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Esperienze di vita

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Io sono la Coscienza Universale

Di Aham Monàs - Ottobre 2016

 

La curiosità e il senso di meraviglia di fronte alla magia dell'universo che si manifesta intorno a me e in me, che ha caratterizzato la mia infanzia, non mi ha mai abbandonato neanche da adulto. Sin da quando ero molto piccolo tantissime domande sorgevano in me: Perché?, Che cosa è?, Cosa c'è dentro?, Come funziona?. Volevo conoscere l'origine dell'universo, la natura delle stelle, della luna, del sole, di tutte le cose, mi chiedevo cosa fossi io, cosa fosse il sentire stesso. Scoprii che contemplando il mondo attorno a me, cercando di spiegarmi la sua intima natura osservandolo attentamente, divenivo tutt'uno con esso ed entravo in un particolare silenzio vibrante nel quale riuscivo a spiegarmi le cose senza parole e nel quale scorgevo una presenza sempre vigile, attenta, impassibile che osservava tutto, anche me stesso e quella piacevole presenza era in tutte le cose, era tutte le cose. Ho cercato per tutta la vita il significato dell'esistenza stessa e ho continuato a pormi la domanda: Ma che cosa diavolo è tutto questo? con la stessa genuina curiosità di un bambino nei confronti del mistero in cui siamo immersi. Quando ero poco più che adolescente un mio buon amico mi prestò un libro che cambiò la mia vita. Il titolo del libro era Il Tao della fisica di Fritjof Capra in cui l'autore partendo da un approccio scientifico, che era comunque il mio approccio e l'unico che conoscevo essere un vero approccio valido, confronta le moderne teorie scientifiche sulla descrizione dell'universo, con le principali religioni orientali. Si aprì così un mondo che era stato solo momentaneamente e solo in parte dimenticato. Quando lessi di meditazione, Zen, Satori etc riconobbi tutto come un déjà-vu. Sapevo già, in un modo o nell'altro, quelle cose. Le capivo bene e subito come se le avessi sempre sapute. Il famoso Koan zen sull'albero che cade nella foresta senza nessuno a guardarlo mi fece tornare alla memoria le mia contemplazioni e le domande a cui cercavo risposta molti anni prima. Iniziai a leggere avidamente libri di ogni religione orientale. Iniziai con il Buddismo e in particolare Buddhismo Zen, che trovavo e trovo strepitoso e familiare, per il modo in cui rifiuta qualunque tipo di approccio verbale e mentale alle domande fondamentali dell'esistenza. Ho letto dei vari e più conosciuti maestri e guru e di ogni dottrina esistente. Ho iniziato a sedere e a praticare anche se non nella maniera spontanea e libera che avevo conosciuto nella mia infanzia. Sono così consapevolmente diventato un ricercatore spirituale che ambiva alla liberazione. Sono passati più di 15 anni di ricerca nelle quali piccole o grandi esperienze spirituali sono accadute. Anni nei quali ho lottato per mantenere il silenzio della mente o cercando di non avere un comportamento piuttosto di averne un altro. Le varie dottrine danno una certa idea fissa e stabile di cosa sia la liberazione e mano mano la ricerca è diventata nei confronti di questa particolare condizione, cercando di far quadrare ciò che già era dentro di me e che mano mano saliva a galla dalla mia infanzia, tutto ciò che avevo appreso e sperimentato successivamente nella mia ricerca da adulto, con i concetti di liberazione, nirvana, risveglio o comunque si voglia chiamare. Alcune esperienze in particolare hanno segnato la mia ricerca. Un giorno accadde che mentre parlavo con una persona proprio delle dottrine che affermano che l'io è illusorio, mentre dicevo con enfasi che in realtà mi stavo muovendo e gesticolando e parlando, in teoria, senza controllo, accadde un distacco improvviso: c'era davvero qualcosa, che stava guardando questo burattino che si muoveva fingendo coscienza e conoscenza, usando grammatica perfetta e precisione di movimenti. Il burattino non ero io. Il burattino mi apparve improvvisamente realmente automatico. Io, qualunque cosa fossi, non era quella cosa che si muoveva e parlava. Non c'era nessuno che stava decidendo la sequenza delle mie parole, la grammatica o sintassi usata né la gestualità del mi corpo. Stava accadendo proprio spontaneamente e senza alcun controllo! Questo improvvisarealizzazione suscitò una gioia e uno stupore notevoli. Scoppiai a ridere nel vedere quello che accadeva e mano mano che descrivevo cosa stava succedendo potevo vedere l'automatismo del mio comportamento, potevo vedere l'illusione dell'io che normalmente si ritiene essere il padrone di casa. Questa esperienza cambiò tutto. Una delle domande a cui cercavo di dare una risposta: Chi decide? ora ne aveva avuto una: non ero io a decidere le cose eppure c'era una decisione che si attuava ed esprimeva attraverso me. Un Koan si era risolto e svanito in un istante lasciando un meraviglioso senso di libertà. Il mio modo di approcciarmi alla vita, alle scelte, ai doveri, ai piaceri era definitivamente cambiato anche se restava desiderio di possedere queste realizzazioni. Tutto ciò che avevo letto dei maestri illuminati mi diceva che mancava qualcosa, uno stato determinato e definitivo di essere, privo di attriti e sofferenze, uno stato che però non potevo sforzarmi di raggiungere dopo aver realizzato che non c'è nessuno qui che agisce indipendentemente. Ho più volte cercato qualche Guru vivente da cui andare a togliere i miei dubbi ma ogni volta che ci pensavo seriamente mi rendevo conto che non avrei auto nessuna vera domanda da fargli. Le risposte verbali le conoscevo anche io e non mi sarebbe servito sentirmi ripetere ciò che già sapevo. Avrei dovuto risolvere da solo, o meglio avrei solo potuto aspettare che la cosa si risolvesse da sé. Tolsi tutti i libri dal mio comodino e smisi di cercare di controllare i miei pensieri e non sedetti più in meditazione. Se non c'era nessuno qui dentro non avrei potuto fare nulla in ogni caso tanto valeva vivere, fare esperienze e lasciarsi trasportare dagli eventi. Altri cambiamenti radicali avvennero in maniera decisa e repentina. Passai diversi anni sempre in giro, viaggiando, conoscendo, facendo ogni esperienza che mi si presentava. Ma le mie curiosità innate erano sempre latenti e quando gli eventi della vita mi portarono ad una nuova stabilità la mia ricerca tornò con forza a galla e ripresi a sedere e a studiare. Ma non era come prima. Altre realizzazioni sono accadute e man mano le emozioni sono diventate più intense. Mi bastava guardare una montagna o il mare per piangere non di tristezza ma smarrito e abbagliato dall'assoluta bellezza. Ho passato giorni in cui ondate di benessere percorrevano tutto il mio corpo. Se mi fermavo un istante ad ascoltare il mio cuore lo trovavo sempre colmo di gioia, una gioia incontenibile al limite dell'esplosione. A volte il mondo intorno a me appariva così strano, alieno. Guardiamo sempre tutto distrattamente ma adesso io guardavo tutto attentamente, profondamente e tutto assumeva una luce nuova, il mondo era più brillante, colorato. Passeggiando nei boschi ero spesso meravigliato della bellezza e della stranezza e bellezza dei colori come se non li avessi mai visti prima: il cielo così azzurro e il prato così verde mi apparivano come fossi su un altro pianeta. Sempre più spesso guardando un albero ondeggiare nel vento percepivo quell'ondeggiare accadere in me, provocandomi senso di movimento e vertigine. La verità del Tat Tvam Asi si è radicata in me. Il suono e la vibrazione dell'Om, la sillaba primordiale, è diventato un sottofondo costante, fonte di pace, così come la gioia incontenibile nel mio cuore. Adesso so che non c'è mai stato nessuno qui che abbia mai cercato nulla! Questo non significa che io sia una persona migliore di quanto fossi o di qualunque altro individuo: non c'è nulla da migliorare, nulla da ottenere, non c'è nessun io-persona imperfetto e distaccato dalla realtà infinita. Sono ciò che sono e non devo né posso essere in alcun altro modo. Non sono moralmente ligio, anzi non ho affatto una morale, che non significa che io sia immorale ma che non ho bisogno di seguire regole morali imposte da alcuna dottrina, religione o da alcuna società anche se conosco e capisco le regole della società in cui vivo. Non sono una persona calma che non si arrabbia mai e che ride sempre, né un santo seduto in contemplazione e in eterna beatitudine: io sono la Coscienza Universale (Aham Brahmasmi).

 

Aham Monàs


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