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Sul sentiero - Parte seconda

Anonimo - maggio 2009
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LA NUOVA COSCIENZA

Capitolo 4 - I “segni dei tempi”

 

Il cambiamento è inevitabile, e si può leggere nei “segni dei tempi”: individui e gruppi appaiono sempre più connotati dalla tendenza alla condivisione e all’unità, a tutti i livelli; numerosi individui risvegliati hanno allineato i tre corpi (fisico, emotivo e mentale) e agiscono come unità integrate. Il successivo passaggio sarà il contatto costante con l’anima e la concretizzazione sulla terra dei suoi impulsi. Quando la mente, le emozioni ed il cervello sono allineati, infatti, si possono sviluppare i loro più alti corrispettivi: Saggezza, Amore e Proposito. L’intelligenza dell’umanità dovrà essere rispondente a valori elevati  se non vuol correre il rischio che le conoscenze più avanzate siano usate dalle forze del male per fini di sopraffazione e di potere.
E’ necessario pertanto vigilare affinchè ciò non accada e affinché, risvegliando “il cuore dell’amore” che dà accesso all’Intuizione, possano prevalere le forze della Luce:

 

Quello che non otterremo mai con discussione, controversie, ragionamenti intellettuali, arriverà quando “il cuore dell’amore” che è dentro di noi si sarà risvegliato. (H. P. Blavatsky)

 

Nell’età dei Pesci, che l’umanità si sta lasciando alle spalle, hanno prevalso alcune idee, che appaiono ormai cristallizzate o, comunque, non più idonee all’attuale sviluppo:

  • l’idea di autorità, con il conseguente paternalismo educativo, sociale e religioso, sostituita oggi sempre più dalla ricerca dell’ autorevolezza illuminata e dal senso del  gruppo;

  • il valore collegato al sacrificio subito, vittimistico e rinunciatario, e alla sofferenza, che sono stati enfatizzati come mezzi primari per l’evoluzione. Affermava l’iniziato Paolo: “Virtus in infirmitate perficitur: La virtù si perfeziona nella debolezza”. Oggi l’accento si pone sulla necessaria qualità del distacco dalla forma e sul vero sacri-ficio, “atto sacro” scelto  liberamente e gioiosamente per il bene del gruppo;

  • l’importanza della soddisfazione del desiderio, per cui si è assistito alla nascita di falsi bisogni, sollecitati anche dalla pubblicità, allo sperpero di denaro e alla diffusione di  beni superflui. Questa situazione è durata a lungo poiché, probabilmente, le Forze evolutive - dimostrando che il possesso  di beni non porta vera gioia, ma anzi induce senso di sazietà - intendevano “spiritualizzare” opinioni e tendenze. Oggi, infatti, si diffondono stili di vita improntati alla sobrietà e alla condivisione.

Nella nascente età dell’Acquario emerge una nuova umanità, caratterizzata da una nuova e più ampia consapevolezza, per la quale si avvertirà sempre più il senso di fratellanza e si svilupperanno le doti intuitive.
L’Intuizione sarà infatti la caratteristica dell’ “uomo nuovo”; essa costituisce il principio di unità in noi, da quale possiamo percepire il reale e l’ “oltre il  reale” al di là delle nostre ordinarie possibilità di comprensione. Essa, a differenza della ragione, può attraversare e vedere con chiarezza immediata, la forma essenziale che è oltre la consueta differenziazione di soggetto-oggetto:

 

Essa…può percepire l’infinito in ogni cosa e in quel momento di scoperta fare entrare un’altra mente oltre la mente del nostro ego personale. (J. Lane, Il linguaggio dell’anima, rip. in Terra, Anima e Società, vol. II)

 

La mente umana svolge una fondamentale funzione di discriminazione e di analisi; ma quando domina la vita crea squilibri, erigendo un muro di rigida e razionalizzante  sicurezza con la propria presunta definitiva autorità: essa finge di essere il Sé, depositaria di Conoscenza e di Potere. E’ spesso, invece, nella fiducia, nell’apertura di cuore e nell’abbandono all’anima che fiorisce l’Intuizione.
 I nuovi gruppi umani aperti all’Intuizione si riconosceranno da:

  • la “sensibilità attiva” che determina il senso di urgenza riguardo alla soluzione della sofferenza del Pianeta;

  • il conseguente impegno per una globalizzazione equa e umana;

  • lo sforzo verso una soluzione dei conflitti in cui non vi siano né vincitori né vinti;

  • l’ ampia e generosa capacità di amare;

  • la capacità di riconoscere il divino in ciascuno.

Gli individui sulla via del risveglio lavoreranno per sviluppare le doti intuitive e per trasmutare - con un proposito di gruppo saggio e amorevole - le idee superiori affioranti alla soglia dell’Intuizione in progetti e attività concrete, concepite superando ogni identità egoica:

 

La spiritualità ci libera da questa mente, dal piccolo io, dall’identità egoica. Attraverso la spiritualità siamo in grado di aprire le porte della mente universale e al cuore immenso dove la condivisione, la cura e la compassione sono realtà vere. La vita esiste solo attraverso il dono di altre vite: tutta la vita è interdipendente. L’esistenza è una rete di relazioni intricata e interconnessa. Condividiamo il respiro della vita e in questo modo siamo connessi. (S. Kumar, La necessità di una spiritualità pratica, rip. in Terra, Anima e Società, vol. I)

 

Essi sentiranno con sempre maggior chiarezza che i “giorni dell’impegno” sono giorni positivi, perché in essi la vita scopre il suo lato benedetto, pur potendo apparire “giorni severi” perché è in queste occasioni che si cambiano le abitudini condizionate dalle cristallizzazioni mentali.  La sfida sembra essere diventata “Walk your talk”, che potrebbe essere tradotto come “Viviamo ciò che sappiamo”; ciò implica il vivere attraverso l’Arte e l’essere creativi nell’agire, attingendo ispirazione agli ideali più alti.
La vita sul Pianeta sarà sempre più illuminata da valori spirituali, poichè la luce della Mente e il fuoco del Cuore trasformeranno l’essere umano in un organismo radiante, la cui qualità essenziale sarà l’unisono e lieto manifestarsi di un “Cuore intelligente” e di una “Mente amorevole”.
Le varie ideologie di gruppi e popoli appariranno chiaramente come diversi aspetti parziali di un’unica “verità in progressiva manifestazione”, e nazioni e religioni diverse potranno fraternamente incontrarsi, come auspicano i grandi Istruttori dell’umanità:

 

la razza umana è un essere collettivo che ha unità di vita e che progredisce, da un'epoca all'altra, nella propria educazione. (G. Mazzini, cit. in: Massimo Scioscioli, Giuseppe Mazzini: i principi e la   politica)

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