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Esperienze di vita

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L'Iniziato

Anonimo - Maggio 2015
capitolo 3 -
L'Aspirazione

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L'Aspirazione

 

Tra corrosione interiore 
e subitanee brevi rivelazioni di Luce
il Pellegrino ricerca il Vero
con anime compagne ancora ignote
ma già unite nel Cammino segreto.
L’Inquietudine sferzante
divinamente agita la coscienza
che inconsapevole anela all’Assoluto.
La sacra Nostalgia dell’Origine
e l’anelito al Ritorno alla Casa del Padre
inseriscono sottilmente una nota accorata
nell’apparente banalità del quotidiano.

 

Nella Terra di Mezzo dell’Eterna Ricerca
il Viandante ora sprofonda in bui dirupi di morte
dove l’anima sembra perdersi per sempre
ora valica alti passi rocciosi
che sfiorano il cielo.
Ora passa per strette gole di angoscia
ora attraversa campi dagli illimitati Orizzonti
ove risuona e si esprime la Vita più ampia.

 

Talvolta sprazzi di immagini folgoranti
fanno trasalire la sua anima lacerata
additando supreme Sfere e inaccessibili Realtà.
Talvolta squarci di Fuoco
irrompono nell’Intelletto
fulgidi di gloriose utopie  
ma l’Ideale, offuscato da lividi fumi,
ancora non può accecare di Luce
la dura mente imprendibile.

 

Lentamente il Pellegrino comprende che l’uomo porta in sé
luce di salvezza e tenebre di dannazione.
Sa che non può forzare la complessità del ritmo
del pendolo dello spirito
ma che l’offerta ardente del cuore dedicato
può rettificare e accelerare le sue oscillazioni.
Sintonizzato sull’onda dell’Amore,
si impregna di materia e di esperienza,
e rimeditandole le riproduce sublimate nello spirito.
Redime entro la coscienza le forme distorte
e ne innalza la vibrazione
adeguandole divinamente all’Archetipo.
Interroga, invoca, chiede, prega,
ricerca, indaga, studia, medita,
si umilia e si esalta, perdona, spera, ama.

 

Come un antico Muratore
edifica con quotidiano sacro lavoro
l’incrollabile Cattedrale della coscienza
che nessuna violenza umana potrà devastare
né alcuna calamità terrena demolire.
Fili d’argento lo collegano nell’interiore
al Maestro e ai Fratelli  costruttori.

 

Il desiderio si sublima in Aspirazione
e Umiltà e Abnegazione
oscurano nel nascondimento
ogni esibizione e vanagloria.
Nel timore di perdere la via,
che pure a gran voce indica altrui,
Misura e Temperanza, ancelle dell’Anima,
disciplinano con rigore
impeti e ignavie, eccessi e noncuranze,
durezze ed indolenze, abusi e mancanze.

 

Il Pellegrino lascia andare l’imbarazzo
e il dubbio su di sé
e proclama la bontà fondamentale,
forte e luminosa come un cavallo
che può essere impiegato nella vita.
Cavalcando il ‘cavallo del vento’ della dimenticanza di sé
decide con un atto puro e forte
di dedicarsi all’Umanità.
Percepisce la comunione con il mondo
e l’aiuto che può rendere
mutando nel profondo ciò che è
e donando il suo nuovo essere. 
Ogni uomo  diventa un compagno del Viaggio
che conduce alla Rivelazione dell’Infinito
ove  le cose sono in mutua relazione,
si attirano reciprocamente
riflettendosi nell’oceano  della connettività.

 

Riconosce che la realizzazione del modello divino
dà bellezza all’azione
e conduce lo spirito al suo destino.
Sperimenta con fiducia che l’impulso creativo
in sintonia con il Fuoco
raggiunge fulmineamente il suo obiettivo
poiché  magnetizzato dalla Volontà superiore.
L’energia ignea dell’esaltazione spirituale
impregna la vita di sentimenti rarefatti e sublimi
saturando l’anima di sottili emanazioni.

 

Assimila l’Insegnamento del Cuore
poiché  l’elisir del suo calice è sempre disponibile
e non  vi è  altra essenza
capace di sostituirne il potere. 
Intuisce che la salvezza dell’umanità
non sta in esteriori potenze separate e disanimate
ma nel Cuore, forza motrice centrale
che conduce all’origine del moto
al di là della divisione delle parti.

 

Avendo intravisto la Meta gloriosa di ogni elemento
evita ogni principio di collera e di separazione
e diviene sempre più̀ benevolo.
Evoca il Potere del Cuore
nei dettagli concreti del quotidiano
e nelle sfere più alte del Pensiero
e lo addestra all’efficacia del Bene
poiché non c’è forza malvagia che possa batterlo.
Compone ciò che è scomposto,
armonizza i contrasti, equilibra gli scompensi,
diventa potenza motrice
della sua stessa evoluzione
e del Pianeta che gli è affidato.
L’Umanità e la Terra gli stanno a cuore 
più della sua stessa vita.

 

L’aspirazione chiara e forte
lanciata come una freccia
dall’Arciere della Volontà
e il cuore ardente
capace di incenerire tutte le scorie
producono mutamenti ed evoluzioni
di sostanze e qualità, fatti e sentimenti
attirando dallo spazio vibrazioni di pura Forza.

 

Nel tabernacolo del cuore
il Dolore si stempera allora in Redenzione,
la rabbia si dissolve in opere d’amore,
l’ignavia evolve in Potere operoso,
l’ostilità si diluisce in Tenerezza,
l’irruenza muta in Delicatezza,
il peccato si sublima in Purezza,
la dissimulazione si raffina in Sincerità
lo scontento trasmuta in Gratitudine.
Le sue parole e i suoi silenzi sono vibranti,
l’agire fresco e vitale trasferisce saggezza
e connette con il cuore.

 

L’Uomo risvegliato
che aspira ad accendere la Bellezza in ogni cosa
inizia gioiosamente a immaginare
di poter essere degno
di servire la grande Gerarchia della Luce.

 

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