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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

La forza dell’Occidente

Gennaio 2013

 

L’Occidente è il luogo dove il frutto maturo cade dall’albero. Secondo l’interpretazione di Guénon, questa definizione tradizionale si riferisce alla funzione svolta dalla civiltà occidentale nel quadro della dottrina indù dei cicli cosmici : essa è destinata a concludere l’attuale ciclo, ponendo nel contempo le condizioni perché il prossimo si manifesti.

La forza dell’OccidenteIn effetti, a livello storico e geografico, le terre più occidentali – le due Americhe – sono state le ultime ad essere popolate dall’umanità ; questo in tempi relativamente recenti, quando già da molti anni l’homo sapiens si era espanso negli altri continenti, e a livello esoterico già si era conclusa da tempo la prima fase da me descritta in Esoterismo e comunismo - quella nel corso della quale ogni uomo era lo sciamano di sé stesso : si era già entrati nell’età dello sciamanesimo vero e proprio, e sciamanico è infatti il carattere di tutte le civiltà che si svilupparono sul suolo americano.
Considerando le civiltà americane nella loro globalità, dal punto di vista esoterico la principale differenza da quelle che si svilupparono in Eurasia è una maggiore attenzione rivolta al concetto di evoluzione psichica ; questo implica una maggior fiducia nelle possibilità di sviluppo individuale dell’uomo, e l’assenza dell’idea di annullamento nell’Assoluto.

Trasponendo questa considerazione nella terminologia della trasmutazione interiore, le tecniche di origine americana sono caratterizzate da procedure i cui effetti possono in un certo senso essere definiti opposti a quelli delle tecniche di origine orientale/asiatica : la sopravvivenza del corpo sottile viene garantita attraverso esercizi tendenti ad appesantirlo (così sono da intendersi tutte le forme di lavoro volte a propiziare la sua presenza consapevole in stati dell’essere differenti da quello della realtà oggettiva), fino a che appunto il frutto maturo cade dall’albero – diventa cioè autonomo dal corpo fisico che lo ha generato, e produce simbolicamente una nuova pianta.

Anche gli Europei che colonizzarono le Americhe, per quanto solo in minima parte si interessassero delle tradizioni locali, sotto l’influsso del genius loci non sembrano essere rimasti immuni da questo processo : di fatto, le stesse caratteristiche geografiche di quei territori sembrano create apposta per indurre nell’uomo la tendenza a una sorta di espansione individuale.

Sarebbe ingiusto e scortese nei confronti degli Americani voler affermare che ciò precluda loro la possibilità di elevarsi spiritualmente – la quale, del resto, è abbondantemente testimoniata dalla ricchezza e dalla vitalità della loro cultura ; ma il loro ideale è elevarsi senza per questo dover rinunciare alla dimensione fisica dell’uomo, e quelle che erano un tempo le consuetudini religiose e civili europee sono state da loro ampiamente rielaborate in tal senso.

Era fatale che un popolo con i piedi così saldamente piantati in terra diventasse prima o poi la civiltà egemone ; a livello culturale, la loro visione del mondo ci ha ormai contagiato da tempo, finendo per contraddistinguere la civiltà occidentale nella sua totalità e accrescendone la tendenza a fare dell’individualismo la sua connotazione più peculiare.

Quando andavo al ginnasio - agli albori degli anni settanta - il Gruppo Occidente era una piccola formazione politica, costituita nella mia città da liceali più grandi di me, che si era dato l’ambizioso obbiettivo di preservare i valori della civiltà occidentale dalla minaccia del materialismo, incarnata a quei tempi dai comunisti.

Oggi i ruoli si sono in un certo senso invertiti : la destra si è fatta paladina del capitalismo più dissennato e selvaggio, e la sinistra – parafrasando John Fowles – crede di far cosa utile dando voce agli strilli dei teneri umanisti, che cominciano a prendere coscienza della propria superfluità.

Anche il rapporto tra Oriente e Occidente è molto cambiato : l’Oriente di oggi è nella visione collettiva le tigri dell’Asia, ovvero il domani del capitalismo, mentre l’Occidente è diventato un anziano signore, preoccupato perché ha la casa invasa da nipoti chiassosi con cui non sa dialogare.

La sua unica superiorità nei loro confronti è la forza militare : facendo leva su di essa riesce ancora più o meno a tenerli buoni (potendo anche fare affidamento sulla collaborazione dei nipoti più ruffiani, quelli che temono di essere diseredati). Ma vive della sua pensione, che si rivela sempre più insufficiente a fargli mantenere il tenore di vita dei giorni migliori ; è costretto ad arrotondare con lavoretti tipo l’esportazione delle tecnologie, ovvero rafforzando quelli che non vedono l’ora di scavargli la fossa, quindi anche lo spauracchio della sua presunta forza prima o poi verrà meno.

Insomma, salvo che nell’immaginazione di alcuni irriducibili nostalgici, oggi non è più il caso di figurarsi – almeno sul piano politico - una contrapposizione Oriente/Occidente come trent’anni fa ; quindi anche un esoterista-comunista come il sottoscritto non ha problemi di coscienza a lavorare con la forza dell’Occidente, la più potente che si possa reperire sul… mercato esoterico in questa tarda e confusa temperie del kali-juga.

A cosa serve ? A retribalizzare definitivamente l’Europa, a porre a disposizione di tutti le tecniche sciamaniche di trasmutazione interiore, ad accelerare il ritorno della fase in cui ogni persona è lo sciamano di sé stesso (comunismo primitivo).

Qui è necessario spalancare una breve parentesi su un ambito dell’esoterismo in verità piuttosto trascurato : ovvero le forze sottili di origine geografica. I Cinesi, come è noto, ne sanno parecchio : si dice a Shangai non si costruisca un nuovo edificio senza essersi rivolti preventivamente a un esperto di Geomanzia.

E’ questa un’altra scienza tradizionale di cui non ho trattato finora nella mia rubrica : non però – come nel caso della Numerologia – perché io non la ritenga valida (vedi l’articolo Il sistema trasmutatorio della Santisima Muerte). Al contrario, mi è capitato di leggere qualche testo di Geomanzia cinese riportando l’impressione che le tecniche suggerite possano funzionare, e se si è conservata bene in Cina non c’è motivo di supporre che questo non valga anche per le sue varianti occidentali, come del resto è dimostrato dal sempreverde successo della Rabdomanzia. Ma sono rimasto negativamente colpito dall’assenza di agganci della scienza geomantica con il processo di trasmutazione interiore, e non è mio costume approfondire nessuna disciplina esoterica che non sia suscettibile di essere applicata a tale discorso.

Non vorrei essere frainteso : qualsiasi forma di attività umana può essere considerata un potenziale vettore di influenze trasmutatorie, per quanto profana possa essere in apparenza. Ma nell’ambito di una scienza tradizionale, è lecito attendersi che tali influenze siano corredate dalle… istruzioni per l’uso, e se non ce le troviamo la cosa è perlomeno strana.

Infatti, tutte le scienze tradizionali sono portatrici di energie di elevata qualità e potenza, che è impensabile possano non avere alcun effetto sul corpo sottile (o corpo energetico) di chi le pratica, e nel caso tali effetti non siano specificati chiaramente, c’è da fare attenzione ; è questo uno dei rari casi in cui conviene davvero prendere sul serio le raccomandazioni alla prudenza del vecchio zio Réné Guénon.

Mettiamola così : trovare l’acqua è una bella cosa, molto utile agli agricoltori, ma prima di andare in giro reggendo con ambo le mani un bastoncino forcuto vorrei poter essere sicuro che la cosa sia utile a me.

A mio parere, è meglio limitarsi a svolgere il lavoro di trasmutazione interiore secondo i crismi delle scuole specificamente volte a tale scopo - delle quali ho trattato in diversi articoli – senza occuparsi delle discipline che non ne fanno cenno. Se lavoriamo bene, questo produrrà la conseguenza di arrivare alla Geomanzia dall’alto : infatti, quando si è in grado di trasferire a volontà la propria consapevolezza in altri stati dell’essere, percepire (e distinguere tra loro) le correnti energetiche emanate dalla Terra diventa un gioco da ragazzi.

In particolare, la pratica delle macumbe interetniche latinoamericane – con i loro Templi dal pavimento in terra battuta, nei quali si lavora scalzi – può infondere nel brujo la conoscenza diretta di tali correnti senza nessun bisogno di studi teorici preliminari : si veda in proposito Un sacrificio animale e Le energie di rimbalzo.

E’ anzi un bel vantaggio praticare la Geomanzia senza conoscerne le regole, perché in ambito esoterico le regole sono sempre generalizzazioni create a scopo didattico, che una volta assimilate bisognerebbe avere l’intelligenza di trascendere ; invece, succede sempre che la maggior parte delle persone si ferma lì.

Mi è capitato per esempio di leggere che il nostro pianeta sarebbe coperto da una rete di meridiani energetici, e dove questi si incrociano tra loro si produrrebbero determinati effetti. Non voglio dire che non sia vero : sono queste senza dubbio le leggi che bisogna conoscere se si vuole costruire un grattacielo a Shangai senza che caschi, o in quale direzione va orientato il letto della nostra camera perché non ci venga mal di testa. Ma se ci fermiamo a questo, non faremo mai un passo avanti, come sarebbe necessario per conoscere le cose davvero utili che la Geomanzia potrebbe darci : per esempio, la risposta alle famose domande chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, cui solo la percezione diretta delle energie telluriche che sgorgano dalla Terra consente di rispondere.

Prendendo ora in considerazione la forza dell’Occidente in particolare, la prima cosa da dire è che i suoi effetti li conosciamo più o meno tutti, perché sono estremamente facili da incontrare - basta fare indigestione di telefilm americani, o andare a giocare a bowling, o al Macdonald ; ma anche leggere Alce nero parla, ascoltare Bruce Springsteen, andare a vedere Taxi Driver, chiacchierare con due Mormoni, guardare un quadro di Andy Warhol, fare un viaggio con l’LSD…

A livello razionale vi ho dato suggerimenti molto diversi tra loro, ma credo che chiunque abbia un briciolo di immaginazione, senza bisogno di essere uno sciamano, è in grado di cogliere l’energia comune a tutti questi fenomeni.

Individuarla beninteso, non definirla - non c’è modo per definire una cosa invisibile e informe che fuoriesce dalla terra. E’ fuorviante, per esempio, cercare di classificarla in base alle conseguenze sul piano materiale - la guerra in Iraq e la celebrazione di Halloween ne sono ambedue permeate, ma la reazione individuale delle persone non è affatto la stessa : c’è in giro moltissima gente che avversa fieramente la prima ma è favorevole alla seconda, o viceversa.

Malgrado ciò, come dicevo, la maggior parte delle persone è in grado di riconoscere la forza dell’Occidente a colpo d’occhio o d’orecchio, in quasi ogni aspetto della nostra vita di tutti i giorni. Tutti la conosciamo, ma pochissimi si rendono conto di quali siano esattamente le sue fonti energetiche, e cosa si celi sotto la superficie dei fenomeni - percepibili da tutti - che le servono per farsi spalancare le porte del nostro inconscio e indurci ad assimilarla.

Non vorrei farvi spaventare, non c’è niente di cui preoccuparsi : dalla nascita, non facciamo altro che assorbire quotidianamente miriadi di filamenti di energie sottili di ogni genere, e la maggior parte delle persone non ne risente la minima conseguenza (salvo quella – tremendamente nefasta, ma non ce ne importa molto – di diventare in tutto e per tutto persone normali).

Da questo punto di vista, tra la forza dell’Occidente o quella d’Oriente non c’è più differenza che tra essere juventini o interisti : secondo la natura del cocktail energetico che costituisce il suo corpo sottile Tizio succhia più volentieri da una parte, Caio dall’altra, e questo è tutto.

Sarebbe quindi del tutto inutile analizzare la forza dell’Occidente nei dettagli - ricostruendo ad esempio il percorso filosofico che dal Senato dell’Antica Roma porta al Senato degli Stati Uniti, o dai pueblos degli Indiani dell’Arizona a Tex Willer, e mille altri sentieri analoghi - e ancora più tedioso descrivere le corrispondenze di questi tracciati (vere e proprie vie dei canti, come le definirebbe un Aborigeno australiano) con le analoghe energie che agiscono senza sosta sul piano sottile ; le quali si mescolano, si combinano e si separano ogni giorno sotto l’azione di molteplici influenze planetarie (nel caso di cui stiamo parlando, soprattutto del pianeta Urano).
Meglio saltare questi passaggi e passare subito a una conclusione pragmatica - adattandoci anche in questo all’influsso della forza dell’Occidente sulle nostre menti – esponendo senza perifrasi ai miei lettori cosa essa vuole da noi.

Vuole espandersi verso Oriente, come ha cominciato a fare da ben prima che Colombo sbarcasse a San Salvador. Molta acqua è passata sotto i ponti, e oggi vortici potenti da cui zampilla in quantità industriale si sono ormai aperti in tutte le nazioni del mondo.

Ma questo non le basta, perché dalla TV, da Internet, dalla circolazione monetaria in dollari (o in euro, insomma dalle espressioni del capitalismo globale) sgorgano nulla di più che le energie superficiali cui ho già accennato : adatte senza dubbio ad insinuarsi profondamente nella mente umana, ma il cui potere di trasformazione dell’ambiente terrestre è abbastanza scarso. Infatti, i fenomeni da esse prodotti sono talvolta impressionanti per chi si trova a viverli, ma a un’analisi più distaccata si rivelano invariabilmente transitori.

E’ stata senza alcun dubbio la forza dell’Occidente a darci la bomba atomica, ma quasi subito ci ha tolto il potere di usarla ; oggi si teme molto che sciolga le calotte polari e ci ammazzi tutti, ma non lo farà, perché appoggiarsi alla nostra consapevolezza le serve ancora.

Il bello deve ancora arrivare. Ve lo racconto in modo un po’ drammatico, invitandovi naturalmente a non interpretarlo in senso complottista e a cercare il senso simbolico che si nasconde dietro al senso letterale.

Nel mese di gennaio 2010, una Porta si è aperta in un certo luogo del continente americano, e di lì sono destinate a passare le orde di Gog e Magog. Non sono queste ultime costituite da ometti verdi che saltano fuori da un vulcano : si tratta di pure vibrazioni sottili di frequenza assai grave, dal cui influsso – nell’arco di qualche generazione - verremo fuori completamente retribalizzati.

Un  bel lavoretto - simpatico, istruttivo e denso di soddisfazioni – che mi permetto di consigliare a tutti i giovani esoteristi che ne hanno voglia, sarebbe quello di aprire in vari punti del continente europeo piccole Porte analoghe a quella che ho citato. Si tratta di un procedimento fondato sul sistema numerologico della Santisima Muerte, al quale ho già accennato negli articoli Il sistema trasmutatorio de la Santisima Muerte e Il sistema divinatorio della Santisima Muerte.

Parentesi - in realtà, questo articolo può essere considerato il terzo della mia annunciata trilogia sulla Santisima Muerte : non però sotto forma di una trattazione sistematica come i due precedenti. Infatti, invece di descrivere per esteso il suo sistema numerologico come ho fatto per i sistemi trasmutatorio e divinatorio, ho scelto di trattarne solo un aspetto - la saturazione della Totalità Temporale, che si ottiene risvegliando la forza dell’Occidente.

Questa, ovviamente, non è la sola applicazione possibile del sistema, ma è la più adatta per dare un’idea della sua portata, e di quanto possa risultare di utilità agli esoteristi operativi. Chi giunge alla sua piena conoscenza può ottenere praticamente tutto, e Dio (se esiste) lo protegga dagli inconvenienti dell’onnipotenza…

Torniamo al lavoro cui ho accennato. Al pari di quello che ho descritto nell’articolo Il sistema trasmutatorio de la Santisima Muerte, anche questo in teoria potrebbe essere eseguito soltanto da un Vescovo della Santisima Muerte ; ma il Vescovo può dar mandato a qualsiasi discepolo iniziato di eseguirlo, e in molti casi tale mandato viene esteso anche ai profani.

La ragione è comprensibile : si lavora su una forza la cui ricezione, in natura, non è riservata ad alcuna specifica categoria di persone - quindi chiunque può essere autorizzato a manipolarla, e se il lavoro viene eseguito a regola d’arte ne coglierà beneficio.

Ve lo descrivo qui di seguito, tacendo però di due ingredienti, che se qualcuno vorrà provare a eseguire il lavoro può richiedermi in privato.

La Chiave del sistema è il Diagramma di cui ho già parlato nell’articolo Il potere dell’acqua : un Triangolo equilatero, al cui vertice corrisponde il numero 2 (il Tempo) e ad entrambi gli angoli della base il numero 29 (lo Zodiaco) ; 2 + (29x2) = 60, ovvero la Totalità Temporale.

La base del Triangolo è divisa in due tratti di uguale lunghezza, e dal punto medio di ciascun tratto si irradiano verso il basso due semicirconferenze (l’Oriente e l’Occidente) che vengono a coincidere nel punto medio della base. Ognuna delle due semicirconferenze è divisa in 5 segmenti di uguale lunghezza (5 = il Segreto dei Segreti).

Per quanto non sia mia intenzione dedicare questo articolo all’esegesi numerologica dello schema – che ognuno dovrà portare avanti nella più completa indipendenza mentale, secondo le proprie possibilità e quanto la Santisima gli suggerisce – non posso fare a meno di indicare una possibile interpretazione del Segreto dei Segreti, che a me è stata molto utile per ottenere risultati concreti da questo rito. Essa si riferisce alla possibilità di collegare il Ternario costituito dai tre lati del Triangolo non tanto all’interpretazione suggerita dall’esoterismo classico – Padre, Figlio e Spirito, ovvero i tre piani spirituale, sottile e materiale – quanto piuttosto al ternario hegeliano (vedi in proposito Esoterismo e Comunismo) ; questo equivale a concentrare l’intera forza prodotta dal rito entro l’ambito materiale, triplicandone le possibilità di azione.

Il Diagramma che ho descritto – il Triangolo con le due semicirconferenze - dovrà essere disegnato sul piano dell’Altare, di fronte alla statua della Santisima Muerte. Tracciate il Triangolo di circa 30 cm. di lato, il lato con le semicirconferenze rivolte verso di voi.

Poiché in un Tempio voodoo regolare l’Altare è orientato a Occidente, se il disegno viene tracciato correttamente le due semicirconferenze Oriente e Occidente risultano disposte lungo un asse (la base del Triangolo) orientato Nord/Sud, con l’Oriente (a sinistra) verso Sud e l’Occidente verso Nord. Questo non è un errore, bensì una condizione necessaria perché la forza dell’Occidente possa liberarsi, e anche la ragione di questo apparente errore può costituire uno spunto alla Meditazione sul Diagramma, che vedremo poi.

Anche qui voglio dare una traccia : l’asse Nord/Sud e l’asse Est/Ovest sono davvero contrapposti come pensiamo ? L’idea che esprimono è il concetto di semirotazione ; non si riferirà per caso al concetto guenoniano di Inversione dei poli ?

Lo so, è un po’ sadico da parte mia darvi queste mezze tracce e poi interrompere il discorso, ma dovete rendervi conto che il lavoro che vi sto descrivendo non è un qualunque rito magico del tipo a cui molti di voi sono già abituati, per fare innamorare una ragazza o colpire un nemico (anche se, volendo, il Diagramma può essere utilizzato anche per questo) : è un non-fare del rango più elevato, la cui corretta esecuzione può potenzialmente compiere il miracolo di cambiare il corso della storia.

In altre parole, al di là della retorica, la sua differenza nei confronti dei riti magici “normali” è la richiesta di un livello di consapevolezza assai maggiore : è la vostra consapevolezza a far sì che il miracolo si possa compiere, e che la forza dell’Occidente possa rompere gli argini e agire. Quindi vi è richiesto di spremervi : lavorare col cervello sui pochi dati che vi ho fornito, trasmutarli in energia – solo questo può superare il gap immenso tra la forza di noi, che siamo in pochi, e le indescrivibili forze impersonali che da secoli e secoli stanno agendo sul  mondo per farlo sempre peggiore.

Andiamo avanti. Al centro del Diagramma bisogna mettereun piccolo contenitore di terracotta, recante lungo il fianco o sul coperchio un certo numero di piccoli buchi.

Esistono oggetti del genere nel voodoo haitiano (di solito senza buchi) e si chiamano govi : vengono usati per imprigionare l’anima di un defunto. Altri, coi buchi, si utilizzano nella Santeria come residenza per certe categorie di entità.

Quello che occorre a noi somiglia a entrambi, ma non appartiene a nessuna delle due categorie : la sua funzione infatti è quella di raccogliere la forza di Occidente e di irradiarla nell’ambiente. circostante. Un simile attrezzo viene comunemente usato nel voodoo quando si svolgono lavori non concentrati su un dato oggetto o persona, bensì miranti ad espandere il raggio d’azione di una data influenza ; non sono facili da trovare in commercio, perché si tratta dei lavori che solo un ristretto numero di hungan o brujos è in grado di eseguire (nell’ambito della terminologia che io uso abitualmente, anche questi possono essere classificati nell’ambito dei non-fare - vedi in proposito l’articolo Il kula ring).

Va bene usare qualunque piccolo vaso di terracotta munito di coperchio, che dipingerete di nero (questo lavoro è sotto l’egida della Santisima Muerte negra), e tutt’intorno al coperchio dovrete praticare con cautela 13 piccoli buchi ; se invece avete trovato un Recipiente già munito di buchi, il numero è secondario – non c’è bisogno di aggiungerne altri - e vanno bene anche quelli con i buchi praticati sul fianco anziché sul coperchio.

Se avete ragione di supporre che il Recipiente da voi scelto sia stato costruito per l’uso da parte di qualche altro misterio, o addirittura consacrato ad esso, va bene ugualmente, perché tutti i misterios riconoscono l’autorità della Santisima e collaborano ai suoi disegni : non dovete temere nessuna ripercussione negativa. Semmai, se sapete di quale misterio si tratta, chiedetegli cortesemente il permesso - salvo imprevisti, ve lo darà.

Dopo aver riempito il Recipiente con le due sostanze necessarie e averlo piazzato sull’Altare al centro del Triangolo, il Vescovo o chi per lui esegue la meditazione del 60 (di cui ho parlato ne Il sistema trasmutatorio de la Santisima Muerte), dopodiché si porta all’Altare e intraprende la Meditazione sul Diagramma.

Questa si pratica con il supporto di un sacchetto della tombola dal quale sono stati rimossi i numeri dal 61 in poi. I 60 numeri rimasti devono essere estratti uno per uno, e per ciascuno va cercato il simbolo corrispondente (ho specificato l’elenco completo dei 60 simboli nell’articolo Il sistema divinatorio de la Santisima Muerte) ; una volta trovato, la Meditazione va praticata secondo i seguenti criteri

  • Deve essere avviata mediante il confronto del numero estratto con quelli suggeriti dal Diagramma (2, 5, 10, 29, 58, ecc.) e/o con quelli in precedenza già estratti ;

  • Deve essere incentrata sui rapporti del simbolo relativo al numero estratto con il concetto di Totalità temporale ;

  • Il suo fine è stabilire in quale punto del Diagramma debba essere collocato il gettone con il numero, cosa che – se la Meditazione viene effettuata in modo corretto – la Santisima non mancherà di suggerire.

Si passa poi al numero seguente, e così via. Appena l’estrazione e la collocazione dei numeri è terminata, il Vescovo deve spogliarsi al più presto del fula o dei paramenti che aveva indosso, e lasciare il Tempio senza chiudere i lavori.

L’intero rituale che ho appena esposto deve essere eseguito per 13 volte, in 13 giorni diversi. Come per la Meditazione dei 60 giorni, anche in questo caso l’orario e la frequenza non sono essenziali : lo si può praticare in qualunque giorno e a qualunque ora se ne abbia tempo e ci si senta ben disposti.

Al termine della tredicesima esecuzione, il non-fare può dirsi compiuto : la forza dell’Occidente contenuta nel Recipiente è attivata. Bisognerà lasciarlo sull’Altare il più a lungo possibile senza toccarlo, fino a che la Santisimanon vi dirà, o vi farà capire, che lo si può rimuovere.

Un’ultima annotazione pratica : al termine di ogni rituale, non c’è da preoccuparsi se la disposizione dei numeri sul Diagramma è diversa dalla volta precedente – è normale che sia così, perché indefinito è il numero delle possibili Meditazioni suggerite da ogni numero.

Da questo ciclo rituale non è il caso di aspettarsi alcun effetto visibile nelle vicinanze del luogo dove si trova l’Altare, né ripercussioni nella vita privata dell’operatore o nella sfera delle sue conoscenze (anche se questo a volte avviene) ; viceversa, guardando alle vicende politiche e sociali del Paese nel quale il rito è stato eseguito sarà possibile riscontrare cospicui effetti.

L’operatore potrà distinguerli facilmente in base a due criteri principali : 1 – la presenza in tali eventi di un’inconfondibile componente di retribalizzazione ; 2 – il loro legame con i numeri (o i simboli corrispondenti ai numeri) che più fortemente si erano imposti alla sua attenzione nel corso delle 13 Meditazioni sul Diagramma.

 

Daniele Mansuino

 

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