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di Daniele Mansuino   indice articoli

Sulla Prima Chiamata Protoenochiana

Giugno 2012

 

 

1. ZURESK OD ADAPH MAL ZEZ MARLAN GENO AU OH PAN MUZPA AGIOD GA ZEZ KAPENE GAMPHEDAX GO (LE) OD EMELABUGEN DONKNA FIAN GA VRANKRAN ADEPH VREPREZ ARXE VA DRUX TPRDEMAH TZESTS GRAPAD. UNBA ZED DOMIOL ADEPOAD CHIEUAK MAH OSHE DAPH ONIXDAR PANGEPI ADAMH GEMEDSOL A DINOXA HOXPOR ADPUN DAR GARMES.

 

(nota: al fine di facilitarne la lettura, l’iscrizione in enochiano è stata riprodotta da sinistra a destra, anziché da destra a sinistra come esigerebbe la tradizione)

 

Sulla Prima Chiamata Protoenochiana

 

Quando l’Angelo Galvah trasmise a John Dee le Chiamate delle Tavole Protoenochiane, non ne diede la traduzione.

Della Prima, quella detta Loagaeth (pronuncia: Logah) disse bensì che Essa è la Parola di Dio; la prima foglia nel microcosmo delle cui nervature è racchiuso tutto lo schema della pianta.

Ancora ne disse: da questa devono essere ripristinati i Libri Sacri, che hanno smarrito il loro senso fin dal Principio, e dal primo uomo che ha vissuto. E da qui può essere discriminata la perfetta Verità dalla falsità imperfetta.

Considerata l’importanza della Prima Chiamata, i tentativi di traduzione sono stati in ogni epoca assai numerosi, e con il diffondersi degli studi enochiani in Italia cominciano a prodursene anche nel nostro Paese; un giovane lettore me ne ha inviato uno che denota a mio parere eccezionale acutezza ed eleganza - per esempio nella traduzione di zez con diciotto, e nell’equivalenza stabilita tra zez e Zed, Angelo del Diciottesimo Aethyr; direi che da un giovane di ventiquattro anni non ci si potrebbe aspettare di più di questo risultato, che non vale certo di meno dei vari tentativi di traduzione pomposamente pubblicati su molti siti enochiani anglosassoni.

 

Umilmente mi apro alla Gloria della Figlia della Luce, alla Fede negli Angeli, al numero Diciotto che è la Conoscenza della Gioia di Dio; la quale nessuno può spingere al di là del Trentuno più Diciotto, né oltre l’Angelo delle Acque e la Gloriosa Nave guardata da Ga; Bellezza e Gioia che discendono e si dipartono (ingegnosa soluzione per drux !) perché una parte ne tocchi anche a Va, imperituro di Luna.

Diciotto è l’inizio del tramonto, della dispersione, della molteplicità; la fine del Dodici, la pioggia dei poteri, la moltitudine delle realizzazioni, recanti seco innumerevoli Terrori che si abbattono improvvisi.

 

Comunque, per quanto i miei lettori sappiano bene che verso gli studi enochiani in seno alla Golden Dawn io non abbia mai mostrato particolare simpatia, obbiettività vuole che nello specifico campo della Prima Chiave Protoenochiana venga riconosciuta la loro superiorità; né potrebbe essere diversamente, se pensiamo che nel tentativo di tradurla si cimentarono anche personaggi del calibro di Aleister Crowley.

Le strade battute in quell’ambito furono soprattutto due: prima, osservare il senso delle parole enochiane di traduzione nota in qualche modo somiglianti a quelle usate nell’invocazione. Questo è un metodo che può dare buoni risultati e limita di molto il numero delle traduzioni possibili. A usarlo costantemente, si rafforza la fiducia nell’impressione che il linguaggio utilizzato nelle Chiamate Protoenochiane sia effettivamente lo stesso delle Chiamate degli Aethyr, ma ad uno stadio di sviluppo più primordiale.

Seconda, calcolare il valore numerico delle parole e guardare ai significati analoghi nelle altre lingue cui può essere applicata la gematria, ovvero soprattutto l’ebraico e il greco. E’ un metodo più macchinoso che spalanca i cancelli della discordia, perché sul modo in cui questa scienza debba essere applicata alla lingua enochiana le opinioni sono varie; può forse andare bene nel caso di estrema incertezza, quando viene a mancare ogni altro criterio per la scelta di due traduzioni di senso diverso.

Gli sforzi congiunti di tanti considerevoli intelletti hanno prodotto qualcosa. Quella che segue è una traduzione approssimativa che sintetizza i risultati migliori ottenuti dagli esperti di scuola Golden Dawn, corredata da brevi approfondimenti.

 

1. Rushing from the Fourth Heaven and from the Lord of Hosts, Eight Fiery Angels bring Ave, the Son of Son of Light and foremost of God’s angels; woe, fire pouring down over humanity; Ga, the angel of the Loins of the Daughter of Light, from the Holy House speaks and Semeliel, the angel of the Lord is born; the Lord of Hosts visited the Daughter of Light.

Ga, the Son of the Son of Light, awakens the Eld with beautiful praises of the Lord for the Daughter of light, and the Lord of Darkness Vaa, the angel of the Four Moons.

The Daughter of Light is Powerful, making the Lord to Understanding within the Third Heaven; being with Vaa in darkness, the 12 lights speaking from there, proclaiming. She who is NOT, pouring down stars from the Third Heaven, three paths bringing:  Fear with strong Fire, the Philosopher’s Stone, Spirit of the Daughter of Light.

 

1. Fuggendo dal Quarto Cielo e dal Signore degli Eserciti, Otto Angeli di Fuoco portano il saluto (del) Figlio del Figlio della Luce e soprattutto degli Angeli di Dio. Ahinoi, il Fuoco sta cadendo sopra l’umanità; Ga, l’Angelo dei Lombi della Figlia della Luce, parla dalla Santa Casa e Semeliel, l'Angelo del Signore, è nato. (Così) il Signore degli Eserciti ha visitato la Figlia della Luce.

Ga, il Figlio del Figlio della Luce, risveglia l'Antico con belle lodi del Signore per la Figlia di Luce e il Signore delle Tenebre Vaa, l'Angelo delle Quattro Lune.

La Figlia della Luce è Potente, porta al Signore la Conoscenza del Terzo Cielo; di intesa entro il 3 ° Cielo; sta con Vaa nelle tenebre e parla da lì (per mezzo delle) Dodici Luci, proclamando. Ella che NON è, fa piovere le stelle dal Terzo Cielo, (lungo) tre percorsi  che portano Paura e forte Fuoco,  la Pietra dei Filosofi e lo Spirito della Figlia della Luce.

 

Chiedendo venia per gli inevitabili vacillamenti della versione italiana, che è mia, credo di non sbagliare supponendo che questa traduzione abbia prodotto sui miei lettori una forte impressione; dovendo esprimerne in sintesi il senso, io la definirei la Genesi del Kali-juga, nel quale al tema della Creazionesi intrecciano per così dire indissolubilmente un certo tono apocalittico e il sapore della Morte. Per dirla con le parole di un anonimo commentatore inglese: questa è la visione sciamanica che porta la sua febbre dai cieli nuovi e Gnosi per l'umanità.

 

Seguono qui alcuni cenni riguardo alla traduzione delle singole parole :

 

ZURESK : Questa parola ha la radice identica a ZURAH, parola che significa con fervore, con umiltà. Si potrebbe quindi supporre che ESK sia un suffisso rafforzativo (come nello stile della letteratura apocalittica ebraica) formato da ES, che significa fino, e KA, quindi.

ADAPH (ADEPH) : Dall’analisi numerologica, la traduzione generalmente più accettata è il Signore degli eserciti.

MAL : Questa sembra essere una grafia abbreviata di MALS, parola, che è anche il nome della lettera P.

ZEZ : La parola ha una somiglianza fonetica col nome dell’Angelo Cherubico Ziza e con ZIZOP, le navi.

GENO : GE è di sicuro una negazione - non intende o non è; N di nuovo è il Signore degli eserciti (NA), e O significa 5 o questo. La traduzione più accettata della locuzione è dal Signore degli eserciti.

AU : Questa parola indica chiaramente Ave, il Figlio del Figlio della Luce, collegato con il Sigillum Dei Aemeth.

MARLAN : Questa parola sembra avere la stessa radice di MARB, che vuol dire secondo; il finale ha delle somiglianze con LANG, che significa ministerio degli Angeli, o può essere a sua volta diviso per darci LA, cioè la prima, e la N il Signore degli eserciti.

OH : Questa sembra essere la radice della parola OHIO, dolore.

MUZPA : MUZ sembra foneticamente equivalente a MOZ, che significa gioia, e MOZOD, che significa gioia di Dio; M significa esclusi o di; Z essi; ZA è il nome di un Angelo.

AGIOD : AG significa niente o nessuno; IOD sembra una forma abbreviata di IOIAD, cioè colui che vive per sempre. Conferendo ad AG il valore di una negazione, si può quindi tradurre mortale.

PAN – PANGEPI : Queste due parole compaiono entrambe nella Chiamata. Sappiamo che PANLI è il nome di un Angelo Servente, e che PANPIR vuol dire colui che cade;  entrambi condividono la stessa radice, PAN. Seppure con qualche incertezza, molti commentatori si sono orientati quindi verso pioggia di fuoco, immagine suggerita anche separando in PAN-GE-PI : GE-PI = senza pace, fuoco senza pace – PI è femminile, il che confermerebbe l’idea del fuoco liquido.

GA : Oltre a essere il nome di un Angelo, questa parola significa anche trentuno.

GAMPHEDAX : GA, trentuno, può avere forse in questo caso un significato sessuale. MPH è un Nome di Dio della Tavola dell’Acqua; E Figlia della Luce, DAX glutei o forse lombi; i lombi acquosi (eccitati) della Figlia della Luce.

KAPENE : CA significa quindi, PE casa, NI santa;  pertanto, la casa è santa.

GO (LE) : Questa parola sembra una variante di GOHOL, che significa dire o dice il primo. Certuni traducono quando parla, ma la versione più diffusa sembra credere a un esclamazione di disappunto.

SEMELABUGEN : SEMEL è la radice di Semeliel, Angelo; AB significa Figlia della Luce, e la desinenza UGEN può essere una forma verbale che significherebbe cresce forte. L'aggregato delle tre espressioni propone la frase: Semeliel, l'angelo del Signore è reso forte dalla figlia della Luce.

DONKNA : DON è la lettera R, lettera solare. K = fino, con; NA è la lettera H, che come abbiamo già visto può essere tradotta con l’espressione il Signore degli eserciti; assai ghiotta poi, per gli Ermetisti di scuola crowleyana, la possibilità di scorgere raffigurato in RHK Ra-Hoor-Khuit (il sole di Dio).

FIAN : F = visita, IAN è la radice di IANA, Figlia della Luce. Ancora un’allusione velatamente sessuale per significare il ruolo di matrice universale adempiuto dalla Figlia della Luce nella Genesi del kali-juga.

VRANKRAN : V-RAN tra coloro più anziani di lui, K-RAN di nuovo tra gli anziani: è il Figlio del Figlio della Luce, colui del quale è detto che sia un Nephilim generato da Anunaki. La forza da lui incarnata dovrebbe essere lo spirito del pianeta Mercurio, o uno dei suoi spiriti asserviti.

VREPREZ : VR potrebbe essere la radice di VRBS, bello e PREZ ha una forte somiglianza con PRIAZ, espressione legata al complemento di causa (per tale, per tali), oltre ad avere una forte somiglianza con PRAF, che significa abitare. Inoltre, REZ può significare riposo ma anche lode. Tirando le somme, abbiamo più o meno: con belle lodi per, e la prima E solitaria suggerisce che l’espressione sia riferita alla Figlia della Luce.

ARXE : AR significa che, la X in enochiano svolge talvolta un valore di collegamento, la E rappresenta ancora una volta la Figlia della Luce: (che sono) per la Figlia della Luce.

DRUX : DRUX=DRUN; la lettera F nel suo pieno valore attributivo, che rafforza il senso attributivo della frase.

TARDEMAH : TA indica un paragone, R è il Sole e DE un complemento di mezzo; il tutto riferito a MAH, radice di MAHORELA, il cielo buio. Il senso complessivo è: come il Signore delle Tenebre.

VA : Variante di VAA, nome di un Angelo.

TZESTS : Ci sono state molte controversie  su questo termine, la cui traduzione prevalente è comunque essenza del quattro. T significa che e può avere un senso paragonabile a quello assunto in certi casi dal latino quid, inteso come essenza; c’è un certo buio sulla Z, che potrebbe rivestire valore di collegamento, mentre ES significa quarto con la seconda T che starebbe a confermare la corporeità cui il numerale è applicato, mentre la S finale significherebbe nuovamente quattro.

GRAPAD : GRA è la radice di GRAA, che significa Luna, seguita da P che vuol dire otto; GRAP però sembra una variante ortografica della lettera E, il cui valore è sette. Il seguente A è un prefisso che significa con, anche se non è nella posizione corretta a meno che non lo si consideri situato prima della D, che significa il terzo. Una spiegazione alternativa è che PAD sia semplicemente un suffisso plurale; non ci sono mai stati, comunque, grandi disaccordi nel tradurre l’espressione come Lune.

ZED : Con questa parola ha inizio la seconda frase della Chiamata. Il senso della Z è ancora incerto, la E è la Figlia della Luce e D il tre. Tradotto nel testo come la Figlia della Luce,  potrebbe anche essere la terza figlia di Luce.

UNBA : La sigla anglosassone delle Nazioni Unite è la A enochiana, BA invece è la radice della parola BAB – potenza, significato. Siccome A è il prefisso che significa con, la parola viene tradotta con il potere.

DOMIOL : D il terzo; OM conoscere, comprendere o comprensione. IOL potrebbe essere la radice di IOIAD, che vuol dire colui che vive per sempre; OL preso a sé può essere tradotto come fare.

ADEPOAD : La A è con, DE lo specifica come complemento di luogo, POA è la radice di palazzo e D il terzo: entro il terzo cielo.

CHIEUA : CHI è la radice di CHIS, essere con; E la Figlia della Luce, UA è VAA. Lei sta con VAA.

MAH : Questa è la radice della parola MAHORELA, che significa cielo scuro.

OSHE : OS è il numero dodici, HE può essere visto come la radice di HECOA, il Figlio della Luce, o anche di HAATH, opere. Nel testo, questo termine viene tradotto le Dodici Luci.

DAPH : DA significa che, anche se potrebbe essere la radice di DAPI, angelo servente (di). Il PH può essere foneticamente considerato come PI, dando luogo a noi o lei. H presa a sé è NA, il Signore degli Eserciti; quanto al P, preso a sé è il numero otto, o la bocca.

ONIXDAR : ON, edificato, I e X poco chiare – potrebbe essere un collegamento; DAR=DA+R – che il Signore; che il Signore ha edificato?

ADAMH : Qui A di nuovo è nella sua posizione di prefisso, cioè con; DAM invece è la radice di DAMPLOY, che significa varietà. DA preso a significa anche . La finale è H, che significa il Signore degli eserciti; insieme le lettere ci dicono con vari dei, interpretato come stelle.

GEMEDSOL : GE: non significa o non è; MED, la lettera O enochiana, è composta da ME, Figlia della Luce e D, il terzo. SOL è la radice di SOLPETH, prestare ascolto. Prevale di gran lunga nell’ambito dei commentatori l’idea che l’espressione significhi complessivamente dal terzo cielo.

DINOXA : D, il terzo; IN radice della parola INSI, a piedi. OX preso a sé significherebbe ventisei e A potrebbe essere solo un suffisso; ma per molti è un suffisso l’intero OXA, che specificherebbe secondo una regola non ben chiara in che modo il terzo e a piedi devono essere combinati; in base a questa teoria, DINOXA viene tradotto tre percorsi.

HOXPOR : HOX, radice di HOXMARCH, cioè la paura di poter di nuovo, più P, otto, 8 e OR che è ORTH, cioè F (ma è anche il nome di uno spirito). L'idea si presenta come ispirazione di paura e di caduta.

ADPUN : A prefisso, D il terzo; PU opere, ma qui è probabilmente radice di PUGO – come o sino; o di PUIM - falci taglienti o significato – o di PURGEL, che significa fuoco. Questa terza interpretazione è prevalsa sulle altre, anche perché la N è chiaramente ancora una volta il Signore degli eserciti, e Signore e fuoco possono essere considerati equivalenti.

DAR : Radice di DARR, la Pietra dei Filosofi.

GARMES : GA è di nuovo trentuno, o lo spirito o gli spiriti. ME è Figlia della Luce e S sembrerebbe evocare l’idea di una Figlia della Figlia della Luce; la traduzione prevalente è comunque lo Spirito della Figlia della Luce.

 

   Daniele Mansuino

 

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