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Sul Sentiero

Anonimo - novembre 2007
capitolo 29 -
Karma e Libertà
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Karma e Libertà

 

La tematica del karma è molto ampia, e strettamente collegata a quella della reincarnazione. Le vite che si susseguono sono simili ai “giorni” della nostra esistenza terrena, intervallati da “notti”. Come nella vita terrena diventiamo con la maturità sempre più autonomi nelle scelte e sempre meno dipendenti dalle contingenze esterne e demiurghi del nostro destino, così, nel corso delle nostre vite  diventiamo sempre più idonei a guidare la nostra evoluzione, più saggi nella scelta delle esperienze da compiere e abili a guidare la nostra evoluzione.
Nel Tutto armonico, in cui, a tutti i livelli,  “nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, ogni disarmonia generata dalla violenza e dal disamore, così come ogni azione ispirata alla Fratellanza,  ricade per legge karmica non solo su chi l’ha causata ma su tutta la comunità di cui l’individuo fa parte; per questo ciascuno è corresponsabile del destino collettivo. Come in un nucleo familiare se un individuo commette un atto crudele o dissenato che provoca dolore tutti i componenti ne pagano indirettamente le conseguenze, allo stesso modo se un individuo compie un atto meritorio tutta la “rete” ne beneficia proprio perché tutto è consequenziale.
Il karma, individuale e di gruppo, non va inteso come una “legge del taglione”; avanzando, e quindi “prendendo in mano” la nostra evoluzione, possiamo lenirne gli effetti; possiamo “compensare il karma”. La Terra è infatti una Scuola, che propone messaggi educativi progressivi, al fine di favorire gradualmente l’emersione della divinità nell’uomo; la dimostrazione di aver com-preso (preso con sé)i propri errori, e l’attuazione di “opere di compensazione” rendono superflua la ripercussione karmica: all’Universo è stata “resa giustizia”.
Da qui il grande valore della Bene-volenza, della Buona Volontà, della Purificazione, del Per-dono, della Sincerità, della Riconciliazione, della Con-versione, dell’Es-piazione, della Redenzione; tutti aspetti e qualità, proclamati anche da scuole spirituali e confessioni religiose, riconducibili alla Legge dell’Amore (o di Attrazione magnetica), la principale Legge di questo Universo, vigente in tutti i piani.
Nei primi stadi dell’evoluzione le sostanze sono trascinate ciecamente dalla forza evolutiva; allo stesso modo l’uomo, quanto più è inconsapevole, tanto più subirà passivamente un destino che gli appare incomprensibile e oscuro.

Le fasi potrebbero essere così schematizzate:

  • nelle prime incarnazioni il progresso è più lento, l’uomo non è in grado di gestire né di programmare il proprio sviluppo; si può osservare questo stadio negli individui ancora preda di passioni primordiali, dotati di scarso controllo;

  • in seguito, con le successive incarnazioni, egli diventa sempre più capace di vivere responsabilmente ed eticamente; l’anima, più avanzata, inizia a progettare da sé il suo cammino, al di qua e al di là del velo. E’ lo stadio dell’ “uomo comune”, buon cittadino e serio lavoratore.

  • infine l’uomo acquista coscienza della sua divinità e del suo destino di spirito immortale e diventa artefice e programmatore del proprio e dell’altrui progresso. E’ allora che il karma si intensifica; vengono alla luce i nodi irrisolti delle precedenti incarnazioni e l’aspirante al Sentiero affronta il “Guardiano della soglia”.

L’anima cosciente, sulla Via della realizzazione, intende ora abbattere i limiti che le impediscono il progresso; pertanto lavora per:

  • sciogliere rancori passati nel perdono;

  • es-piare le sue colpe;

  • comprendere e accogliere la lezione impartitagli dal “nemico” (persone o situazioni)  prima odiato;

  • bilanciare il karma negativo con azioni di Bene, ristabilendo la giustizia cosmica;

  • con-vertirsi.

E’ pertanto il nostro libero arbitrio a determinare il karma e, quindi, indirettamente, anche le modalità della reincarnazione. E’ questo il diritto (e la responsabilità!) che l’uomo si è guadagnato in millenni di evoluzione.
Il nostro livello evolutivo – al di là degli inevitabili insuccessi – dipende da quanto “teniamo il filo” con la nostra parte più alta e luminosa, spesso denominata Sé,  da cui originano l’Intuizione, la volontà di progresso, la ricerca della Verità, l’aspirazione all’Unità.
Tutti abbiamo momenti di maggiore illuminazione e momenti di debolezza, di dubbio, di indifferenza. E’ necessario che, anche nei momenti più oscuri, non dimentichiamo la nostra origine e la nostra Meta, il cui richiamo ci sospinge a ricercare e ad aspirare al miglioramento.
Ciò potrà avvenire più facilmente se terremo presente che la vita è la nostra Scuola, e che tutto ciò che ci capita - che appare così reale ma è considerato dalle filosofie orientali Maya (illusione) - ha in realtà l’unico scopo di migliorare i nostri strumenti fisici, emotivi e mentali.

Questa comprensione può portarci ad uno stato di distacco, necessario per non farci travolgere dai fatti, ma per dominarli e apprendere da essi le necessarie lezioni.

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