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Esperienze di vita

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Il coraggio di mettersi in gioco

di Cind - marzo 2007

 

Un giorno per caso

La mia è una storia come tutte quante le altre, almeno credo! Iniziata, un giorno per caso, mentre navigando su internet, mi sono imbattuta in una chat di una community eterogenea ed amichevole. Erano i miei primi approcci, con internet e con le chat.

 

In cerca di conferme

In cerca di conferme del mio ego, ad un punto della mia vita, dove credendo di essere approdata a qualcosa: un matrimonio, una figlia, una famiglia sempre presente, in realtà sentivo che mi mancava un pezzo di me stessa. Spinta dalla curiosità di scoprire cosa ero diventata e che cosa non stavo vivendo, volevo fare nuove esperienze. La chat me le offriva su un piatto d’argento. All’inizio il mio approccio era un po timido e riservato, non volevo assolutamente scoprirmi, abituata com’ero nel mondo reale ad indossare varie maschere: moglie, madre, lavoratrice, casalinga, figlia… Dio come ero stanca!!!! Mi mancava l’aria!!! La mattina mi alzavo e dopo aver accudito tutti avevo bisogno di nutrire e coccolare me stessa, appena arrivata al lavoro, nell’unico modo che conoscevo…immergermi in un mondo parallelo al mio dove pian piano svestivo i miei panni per indossare quelli della vera me stessa, che stavo scoprendo.

 

Il coraggio di mettersi in gioco

Alle volte non si ha idea di chi si è fino a quando non si affronta il proprio essere quello vero, quello reale e ci si mette in gioco. Ma mettersi in gioco nella vita di tutti i giorni significa far soffrire chi ti circonda, tutti coloro che nel loro profondo egoismo pensando solo al proprio benessere non si accorgono di quanto soffri, poi incorrere nel giudizio altrui per me era inaccettabile. Allora un giorno in chat flirtando con un tizio dal nick improbabile, mi manda una poesia e poi un'altra e un’altra ancora..erano belle, intense, piene di passione. Non ci si crede quanto può far piacere ricevere delle frasi che ti circondano d’amore…mi faceva sentire così…iniziai a vivere una storia parallela virtuale con questa persona, una storia da film. Il non poterlo vedere me lo faceva immaginare, non avevo voglia di sapere com’era in realtà, questo perché avevo paura di subire una delusione. Ma un giorno arrivai a desiderare di essere abbracciata, toccata da lui, lo sentivo così vicino, così appassionato nelle proprie idee…così vero decisi di raggiungerlo e di conoscerlo.
Avevo ascoltato la sua voce…e mi aveva dato un’ emozione indicibile.

 

Il viaggio

Colsi l’occasione, un viaggio di lavoro da fare insieme a mio marito. Sapevo che andare con lui non sarebbe stato un ostacolo, distratto com’era dalla sua vita, dalla sua carriera non si sarebbe accorto di nulla. Non si chiese neanche come mai tutto ad un tratto fossi decisa ad andare con lui per vedere la mostra di Picasso a Milano, a palazzo reale..avevo espresso più volte il mio scarso apprezzamento per quel genere di pittura, anche se dopo mi sono totalmente ricreduta.  Così partii decisa a prendermi tutto ciò che di bello quel viaggio potesse offrirmi, ero curiosa, ero entusiasta…e il non condividere quel segreto con mio marito, con il quale fino ad allora avevo condiviso tutto, non mi pesava affatto, anzi mi dava un senso di leggerezza dell’essere, di totale contatto con me stessa e anche di crescita. Stranamente non mi sentivo disonesta, cercavo di capirne il motivo…ma davvero non ci riuscivo. Ero totalmente consapevole di ciò che andavo a fare e pur tuttavia non mi sentivo in colpa. Il viaggio fu stupendo da sud a nord non c’era una nuvola,era gennaio, un cielo terso, azzurro, il sole stupendo che accarezzava il viso, entrava nei capelli, sembrava mi seguissero quei raggi tiepidi ed avvolgenti, esattamente come le poesie che mi coinvolgevano tanto.
Ci telefonammo e prendemmo appuntamento, Avevo il cuore in gola, presi la metropolitana e raggiunsi il centro di Milano e li davanti al Duomo aspettai.

 

L’incontro e il desiderio

Dopo qualche minuto arrivò lui.
Il sole mi accecava, non riuscivo a vedere bene. Non rimasi delusa, sapevo che era più grande di me e che non era bello. Ma in fondo non mi interessava il suo aspetto fisico e nemmeno la sua età. Quello che volevo era essere accolta, capita, coccolata. Mi guardò intensamente, mi strinse le mani e mi diede un timido bacio sulla guancia. Le parole gli uscivano dalla bocca quasi tremanti e si vedeva che l’emozione l’aveva bloccato. Ci fermò un nigeriano e ci regalò dei braccialetti portafortuna colorati, mi dissero entrambi esprimi un desiderio e si avvererà. Io espressi un pensiero che mi uscì dalle labbra, in silenzio che si trasferì nel mio cuore senza che ci ragionassi su. Continuammo quella mattina a camminare, a parlare, a confrontarci anche sulle persone della chat.
Ad un certo punto, durante la colazione mi guardò con desiderio e si avvicinò a me con il viso…lo guardai intensamente negli occhi…bastò solo il mio sguardo per farlo desistere.

 

La scoperta

Scoperti i miei reali sentimenti, il proseguo della giornata fu molto più leggero, lui se ne andò e io gli diedi un bacio sulla guancia prima di sparire dalla sua vita per sempre. Lui capì che eravamo troppo diversi, che il nostro rapporto poteva durare ed esistere, che strana parola in questo contesto, solo nel virtuale. Quando rividi mio marito la sera capii di aver capito un altro lato di me stessa che non conoscevo e di essere stata capace di poter vivere qualcosa di forte e profondo senza condividerla con lui. Da quel momento in poi è iniziata e proseguita la mia crescita interiore come individuo e come donna. La catarsi raggiunta, davanti alle opere  di un grande pittore come Picasso, che fece della sua vita e della sua arte il centro del proprio universo, dove quello che si è e ciò che si vuole essere sono la stessa cosa, mi fece scoppiare in lacrime. Non ricordo quanto piansi, non capivo se era di felicità o di sfogo, ma ricordo che dopo mi sentii meglio, più appagata.
So che mi piacerebbe tanto avere il coraggio di essere realmente me stessa e con le ulteriori esperienze che ebbi in seguito, credo di aver capito chi sono davvero, ma ancora non fino in fondo...


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