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Esperienze di vita

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Sul sentiero - Parte terza

Anonimo - novembre 2009
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Il “sentimento oceanico

 

Nei primi anni di vita, il bambino, fino a che non subisce il condizionamento dell’ambiente in cui vive, sperimenta una situazione di non-separazione che Freud chiama “ozeanisches Gefuhl” (sentimento oceanico); si sente unito al Tutto come il mistico che ha raggiunto la sua meta. Egli non fa distinzioni di razza, di sesso, di casta; crescendo, scopre le “differenze” e vi si identifica, cominciando a pensare e a sentire in funzione di esse e contrapponendosi a chi ha subito condizionamenti diversi. L’Educazione integrale ha lo scopo di restituirgli consapevolmente il “sentimento oceanico della vita” che ha perso inconsapevolmente.
Mary Lutyens, biografa di J. Krishnamurti, ricorda:

 

Il suo (di Krishnamurti) principale scopo nell’istituire (le sue scuole) consisteva nel dare ai bambini la possibilità di crescere senza pregiudizi nazionali, razziali, religiosi, di classe o di cultura, che costituiscono barriere tra un essere umano e l’altro e fanno sorgere tanta violenza.   (M. Lutyens, The years of awakening)

 

Nella Nuova Era Educazione ed Istruzione saranno sempre più integrate, universali ed eticamente costruttive, poiché si porranno come fini primari la dimostrazione dell’oscura inutilità dell’odio e della violenza; la bellezza dell’affratellamento dei popoli; la dignità intrinseca di ogni individuo; il senso di appartenenza al genere umano, sentito come responsabilità di favorirne l’unità. Esse renderanno evidente la necessità di creare  pensieri e progetti dotati di energia e creatività tali da migliorare la Terra e da far risplendere sempre più la divina natura dell’uomo, sconfiggendo come atteggiamenti desueti e improduttivi egoismo e materialismo:

 

Per essere efficace, l’educazione deve avere gli obiettivi giusti. L’attuale sistema educativo è carente di lungimiranza per quanto riguarda i risultati che l’educazione dovrebbe produrre. L’attuale stadio evolutivo umano ha generato un pensiero analitico, critico, egoistico e materialista. Questo è stato inevitabile, dato che l’abilità mentale procura agli individui ciò che vogliono. Molti accettano il progresso economico come il fattore più importante della vita. Abbiamo  insegnato ai nostri studenti ad essere sicuri di sé e a ottenere ciò che vogliono, se possono, e abbiamo prodotto una civiltà che si sta sfaldando tutt’intorno a noi.   (Foster Bailey, Riflessioni)

 

In questa più illuminata prospettiva i contenuti disciplinari acquisteranno nuova ampiezza e luce; ad esempio,  nello studio della Storia si evidenzieranno - più che le vicende belliche e le conquiste militari dei singoli gruppi umani - le universali tappe del progresso che possano essere comprese e condivise da tutti e che possano far sentire popoli diversi incamminati sullo stesso sentiero evolutivo. Si celebreranno, pertanto, le visioni dei grandi uomini; la progressione del sapere e delle conoscenze; lo sforzo delle masse per una vita sempre più civile e basata sui retti rapporti umani; le grandi utopie sociali, politiche, filosofiche e religiose che hanno trainato la storia; gli aspetti artistici e letterari che hanno contribuito all’ampliamento della coscienza dell’umanità.
Lo studente-aspirante più avanzato imparerà a leggere le vicende politiche e sociali attraverso la nuova conoscenza delle cause occulte, rigorosamente determinanti il mondo visibile; a differenza dell’antico esoterista, chiuso nel castello della sua ricerca segreta, egli si interesserà alla realtà delle vicende umane; ricercherà nuovi strumenti per sottrarre l’umanità al suo antico dolore e favorire l’età della Fratellanza e della Luce.
Così si comprenderà che la guerra è determinata da forze invisibili che determinano effetti devastanti sul piano fisico; il nuovo esoterista studierà quelle energie al fine di imparare a usarle affinché possano prevalere le forze del Bene:

 

La gente della Terra deve svegliarsi anziché sostenere i propositi fraudolenti di tutte le azioni di guerra. Sono pochi coloro che vogliono veramente uccidere e pochi sono quelli ossessionati dalla distruzione, mentre in molti vogliono una Terra sana e prospera. Saranno i molti o i pochi a controllare il mondo? Saranno i molti a creare il mondo che essi desiderano, o saranno i pochi ad avere successo con i loro piani disperati e dispotici, intesi a separare l’umanità e distruggere la vita?.   (B. Marciniak, La Via del risveglio planetario).

 

In tale prospettiva, sarà curato lo sviluppo di alcune qualità essenziali: l’amore-intelligente; la capacità di collegare gli effetti al Mondo delle Cause; la Sintesi di gruppo; l’Intuizione, che svela i mondi superiori e permette all’uomo di leggere parti sempre più ampie del Piano, così che  egli sia sempre più motivato a mettere la sua vita al servizio della Sua esecuzione.
Si evidenzierà che l’Educazione ai retti rapporti inizia per l’umanità dalla capacità di sintonizzare le energie costruttive attraverso l’uso della  qualità della Buona Volontà, che potenzia le abilità della Cooperazione, caratteristica di ogni civiltà progrediente.
Si potenzierà la consapevolezza che siamo parti di un medesimo grande Organismo di cui usiamo le risorse vitali. Per vivere la coscienza di unità deve avvenire tale riconoscimento interiore, senza il quale la Fratellanza diventa vuota proclamazione e ogni riforma sociale, religiosa, economica o politica, inutile esperimento.
Quando l’uomo risvegliato diventa consapevole di essere, insieme ai suoi fratelli, una scintilla del Grande Fuoco, il rispetto delle diversità e il principio dell’equa redistribuzione delle ricchezze del Pianeta diventano spontanei.
Il comportamento esterno diventa aperto e vibrante, risuonando dell’interiore visione.

 

L’Educazione all’Unità

 

Non vi è altra via per elevare le coscienze che partire da un’opera educativa illuminata che valorizzi l’Unità; questa è la sola rivoluzione che possa cambiare il volto del Pianeta. E’ indispensabile però che tale insegnamento sia impartito da  individui che indichino, attraverso il modello della propria vita, che è possibile “pensare col cuore” e “amare con la testa”, esemplificando la pratica della fratellanza e manifestando coerenza tra pensiero, parola e azione. Il pensiero che nasce dal cuore irradia l’ambiente circostante, influenzandolo profondamente, perfino nel silenzio verbale, che, in tali casi, diventa armonico e “risonante”.
Le personalità con le quali veniamo a contatto sono diversificate e ciascuna ha il suo particolare progetto da realizzare, esperienze da compiere e qualità da acquisire; ma le anime sono unite allo stesso livello essenziale, tutte hanno la medesima Origine e insieme perseguono l’unico Fine. L’armonia nei rapporti che nasce dall’acquisizione di tale consapevolezza fa sì che ogni membro, nel gruppo umano di cui fa parte, possa esprimersi al massimo delle sue potenzialità, tenendo al tempo stesso sempre il cuore aperto al bisogno di espressione dell’altro.
Il sistema educativo del futuro mirerà pertanto a fare di ogni individuo una personalità integrata, competente a prestare la sua opera  nel mondo concreto e, al tempo stesso, cosciente della sua natura divina e tesa a recepire i segnali del mondo superiore; ognuno sarà, cioè, capace di vivere con consapevolezza in due realtà, quella terrena e quella spirituale.
L’educazione del passato più lontano preparava individui disciplinati, in grado di occupare un posto riconosciuto nel contesto sociale; si metteva in rilievo soprattutto la personale realizzazione di ciascuno, molte volte ottenuta attraverso stili di vita arrivistici e competitivi; venivano tollerati, e a volte anche sollecitati, desideri, brame ed ambizioni che spesso non tenevano in nessun conto il benessere complessivo del contesto umano e sociale. Tale educazione ha prodotto individui egoisti, concentrati sull’ottenimento di beni e utili materiali; in questa situazione, con difficoltà poteva fiorire il naturale idealismo dei giovani.  
In un secondo tempo, nel secolo scorso, si affermava che il compito dell’educazione statale fosse quello di fare dell’allievo un cittadino cooperativo e responsabile, disponibile a subordinare la sua vita e i suoi interessi al bene comune. Egli era considerato una parte dell’insieme più grande che è la Nazione nella quale era chiamato a svolgere il suo ruolo.
In tempi ancora posteriori, gli individui sono stati educati alle grandi ideologie - Socialismo, Unità, Democrazia... -  per le quali battersi.
Si sono pertanto proposti agli allievi, in periodi storici diversi, tre stati successivi: quello dell’individuo, quello del cittadino, e, infine, quello dell’idealista.
Nell’attuale società sembra esser venuti meno ideali e prospettive, e la vita appare appiattita nella ricerca di un “benessere senza luce”: sicurezza, soprattutto economica, tecnologia sempre più perfezionata, confort sempre più avanzato, sembrano essere diventati le sole mete e i soli riferimenti della “realizzazione”.
I tempi appaiono maturi a che si manifestino comportamenti “controcorrente” coerenti, sinceri ed amorevoli, ispirati alla saggezza, alla sobrietà e alla coscienza dell’integrità e dell’interdipendenza di tutti gli elementi, che scoraggino gli atteggiamenti   rapaci di chi considera ogni cosa in relazione alla sopravvivenza, alla comodità e al vantaggio personale. Sembra, in tali casi, che la maya negli occhi dell’osservatore, portatrice di  percezioni distorte e falsi valori, mostri ogni persona o cosa come oggetto di possesso,  sfruttamento e rapina.
Questi atteggiamenti indeboliscono e creano nuove illusioni: autoindulgenza, tendenza all’eccesso e al lusso, dipendenza dalle comodità e dal “piacere” a tutti i costi, aspirazione ad avere “tutto, subito e senza sforzo”, perdita di senso e di “visione globale” della vita.
Nonostante tali tendenze involutive, oggi il senso di appartenere ad un Tutto più grande viene recepito da un numero sempre più ampio di abitanti del Pianeta. La disposizione interiore a una sempre maggiore consapevolezza del proprio posto, nel proprio piccolo gruppo e nel Gruppo più ampio; ad una volontaria e gioiosa cooperazione con l’insieme; ad una pronta rispondenza alle “utopie realizzabili” e agli idealismi diffusi nel mondo, è sicuramente evolutiva, e può essere considerata un’espansione di coscienza mondiale.
L’Educazione della Nuova Era insisterà su tali conquiste della coscienza, promuovendo il senso dei giusti rapporti tra individui e popoli, e l’ideale dell’unità umana:

 

La divinità interiore che presiede ai destini della specie ha fatto nascere nella mente e nel cuore dell’uomo l’idea e la speranza di un nuovo ordine che sostituirà il vecchio ordine insoddisfacente e instaurerà al suo posto delle condizioni di vita mondiale che finalmente avranno delle ragionevoli probabilità di stabilire una pace e un benessere permanenti. Questo, per la prima volta, trasformerebbe in un fatto certo l’ideale dell’unità umana che, accarezzato da pochi eletti, era sembrato per tanto tempo una nobile chimera; allora potrebbe crearsi una solida base di pace e di armonia e anche un libero spazio per la realizzazione dei più alti sogni umani, per la perfettibilità della specie, per una società perfetta e un’evoluzione superiore, in ascesa, dell’anima umana e della natura umana.  (Aurobindo, L’ideale dell’unità umana)

 

Educazione e  “spiritualità

 

Nei tempi odierni il termine “spiritualità” non si riferisce, come avveniva spesso nel passato, a questioni di ordine religioso-confessionale, ma può essere usato propriamente per indicare tutto ciò che promuove lo sviluppo dell’umanità, facendo emergere potenzialità e creatività inespresse, qualità e attributi superiori, e coscienza della natura divina di ogni individuo o gruppo umano.

 

In tal senso, la Nuova Educazione avrà alcuni compiti essenziali:

  • potenziare le capacità di analisi, tipiche della mente inferiore concreta, e di sintesi, che appartengono alla mente superiore;  per quanto riguarda le attività concrete, si sarà in grado così di  pensare globalmente e agire localmente, passando agilmente dal particolare all’universale secondo le necessità, e applicando al particolare le Leggi universali;

  • sviluppare le qualità mentali e logiche che formano la coscienza civile e sociale;

  • coordinare e sintetizzare le energie dell’uomo favorendo successive espansioni di coscienza;

  • studiare e applicare le Leggi del Pensiero creativo;

  • insegnare a cogliere le Idee, attraverso lo sviluppo dell’Intuizione,  per poter  creare forme-pensiero evolutive;

  • promuovere con una costante focalizzazione l’allineamento tra sé inferiore e Sé superiore;

  • favorire la creazione dell’ Antahkarana, il ponte tra personalità e anima, che può avvenire attraverso l’addestramento della mente a rispondere agli influssi  delle Idee superiori.

I nuovi educatori “costruttori di ponti” terranno presente che ciò che conta nel rapporto con gli allievi è, più di ogni altra cosa, il proprio comportamento, manifestazione del loro intimo. Essi sanno di costituire costantemente un punto di riferimento e un modello: ogni loro azione acquisterà un valore importante per chi è educato poiché l’allievo coglierà non solo quel che si “fa” e si “dice” intorno a lui, ma soprattutto quel che egli “è” in presenza dell’educatore. Imprescindibile, per un corretto processo educativo, è pertanto l’autoeducazione dell’educatore: è necessario che tutto ciò che si fa davanti all’allievo sia puro ed elevato, rispondendo ad un’intima convinzione, che, anche se non espressa verbalmente, è tuttavia percepibile:

 

Non discorsi morali, non insegnamenti razionali agiscono sul bambino nella direzione indicata, bensì quello che gli adulti fanno visibilmente davanti ai suoi occhi, vicino a lui.  (R. Steiner, Educazione del bambino)

 

La necessità dell’“educazione dell’educatore”, stimolatrice di emulazione evoluta, è costantemente riproposta da Vinoba Bhave:

 

E’ importante che ciascun individuo trasformi la propria vita in un modello di vita sociale ideale. Quando una persona riesce a realizzare pienamente la propria esistenza, lo splendore dell’educazione si diffonde automaticamente su chi le sta intorno, e l’atmosfera dell’intero quartiere beneficia del suo influsso positivo. Un insegnante simile è una scuola vivente e la sua compagnia è vera educazione.
…… E’ lo spirito interiore che parla e che ascolta. Lo spirito è invisibile, la miglior forma di educazione è altrettanto invisibile. Più l’educazione è visibile, più è imperfetta.
   (V. Bhave, Il Sè e il Supremo)

 

La vera Educazione - maieutica, sintetica e sublimatrice di aspetti e qualità -  guida e accelera  il percorso dell’uomo, fornendogli gli strumenti di conoscenza utili per percorrere il cammino con maggiore velocità, gioia e ampiezza di visione.
Essa persegue pertanto la realizzazione della visione per cui Conoscenza e Amore coincidono, e  lavora per la costruzione dell’ Antahkarana,  il ponte che collega i tre piani dell’esistenza umana - fisico, emotivo e mentale - con il mondo delle idee spirituali, raggiungibile con lo sviluppo dell’Intuizione:

 

La vera educazione è per conseguenza la scienza di collegare le parti integranti dell’uomo e di collegarlo, a sua volta, con l’ambiente e con quel “tutto” più grande nel quale deve compiere la sua parte. Ogni aspetto, considerato come inferiore, può sempre essere semplicemente l’espressione di quello immediatamente superiore. …Si può osservare che tutta questa esegesi della mente e della necessaria opera di collegamento non è altro che la dimostrazione pratica di quell’aforisma occulto che dice: “Prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve diventare egli stesso il Sentiero”. L’Antahkarana, simbolicamente, è il sentiero.   (A. A. Bailey, L’Educazione nella Nuova Era)

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