora con il Reiki. E’ senz’altro degno di nota il fatto che oltre il 50% di tutti i pazienti sottoposti al Reiki ci chieda se non sia possibile insegnare loro questa tecnica. Devo dire invece che nell’ambulatorio terapeutico, dove Bodo aveva praticato per 15 anni, neppure il 5% dei pazienti si era mai interessato al trattamento praticato. A questo proposito vorremmo anche affermare che a livello fisico in alcuni casi è possibile arrivare a fenomeni di disintossicazione, di entità da leggera a media, che devono essere interpretati come una regolazione biologica propria. In genere si tratta di un’accentuata eliminazione delle urine o delle feci, di una secrezione rinofaringea intensificata o di una lacrimazione urente. Spesso si osserva un aumentata secrezione dalle orecchie e dalla cute di sostanze tossiche o di scorie. Sono inoltre possibili vari accessi di febbre o anche il rinfocolarsi di, di breve durata, di malattie precedenti. In un simile caso questi fenomeni non vanno interpretati come una nuova malattia, essi rappresentano un meccanismo di purificazione naturale. Inoltre va detto che tutte queste reazioni sono di breve durata, successivamente il paziente si sente senza alcun dubbio meglio. Si tratta di reazioni simili a quelle osservate dopo un lungo periodo di digiuno.
Sia ancora detto per coloro che si interessano ella medicina, che con la terapia del Reiki è possibile pervenire ad un compenso regressivo delle fasi di impregnazione, degenerazione e dello stadio noeplasmatico, descritte esaurientemente dal Dr.H.H. Reckweg,   (La teoria dell’omotossina come fondamento della patologia e della teoria generale – Le omotossicosi tabella, delle 6 fasi),(Nella tabella delle 6 fasi dell’omotossicosi, sviluppata dal Dr. Reckweg, questo significa un dislocamento del processo patologico dal basso a destra all’alto a sinistra). Quanto detto indica un risanamento nel senso di una guarigione naturale: le malattie superate precedentemente vengono rivissute precedentemente a ritroso. Le conoscenze di Reckweg erano fondamentali ed esatte, tuttavia esse erano limitate alla sola sfera materiale. Lo stesso meccanismo che Reckweg ha riconosciuto ed analizzato nel piano fisico, si verifica ovviamente anche nella sfera psico spirituale. Precedenti esperienze e problemi, non elaborati, possono entrare nuovamente nella coscienza per poter essere elaborati e depositati come "evasi". In questo modo con il Reiki vengono neutralizzate tensioni, ad effetto bloccante, che affondano le loro radici nel passato.
Se esegui molti trattamenti con il Reiki, anche tu potrai avere la possibilità di sperimentare simili reazioni. Mentre il Reiki affluirà dalle tue mani al corpo del paziente, esso scorrerà attraverso te sviluppando in te la tua forza guaritrice. Così mentre tu darai il Reiki, sarai sempre purificato, sano ed integro. Potrai osservare come progressivamente prenderà forza in te una fiducia nella saggezza e nella forza, che pervadono tutta la tua vita. Osserverai in te l’instaurarsi di un processo che ti porterà alla conoscenza, all’Amore ed all’unità consapevole con tutta la creazione.

 

La storia del Reiki

L'antica Arte del Reiki fu riscoperta e diffusa nouvamente a metà del XIX secolo dal dott. Mikao Usui. La leggenda del dott. Usui alla ricerca di questa conoscenza fu raccontata dalla grande Maestra Hawayo Takata (1900 - 1980) nel seguente modo.
Mikoa Usui era insegnante in una scuola cristiana di preti a Kyoto in Giappone. Alcuni dei suoi allievi gli posero un giorno la domanda perchè mai non fosse stata fatta alcuna precisazine sui metodi di guarigiune, con i quali Gesù Cristo aveva compiuto le sue guarigioni e gli chiesero in particolar modo se egli fosse stato in grado di mostrare loro una simile guarigione. Non essendo in grado di dare una risposta adeguata, pensò di abbandonare la sua scuola e di recarsi in un paese cristiano per avere la possibilità di studiare da vicino il cristianesimo e trovare così una risposta adeguata alla domanda dei suoi allievi. Si recò dapprima in America, dove studiò all'università di Chicago conseguendo il dottorato i teologia. Tuttavia egli non fu in grado di trovare una risposta soddisfacente nè nelle scritture cristiane e neppore in quelle cinesi, che egli ugualmente trattava, e quindi decise di proseguire la sua ricerca. Si recò nel nord dell'India e studiò in questa terra, i testi sacri. Il dott. Usui oltre al giapponese, all'inglese e al cinese conosceva anche l'antico sanscrito indiano. Tornato in giappone scoprì un giorno nelle Sutre Buddhi, scritte oltre 2500 anni prima in sanscrito, alcune formule e alcuni simboli, che contenevano chiaramente la risposta alla sua domanda. Il dott. Usui ne parlò al superiore del suo Chiostro a Kyoto, in cui egli viveva allora, e la mattina successiva si mise in cammino per raggiungere la sacra montagna Kuriyama, distante dal monastero 27 km. Egli aveva in cuore di meditare per 21 giorni nella solitudine della montagna, digiunando, sperando in questo modo di poter stabilire un contatto con il livello dei simboli ed esaminare così il loro contenuto di veridicità.
Egli mise davanti a sè 21 piccoli sassolini, sottraendone uno al giorno. Questo gli sarebbe sevito da calendario. Durante questo periodo non successe niente di inconsueto. L'ultimo giorno, quando cominciò ad albeggiare, ma l'oscurità ammantava ancora ogni cosa, vide una luce improvvisa muoversi rapidamente su di lui. Essa cominciò a crescere, e crebbe, crebbe, fino a colpirlo al centro della fronte. Pensò di morire, poi vide milioni di piccole bollicine di tutti i colori dell'arcobaleno, che riflettevano particolarmente il colore blu, lavanda e rosa. Infine gli apparve una luce bianca. Egli vide davanti a sè le lettere famigliari del sanscrito in oro lucente e allora disse "Sì, mi ricordo".
Era questa la rinascita del Reiki secondo il sistema Usui. Quando egli ritornò lentamente in sè, il sole era già alto nel cielo. Si sentiva pieno di energia e di forza e comonciò a scendere dalla montagna sacra. Nella sua fretta egli si ferì all'alluce, ma istintivamente egli vi appoggiò sopra la sua mano e il sangue cessò di sgorgare ed il dolore passò. Era veramente il primo miracolo di Reiki. Dato che egli era affamato, si recò in una locanda ed ordinò una grandiosa colazione giapponese. L'oste lo mise in guardia dal consumare un simile pasto, dopo aver digiunato tanto tempo, perchè certamente avrebbe avuto conseguenze negative. Egli consumò tutto il cibo ordinato senza accusare il minimo disturbo. Questo fu considerato come il secondo miracolo.
La nipotina dell'oste da giorni soffriva di un forte dolore ai denti e il dott. Usui pose le sue mani su quel visino tumefatto e la ragazzina si sentì spontaneamente bene, corse dal nonno e gli disse:"Non è un monaco come tutti gli altri": Questo era il terzo miracolo. Il dott. Usui ritornò dapprima nel suo monastero e poi decise di recarsi dopo alcuni giorni, nel quartiere dei mendicanti di Kyoto, per poter aiutare questa povera gente, guarendoli ed offrendo loro una vita migliore. Rimase all'incirca sette anni in questi bassifondi e trattò molti malati. Un giornio vedendo in quel quartiere sempre gli stessi visi e chiedendo loro perchè non cercassero un lavoro e vivessero diversamente, questi risposero che al lavoro preferivano mendicare. Il dott. Usui fu profondamente scosso da queste parole, e pianse sul loro significato e riconobbe che egli aveva dimenticato qualche cosa di molto importante: non aveva insegnato loro la riconoscenza. Nei giorni che succedettero egli fissò i principi di vita del Reiki:
- Per oggi non ti preoccupare.
- Per oggi non ti arrabbiare.
- Onora i genitori, i Maestri e gli anziani.
- Guadagnati da vivere onestamente.
- Rispetta tutti gli esseri viventi.Poco tempo dopo abbandonò il quartiere dei mendicanti e ritornò a Kyoto, dove accese un'enorme fiaccola. A chi gli domandava il significato di questa fiaccola, egli rispondeva di essere alla ricerca di uomini che volessero vedere la vera luce, che fossero malati ed oppressi e che desiderassero arrivare alla guarigione. Si aprì quindi un nuovo capitolo della sua esistenza, in cui egli viaggiò molto per insegnare il Reiki.
Il dott. Usui è sepolto a Tokio, in un tempio Zen. La storia della sua vita si trova incisa sulla pietra della sua tomba. si dice che lo stesso imperatore del Giappone abbia reso omaggio alle sue spoglie. Il suo successore fu uno dei suoi più stretti collaboratori: il dott. Cijiro Hayashi, che diventò il secondo grande Maestro del Reiki, nella linea dlla tradizione. Egli gestì fino a circa il 1940 una clinica privata del Reiki a Tokio, in cui furono trattati anche casi straordinariamente difficoltosi. Fu così che il Reiki, per casi particolarmente difficoltosi diventò il trattamento d'elezione "per 24 ore su 24". Sovente un solo paziente fu trattato contemporaneamente da diversi specialisti in Reiki.
Al dott. Hayashi successe Hawyo Takata. era nata nel 1900 alle Hawai da genitori giapponesi e aveva la cittadinanza americana. Quando essa fu condotta al Reiki, era una vedova con due bambine piccole, era allo stremo delle forze fisiche e psichiche. Soffriva di un gran numero di malattie gravi, quando nel suo intimo sentì una voce che le consigliava di recarsi in Giappone e di cercare là la sua guarigone. Giunta in Giappone, volle sottoporsi ad un'operazione. Era già stesa sul tavolo operatorio, quando udì la stessa voce dirle che l'operazione non ra necessaria. Chiese al suo medico se esistevano altri metodi di guariogione e fu così ricoverata nella clinica di Reiki del dott. Hayashi. Da quel giorno fu trattata quotidianamente da due esperti, che praticavano il Reiki. Dopo alcuni mesi la sua salute era nuovamente ristabilita.
Hawayo Takata diventò allieva di Hayashi e restò presso di lui per un anno, prima di far ritorno alle Hawai con le proprie figliolette. Nel corso di una visita del dott. Hayashi alle Hawai ella diventò maestra di Reiki, e quando, nel 1941 il dott. Hayashi morì ella gli succedette come Grande Maestra del Reiki. Morì l'11 dicembre 1980 lasciando negli stati uniti e nel Canada 22 altri Master di Reiki.
Da quel momento il Reiki si è espanso e diffuso a macchia d'olio in tutti i continenti, ovunque ora ci sono validi Master di Reiki e altrettanto validi operatori. Un grosso grazie va al dott. Usui e a tutti quelli che dopo di lui hanno contribuito alla diffusione di questa tecnica terapeutica, e non solo, ma, anche un modo per riavvicinarsi alla divinità che è in noi, alla nostra missione spirituale e soprattutto all'Amore per sè e per tutte le creature dell'universo in sintonia con i più importanti principi Divini.

 

Tratto da: "Reiki - L'Energia Vitale Universale" di Bodo J.Baginski e Shalila Sharamon, edizioni MEB, collana Esoterika.

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