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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Charlie Manson

Luglio 2008
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Sadie non si fece vedere da loro e tornò di sotto. Trovò Tex infuriato perché il portafoglio di Frykowski non si trovava. Gli disse che c’era gente nelle camere, e Tex le ordinò di portare tutti quanti nel soggiorno. Estratto il suo coltello a serramanico, Sadie risalì le scale e ne scese di lì a poco, spingendo innanzi Jay Sebring, Abigail Folger e Sharon Tate in fila indiana.
“Sdraiatevi sul tappeto” ordinò Tex.
Indicando Sharon, Sebring  gli rispose indignato: “almeno lei falla sedere, non vedi che è incinta?” E prima che Tex potesse rispondere si scagliò su di lui, nel tentativo di strappargli la pistola.
Tex sparò. La pallottola trafisse un polmone di Sebring, che cadde in terra. Tex, con un calcio, gli spezzò il setto nasale.
Le due donne, atterrite, si affrettarono a consegnare tutti i soldi che c’erano in casa. Poi Tex le legò l’una all’altra per il collo e fece passare la fune sul lampadario; al capo opposto legò il corpo inerte di Sebring a far da contrappeso, obbligandole a stare in piedi per non rimanere soffocate.
Sharon gli chiese: “cosa volete farci?”
“Dovete morire” rispose Tex. Questo scatenò il panico; con le energie moltiplicate dal terrore, Frykowski riuscì a strapparsi l’asciugamano dai polsi. Si avventò su Sadie e la abbattè con un pugno in testa; cadde a sua volta su di lei e rotolarono sul pavimento lottando. Con il coltello, Sadie lo trafisse una dozzina di volte alle cosce, alla schiena e a un polmone.
Nell’arco di pochi secondi, Frykowski riuscì a liberarsi e corse verso l’uscita. Tex gli fu addosso e gli sparò a bruciapelo: due colpi nella schiena e un terzo nella coscia destra. Invece di cadere, Frykowski accelerò la corsa; il revolver si inceppò, e Tex lo usò come un martello per fracassargli il volto e il cranio. Frykowski cadde pochi passi al di là della porta.
Intanto Abigail Folger era riuscita a liberarsi dalla fune, e si precipitava verso un’altra uscita. Katie le fu addosso e cominciò un’altra zuffa selvaggia. Tex corse da quella parte, e passando accanto a Sebring che pendeva dal lampadario notò che aveva ripreso i sensi; lo finì con quattro coltellate. Poi si avventò su Abigail e cominciò a menare colpi, con la pistola usata a mo’ di martello in una mano e il coltello nell’altra.
Tornato da Frykowski, non credette ai suoi occhi nel vedere che in quelle condizioni l’uomo era riuscito ad alzarsi, e barcollava sul prato davanti alla villa, invocando aiuto. Cadde di nuovo e ruzzolò giù per il vialetto. Tex cominciò a menare coltellate all’impazzata sul corpo disteso; eppure Frykowski riuscì ancora a mettersi carponi, ed avanzò di un paio di metri prima di crollare.
Anche Abigail Folger era riuscita a rialzarsi, e si trascinava verso la porta-finestra che dà sulla piscina. Stava già aprendola quando Katie la raggiunse e ricominciò a colpirla; riuscì comunque a correre fuori e percorrere una dozzina di passi.
Restava Sharon, che senza pensare al proprio destino implorava Sadie di squarciarle il ventre ed estrarre il bambino, per salvargli la vita.
Sadie la prese per un braccio, la fece sedere sul divano e le parlò in tono tranquillo: “puttana, non me ne frega niente se stai per avere un bambino. E’ meglio che ti rassegni: devi morire e morirai.”
Sentendo queste parole, inspiegabilmente Sharon si calmò. Allora Tex dette il via, e tutti e tre le si avventarono addosso, colpendola complessivamente con sedici coltellate. Quando infine fu inerte, le due ragazze si strusciarono sul suo bel corpo seminudo e le leccarono il sangue.
Passarono poi la fune intorno a una trave del soffitto, e legarono nuovamente i cadaveri di Sharon e Sebring in modo di formare una specie di composizione artistica con una grande bandiera americana rovesciata che era affissa sul muro. Con un asciugamano, Sadie prese sangue dal seno sinistro di Sharon (la coltellata mortale di Tex le aveva reciso l’aorta) e recatasi nell’atrio tracciò col sangue sul pavimento la parola PIG; si aggirò poi ancora per la casa un po’ dappertutto, lasciando ovunque le impronte insanguinate dei suoi piedi scalzi.
La sera seguente, 8 agosto, un quarantenne italo-americano – Leno LaBianca – stava seduto in poltrona  a leggere una rivista di ippica nella sua villetta nel quartiere di Los Feliz. Si era già messo in pigiama e sorseggiava un bicchiere di sidro. Nella adiacente camera da letto sua moglie Rosemary aspettava che venisse a coricarsi. Leno LaBianca era proprietario di una catena di supermercati; la signora Rosemary era titolare di una boutique.
Leno alzò gli occhi dal giornale e si trovò di fronte Charlie, che con indosso un maglione nero girocollo e un coltellaccio in mano gli intimò di stare calmo e fare silenzio.
In camera da letto sorprese e prelevò la signora, che aveva indosso una camicia da notte corta e una vestaglia. Li legò in piedi nel soggiorno, schiena contro schiena , prese il portafoglio dalla borsetta di Rosemary e uscì dalla casa, lasciando ai suoi ragazzi il compito di concludere il lavoro.
Entrarono allora Tex Watson, Leslie Van Houten e Katie Krenwinkel. Recatisi in cucina, rovistarono nei cassetti e prelevarono un forchettone da arrosto a due punte e un coltello da pane con la lama seghettata.
Le due ragazze slegarono Rosemary e la riportarono in camera sua. Le infilarono a mo’ di cappuccio la federa di un cuscino e la fecero stendere a faccia in giù sul letto. Strapparono dalla presa il filo elettrico di un’abat-jour, glie lo passarono intorno al collo e lo assicurarono ai polsi dietro la schiena, continuando a ripeterle che stesse tranquilla, perché tutto era OK.
Intanto Tex aveva strappato il pigiama dal petto di Leno, mettendo a nudo il torace. Poi, senza preavviso, cominciò a menar coltellate fino a che l’uomo cadde a terra pesantemente, travolgendo il tavolino con il giornale e la bottiglia del sidro. Inginocchiato su di lui, Tex gli premette sul volto il cuscino di una poltrona, e con l’altra mano gli affondò il coltello da pane quattro volte nella gola e quattro nell’addome.
Sentendo le sue urla disperate, Rosemary cominciò a divincolarsi e cadde sul pavimento. Leslie la tenne ferma e Katie la accoltellò. Rosemary cercò di strisciare via, e prima di accasciarsi riuscì a percorrere un’ottantina di centimetri, trascinando con sé l’abat-jour.
Allora le ragazze le alzarono la vestaglia e la camicia fino alle spalle, lasciando scoperte le gambe, le natiche e la schiena; lo spettacolo eccitò Tex, sopraggiunto in quel momento, che infierì su di lei per altre complessive 41 coltellate.
Tornò poi a occuparsi del cadavere di Leno LaBianca, sul torace del quale andò a incidere una fila di X e la  scritta WAR. Poi, con l’aiuto di Leslie, staccò dal muro una striscia di tappezzeria, e nello spazio rimasto vuoto scrisse col sangue DEATH TO PIGS.
Intanto Katie si divertiva ad affondare la forchetta da arrosto in entrambi i cadaveri; la piantò nello stomaco di Leno e la colpì lateralmente per farla vibrare. Rimise il cuscino sul suo volto e insaccò testa e cuscino in una federa, in modo che il cadavere sembrava avere un testone enorme. Fatto questo tornò in cucina, e scrisse col sangue sulla porta del frigorifero HELTER  SKELTER.
Nel frigorifero c’era un pezzo di melone e del latte alla cioccolata; prima di andarsene fecero un rapido spuntino.
A partire dai giorni successivi, la tribù di Charlie fu assai impegnata a organizzare la grande migrazione dallo Spahn Ranch alla Valle della Morte, ma tra il 15 e il 16 agosto, due avvenimenti  imprevisti rischiarono di compromettere l’operazione. La sera del 15 la banda degli Straight Satans invase il Ranch, infuriata perché Charlie non gli voleva restituire la Spada Sacra. Avrebbero spaccato tutto se Charlie non avesse mobilitato di gran premura tutte le ragazze, che in quel momento si stima fossero circa duecento; la colossale orgia all’aperto tra motociclisti in giubbotto di pelle nera e ragazze nude andò avanti fino alle prime ore del mattino seguente.
Stavano appena riprendendosi quando sopraggiunse un esercito di poliziotti. La maxi-retata portò al sequestro di un gran numero di carte di credito, armi e automezzi rubati nonché all’arresto di venticinque persone, senza contare il numero imprecisato di ragazzine minorenni che furono catturate e riconsegnate ai genitori.
La Family, tuttavia, era ormai diventata abbastanza ricca da sapere come ci si difende in questi casi.  Gli avvocati scovarono un errore procedurale nel mandato di perquisizione, e nell’arco di due giorni i venticinque erano di nuovo liberi. Fortunatamente alle attenzioni della polizia erano scampate le dune-buggies, nascoste in un luogo isolato molto lontano dal Ranch.
Lontano dal Ranch venne anche seppellito Shorty Shea, un inserviente a cui Charlie attribuì la responsabilità della soffiata. Lo processarono, lo torturarono a morte e lo tagliarono a pezzi.
Ai primi di settembre la migrazione prese il via. Le dune-buggies si inoltrarono nel deserto e cominciarono a battere in lungo e in largo la Valle della Morte, alla ricerca del Pozzo senza Fondo. Per difendersi dalla polizia, avevano disposto su varie alture vere e proprie stazioni di vedetta munite di radio, e per collegare tra loro i vari accampamenti distesero per il deserto decine di chilometri di cavi telefonici.
Se non si fossero abbandonati ad atti di vandalismo, furti e rapine ai danni delle persone che vivevano o transitavano ai margini del deserto, i mansoniani avrebbero potuto vivere indisturbati nella Valle della Morte per anni e anni, ma l’accumularsi delle denunce costrinse la polizia a una reazione. Gli dettero la caccia con piccoli aerei ed elicotteri, e in una serie successiva di retate vennero tutti catturati tra il 20 settembre e il 12 ottobre 1969. Nessuno tuttavia avrebbe pensato di mettere in relazione la Family con le stragi se Susan Atkins, nel carcere in cui si trovava, non si fosse vantata delle sue imprese con una compagna di cella.
In seguito alla sua confessione furono rapidamente trovate le prove e imbastiti i processi. Per gli omicidi Tate e LaBianca, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, Leslie Van Houten, Tex Watson e Charlie Manson furono condannati alla pena capitale. Ma nel 1972, la Suprema Corte della California sancì l’incostituzionalità della pena di morte, e le loro condanne furono commutate nel carcere a vita; lo stesso accadde a Bobby Beausoleil, condannato per l’omicidio Hinman.

Charlie MansonSono ancora tutti vivi. Beausoleil si è dedicato alla pittura, e nel 2005 un’esposizione delle sue opere ha avuto notevole successo alla Clair Obscur Gallery di Los Angeles.
Sadie e Tex si sono convertiti al Cristianesimo. Tex ha ottenuto il perdono dai parenti delle sue vittime ed è oggi un ministro di culto, molto attivo nel campo della beneficenza. Anche Leslie e Katie sono diventate detenute modello, molto impegnate nel sociale.
Soltanto Charlie non si è mai pentito né scusato per i suoi crimini. Trascorre la maggior parte del suo tempo in carcere suonando la chitarra . Nel 1970, per pagarsi le spese processuali, pubblicò un album che ebbe discreto successo. Nel 1993 i Guns ‘n Roses hanno inserito una sua canzone, Look at your game, girl , nell’album The Spaghetti Incident?. Marilyn Manson, suo grandissimo ammiratore, gli ha dedicato l’album Portrait of an American Family, il cui titolo originale era The Manson Family Album.

 

Daniele Mansuino

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