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Le finestre dell'anima di Guido Brunetti

Le Finestre dell'Anima

di Guido Brunetti   indice articoli

 

Per chi suona la campana?

Attese e speranze.
Come genitori e insegnanti si preparano ad affrontare il nuovo anno scolastico.


Intervista al prof. Guido Brunetti
di Anna Gabriele
 
- Settembre 2014

 

 

Genitori, insegnanti e alunni sono mobilitati in questi giorni nei preparativi in vista della riapertura del nuovo anno scolastico. C’ è un comprensibile stato di fervore tra inquietudini, ansia e aspirazioni.

Abbiamo affrontato questi ed altri fondamentali temi con il professor Guido Brunetti, scrittore e noto esperto nel campo della nuova scienza del cervello e della mente.

 

Professor Brunetti, anzitutto un inquadramento della figura del protagonista della scuola: l’adolescente.

“Sullo sviluppo bio-psichico, sociale e affettivo del bambino c’è una sterminata letteratura. Ho affrontato la complessa, difficile e delicata materia in molti miei libri e saggi. Qui, ci limitiamo a dire che oggi l’ adolescente sta entrando da protagonista sul palcoscenico sociale, attirando su di sé l’ attenzione del mondo.

L’ adolescenza è caratterizzata da una “rivoluzione” anatomica, biologica e neurologica. Cambiamenti profondi avvengono nel cervello, nello sviluppo cognitivo, emotivo, sociale e sessuale. Un tratto della personalità del ragazzo è poi il bisogno di sperimentare sempre nuove sensazioni (novelty seeking).  Di qui, la ricerca e l’ uso di sostanze psicoattive, il coinvolgimento in attività rischiose, stimolanti e gratificanti. Altri comportamenti tipici sono: l’ aggressività, l’ impulsività e il gioco.

L’ aumento degli ormoni sessuali durante la pubertà inoltre risveglia la sessualità e comportamenti aggressivi, trasgressivi e antisociali. I giovani - diceva già Socrate - amano il lusso, hanno cattive maniere, disprezzano l’ autorità, non rispettano i genitori e tiranneggiano gli insegnanti”.

 

Esistono possibilità di rischio?

“Molti comportamenti a rischio degli adolescenti possono sviluppare forme di dipendenza patologica o di abuso cronico (uso di sostanze psicoaffettive, alcol, cibo, bulimia, internet, videogiochi, bullismo, comportamenti aggressivi e devianti, sesso precoce non protetto), disturbi della personalità o narcisismo patologico.

Una ricerca ha rivelato che durante l’ adolescenza “si beve molto”. Il 57 per cento dei quindicenni maschi e il 46 per cento delle femmine bevono almeno “cinque cocktail” in uno dei giorni di fine settimana. Riempirsi di alcol attualmente - ha scritto il neuro scienziato Swaab - è ‘una pratica assai comune’. L’ abuso di alcol provoca tra l’ altro un restringimento del cervello e produce danni permanenti.

Ogni anno in Europa muoiono 55 mila giovani per alterazione alcolica o attraverso incidenti automobilistici provocati in qualche modo dall’ alcol”.

 

Professor Brunetti, è importante anche il fattore sociale?

“L’adolescenza non è solo un fatto individuale, è anche un fenomeno sociale. Gli adolescenti esercitano una importante influenza sui sistemi di valori di una società e sulle istituzioni. Ripetute ricerche hanno definitivamente confermato l’ importanza dei primi anni di vita nel determinare un normale sviluppo mentale o al contrario la comparsa di fenomeni patologici.

Non è facile essere adolescenti, non è facile nemmeno essere genitori e insegnanti. Insegnare vuol dire prima di tutto “imparare”. Viviamo in un mondo di continui rivolgimenti sociali e culturali e in situazioni di malessere. Gli adolescenti subiscono una condizione di smarrimento, quasi di schizofrenia, privi di stabili e sicuri punti di riferimento, in una società caratterizzata da anomia, cioè sprovvista  di regole consolidate.

La loro ansia nasce dalla sensazione di non avere un avvenire, di non essere protagonisti del loro futuro. Il senso di smarrimento e di delusione che provano li fa sentire ‘staccati’ dagli altri. Una condizione di disagio e di malessere che può portare i ragazzi a odiare la famiglia, la scuola e la società.

Molti autori infine esprimono profonda preoccupazione per gli effetti alienanti che la crescente automazione esercita sui ragazzi”.

 

Che cosa significa tutto ciò?

“Recenti studi hanno confermato che crescono nei ragazzi i disturbi psichiatrici e comportamentali. Il 21 per cento dei ragazzi presenta una sintomatologia che porta alla diagnosi di ansia, di fobie e di disturbi ossessivo-compulsivi.

Le cause dell’ aumento di queste patologie, come abbiamo detto, sono  molteplici. La causa principale viene ricercata nel vissuto delle relazioni con i genitori, la scuola, l’ ambiente, la società. I più piccoli somatizzano ansia con crisi di pianto, disturbi gastrointestinali, pipì a letto, vomito, diarrea, nausea. I più grandi hanno disturbi del sonno, incubi, palpitazioni, bulimia, anoressia. Molti adolescenti infine hanno idee suicide”.

 

Come concludere?

“Se si vuole costruire una nuova società e un nuovo mondo e se non si vuole continuare a fingere ipocritamente che tutto va bene, occorre partire dalla formazione e dall’ educazione del bambino. E’ dall’ infanzia che occorre seminare per sviluppare e creare esseri umani maturi per progettare un futuro migliore.

Per chi suona la campana? Suona per tutti. In primis: genitori, insegnanti, uomini politici, istituzioni”.

 

 

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