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Vecchio 10-01-2007, 19.56.57   #1
VanLag
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Stralcio da questo nuovo articolo nell'enciclopedia del sito https://www.riflessioni.it/encicloped...si-storica.htm che secondo me più che una voce di enciclopedia è un'interessante disamina tra amore e piacere, oltre che un buon esame del sesso nelle varie culture. Stralcio il pezzo sull’amore romantico…..

L’amore romantico

Alla "congiura del silenzio" e alla emarginazione di tutto ciò che concerneva il sesso non contribuì solo e tanto il moralismo quanto l'insorgere di quel fenomeno che viene generalmente definito "amore romantico".
Nel cosi detto "amore classico" la donna è vista come la "madre": una moglie ha tanto più pregio quanti più figli, e possibilmente maschi, riesce a procreare. E' questo il compito che le viene affidata, è questo il suo posto nella società, i figli sono i suoi gioielli, come si espresse la leggendaria Cornelia. Da questo punto di vista il sesso era cosa importante e fondamentale. Con l' "amore romantico" invece viene in primo piano non la " madre" ma l' "amore". Già nel 1300 con l' "amore cortese" abbiamo una idealizzazione della donna che da procreatrice di figli diventa espressione della bellezza, della nobiltà, anche tramite a Dio. Dante non pensa di sfiorare nemmeno con il pensiero l'intimità di Beatrice e nemmeno "gli occhi ardiscono di guardare". Ma si trattava di donna ideale, ben distinta dalle sposa reale. Invece nell'800 in età romantica nasce l'idea dell'amore inteso come sentimento profondo, infinito, eterno.
La sessualità diviene un aspetto del tutto secondario, una volgarizzazione e materializzazione di un qualcosa di ben più profondo e assoluto. Le eroine di Shakespeare non aspettano molto per raggiungere il rapporto sessuale che, evidentemente, considerano la sola vera espressione di amore: Giulietta si concede dopo solo un giorno a Romeo sia pure dopo un regolare matrimonio e Desdemona fugge con Otello senza troppo indugio. Ma le eroine romantiche sono bel diverse. Nel "Cyrano de Bergerac" tutti i protagonisti non sembrano minimamente far riferimento al sesso: Rossana consuma la sua vita nel ricordo di un uomo con il quale ha scambiato solo un bacio, Cyrano ama tutta la vita una donna alla quale poi ha nascosto il suo amore. Analogamente in Foscolo Jacopo Ortis si uccide per la disperazione dell'amore infelice per Teresa che comunque non ha mai sfiorato.
Lo stesso ideale della bellezza femminile cambia: non più la donna di forme sode e robuste, dai fianchi larghi, capace di partorire molti e sani figli ma donna sottile, pallida, flebile, magari come nella "Signora delle camelie" segnata da una malattia mortale. In questo contesto evidentemente tutto quello che riguardava la materialità del sesso suonava volgare, stonato.
Per questo motivo la maggiore censura riguardo gli argomenti sessuali si ebbe proprio in età romantica: sembrava che l'amore fra un uomo e una donna non avesse nulla a che fare con il sesso, che nel matrimonio stesso la sessualità fosse un fatto del tutto accidentale, quasi insignificante.
L'ideale dell'amore romantico non è stato mai conosciuto presso i popoli dell'Oriente: ogni amore fra un uomo e una donna è stato visto sempre come concretizzato solo nell'atto sessuale. Non viene quindi affatto concepito quell'amore romantico così profondamente radicato nella nostra tradizione culturale. Non avrebbe senso quindi un amore così detto "platonico": amore e sessualità coincidono, il termine Kama può essere tradotto sia come amore che come piacere, e allora non c'è motivo di credere che parlare di sessualità sia cosa sconveniente, volgare.


.......Vi riconoscete?
Io parecchio e non è che sia fiero.... anzi.


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Vecchio 12-01-2007, 10.19.58   #2
VanLag
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Diversi anni fa da qualche parte avevo scritto, che, se invece di insegnare alle donne come lavare stirare e cucinare ed agli uomini come cambiare una lampadina o tenere il giardino, i nostri genitori ci avessero insegnato a colmare la reciproca ricerca del piacere, a fare bene l'amore, ad amarci con pienezza, molti meno matrimoni sarebbero falliti e le famiglie sarebbero state più armoniche.
Ma i nostri genitori non potevano insegnarcelo perché, a loro volta, non lo sapevano più.

Sempre da: https://www.riflessioni.it/encicloped...si-storica.htm

L'educazione delle fanciulle

Alla diversità sensibilità e alla diversa figura della moglie corrispondeva un diverso tipo di educazione impartita alle fanciulle destinate a divenire spose. Sia in Occidente che in Oriente veniva richiesta ovviamente la verginità: ma in Occidente la fanciulla non doveva conoscere nulla che riguardasse il sesso mentre in Oriente una tale conoscenza era un aspetto fondamentale della sua educazione.
In Occidente non si parlava mai, in generale, esplicitamente di sesso; in modo particolare non se ne parlava davanti ai ragazzi e soprattutto con grandissima cura si evitava l'argomento con le fanciulle. In verità nel medioevo i discorsi erano abbastanza liberi ed espliciti, ma in seguito la censura sull'argomento divenne sempre più stretta. Se leggiamo libri che avevano lo scopo di preparare le fanciulle al matrimonio come il celeberrima "La perfecta casada" (la sposa perfetta) di Luis de Leon che fu l'opera ispiratrice di infinite altre del genere, noi non troviamo nessun accenno a problemi del sesso, sembrerebbe che esso fosse del tutto assente dal matrimonio. Eppure anche la austera Chiesa Cattolica considerava e considera annullabile un matrimonio senza sessualità. Semplicemente non se ne doveva parlare, sembrava sconveniente anzi immorale ogni discorso che avesse come oggetto il sesso specie se rivolto a delle donne e soprattutto a delle donne non sposate.
Questa situazione giunse all'acme probabilmente nell'800 nella così detta "Età Vittoriana" in cui ogni accenno, seppure indiretto, alla sessualità era considerato sconveniente. Poteva capitare che le ragazze giungessero alla fatidica "prima notte" senza sapere bene in che cosa consistesse l'atto sessuale. Ma l'ideale femminile era propria la "ingenuità": si badi come il termine "ingenuus" in latino indicasse persona di famiglia libera (in opposizione a "servile" cioè schiavi e ex schiavi"), ma il termine venne poi a indicare persona che non sa nulla del sesso proprio come si conviene a una ragazza di "buona famiglia".
In Oriente invece una educazione sessuale, o meglio l'arte di amare era appresa dalle fanciulle come parte dell'educazione al matrimonio: si apprendeva l'arte di tener bene la casa (cucinare, cucire disporre i fiori ecc), ma anche l'arte di amare che era tanto importante per le riuscita di un buon matrimonio.



Ultima modifica di VanLag : 12-01-2007 alle ore 10.58.34.
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Vecchio 04-03-2012, 10.31.08   #3
mioara_elena62
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Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Stralcio da questo nuovo articolo nell'enciclopedia del sito https://www.riflessioni.it/encicloped...si-storica.htm che secondo me più che una voce di enciclopedia è un'interessante disamina tra amore e piacere, oltre che un buon esame del sesso nelle varie culture. Stralcio il pezzo sull’amore romantico…..

L’amore romantico

Alla "congiura del silenzio" e alla emarginazione di tutto ciò che concerneva il sesso non contribuì solo e tanto il moralismo quanto l'insorgere di quel fenomeno che viene generalmente definito "amore romantico".
Nel cosi detto "amore classico" la donna è vista come la "madre": una moglie ha tanto più pregio quanti più figli, e possibilmente maschi, riesce a procreare. E' questo il compito che le viene affidata, è questo il suo posto nella società, i figli sono i suoi gioielli, come si espresse la leggendaria Cornelia. Da questo punto di vista il sesso era cosa importante e fondamentale. Con l' "amore romantico" invece viene in primo piano non la " madre" ma l' "amore". Già nel 1300 con l' "amore cortese" abbiamo una idealizzazione della donna che da procreatrice di figli diventa espressione della bellezza, della nobiltà, anche tramite a Dio. Dante non pensa di sfiorare nemmeno con il pensiero l'intimità di Beatrice e nemmeno "gli occhi ardiscono di guardare". Ma si trattava di donna ideale, ben distinta dalle sposa reale. Invece nell'800 in età romantica nasce l'idea dell'amore inteso come sentimento profondo, infinito, eterno.
La sessualità diviene un aspetto del tutto secondario, una volgarizzazione e materializzazione di un qualcosa di ben più profondo e assoluto. Le eroine di Shakespeare non aspettano molto per raggiungere il rapporto sessuale che, evidentemente, considerano la sola vera espressione di amore: Giulietta si concede dopo solo un giorno a Romeo sia pure dopo un regolare matrimonio e Desdemona fugge con Otello senza troppo indugio. Ma le eroine romantiche sono bel diverse. Nel "Cyrano de Bergerac" tutti i protagonisti non sembrano minimamente far riferimento al sesso: Rossana consuma la sua vita nel ricordo di un uomo con il quale ha scambiato solo un bacio, Cyrano ama tutta la vita una donna alla quale poi ha nascosto il suo amore. Analogamente in Foscolo Jacopo Ortis si uccide per la disperazione dell'amore infelice per Teresa che comunque non ha mai sfiorato.
Lo stesso ideale della bellezza femminile cambia: non più la donna di forme sode e robuste, dai fianchi larghi, capace di partorire molti e sani figli ma donna sottile, pallida, flebile, magari come nella "Signora delle camelie" segnata da una malattia mortale. In questo contesto evidentemente tutto quello che riguardava la materialità del sesso suonava volgare, stonato.
Per questo motivo la maggiore censura riguardo gli argomenti sessuali si ebbe proprio in età romantica: sembrava che l'amore fra un uomo e una donna non avesse nulla a che fare con il sesso, che nel matrimonio stesso la sessualità fosse un fatto del tutto accidentale, quasi insignificante.
L'ideale dell'amore romantico non è stato mai conosciuto presso i popoli dell'Oriente: ogni amore fra un uomo e una donna è stato visto sempre come concretizzato solo nell'atto sessuale. Non viene quindi affatto concepito quell'amore romantico così profondamente radicato nella nostra tradizione culturale. Non avrebbe senso quindi un amore così detto "platonico": amore e sessualità coincidono, il termine Kama può essere tradotto sia come amore che come piacere, e allora non c'è motivo di credere che parlare di sessualità sia cosa sconveniente, volgare.


.......Vi riconoscete?
Io parecchio e non è che sia fiero.... anzi.


Ciao! La tua è una valida riflessione sul piacere, il senso dell'unione, amore...e sofferenza, il senso di separazione, odio. L'impulsso sessuale è pulssazione vitale, mentre il sesso è un'unione così detta matteriale, che può essere anche spirituale(l'abbandono, per mezzo del piacere e vivere il sensso dell'unione) . L'oragasmo rafforza l'energia vitale, mentre l'unione sessuale e spirituale, espande l'energia vitale. Volgarizzando(considerandolo un male, una vergogna, un peccato) il sesso ed il piacere sessuale, abbiamo volgarizzato e degenerato la nostra vita. Se noi andiamo contro noi stessi, come potremo amarci? o meglio dire, se io vado contro me stessa, como potrei amarmi?
mioara_elena62 is offline  

 



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