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Esperienze di vita

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Sul sentiero - Parte terza

Anonimo - novembre 2009
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Conoscere è amare

 

L’educazione ad un più elevato senso della Cultura e ai retti rapporti inizia per l’umanità dalla capacità di sintonizzare le energie per un lavoro costruttivo attraverso l’uso della  qualità della Buona Volontà; si potenziano in tal modo le abilità della Cooperazione, caratteristica di ogni civiltà progrediente.
Altre qualità essenziali appaiono ad uno stadio successivo:

  • la capacità di collegare con discriminazione gli effetti al Mondo delle Cause;

  • l’Amore-intelligente, individuale e di gruppo, che prescindendo da epidermiche sensazioni di “simpatia”, si rivolge impersonalmente all’anima;

  • l’Intuizione, che apre alla visione delle opportunità non  realizzate e ne permette la creazione.

L’Intuizione svela i mondi superiori e permette al ricercatore-aspirante di leggere parti sempre più ampie del Piano, così che  egli sia sempre più motivato a mettere la sua vita al servizio della Sua esecuzione:

 

Vi sarà quindi chiaro che la meta globale del lavoro presente e futuro è di accompagnare l’umanità al punto in cui – occultamente parlando – “entri nella luce”. L’impulso a progredire, oggi così facilmente percettibile, è volto a educare l’umanità alla conoscenza, a trasmutare questa in saggezza mediante la comprensione e quindi ottenere la “piena illuminazione”. L’illuminazione è lo scopo principale dell’Educazione.   (A. A. Bailey, L’Educazione nella Nuova Era)

 

Quando si penetra nel piano intuitivo si comprendono e si formulano idee che, tramutate dalla scienza e dalla cultura  in ideali, scoperte, riforme e innovazioni, possono essere concretizzate sul piano fisico e utilizzate per l’evoluzione e per lo sviluppo della civiltà. Per mezzo della mente superiore astratta, l’uomo avanzato può penetrare nel mondo delle idee e percepirne telepaticamente i nuclei di forza dinamica ed evolutiva, che possono essere così assimilati e trasmessi all’umanità: “…il Maestro impressiona il discepolo e il discepolo diffonde (le idee) nel mondo impressionando la mente di qualcuno” (A.A. Bailey, Telepatia e veicolo eterico)
E’ la sensibilità telepatica ai Maestri che permette di captare le idee superiori; ciò avviene quando il discepolo è  magneticamente attratto da esse per averne, con lungo studio e riflessione meditativa, ricercato l’essenza, e quando è ormai è allineato animicamente con l’Insegnamento da recepire.

La vita di pensiero dell’uomo risvegliato è regolata:

  • dalla potenza del suo pensiero, ovvero dalla capacità di comprensione, di concentrazione, di interpretazione e di formulazione delle idee percepite;

  •  dalla purezza del movente, ovvero dalla volontà di trasmettere e usare le idee a beneficio dell’umanità. Le idee percepite concernono, direttamente o indirettamente,  l’Unità, il Servizio e l’Amore.

La civiltà avanza attraverso la precipitazione di pensieri astratti  e di idee intuitive. I primi derivano da impulsi “intellettuali” e implicano visioni mondiali ampie, generali e universali; le seconde riguardano gli impulsi spirituali futuri, le forme-pensiero evolutive e creative che, sostituendo gradualmente le idee del vecchio mondo, promuovono le modalità di vita dei nuovi tempi. Allineandoci  alle più illuminate  modalità di pensiero, e aprendoci al flusso delle nuove idee, potremo interpretarle correttamente e applicarle praticamente, determinando il futuro del Pianeta.
La cultura-educazione della Nuova Era appare pertanto collegata alla vita vera, quella delle persone di buona volontà alle quali essa si rivolge per elevarne l’esistenza su tutti i piani:

 

Quanto pochi si rendono conto che il sapere, nel vero significato del termine, non consiste solamente nel conoscere fatti e avere informazioni circa vari processi naturali. L’evoluzione umana ha bisogno di progredire comprendendo valori, significati e la natura finale di tutto ciò che esiste….I sensi sottili (dell’uomo) sono stati soffocati e questo è il motivo per il quale per lui valore e significato sembrano assenti nei confronti degli altri esseri viventi.   (Radha Burnier, The Theosophist, gennaio 1995)

 

Così i suoi obiettivi più immediati saranno:

  • fornire strumenti e tecniche per migliorare le condizioni dell’esistenza fisica;

  • produrre conoscenze e contenuti che favoriscano il passaggio dell’umanità dal piano emotivo, spesso confuso e talvolta convulso, a quello mentale, nel quale ciascuno può esercitare con più  efficienza ed efficacia il dominio di sé;

  • potenziare le capacità mentali di astrazione e ideazione che, sottraendo fatti e contenuti alla soggettività, ne permettano l’esame lucido della Ragione e della Scienza.

 

In tale prospettiva, l’uomo di libero pensiero appare lontano da settarismi e dogmatismi; egli è centrato su di sé ed emotivamente indipendente. Potrà raggiungere i suoi fini con più determinazione e facilità poiché ha una Volontà ed un Proposito più potentemente strutturati.

 

Più specificamente, la cultura per l’uomo e per la vita, cioè mirata all’evoluzione, tenderà a:

  • proporre stimoli che potenzino le capacità di concentrazione e di meditazione su concezioni e tematiche di rilievo;

  • favorire la strutturazione di una personalità integrata che sappia  armoniosamente interiorizzarsi ed esteriorizzarsi, a seconda dei ritmi e delle circostanze;

  • favorire percezioni più sottili, attente ed empatiche nei confronti di noi stessi e della realtà nella quale siamo immersi;

  • formare un individuo mentalmente ed eticamente autonomo che sappia ricercare, valutare ed agire usando i propri strumenti critici;

  • sviluppare le capacità di analisi, per comprendere dettagli e settori della realtà, e di sintesi, per cogliere l’insieme cui le parti affluiscono;

  • evidenziare la necessità del senso della Cooperazione in un mondo sempre più vicino per quanto riguarda le distanze ed “intimo” per quanto riguarda la similitudine di emozioni, di istanze etiche e sociali, di futuro evolutivo;

  • potenziare le capacità di ricercare il senso profondo delle cose, imparando a risalire,  con un  metodo sempre più sicuro  e interiorizzato, dall’osservazione  degli effetti al mondo delle Cause;

  • favorire la conoscenza della realtà esterna parallelamente a quella interiore, poiché senza conoscenza di sé non può esserci vero sviluppo;

  • promuovere Bellezza e Verità nella vita personale, nelle attività “politiche”,  comunitarie e sociali, nell’arte;

  • svelare lentamente che Intelletto, Ragione e Cultura, indispensabili strumenti di evoluzione,  sono mezzi preparatori che preludono allo sviluppo della più alta facoltà dell’Intuizione, che permette la conoscenza diretta e folgorante. Essa porterà ad un agire immediato, privo di esitazioni (“si sa e si fa”), amorevole e lungimirante, sicuro dell’efficacia dei mezzi e della giustezza dell’obiettivo.

In questa più ampia visione, “Conoscere è amare”; il poeta Alfred Tennyson afferma che “completa conoscenza è completo amore”; ovvero: quando vi è amore, vi è un  genere di conoscenza più alto e intuitivo, diretto al cuore stesso della Vita, che è consapevolezza dell’essenza intima delle cose. 
Anche Annie Besant, grande teosofa, osserva che l’amore è una forma di conoscenza, poiché, liberando la mente dall’offuscamento dell’egoismo, permette una comprensione più ampia e diretta; e Krishnamurti, negando che la conoscenza possa consistere nel raccogliere e riorganizzare dati e informazioni in ciò che viene poi definito “pensiero”, evidenzia la via dell’ “altra” conoscenza, che è uno stato di non separatività e di libertà spirituale.
Per realizzare questo binomio conoscenza-amore è necessario impegnarsi (“darsi in pegno”) completamente, considerando qualsiasi attività come mezzo di perfezionamento:

 

Perfezionarsi” significa cambiare la qualità delle vostre vibrazioni, allo scopo di renderle più intense, vale a dire più spirituali.

Tutto sta nell’intensità del pensiero, del sentimento e della vita: ecco cosa ci rivela la Scienza iniziatica. Quando l’essere umano riuscirà a vivere quella vita intensa, tutte le sue attività, sia fisiche che spirituali, non faranno che contribuire alla sua evoluzione.   (O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

 

La “Fata ignorante” e l’Intuizione

 

L’arte, secondo Magritte, è come una Fata ignorante, capace di magie il cui reale significato appare spesso sfuggente alla comprensione. Talvolta solo l’Intuizione ci permette di varcare la soglia estetica, penetrando nella dimensione mistica dell’evento artistico. L’arte svela allora la sua vera natura di Immagine, pensiero  plasmato nella materia, simbolo fatto forma visibile; riesce spesso a comunicare allo spirito quelle Idee che la mente non potrebbe intendere dal linguaggio razionale. All’Intuizione è affidato pertanto il compito di percepire il messaggio intimo di un’opera, che consiste nel saper cogliere dai molteplici oggetti dell’espressione della “Fata ignorante” quei  semi di maggiore consapevolezza  che germoglieranno dalla sua comprensione.
La ricerca profonda, diretta al cuore dell’opera d’arte, permette che essa, attendendo come la sfinge del mito tebano, possa svelarsi all’anima-Edipo che sappia rispondere al suo enigma.
E’ esperienza di molti, infatti, aver notato che l’opera d’arte canalizza e irradia le energie, l’amore per l’opera, le finalità, le intenzioni e le intuizioni dell’artista.
E’ come se questi elementi permanessero nell’opera d’arte; chi entra in sintonia con essa può percepirne le vibrazioni:

 

Quando guardate un oggetto, sappiate che esso rappresenta un pericolo o una fortuna in agguato. Sì, questo dipende dalla natura dell’oggetto, dalla sua forma, dalle sue radiazioni, oltre che dal vostro stato interiore: perché tutto il vostro essere tende a prendere la forma, le dimensioni e le qualità di quell’oggetto. Sì, interiormente, sul piano psichico, che ne siate coscienti o meno, vi identificate con ciò che guardate. È una legge naturale, biologica. Da questa legge ben compresa e applicata coscientemente dipende la vostra possibilità di evolvere, di perfezionarvi. Abituatevi quindi a guardare tutto ciò che è bello, armonioso, luminoso, perfetto.   (O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

 

La scienza, la psicologia e anche le conoscenze esoteriche insegnano che la nostra visione della realtà è fortemente condizionata dalla descrizione del mondo che ci è stata trasmessa attraverso l’educazione e la cultura nella quale siamo vissuti, e dalla nostra rielaborazione personale di essa. Tale “visione del mondo” può diventare “pensiero cristallizzato” che offusca una integrale osservazione dell’esistente. L’arte è uno dei mezzi che permettono di “andare oltre”, di cogliere l’essenza della realtà, il segreto senso di ogni cosa e un barlume dell’Infinito cui l’anima aspira:

 

vive in noi tutti, nel profondo dell’anima, un desiderio, una idea, una eco d’un sublime, d’un Bello che gli uomini non possono sperare di comprendere, o definire, se prima non mutan natura, o non trovan modo di esprimere l’Infinito con il linguaggio finito. Non però può negarsene l’esistenza…   (G. Mazzini, Faust – tragedia di Goethe)

 

La creatività della vera Arte innalza la coscienza di colui che la contempla nel Silenzio, proiettandola in una situazione al di fuori dei limiti consueti dello spazio-tempo, poiché rispecchia la Bellezza degli archetipi universali ideati dalla Mente cosmica.
Anche il Lavoro, mezzo di sostentamento ma anche di avanzamento morale e spirituale, diventa arido e insensato se privato della Bellezza:

 

Al di là delle questione della proprietà dei mezzi di produzione, indipendentemente da come essa è ripartita o risolta, uno dei più grandi problemi della società industriale è il fatto che questa corrompe l’uomo e le relazioni sociali, degradando il lavoro come puro strumento di guadagni monetari ed arrestando lo sviluppo della personalità e costringendo la maggior parte delle persone a trascorre la propria vita lavorativa senza ricevere nessun stimolo valido, nessun incentivo a realizzarsi, nessuna possibilità di sviluppo, nessun elemento di Bellezza, Verità o Divinità.   (E. F. Schumacher, La misura della felicità)

 

Le opere dei grandi artisti sono l’espressione visibile di dimensioni più sottili, sconosciute all’uomo comune, il quale, appunto attraverso l’Arte, riesce ad averne un barlume o ad accedere ad una percezione più sottile di esse, maggiore o minore a seconda del proprio livello evolutivo: i sensi si risvegliano, la mente è vigile, il cuore si apre, l’occhio interiore si dilata ad una capacità di visione che penetra l’essenza.
L’arte, pertanto, simboleggia ed evoca energie che possono compenetrare chi è pronto a trasmutarle in prassi e operatività:

 

Quando la fiamma interiore illumina l’azione, l’azione si trasforma. Quando la fiamma è applicata allo stoppino, immerso nell’olio, la luce si sprigiona.   (Vinoba Bhave, Il Sé e il Supremo)

 

Antonio Rosmini  assegna all’artista cristiano il compito di credere in un mondo migliore; egli potrà proporre agli uomini tale visione rappresentandola nelle sue opere attraverso la tensione alla verosimiglianza e alla bellezza, che lo guideranno nella creazione. La verosimiglianza darà all’opera d’arte quel senso di unità e universalità di cui ogni oggetto e atto dell’uomo è espressione più materiale e terrena. L’artista  non temerà di rappresentare anche il brutto, lo sgradevole e l’immorale, poiché essi, descritti al fine di perseguire un obiettivo di elevazione educativa, favoriranno, per contrasto, l’emergere delle opposte qualità morali che si intendono evocare e produrranno, così, Bellezza.  L’arte è pertanto “contemplazione morale”: l’artista non si sentirà  indifferente alle grandi tematiche relative al Bene e al Male, ma sarà anzi costantemente coinvolto nel compito di indicare all’uomo Bellezza e Verità.
Per Platone  il mondo è opera di un Demiurgo che  concretizza in esso gli archetipi di Ordine e di Bellezza che ha ideato:

 

Poiché le cose erano in disordine, Dio pose in ciascuna la giusta misura, sia riguardo a se stessa sia rispetto a tutte le altre; in tal modo le cose furono simmetriche e proporzionate…

Dio diede ordine a tutte le cose, all’origine, per comporre con esse l’universo  (Platone, Timeo)

 

La Bellezza e l’En-tusiasmo

 

La Bellezza si potenzia nella sensibilità verso ogni cosa, che conduce a sensazioni di pienezza e gioia senza causa esterna e senza fine, e nella fusione con la Vita, che conduce a esprimersi in essa con cuore vibrante; si inaridisce quando viene ristretta o mal compresa da un ego limitato e si nasconde di fronte all’ignoranza o all’illusione della separatezza:

 

La nostra gioia e la nostra ispirazione dipendono quindi dal rispetto che manifestiamo verso la bellezza. Imparando ogni giorno a contemplarla, assaporiamo la vera vita.   (O.M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani)

                                                                                       
Bellezza ed Armonia sono inscindibili; l’Armonia alimenta la vita e produce Bellezza; la Bellezza ravviva nel cuore l’Entusiasmo (da én, dentro e theos, dio: un dio dentro); esso rende l’uomo sul Sentiero, che vive nella costante e ardente aspirazione, capace di ricevere ispirazione dall’Alto e di concretizzare la Visione con opere finalizzate al “bene più elevato per il maggior numero di esseri”.

La Bellezza - afferma Plotino - fiorisce negli spazi immensi della consapevolezza:

 

Noi stessi possediamo la bellezza quando siamo sinceri con noi stessi; altrimenti siamo brutti; conoscendoci siamo belli: al contrario siamo brutti o ci rendiamo brutti.    (Plotino)

 

Platone annovera la "Bellezza" tra i quattro principi fondamentali dell'Essere, posti alla sommità della Piramide; e nel Tempio Massonico la Bellezza è rappresentata da una delle due colonne (Forza e Bellezza), che rappresentano i riferimenti entro cui gli uomini risvegliati devono muoversi.
Su una delle due colonne presenti in Piazza San Marco, a Venezia, si erge la statua di un leone, che simboleggia la Forza; sull'altra, una statua di San Giorgio che rappresenta la Bellezza che emerge dopo l'uccisione del Drago. Il Drago è la personalità da trasmutare, l’ombra da rischiarare,  il complesso degli ostacoli, spesso nascosto alla consapevolezza, chiamato anche "Guardiano della Soglia". Contro di esso il discepolo combatte la battaglia decisiva, definita dall’Islam Jihad, guerra santa.
Poesie, dipinti, sculture, poemi, trattati, templi, cattedrali, manufatti di ogni epoca, concepiti secondo la Legge dell'Armonia e della Bellezza, anche dopo migliaia d'anni irradiano l’energia degli archetipi divini cui gli artisti, entrando in risonanza con il Cosmo (da kosmos, ordine), si sono ispirati.
Al loro contatto l’anima si eleva e l’ “uomo dei sensi” diventa “estetico”:

 

…con una parola, non c’è alcuna altra via per rendere ragionevole l’uomo dei sensi  che renderlo dapprima estetico.   (F. Schiller, Lettera sull’educazione estetica dell’uomo, XXXIII lettera)

 

In ogni tempo, l’arte ha dato testimonianza dell’Unica archetipica Bellezza creatrice, da cui ogni cosa è nata, manifestandosi come metafora e rivelazione parziale e  imperfetta della più grande Arte: quella di dar forma e significato al reale, prefigurando l’Assoluto:

 

Tutte le cose sono state create per imitare la bellezza divina in qualsiasi modo possibile. La beltà divina è la causa di tutti gli stati di movimento e quiete, sia della mente che del corpo e dello spirito.   (Tommaso d’Aquino)

 

Nei quattro regni di natura, umano, animale, vegetale, minerale, ammiriamo molteplici testimonianze della Bellezza, che si presenta nei suoi aspetti variegati: entità del mondo minerale; specie d'animali;  creature del mondo vegetale; la straordinarietà di aspetti e fenomeni naturali; infine, le meravigliose possibilità degli uomini, “esseri di transizione” tra l’attuale realtà in cui siamo immersi ed i successivi stadi evolutivi, che riguardano dimensioni superiori che ancora non conosciamo.

Leonardo  afferma che “gli artisti, oltre ad avere spirito di osservazione,  meditano su ciò che vedono”; essi sono i migliori scienziati - continua - poiché, dopo aver meditato su ciò che vedono, lo comunicano agli altri mediante la pittura, la musica, la scultura, la poesia.
Giambattista Vico scopre i principi essenziali dell’estetica moderna. Egli afferma che l’arte è una delle operazioni fondamentali della mente umana: essa rappresenta il momento in cui l’uomo avverte con animo perturbato  e commosso, cioè il momento della fantasia. Omero e Dante furono grandissimi non solo per la sapienza umana quanto per il vigore estremo delle passioni. Lo spirito non è immobile ma si evolve attraverso un processo continuo, dalla passione fantastica del sentimento alla coscienza della ragione: dal senso all’intelletto.
E Radha Burnier, presidente mondiale della Società Teosofica, conferma che gli “artisti spirituali” sono gli unici ad “avere occhi per vedere”:

 

Coloro che hanno occhi per vedere sono consapevoli della divina Presenza in tutte le cose. Essi sono gli artisti spirituali che diffondono amore e benedizioni su tutti. L’arte di vivere e di amare corrisponde “all’armonizzazione spirituale e psichica dell’uomo con la Natura” di cui parlava H.P.Blavatsky. Più riusciamo in questa armonizzazione, meno esisterà del nostro piccolo sé e la libertà dal peso del sé sarà il momento della gioia artistica e dell’estasi.    (Radha Burnier)

 

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