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Esperienze di vita

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Sul sentiero - Parte terza

Anonimo - novembre 2009
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Il “pensare” ed il “fare”

 

E’ importante che accogliamo con cura e prepariamo con dedizione e competenza le nuove generazioni, più avanzate, critiche e mentali, al passaggio alla Nuova Era, nella quale gli allievi saranno educati alla Cooperazione, e non più alla  competizione; alla “responsabilità di gruppo” e non al “pensare per sé”; alla cura dell’umanità tutta intera e non a interessi particolaristici:

 

(ad un educatore) …Se lei si sente responsabile, si sente responsabile dell'educazione non solo dei suoi figli ma di tutti i bambini. Intende educarli perché si adeguino alla società, intende educarli perché siano in grado di avere un lavoro? Intende educarli alla ripetizione di ciò che è stato? Intende educarli a vivere di astrazioni, come stiamo facendo adesso? Qual è la sua responsabilità di padre o madre, verso l'educazione di un essere umano? Ecco un problema. Qual è la sua responsabilità, se l'avverte, rispetto alla crescita, alla cultura, alla bontà dell'umanità? Qual è la sua responsabilità nei confronti della terra? Sentirsi responsabili è tremendo. Ma con la responsabilità viene l'amore, la cura, l'attenzione.   (Krishnamurti, Un modo diverso di vivere)

 

Il termine “e-ducazione” sarà riportato al senso etimologico di “trarre fuori”, “far emergere”, con modalità empatiche e maieutiche, capacità e potenzialità. Si parla già da tempo della presenza sul Pianeta di “bambini indaco”, nati con una mente e una sensibilità pronte a percepire e a rendere operanti i fermenti dei nuovi tempi.
Non dobbiamo pertanto desistere dal proporre, soprattutto con l’esempio,  il modello di una vita orientata alla ricerca di “senso” e di “coerenza”.
Perciò, teoria e pratica saranno considerati inscindibili; ogni attività non si limiterà  all'applicazione di una tecnica, ma sarà portatrice di significato, individuale e sociale; sarà improntata più ad un atteggiamento di ricerca che al rispetto di regole prefissate, divenendo una vera esperienza per chi la compie:

 

Io mi muovo dalla persuasione che fra tutte le incertezze vi sia un punto fermo: il nesso organico fra educazione ed esperienza personale... Ma esperienza ed educazione non si equivalgono... Tutto dipende dalla qualità dell'esperienza.   (J. Dewey, Esperienza ed educazione)

 

L'apprendimento terrà presente i vari aspetti della persona, i vari mondi che si muovono in ogni essere umano: quello affettivo, quello logico, quello dell'immaginazione, quello degli ideali, quello spirituale. Si mirerà alla globalità, sviluppando un atteggiamento olistico; tale aspirazione ad una formazione integrata non sarà  generica, ma tenderà a collegare e far dialogare i vari aspetti della conoscenza e dell'esistenza, accettando l'esplicito e andando alla scoperta  dell’implicito.
Si darà spazio al fare ma tenendo il collegamento con il pensare; si pensa nel fare, si agisce pensando:

 

Le istruzioni su come applicare la comprensione acquisita devono essere pratiche e ben definite. La mancanza di comprensione dei cosiddetti fatti ci lascia completamente in balìa dell’uso errato della comprensione e ci toglie i benefici di quella correttamente impiegata. I risultati della nostra istruzione dovrebbero esser resi utili nella vita quotidiana, e si dovrebbe insegnare allo studente a riconoscere l’aumento di valore insito nell’accettare di essere responsabili della propria vita e anche del tenore di vita degli altri.   (Foster Bailey, L’attuazione del Piano di Dio)

 

Si considererà che la dimensione del pensiero e quella dell'affettività non sono separabili, poiché la mente cresce con gli affetti e gli affetti si ampliano quanto più cresce la consapevolezza; mente ed affettività vanno ad interagire nelle esperienze.

                     
La nuova concezione educativa comporta pertanto un modo di ragionare ad alta complessità perché tende a tenere insieme piani diversi, ad accogliere le emozioni, a rendere consapevoli le  sensazioni, a cercare soluzioni personalizzate. Le proposte educative richiederanno una presenza e una partecipazione che coinvolge tutta la persona e tutte le persone coinvolte nel processo educativo; esse collegheranno il personale con il sociale, l'educativo con il politico, il corpo con la mente, gli affetti con la razionalità, l'individuo con il gruppo, perseguendo la saggezza, al maggior grado possibile per il livello evolutivo dell’allievo:

 

Dopo la conoscenza e la comprensione, può emergere la saggezza. La saggezza è una facoltà superiore. Essa si acquisisce con la consapevolezza personale di aver usato con successo la comprensione in una vita attiva e costruttiva. La sua espressione va all’essenza di una civiltà solida e sana. La nostra istruzione dovrebbe includere il fatto che la saggezza è una caratteristica umana e un prezioso obiettivo facilmente raggiungibile. Quando uno studente si laurea in un’università egli dovrebbe voler essere un uomo saggio.   (Foster Bailey, L’attuazione del Piano di Dio)

 

La nuova Scuola perseguirà pertanto alcune specifiche finalità:

  • promuovere tra gli studenti la partecipazione attiva al processo educativo, in costante collaborazione con i genitori;

  • stimolare la consapevolezza dei propri comportamenti e la ricerca delle loro motivazioni, anche le meno esplicite, risalendo dagli effetti alle cause;

  • favorire la “scoperta dell’altro”, l’accettazione della diversità, vista non come difficoltà ma  come possibilità di arricchimento;

  • agevolare, attraverso la condivisione delle conoscenze e delle esperienze, l’individuazione del proprio ruolo nella classe e l’inserimento armonioso nella Scuola e nei contesti di vita;

  • sviluppare la riflessione sulle attività di base, necessarie all’approccio ad ogni tipo di studio, e sul senso e sull’ utilità delle discipline previste nell’indirizzo di studio, così da motivare all’impegno;

  • potenziare l’ assunzione di responsabilità, l’autonomia individuale e lo sviluppo di capacità di rielaborazione critica personale;

  • ridurre i casi di insuccesso scolastico causati da: mancata o superficiale consapevolezza dei propri bisogni, motivazioni, attitudini, potenzialità, aspettative; sensi di inadeguatezza di fronte a compiti di studio e di apprendimento ritenuti al di sopra delle proprie capacità; situazioni di isolamento, di marginalità e di debole disposizione affettiva nei confronti del contesto scolastico;

  • favorire tra gli insegnanti un’ampia e diretta conoscenza di  situazioni relative al mondo interiore dello studente attraverso un’attenta operatività: dinamiche di gruppo con gli studenti; momenti di aggregazione e incontri con studenti-tutor; lettura di scritti autobiografici degli allievi; attività educative di gruppo a valenza “simbolica”, finalizzate all’interiorizzazione dei valori della collaborazione e cooperazione; gruppi di studio e di ricerca sperimentale sulle tematiche della comunicazione e delle relazioni,  ecc.

La “psicagogia

 

Roberto Assagioli, psicologo e teosofo, occupandosi di Educazione, anticipa alcuni concetti che svilupperà nella Psicosintesi; egli nota che il limite della pedagogia è il non considerare nel fanciullo il futuro uomo, e rivaluta pertanto il termine “psicagogia”, sintesi di psicologia e pedagogia, già presente in Platone e Aristotele. Secondo il suo pensiero, la psicagogia, a differenza della pedagogia, considera che l’educazione deve proseguire tutta la vita, poiché l’uomo non è mai qualcosa di definito, ma è in continua formazione. Essa è una scienza che attinge, oltre che alla psicologia e alla psicoterapia, anche alle opere dei grandi educatori religiosi (Pascal, Sant’Ignazio di Loyola, San Francesco di Sales), ai  mistici orientali e ai movimenti anglo-americani designati come “Nuovo Pensiero” e “Scienza mentale” i quali “contengono geniali intuizioni psicologiche ed offrono metodi molto pratici ed efficaci”.  Egli invita pertanto gli educatori a favorire il fiorire delle possibilità latenti degli  allievi:

 

L’educazione consiste essenzialmente nel favorire l’armonico sviluppo della personalità del giovane, nel temprare il suo carattere, nel fare un continuo appello alle sue più nobili energie e nel mostrargli le sue più alte possibilità.  (R. Assagioli, Per una nuova psicagogia, “La Voce”, I, n. 2, 1909)

 

Assagioli evidenzia come la psicagogia consideri idee-forza quei fatti psichici che noi chiamiamo solitamente pensieri e sentimenti, e cioè: “stati di coscienza in cui l’elemento intellettuale e l’elemento emotivo sono intimamente fusi”. Quando queste tensioni evolutive vengono represse, possono turbare le funzioni della mente e del corpo; le idee-forza, infatti,  contengono un  potenziale di energia che si manifesta con modalità diverse: “dalla benefica irradiazione che sorregge attraverso lunghi anni di difficoltà e di sacrificio, all’atto violento ed impulsivo che sopprime la vita”. (R. Assagioli, La psicologia delle idee-forza e la psicagogia).

Le idee-forza, e quindi la psiche, i sentimenti e le emozioni, sono tuttavia controllabili: si possono prevenire e contenere attraverso alcuni  esercizi meditativi e la conoscenza delle leggi psicagogiche, poiché la psiche è plastica e può essere modificata. La disciplina capace di realizzare la sintesi feconda delle discordanti energie della psiche è la psicagogia, che mira sia a perfezionare la coscienza ordinaria che ad estenderla a visioni superiori.
Essa può pertanto: controllare l’azione delle idee-forza; armonizzare le “subpersonalità”, ovvero i vari aspetti dell’io, realizzando la “cultura integrale di tutta la psiche”; negli stadi più elevati, risvegliare l’Intuizione superiore e la Coscienza cosmica.

 

In questa più alta prospettiva, gli insegnamenti delle nuove Scuole, oltre che mirare a trasferire conoscenze tradizionali, potranno riguardare anche:

  • studio delle Leggi che governano l’Universo e la vita degli uomini;

  • lettura delle opere e analisi dei Progetti evolutivi dei grandi Pensatori e Istruttori dell’umanità: filosofi, profeti, statisti, letterati, artisti, scienziati…;

  • studi sull’etica dei giusti rapporti umani; sulla fratellanza spirituale tra i popoli e sulla valutazione della diversità, intesa come potenziale da condividere invece che come alterità da combattere o omologare;

  • considerazioni sull’ Educazione come sviluppo graduale del Proposito spirituale, individuale e di gruppo, portato a compimento dalla Volontà;

  • riflessioni sulla Cultura e sull’Arte intese come strumenti di evoluzione per l’individuo e di affratellamento tra gruppi umani;

  • concezione e “costruzione” del Nuovo Mondo, in armonia con le leggi superiori dell’Universo, attraverso l’uso del Pensiero di gruppo focalizzato e i procedimenti di invocazione e di evocazione;

  • comparazione  delle conoscenze esoteriche tradizionali con le nuove e sempre aggiornate acquisizioni scientifiche; - considerazione della necessità - pur nel rispetto delle leggi del Paese - di aderire sempre, intimamente, ad un’ Etica superiore, la Legge non scritta della coscienza, alla quale vanno subordinate, nell’eventualità di un’inconciliabilità, le comuni norme e regole locali e temporali, contingenti e transitorie.

Si mirerà a che l’allievo diventi un uomo centrato su di sé ed emotivamente indipendente, e cheami la vita; anche nell’elaborazione dei programmi di studio si terrà presente il collegamento tra le teorie e il pulsare della vita vera, che sarà considerata “il primo insegnante”:

 

…l’essenziale, per la formazione del programma, è che noi come insegnanti ed educatori siamo ben inseriti nella vita, che abbiamo interesse e simpatia per la vita, che insegniamo partendo dalla vita. (R. Steiner, Arte dell’Educazione)

 

Le Scuole, le Università e i luoghi istituzionali saranno anche luoghi di Progetti evolutivi per il territorio e l’Umanità:

 

L’insegnante scolastico dovrebbe essere motivo di ispirazione per tutta la città, la scuola dovrebbe essere un centro di servizi…così la scuola sarebbe naturalmente il centro della comunità. (Vinoba. Bhave, Il Sé e il Supremo)

 

In questa più ampia visione, si potranno organizzare eventi per promuovere l’unità della famiglia umana e il rispetto per i tre regni della natura; potranno essere indette  manifestazioni culturali e celebrazioni di alcune figure di Pensatori e Istruttori che, con le loro preveggenti ed inclusive visioni, hanno favorito l’apertura delle menti e l’evoluzione degli uomini, spesso incontrando situazioni di emarginazione e sofferenza personale (Platone, Plutarco, Dante, Goethe, Campanella, Bruno, Mazzini, Tolstoj, Zamenhof...)
Potranno essere organizzate anche attività per i residenti nel territorio circostante alle Scuole:

  • seminari sull’ascolto (di sé e dell’altro) e sull’autoformazione;

  • laboratori di dinamiche relazionali dei gruppi e delle comunità;

  • proiezione di film significativi da un punto di vista etico, psicologico, spirituale, di costume;

  • gruppi di riflessione sull’Arte, sull’estetica e sull’Armonia nell’agire quotidiano;

  • proiezioni di documentari relativi a esperienze concrete di attivazione della Pace;

  • mostre ed esposizioni che esemplifichino opere di Cooperazione svolte tra individui, gruppi e popoli.

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