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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

Massoneria: riti magici per cambiare il mondo

di Daniele Mansuino e Giovanni Domma

Prima - Seconda - Terza parte - Quarta - Quinta - Sesta

Luglio 2016

 

Nel secondo articolo di questa serie abbiamo preso in considerazione il sistema di side degrees massonici che riveste la funzione di manifestare le correnti sottili del quarto rituale maggiore nello spaziotempo, nonché a formare un piccolo gruppo di Maestri qualificati a controllarle.
La fase successiva del lavoro consiste invece nello scomporle secondo le loro tre possibili modalità espressive, simboleggiate dalle tre figure costituenti il Magen David: il Cerchio, il Triangolo Superiore e il Triangolo Inferiore.
Questo lavoro di scomposizione si verifica (e viene descritto) non nell’ambito di un qualunque side degree della Massoneria, ma di un grado assai più diffuso e universalmente noto ; famoso anche per la sua collocazione anomala, in quanto - pur non essendo parte dei gradi azzurri - è ad essi strettamente collegato.
Avremo modo di soffermarci ancora su di esso nell’ultimo articolo di questa serie. Per il momento, tutto quello che ci interessa è il seguente discorso, che nel corso dei suoi lavori l’Eccellentissimo Zorobabele rivolge al nuovo iniziato:
EZ : Mi congratulo con voi per essere stato ammesso nel (omissis - nome del grado), al tempo stesso fondamento e Chiave di Volta dell’intera struttura massonica.
Potreste forse immaginare di aver oggi conseguito un quarto grado, ma tuttavia non è il caso : la Massoneria si completa col terzo grado, e quando siete risorto ad esso siete anche stato informato che per la morte prematura del nostro Maestro Hiram Abif i segreti del Maestro Massone sono andati perduti ; e che certi segreti sostitutivi sono stati adottati perché i Maestri Massoni potessero riconoscersi l’un l’altro, fino al momento o alle circostanze per cui il vero segreto avrebbe potuto essere ristabilito.
Questi segreti rimasero perduti per un periodo di quasi Cinquecento Anni, e sono stati riacquistati nel modo che vi è appena stato descritto (omissis) ; siamo ora arrivati ​​a quella parte della cerimonia contrassegnata da Tre Letture.
In essa, l’Ottimo Compagno Giosuè darà la Lettura Storica ; l’Ottimo Compagno Aggeo quella Simbolica, dopodiché io spiegherò la parte Mistica di questo Grado Supremo.
Compagni, sedete (omissis).
Lettura di Giosuè:
Compagni, ci sono tre momenti nella storia della Massoneria, che meritano in particolare la vostra attenzione : L’APERTURA DELLA PRIMA O SANTA LOGGIA, DELLA SECONDA O SACRA LOGGIA E DELLA TERZA LOGGIA, O GRAN LOGGIA REALE.
La Prima o Santa Loggia fu inaugurata nell’Anno Lucis 2515, due anni dopo l’Esodo dei Figli di Israele dalla schiavitù egiziana, da Mosè, Oholiab e Bezalel su un Terreno Consacrato, ai piedi del monte Oreb nel Deserto del Sinai, dove il Figli di Israele avevano piantato le tende, e si erano radunati per offrire lodi e ringraziamenti all’Altissimo dopo la loro liberazione dalle mani degli Egiziani.
Prima di quel momento, l’Onnipotente si era compiaciuto di rivelarsi al suo fedele servo Mosè e gli aveva affidato la sua elevata missione, che era stata cagione di ira per Faraone e il suo popolo, ma di libertà e di salvezza per la casa di Giacobbe.
Nota : Parecchio ci sarebbe da dire sul significato delle figura di Faraone e di Israele nel messaggio messianico del Sabbataismo (vedi articoli precedenti), nel quale la figura del Faraone incarna Samael, il Satana qabbalista: fonte del male non nel senso delle cattive azioni, ma del male-incarnazione, ovvero simbolo dell’imprigionamento delle scintille divine nella materia.
La missione del Messia sabbataista (simbolo dell’essere umano che mira alla Redenzione di Israele - ovvero alla realizzazione iniziatica intesa non come affermazione del singolo, ma come percorso collettivo di salvazione dell’intera umanità) consiste nel farsi Satana ; il che significa vuotare fino alla feccia l’amaro calice dell’incarnazione, fino a condurre alla salvezza ogni forma manifestata.
E’ questo il senso del terzo passaggio dello Schema 1-2-1, ovvero della Divinizzazione dell’Uomo (vedi in proposito il primo articolo di questa serie, e più in dettaglio il libro di Mansuino Signori di Volontà e Potere): la sua realizzazione deve passare attraverso il progresso scientifico, che nobilita la materia.
Dovevano ancora essere consegnate a Mosé quelle forme misteriose e prototipiche : il Tabernacolo, l’Arca dell’Alleanza e le Tavole della Legge Sacra, incise dal dito dell’Altissimo con precetti sublimi e completi di dovere morale e religioso. Dovevano ancora essergli dettate dalla Sua saggezza infallibile quelle particolari forme etiche, civili e religiose che avevano separato il Suo popolo da tutte le altre Nazioni, consacrando Israele ad essere un Vaso eletto al Suo servizio. Per queste ragioni venne fondata la Prima o Santa Loggia.
Salomone Re di Israele, Hiram Re di Tiro e Hiram Abif presiedettero la Seconda o Sacra Loggia, che venne aperta nell’Anno Lucis 2992 nel seno del Sacro Monte Moria : il Centro della Terra, dove il Sancta Sanctorum del Sinedrio fu poi eretto.
In quel luogo consacrato Abramo aveva dimostrato la sua fede intuitiva, non rifiutandosi di offrire il suo amato figlio Isacco in Olocausto sull’Altare del suo Dio : sacrificio che era piaciuto all’Onnipotente di sostituire con un altro più gradito. Sempre lì, sull’aia di Arauna il Gebuseo, Davide aveva offerto il Sacrificio di Riconciliazione per cui la peste era stata debellata ; e lì, in una visione, gli erano anche stati rivelati i disegni del magnifico Tempio che sarebbe stato poi eretto dal suo illustre figlio, del quale Dio aveva detto : Egli edificherà una Casa al mio Nome, e io renderò stabile il Trono del suo regno per sempre.
Per questi motivi venne istituita la Seconda o Sacra Loggia.
La Terza Loggia, o Gran Loggia Reale, fu innalzata a Gerusalemme, e aprì i battenti nell’Anno Lucis 3469, poco dopo il ritorno dei Figli di Israele dalla loro prigionia babilonese. I suoi fondatori furono il Principe Zorobabele, il Profeta Aggeo e il Sommo Sacerdote Giosuè, figlio di Jehotsadak.
Fu allora che il potere regale venne restituito, nella persona di Zorobabele, alla stirpe reale di Davide e alla Tribù dei Principi di Giuda ; la cui trasmissione non sarebbe stata mai più interrotta, neanche dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani sotto Tito, nell’anno 70 della nostra era.
Pertanto, per commemorarne la restaurazione, questa è stata chiamata Terza Loggia o Gran Loggia Reale, e noi cerchiamo di perpetuare nel nostro presente Capitolo la fedeltà all’opera dei nostri grandi predecessori.
In ogni Capitolo (omissis) regolarmente formato e debitamente costituito riconosciamo la figura del Grande e Santo Capitolo (omissis) di Gerusalemme ; i Tre Ufficiali Principali rappresentano Zorobabele, Aggeo e Giosuè, dei cui nomi sono portatori, e i Due Scribi rappresentano Esdra e Nehemia, lettori e commentatori della Legge Sacra e Accompagnatori (dei Candidati) nel Gran Sinedrio.
Di qui in avanti, fino al termine di questa serie di articoli, prenderemo in considerazione il simbolismo delle Tre Logge una per una. L’idea è quella di caricarlo il meno possibile con le nostre interpretazioni personali, per non offuscare uno dei suoi caratteri più sorprendenti : l’incredibile capacità di dialogare con il cuore di chiunque.
La Prima Loggia corrisponde, nel Magen David, al Triangolo Superiore: quello con la punta rivolta verso l’alto, simbolo del legame tra il Creatore (rappresentato dal Vertice) e il mondo manifestato (rappresentato dalla Base).
E’ questa la raffigurazione dello status precedente all’intervento attivo dell’Uomo nella storia, quando l’umanità era ancora completamente sottomessa all’autorità di Dio.
In 666, Daniele Mansuino ha discusso dell’Idea di Dio: ovvero delle molteplici rappresentazioni del divino che l’Uomo è costretto a crearsi, essendo forzato dalla sua forma mentale a figurarselo per mezzo di immagini suggerite dal pensiero.
A monte di esse giganteggia l’intonsa e pura rappresentazione di Dio nell’età sciamanica, fondata sulla percezione diretta dell’Algoritmo 1 (vedi articoli precedenti - si tratta, in breve, dei tre guna, ovvero delle tre forze all’origine della manifestazione) da parte dell’Uomo del passato, quando ancora nessuna sovrastruttura mentale era intervenuta ad appesantirne il pensiero.
Era proprio questo l’autentico stato primordiale, senza conoscere a fondo il quale non è concepibile che alcuna corrente sottile funzionale all’evoluzione umana possa essere captata e messa a profitto ; e proprio alle tre forze che compongono l’Algoritmo 1 va riferito il numero indispensabile di Tre di cui si tratta nel rituale che stiamo per esaminare.
I Tre Maestri della Prima Loggia sono, in ordine cronologico: Adamo, Noè e Melchisedec.
Il meno noto è forse Melchisedec, Re di Salem; che è tuttavia un personaggio biblico di fondamentale importanza, in quanto rappresenta il punto di contatto della tradizione ebraica con la tradizione primordiale.
Genesi 14 : 17-20 - Quando Abramo fu di ritorno dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei Re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del Re. Intanto Melchisedec, Re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio Altissimo,  e benedisse Abramo con queste parole : Sia benedetto Abramo dal Dio Altissimo, Creatore del Cielo e della Terra, e benedetto sia il Dio Altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici. E Abramo gli diede la decima di tutto.
Fu offrendo il Pane ed il Vino che l’organizzazione (Melchisedec) concesse alla Massoneria (in questo caso simboleggiata dalla figura di Abramo) di trasporre la corrente del quarto rituale maggiore nel suo linguaggio ; è dunque opportuno che il nostro breve panorama dei rituali della Prima Loggia parta dal side degree dedicato alla sua persona (per quanto, se si considera invece l’apparizione dei Tre Maestri sul piano cronologico, Melchisedec sia l’ultimo di loro).

Anche questo grado è incentrato su una forma di consacrazione. Essa abilita il corpo energetico del Fratello alla ricezione e incorporazione delle correnti grezze del rituale ; ponendole in questo modo in sintonia con la frequenza vibratoria della Seconda Loggia, cui egli inconsapevolmente le ritrasmetterà.

Apertura : al centro del Tempio è collocata una Tenda, i cui teli sono aperti. L’Araldo rassicura ripetutamente il Presidente che il Tabernacolo è correttamente custodito.

P : Ottimo Compagno Maestro delle Cerimonie, siete voi un Sommo Sacerdote consacrato ?
MdC(dà il Segno): Eccellentissimo Presidente, ho mangiato dalla Punta della Spada quello a cui tutti noi possiamo partecipare.
P : Dove avete ricevuto l’onore di essere esaltato ?
MdC (dà il Segno) : In una Convenzione del Sacro Ordine (omissis), regolarmente costituita dal numero indispensabile di Tre.

P : Pensate che il numero indispensabile sia ora presente ?
MdC : Eccellentissimo Presidente, ve lo confermo.
P : Datemi la Parola Sacra.

MdC : (omissis)

I Fratelli si raccolgono in preghiera.
P : Ottimi compagni, in nome di Melchisedec dichiaro questa Convenzione del Sacro Ordine (omissis) debitamente aperta.
Il Libro della Legge Sacra viene aperto sull’Altare a Genesi : 14 (omissis) ; si passa poi alla Cerimonia di Accoglimento di un nuovo Candidato.

Il P, il Vicepresidente e il Capp. prendono posto all’interno della Tenda, che viene chiusa. Intanto, nella Sala dei Passi Perduti, il Conduttore informa il Candidato che la Tenda appartiene a Melchisedec, Re di Salem.

Il Candidato viene istruito su come avanzare fino al Piedestallo del P : Nove Gradini completi, arrestare e inchinandosi al Terzo, al Sesto e al Nono.
P : Compagno, vi siete regolarmente presentato per essere unto, consacrato e messo a parte del Santo Ufficio di (omissis). I membri di questa Convenzione sono intenzionati ad offrire una pronta risposta ai vostri desideri, esaltandovi a questo onore. Dovrete prima, tuttavia, prestare una Promessa Solenne (omissis).

Dite il vostro nome, e ripetete dopo di me : Io …, in presenza di questa Convenzione del Sacro Ordine (omissis) eretta alla Gloria del Sommo Sacerdote del Cielo e della Terra e dedicata a Melchisedec (omissis), solennemente e sinceramente prometto e giuro di non rivelare mai nessuno dei segreti o misteri della Santità di questo Ordine, se non a (omissis).

Mi impegno inoltre ad assistere qualunque (omissis) fino alla divisione della mio ultimo pezzo di pane ; e dove le necessità lo richiedessero, anche se egli fosse mio nemico, a nutrirlo sulla Punta della Spada (omissis).

Il Candidato presta la sua Promessa sul Libro della Legge Sacra, e il Cappellano legge Genesi, 14.

La Tenda viene poi preparata per la parte successiva del rituale : il Candidato viene fatto uscire, tutti i Compagni vi entrano e si accomodano su due linee di sedie che si fronteggiano, una orientata a Settentrione e l’altra a Mezzogiorno. Al centro c’è un piccolo tavolo, sul quale sono disposti vari oggetti.

Quando il Candidato viene indotto a presentarsi sulla soglia della Tenda, il P brandisce la Spada ; si scaglia contro di lui, e gli vibra un colpo mirando al capo. Il Candidato - debitamente istruito - lo para alzando la propria Spada orizzontalmente sopra la testa, dopodiché cade umilmente in ginocchio.
P (minaccioso) : Chi sei tu ?
Cond. (per il Candidato) : Il tuo amico e fratello Abramo (…). Ecco per te i prigionieri e il bottino ; ti pago le decime di tutto.
P : Sia benedetto Abramo dal Dio Altissimo, padrone dei Cieli e della Terra ; e benedetto sia il Dio Altissimo, che ha consegnato i tuoi nemici nelle tue mani

Ora alzati Abramo, mio amico e Fratello.

Il P rialza il Candidato con la mano destra e lo introduce nella Tenda.

P : Ecco la mia Tenda ; mangia del mio pane, e bevi del mio vino.
A un comando del MdC, tutti i Compagni presenti nella Tenda si alzano in piedi.

Il MdC prende dal tavolo un vassoio sul quale si trova un grosso Pane, rotto in due pezzi di grandezza diseguale, e lo porge al P. Questi prende il pezzo più grande e lo infilza nella propria Spada fino all’elsa ; prende poi il più piccolo e lo fissa sulla punta. Da questo stacca un pezzetto e lo mangia ; poi, nell’ordine, presenta la Spada - sorreggendola verticalmente - al VP, al Capp. e a tutti i Compagni presenti, prima a quelli di Settentrione (da Occidente a Oriente) e poi a quelli di Mezzogiorno (da Oriente a Occidente). Nel corso di questo itinerario, recita lentamente il Salmo 133.

Si trova infine a fronteggiare il Candidato, e lo invita :

Mangiate con noi questo Pane che avete ricevuto sulla Punta della Spada. Esso vi insegna che dovete essere sempre pronto a dividere il vostro ultimo pezzo di pane con un Compagno (omissis), fosse anche egli un vostro personale nemico.

Il P porge la Punta di Spada al Candidato, che si serve a sua volta. Affida poi la propria Spada al MdC, che la deposita sul tavolo e prende un Calice. Lo offre al P, che secondo l’ordine già seguito fa circolare il Calice tra i Compagni ; ognuno ne beve un sorso. Nel corso di questa perambulazione, il P recita lentamente il Salmo 134.

Il MdC pone poi una Spada in mano al Candidato, ordinandogli di reggerla con la mano destra orizzontalmente, all’altezza del petto.

Il P arriva di fronte al Candidato, e gli dice : Bevete con noi questo Vino sulla Spada : esso vi insegna ad essere sempre pronto a condividere le fortune e le sventure della vita con un (omissis).

Il Candidato prende il Calice con la sinistra, e beve al di sopra della Spada ; poi anche questi oggetti vengono riposti sul tavolo.
P : Ottimi Compagni, tutte le volte che mangerete Pane o berrete Vino imparerete da essi a soccorrere, proteggere e difendere sempre il Fratello. Se avrà fame, gli darete da mangiare ; se avrà sete, gli darete da bere ; se sarà nudo, lo vestirete ; se sarà malato o afflitto, lo visiterete, per sorreggerlo nel suo dolore o gioire con lui delle sue gioie. Tutto questo gli farete, e non lo abbandonerete mai.

Eccellente Compagno Conduttore, accompagnate ora il nostro amico e Fratello al Centro del Triangolo.

Il Cond. conduce il Candidato (passando da Settentrione) fino alla base del Triangolo (che ha il vertice volto all’Oriente), e gli insegna la corretta postura per inginocchiarsi su uno sgabello che è stato collocato al centro.

Il P, il VP e il Capp. si radunano intorno al vertice del Triangolo ; il Candidato e tutti i Compagni assumono un atteggiamento di preghiera.

Dopo che il Capp. ha recitato una breve invocazione, lui stesso, il MdC e il P impongono le mani sinistre sul capo del Candidato, formando il cosiddetto Segno di Unzione.

Poi il P intinge l’indice destro nel vasetto d’Olio che gli porge il MdC e unge il Candidato sul capo, tracciando per tre volte un altro Segno particolare.

P : In virtù del potere a me conferito in qualità di rappresentante di Melchisedec, Re di Salem e Sacerdote del Dio Altissimo, ti ungo (primo Segno) ti consacro (secondo Segno) e ti distinguo (terzo Segno) al Santo Ufficio di (omissis).

Sempre continuando a mantenere con gli altri due il Segno di Unzione, asciuga il capo del Candidato con un tovagliolo. Immerge poi il dito in un vasetto di Vino e ripete gli stessi gesti, recitando questa volta Numeri, 6: 24-26 :

Il Signore ti benedica e ti guardi (Primo Segno). Il Signore faccia brillare su di te il Suo volto, e ti sia propizio (Secondo Segno) ;  il Signore rivolga il Suo sguardo su di te, e ti dia la pace (Terzo Segno).

Tutti : Amen.
Ancora una volta gli asciuga il capo, e nel momento in cui termina viene chiuso il Segno di Unzione.

Il P solleva il Candidato afferrandolo per la mano destra e lo riposiziona al centro del Triangolo, per poi illustrargli il significato del Saluto e dei Tre Segni del grado…
Avendo in questo modo accennato alla funzione di Melchisedec, passiamo ora a considerare il secondo Maestro della Prima Loggia : Noè, che in Massoneria è anche considerato il fondatore di un’antica forma di Maestranza.
La figura di Noè è accostabile a quella di Adamo, in quanto entrambi furono capostipiti dell’umanità; per cui, simbolicamente, la comprendono interamente nelle loro persone.
Il discorso per cui un singolo individuo viene convenzionalmente considerato simboleggiante (o meglio : riassumente), nella sua persona, un insieme di forme manifestate più o meno grande (non necessariamente soltanto forme umane), è da sempre riscontrabile in ogni campo del sociale.
Esso riproduce, ai vari livelli dell’esoterismo e dell’exoterismo, la figura dell’essere collettivo per eccellenza : il Signore di Volontà e Potere, che comprende nella sua individualità l’intero Universo.
E’ questo un discorso da tenere sempre presente per una buona comprensione della magia massonica, uno dei punti più caratterizzanti della quale consiste nell’indefinita capacità di sdoppiamento e replica dei personaggi, delle situazioni e dei riti - un meccanismo che il Massone consapevole a livello magico, una volta che l’abbia bene appreso, è pienamente autorizzato ad applicare anche nelle sue forme operative personali.
Sulla sua base, il personaggio di Noè può essere considerato corrispondente non solo ad Adamo ma anche a Melchidesec, in quanto suo successore nella tradizione primordiale.
Con un piccolo approfondimento (che può aiutare a intuire il percorso delle relative correnti), il rapporto simbolico fra i Tre Maestri della Prima Loggia può essere sintetizzato così : 1) Melchisedec,  in quanto simbolo e portatore della tradizione primordiale, è figura dell’Adam Qadmon, l’Uomo Primordiale ; 2) Figura dell’Adam Qadmon, a sua volta, è Adamo ; 3) Noè, in quanto Primo Uomo dopo il Diluvio, è figura di Adamo.
Stiamo ora per considerare il rituale di un importante side degree che rilascia la Maestranza di Noè, ovvero noachita. Ci servirà soprattutto a sottolineare il presupposto alla base del passaggio delle correnti dalla Prima Loggia alla Seconda: che il riconoscimento del Divino, così come è preso in considerazione nell’ambito della Massoneria britannica, adempie soprattutto alla funzione di selezionare e circoscrivere le correnti destinate ad essere impiegate nel processo di divinizzazione dell’Uomo ; presupposto da cui non dovrebbero prescindere i Massoni impegnati a dibattere se sia o meno opportuno lavorare Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, qualunque sia la loro opinione in proposito.
Nel simbolismo noachita, l’accostamento tra la figura di Adamo e quella di Noè ricorre più volte. Così, per esempio, nella bellissima leggenda del Sepolcro di Adamo: Adamo si era preparato per l’eterno riposo una magnifica Pietra Monumentale, su cui erano incise tutte le Figure Geometriche e i Geroglifici, successivamente ripresi dagli Antichi Egizi, insieme alla spiegazione del significato della lettera Tau, che era il Marchio apposto su Caino perché nessuno lo toccasse, e sarebbe stato poi utilizzato anche da Mosè per proteggere gli Israeliti dall’Angelo della Distruzione.
Ora accadde che Adamo fu avvertito che la sua Morte stava arrivando ; affidò quindi questo Sarcofago di Pietra a suo figlio Seth, con questo Incarico : che dopo il suo Decesso, il suo Corpo sarebbe stato deposto lì finché non si fosse trovato un Sacerdote dell’Altissimo che potesse celebrare il suo funerale secondo il rito di Melchisedec ; così il Corpo di Adamo fu tramandato fino a Noè, che lo sistemò al centro dell’Arca, e ogni giorno offriva Preghiere sulla sua Tomba Monumentale, come su un Altare offerto a Dio dalla Fede di suo Padre Adamo
E il grande Laurence Dermott, nell’Ahiman Rezon, stende un ponte ideale tra il rapporto Adamo/Noè e il simbolo dei Tre Maestri :
Adamo (…) comunicò fedelmente i misteri della sublime scienza a suo nipote Noè, che la trasmise ai posteri (…). E’ certo che c’erano (solo) quattro Massoni nel mondo quando venne il Diluvio, uno dei quali - forse il secondo figlio di Noè - non era Maestro (…), e che c’erano assai pochi Maestri ancora ai giorni del Tempio di Salomone : da cui appare chiaramente che la totalità dell’insegnamento veniva trasmessa a quei tempi solo a pochi individui
Con solo un piccolo passaggio ulteriore, il rapporto Adamo/Noè può essere collegato alle Tre Luci, delineando più dettagliatamente in che modo questo fondamentale simbolo massonico celi il segreto della discendenza della Massoneria dalla tradizione primordiale.
E’ proprio il grado che stiamo per esaminare quello che, tra i rituali noachiti, sviluppa maggiormente questo tema ; a partire dal fatto che la Loggia deve essere allestita in forma triangolare, fino a una chiara disamina dei legami fra il Triangolo e le Tre Luci.
Partendo da questi ultimi, il lettore di buona volontà troverebbe piuttosto facile ricostruire molti dettagli del rapporto reciproco fra le Tre Logge ; ma purtroppo - ci spiace molto - non siamo stati autorizzati a pubblicare quella parte, e la nostra citazione diretta di questo grado sarà limitata alla sola Apertura dei Lavori.
E’ anche notevole che, a un certo punto del rituale, la posizione del Triangolo viene invertita ; ovvero il Triangolo Superiore si converte nel Triangolo Inferiore, riassumendo in un gesto tutto il percorso delle correnti dalla Prima alla Terza Loggia.
Parentesi : non è questo l’unico modo in cui la maestranza noachita rivendica il suo diritto morale ad adempiere, nel processo di gestione delle correnti, un ruolo ben maggiore rispetto a quello (quantitativamente limitato : i Maestri Noachiti sono oggi assai pochi) che i rivolgimenti storici della Massoneria le hanno assegnato. Infatti, l’intero processo è descritto - in termini deliziosamente ermetici - pure da un’altra antica leggenda noachita fondata sul Triangolo, la Leggenda di Phaleg ; anche su questa, purtroppo, siamo stati sconsigliati dal dilungarci.
I discendenti di Noè, nonostante l’Arcobaleno che era il segno di riconciliazione dato dal Signore agli uomini (…), risolsero di costruire una Torre molto alta per mettersi al riparo della vendetta divina. Scelsero perciò la pianura detta di Senmart, in Asia ; dieci anni dopo che essi ebbero gettate le fondamenta di tale edificio, il Signore (…) volse il suo sguardo verso la Terra, percepì l’orgoglio dei figli degli uomini e discese sulla Terra per confondere i loro progetti temerari e mise la confusione delle lingue tra gli operai
Gli operai, non intendendosi più, furono costretti a separarsi : ciascuno prese la sua direzione. Phaleg, che aveva dato l’idea di questa costruzione e ne fu il direttore, era il più colpevole e si condannò a una penitenza rigorosa : si ritirò nel nord della Germania, dove giunse dopo molte pene e fatiche
In quel luogo, che si chiama Prussia, egli costruì (…) un Tempio a forma di Triangolo, dove si richiuse per implorare la misericordia di Dio e la remissione del suo peccato.
Annota Michele Moramarco: La leggenda continua con la scoperta occasionale, nel 553 d. C., del Tempio triangolare, nel quale era una colonna di marmo biancoA fianco di quella colonna si trovava la tomba di Phaleg, con una pietra d’agata sulla quale era inciso l’epitaffio : Qui riposano le ceneri del nostro Grande Architetto della Torre di Babele ; il Signore ebbe pietà di lui, POICHE’ ERA DIVENTATO UMILE.
Ma è tempo ora di sottoporre ai nostri lettori l’Apertura del grado.
Disposizione della Loggia : il Comandante Noè (o Venerabile Comandante) è situato nella normale posizione a Oriente. Sul desco dinnanzi a lui sono collocati : una Pietra (omissis) sulla quale, quando la Loggia è aperta, vengono piazzati : un piccolo Triangolo Equilatero ; un piccolo Libro della Legge Sacra, chiuso ; gli Attrezzi da Lavoro del Carpentiere Navale, Ascia, Sega e Trapano.
Non ci sono Lumi, e non c’è Maglietto : il VC ha un piccolo Scettro col quale batte i colpi.
I due Sorveglianti siedono rispettivamente negli angoli nordovest e sudovest. Ognuno ha un piccolo desco e un piccolo Scettro per battere i colpi.
I due Diaconi siedono affiancati a Occidente (il Primo Diacono verso Sud), entrambi muniti di Aste.
Il Copritore Interno è situato vicino all’ingresso ; un piccolo Triangolo Equilatero è a disposizione per il suo uso.
Nel centro della Loggia, sul pavimento, è disposto un grande Triangolo Equilatero. Deve essere piatto, e con lati lunghi approssimativamente 24 pollici (61 cm) all’interno. Per la maggior parte del tempo sarà disposto con un vertice rivolto all’Oriente ; invece, durante la cerimonia di Elevazione, verrà ruotato in modo che l’apice punti a Occidente.
Un Percorso Triangolare sarà da seguire quando ci si muove nella Loggia. Il Punto di Ammissione di Candidati è situato alla metà esatta del suo lato occidentale, direttamente di fronte ai seggi dei due Diaconi. E’ da questo punto che il CI deve rivolgersi al VC per fargli i suoi annunci, e sempre da lì i Fratelli che entrano nella Loggia salutano gli Ufficiali.
Apertura : Un Inno di Apertura può essere cantato prima che la Loggia sia aperta. Il VC, batte una volta lo Scettro ; il colpo viene ripetuto dal PS e dal SS.
VC :Fratelli (omissis), assistetemi ad aprire questa Loggia (omissis).
Tutti si alzano.
VC a SS :Fratello Secondo Sorvegliante, qual è il primo dovere di ogni (omissis) ?
SS :Assicurarsi che la Loggia sia coperta.
VC :Fate compiere questo dovere.
SS, al Copritore :Fratello Copritore Interno, assicuratevi che la Loggia sia coperta.
Il CI va alla porta, la apre e si assicura che il CE sia presente ; poi chiude la porta e torna alla sua postazione.
CI :Fratello Secondo Sorvegliante, la Loggia è coperta.
Il SS batte un colpo con lo Scettro, poi si rivolge al VC : La Loggia è coperta.
VC al PS :Fratello Primo Sorvegliante, qual è il secondo dovere ?
PS :Assicurarsi che solo (omissis) siano presenti.
VC :Fratelli, all’Ordine come (omissis).
I Fratelli si alzano e si pongono all’Ordine del grado.
VC a SS :Figlio Sem, da quale parte del mondo provengono gli (omissis) ?
SS :Dalle montagne dell’Armenia.
VC a PS :Figlio Iafet, per quali destinazioni intrapresero la loro rotta ?
PS :Si sparsero su tutta la terra, riposando ovunque la Provvidenza di Dio si fosse compiaciuta di dirigerli.
VC :Allora, poiché abbiamo trovato un luogo per riposare, è mia volontà e piacere che questa Loggia di (omissis) si riunisca qui ed ora.
I  Fratelli fanno il Segno di Saluto, quindi mettono la mano destra sul cuore, restando in questa posizione nel corso della seguente preghiera.
Cappellano : Supremo Comandante dell’Universo, Ti supplichiamo affinché Tu non ci faccia mai venire meno il Tuo aiuto, e perché il nostro lavoro appena intrapreso possa da noi essere condotto in armonia, e chiuso in pace.
Tutti :Così sia.
VC :Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace a noi sulla Terra.
Tutti tolgono la mano dal cuore.
VC :Figlio Iafet, su cosa una Loggia di (omissis) è regolarmente aperta ?
PS :Su una misteriosa Pietra (omissis).
VC :Figlio Sem, perché sulla Pietra (omissis) e non sul Libro della Legge Sacra ?
SS :Perché, nel periodo in cui si ritiene che abbia avuto origine questo grado, le Sacre Scritture non esistevano.
VC :Figlio Iafet, presumo tuttavia che esistano, riguardo alla Pietra (omissis), tradizioni abbastanza importanti da giustificare il fatto che una Loggia di (omissis) sia aperta su di essa.
PS :Ci sono.
VC :Comunicatele.
PS :Le tradizioni legate alla Pietra (omissis) e associate con questo grado sono in numero di tre.
La prima : su questa Pietra il Patriarca Noè riposava quando tornava quotidianamente dal pio lavoro di  costruire l’Arca, e fu da lui posta nel centro dell’Arca quando l’ebbe finita.
La seconda : Noè utilizzò questa Pietra come un’Ancora di Speranza, per fissare la posizione dell’Arca dopo che questa ebbe preso terra sul monte Ararat.
La terza : su questa Pietra Noè fece la sua prima offerta al Signore in ringraziamento per il suo salvataggio, e volle che fosse fissata ai piedi del monte Ararat fino a che al primo dei suoi discendenti fosse stato richiesto di viaggiare ancora una volta, per terra o per mare.
VC :Nel nome del Supremo Comandante dell’Universo, dichiaro questa Loggia di (omissis) regolarmente aperta.
Batte un colpo con lo Scettro, che viene ripetuto nell’ordine dal PS, dal SS, dal CI e dal CE. Il Venerabile Comandante Passato si porta di fronte al desco del VC, e sistema il Triangolo sulla Pietra con il vertice rivolto a Oriente ; poi saluta il VC col Segno di Saluto e torna al suo posto.
VC :Fratelli, seduti.
Seguirebbe ora la parte dedicata all’ammissione di un nuovo Candidato, nella quale vengono illustrate le valenze simboliche del Percorso Triangolare e il suo rapporto con le Tre Luci.

 

   Daniele Mansuino e Giovanni Domma

 

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