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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 1 - Ottobre 2014

Scienza e Spiritualità sono inconciliabili in assoluto?

 

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“Chi di noi si occupa seriamente di scienza, arriva alla convinzione che nei principi che regolano l’universo si manifesta la presenza di uno spirito immane e superiore all’uomo, davanti al quale noi, in possesso di poteri molto modesti, dobbiamo umilmente fare un passo indietro”.
Albert Einstein

 

La scienza è basata su ipotesi e teorie nate dall’osservazione, dall’esperienze e dal credere. Da ciò traggono origine modelli  senza valore di verità. Nessuno è in grado di sapere quando un modello scientifico rimane uno strumento sussidiario o quando esso descrive la realtà e sarà parte di essa. Il modello è solo un esempio di dialogo tra l’intelletto, lo spirito e la natura ma non spiega né lo spirito né tanto meno la natura. Per potere enunciare una teoria il problema scelto viene posto dentro un frammento ben delimitato della natura che non coinvolge in alcun modo la verità. La ricerca costruisce sempre ed esclusivamente modelli mentali dei processi naturali.


 

1.1 L’uomo questo essere ancora misterioso

 

L’essere umano possiede enormi risorse mentali, che la più gran parte di noi non è in grado di utilizzare, o nemmeno sa di  avere.

Basterebbe che ci chiedessimo perché il nostro corpo funziona. Come arrivo a parlare o a camminare? Oppure, prendiamo un esempio molto banale che riguarda il processo motorio guidato dalla volontà. Mi dico: “Io voglio alzare il braccio destro”, e in effetti se al voglio segue l’azione, l’organo materiale “braccio” si solleva vincendo la forza di gravità.

«Ma questo è ridicolmente semplice!» vi viene da dire spontaneamente trattandosi di un fatto abitudinario. Ebbene, osserviamo in dettaglio la frase che inizia con «Io voglio…». Permettimi di chiederti: «Chi è “io”? Chi o cosa è la “mia volontà”? Perché servendomi di un principio mentale, accetto al mio volere, posso influenzare la materia “braccio”?», materia che ubbidisce esattamente alla mia volontà eseguendo il movimento meccanico, premesso che il mio fisico sia illeso?

Il primo interrogativo si lascia descrivere come segue: In ogni istante del giorno l’intelletto pilota la materia del nostro corpo. Se così non fosse, come potremmo noi con la sola forza della volontà - principio puramente intellettuale - parlare, camminare, eseguire tutte le nostre attività motorie? Perché non abbiamo dato fino ad oggi una spiegazione a questo mistero?

L’affermazione di fondo di questo libro è volutamente provocatoria. Ne farò uso ripetutamente nelle prossime pagine, a partire già da adesso:

 

In assenza di consapevolezza non esiste assolutamente nulla in questo mondo. Tutto quello che, senza esclusione di sorta, conosciamo, ciò che lo costituisce, compreso tutto quello che immaginiamo, è transitato esclusivamente attraverso la consapevolezza dellessere.

In assenza di consapevolezza impossibile dimostrare lesistenza del mondo e delluniverso. Laddove non c’è consapevolezza non c’è nemmeno un IO, un ambiente, una natura, nessun sole, nessun cosmo. Capovolgendo i termini risulta che la consapevolezza crea tutto, sia quello che esiste, quello che i nostri sensi percepiscono, e sia il totale delle nostre esperienze e di quello che ricordiamo.

 

Noi non siamo nemmeno in grado di capire i veri prodigi. Il semplice fatto che tramite la nostra consapevolezza, siamo in grado di pilotare il nostro corpo è un qualcosa che rasenta il prodigio. Camminiamo, solleviamo, afferriamo solo e soltanto perché lo vogliamo. La nostra volontà ha il potere di ottenerlo. La volontà però è un principio puramente informativo mentre camminare, sollevare o afferrare sono funzioni che vengono accompagnate da un cambiamento della materia che costituisce il nostro fisico: viene attivato il sistema nervoso e i tessuti muscolari si accorciano. La mia volontà e i miei pensieri influenzano la materia. La domanda cruciale che adesso si pone è: come e dove ha luogo la trasformazione dell’impulso mentale in grado di gestire il puro condizionamento della materia? P. es., cosa succede quando io sollevo il braccio? Cosa avviene nel momento in cui la volontà fa appello alla materia per eseguire qualcosa?

Ci troviamo evidentemente in presenza di informazioni che veicolano lo spirito e la materia. Aiutandoci con un esempio proviamo a capire il ruolo delle informazioni sul piano quantistico.

Cosa provoca sulla materia un influsso sganciato dalla volontà (quindi informazione) quando io sollevo il braccio?

  • Per sollevare il braccio devo contrarre i muscoli.

  • Per potere contrarre i muscoli, le membrane devono essere rese permeabili a minerali specifici (sodio, potassio, event. cloriti) liberando un potenziale elettrico attivo.

  • Affinché le membrane siano rese permeabili bisogna che tipi  specifici di proteine/enzimi ne aprano gli accessi.

  • Affinché proteine/enzimi permettano l’accesso alle membrane, devono sostituire forma/struttura/aspetto (configurazione) con forma/struttura/aspetto di tipo diverso (conformazione).

  • Per ottenere il mutamento delle proteine in una conformazione attiva devono agire forze e tempi di esecuzione sulle coesioni molecolari di proteine/enzimi.

  • Queste forze e questi tempi di esecuzione necessitano la modifica delle proprietà degli spin (propagazione universale delle oscillazioni).

  • Il cambiamento delle proprietà degli spin è possibile solo attraverso informazioni.

  • Volontà/spirito/psiche/consapevolezza canalizzano queste informazioni.

  • Il muscolo si contrae solo e soltanto quando tutte queste premesse sono soddisfatte.

Un principio mentale/spirituale, la mia volontà, genera l’effetto forza (causale) capace di agire sulla coesione molecolare. Ma in effetti come può agire questa forza che sorge dallo spirito? In che modo viene liberata?

Dietro ogni forza c’è indiscutibilmente energia. Da dove sgorga questa energia? Come può il mio IO avvantaggiarsi di questa energia, come la può pilotare? A queste domande non abbiamo ancora una risposta accettabile da dare ma, assieme ai fenomeni, disponiamo sia di modelli e sia di indicazioni.

Il processo che durante lo svolgersi nello spazio e nel tempo agisce con la sua energia su una costruzione molecolare, ottempera alle leggi della Fisica Quantistica.

È evidente che anche la consapevolezza modula le componenti spaziali e temporali di tali strutture molecolari ottemperando alle leggi della Quantistica.

Scrutare le strutture e le funzioni degli organismi viventi, è compito della scienza naturale. L’effetto di una “forza intellettuale“ sulla vita di questi organismi è stato fino ad oggi oggetto d’indagine filosofica.

La fisica moderna constata ora che sul piano razionale della nostra vita avviene una transizione fluida che esclude tassativamente una netta separazione tra le due discipline. Il campo di attività dove esse s’intersecano viene ufficialmente definito con il termine Filosofia Quantistica (Neuser e Neuser-von Oettingen 1997).

Informazione e consapevolezza soggettiva pilotano la materia.
Questa è stata una delle conoscenze più ricche di conseguenze risultata dalle ricerche della fisica attuale. Nel momento che queste conoscenze in generale vengono applicate alla scienza naturale, la conclusione è che commettiamo un errore quando scacciamo dalla medicina le coppie gemelle, Informazione e Consapevolezza da un lato e Spiritualità e Intelletto da un altro lato, perché ritenuta antiscientifica. Come mai, secondo l’OMS, la medicina dei popoli allo stato naturale, registra ottimi risultati simili a quelli della medicina scolastica? Osiamo continuare a impiegare placebo per attestare l’effetto dei prodotti farmaceutici anche quando ignoriamo come agiscono e perché? Osiamo ignorare le innumerevoli pubblicazioni scientifiche su fenomeni definiti Remote Viewing (“vedere da lontano la situazione; Puthoff 1996) e i resoconti scientifici sulle guarigioni a distanza? (vedi anche cap. 4).

 

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