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Vecchio 06-11-2004, 14.01.06   #1
edera
 
Messaggi: n/a
teatro

C'e' qualcuno tra di voi che 'fa teatro'?
mi piacerebbe scambiare opinioni con voi riguardo a questa passione che ultimamente interessa molte persone....
sono sempre piu' frequenti corsi di teatro...e' una nuova moda?...un'esigenza di interiorita'...?...e se tra di voi c'e' qualcuno che vive direttamente il teatro potrebbe dirmi da cosa e' stato attratto,che cosa spera di imparare...insomma:
PERCHE' IL TEATRO?

 
Vecchio 15-11-2004, 03.51.53   #2
Ernesta
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 2
Post IL TEATRO COME SENTIMENTO

Ciao Edera…
Spero di poterti esseri utile con la mia esperienza trentennale.
Sono stata fortunata nascendo “nell’arte” ed ho continuato incessantemente a vivere questa fantastica avventura. Ma alla soglia del mezzo secolo di vita (sigh) posso con franchezza dirti che “l’arte teatrale” ha da tempo ceduto il passo alla Fiction Teatrale. Sono una drammaturga abbastanza conosciuta nell’ambiente.. regista.. e quando ne sento la necessità salgo sul palco. Sono 30 anni che continuo a studiare ed a provarmi. Da diversi anni sono il Direttore Artistico di un teatro d’essai a Roma e con rammarico e rabbia posso assicurarti che il teatro.. inteso come fatica autentica.. abnegazione.. passione.. ha celebrato da tempo il suo funerale. Le celebrità televisive arrancano -supportati dai mass media- sulle magiche tavole di lagno profanandole ed il pubblico.. sempre più indirizzato dagli input della celebrità a tutti i costi.. raramente si avvicina al vero teatro.. quello che nasce nelle cantine.. ed i giovani non riescono più a comprendere (almeno a Roma) che per andare in scena.. scrivere per il teatro e farne la regia occorre oltre al talento naturale.. un lungo processo. Sai.. la famosa “gavetta” quella che ti induceva a presentarti in splendida forma anche di fronte ad un solo spettatore oramai è storia. Il tutto e subito.. sintomi malati della nostra epoca hanno da tempo contaminato l’arte ed i significati quantomeno sociali della quale dovrebbe essere portatrice sana. Da psicodrammmatista posso aggiungere che mai come ora il teatro-verità potrebbe assolvere ad una importantissima funzione.. smascherando la solitudine e le patologie di questa epoca. Quando Carmelo Bene si presentava al suo pubblico “26” erano i posti per gli spettatori. Silenzioso ed ipnotizzato dall’indimenticabile mattatore.
La nuova moda della quale parli è mediata da un programma televisivo il quale induce giovani a cantare.. ballare.. recitare.. come fosse un gioco e forse lo è. Ma dall’illusione di pochi alla celebrità ce ne corre. Ed il teatro non la prevede. E’ un sentimento.
Con simpatia… Ernesta
Ernesta is offline  
Vecchio 15-11-2004, 17.57.04   #3
Vale
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Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
Che bella opportunità per me aver potuto leggere una testimonianza di qualcuno per cui il teatro è vita, cara Ernesta!
Io amo tantissimo il teatro.

Sarà perchè ho fatto studi classici e quindi da adolescente mi sono potuta innamorare del grande teatro greco.

Sarà che appartengo a quella generazione di fortunati che hanno potuto apprezzare in modo comodo ed economico le belle rappresentazioni in tv di Eduardo, di Pirandello, Ibsen, ecc.

Il mio più grande desiderio è sempre stato quello di poter assistere ad una rappresentazione dal vivo, ma fino a questo momento non mi è stato possibile.

Nella mia piccola cineteca posseggo forse tutte le opere di Eduardo De Filippo e di Pirandello, e qualcosa di Fò.
Mi farebbe piacere che mi suggerissi qualche autore e qualche opera che dovrei assolutamente avere, di quelli magari conosciuti meno dal grande pubblico.



p.c. Sai, mi meravigliavo tantissimo perchè ultimamente tante meteore della tv siano così richieste e apprezzate in teatro.
Ma proprio tante! Per ultima la Patrizia Pellegrino (sigh!).
Tu mi dici che praticamente è uno scempio.
Ma allora come è possibile che abbiano successo?
Per quanto ne so, il pubblico che va a teatro è molto esigente e preparato, e non fa sconti!
Vale is offline  
Vecchio 23-11-2004, 03.59.13   #4
Ernesta
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 2
Post

Ciao...
scusami se ti rispondo solo ora ma a volte il tempo è tiranno.
Possibile tu non sia mai stata a teatro?
Mi dispiace moltissimo sai ..il pathos non mediato dallo schermo.. è qualcosa di estremamente coinvolegente. Sono sicura che se davvero ti interessa prenderai il primo treno per l'incontro con il magico sogno.
Patrizia Pellegrino. Piace? A chi?? Ma andiamo....................... .....
In quanto agli sconti purtroppo oramai il pubblico ne esercita molti.. perche "teleassorbito" dai mass media.
Non solo.. in teatro spesso mi sento chiedere: ci sono biglietti gratuiti? Che si puo' avere uno scaonto?
Ma i ristoranti.. le pizzerie.. le enoteche eccetera eccetera sono sempre pieni di viandanti. Che non chiedono riduzioni.
L'arte non ha prezzo. In tutti i sensi.. ma l'educazione nasce da lontano.. mentre la nostra è un'epoca che corre senza "forse" sapere dove sta andando.
Per quanto riguarda i suggerimenti: senza dubbio nella tua cineteca non puo' mancare il mito Carmelo Bene. Probabilmente all'inizio resterai attonita ma pian piano la sua magnetica assurda timbrica ti coinvolgerà. All'infinito.
Così come (ma non sono sicura esista in commercio) non mi priverei di certo delle mise en espace di Marlon Brando. Vero grande inimitabile animale da palcoscenico.
Gia...palcoscenico!!!
A presto da Ernesta
Ernesta is offline  
Vecchio 09-12-2004, 23.23.52   #5
edera
 
Messaggi: n/a
cara ernesta,
grazie per la tua esperienza.....ti rispondo cosi tardi perche' ho avuto problemi con il pc.
Nel frattempo sto continuando il corso di teatro che ho intrappreso qualche mese fa(eì il secondo che faccio).
Siamo un piccolo gruppo di ragazzi curiosi e volenterosi,ci esercitiamo in una specie di centro ricreativo che ci gùha messo a disposizione uno stanzone abbastanza ampio.
Volevo confrontarmi con qualcuno su questo argomento perche' mi incuriosiscono le motivazioni per cui ci si avvicina al teatro.
La mia motivazione principale e' vedere che cosa esce da me,vedere fino a che punto riesco a darmi,donarmi,espandermi.
Poi mi interessa sapere quanto sono in grado di trasmettere emozioni.
Non so se sono nobili motivazioni,pero 'e' la verita'.
stiamo preparando anche uno spettacolo(piccolo e davvero per pochi):woyzeck di buchner,ma a me adare in scena ancora non interessa,sono piu' attratta dal 'conoscermi meglio e scoprire nuove cose di me'.
puoi dirmi come posso fare per sapere se ci sono laboratori di qualche giorno da poter fare per una dilettantissima quale sono io?
Spero di risentirti presto.
 
Vecchio 10-12-2004, 15.19.24   #6
DarkDreamer
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Data registrazione: 08-12-2004
Messaggi: 25
Salve a tutte,

ecco entrare nella vostra discussione un simpatico maschietto in merito alla discussione. Forse dirò cose che sono già state dette, ma mi sono fermato a una lettura approssimata del topic perciò mi scuso in anticipo per le ripetizioni.
Dunque comincerei da una cosa semplice: cosa significa teatro? Teatro viene dal greco "teatron", osservazione, perciò per prima cosa è un'indagine, un confronto e un mettersi a nudo per vedersi veramente. Così era anche nel teatro dei tre grandi tragediografi, in particolare Sofocle, le cui rappresentazioni - malgrado fossero avulse anche da un vero e proprio messaggio politico - mostravano dei personaggi in preda ai loro problemi nei confronti di sè stessi, della società che li circonda, dei rapporti affettivi. Nascono così figure come Elettra, Oreste, Edipo, Aiace (non nel senso che le hanno inventate loro ma come valenza teatrale) che fanno un'indagine sistematica del problema. Ed è così un po' tutta la produzione teatrale: un'osservazione da parte dello spettatore di un percorso di vita del personaggio che ha il suo culmine nel momento in cui viene rappresentato sul palcoscenico. Mi spiego meglio: non è importante cosa avesse fatto Amleto da pargolo, quanto il momento clou in cui il ragazzo viene messo in discussione, in cui ha luogo una carica emotiva senza precedenti. Il teatro - oltre che un vero e proprio messaggio politico/etico dell'autore - ha proprio una funzione catartica, di creare "pathos", di trasmettere una partecipazione emotiva che educa il nostro stimolo e la nostra sensibilità, il cui scopo può essere raggiunto anche con l'arte, con la filosofia, la musica e la poesia.
Per questo motivo non si può considerare teatro quegli spettacolini ignobili quali Aggiungi un posto a tavola, Sognando Beckam per citarne alcuni, perchè non sono molto diversi dai reality-show o simili. La televisione che trasmette quest'ultimi ha distrutto interamente quest'indagine, creando un utilitarismo di "ascolto" trasmettendo quello che l'uomo medio vuole vedere: il sesso, le avventurine dei tele-film, la ballerine super scoperte (che danno poi un modello della femminilità che non corrisponde affatto, basti vedere voi). E' inutile che lottiamo contro di queste, vivendo in una democrazia la maggioranza ha il sopravvento e se la maggioranza favorisce queste cose allora l'Italia favorirà queste cose. Ovviamente tutto ciò ha un ascendente negativo sulle masse, soprattutto i giovani come me, che non hanno più quella spinta a sacrificarsi per risaltare, bensì vogliono il "tutto e subito", andando in trasmissioni come il grande fratello in cui fanno vedere quello che la gente vuole vedere, ottenendo quindi un grande successo. Perchè è inutile nasconderlo dietro a un dito, se piaci alle masse allora sei Dio, se non piaci potrai anche essere dotato di un talento supremo ma resterai sempre nessuno.
Perciò - citando anche la Patrizia Pellegrino dalla fonte di Vale - quello che fa lei non è teatro, perchè fa vedere invece ciò che la gente vuole vedere, ovvero quegli spettacolini che ho citato prima. Se recitasse Pinter, Pirandello, Goldoni, Strindberg e chi più ne ha più ne metta vedrete che verrebbe sicuramente dimenticata.
Gli attori di teatro, quelli veri, mostrano le problematiche senza tempo dell'uomo partendo dal suo Io stesso, ma se le mascherano non vengono capiti dalla gente meno sensibile che si annoia e se non lo mascherano vengono attaccati o semplicemente ignorati. Per questo il teatro è e rimarrà sempre elitario, riservato a pochi eletti, che non lo fanno per sfondare ma per capirsi appieno e - soprattutto - confrontarsi. Notare che lo scontro tra protagonista e antagonista è un confronto di opinioni diverse e tutto ciò si riflette anche sull'attore, il quale lavoro non è mettersi un costume e imitare qualcuno, ma stimolare al confronto sia lui che tutti quelli che lo osservano. Ricordiamoci che la drammaturgia (da "drama" ovvero fatto, azione) è il prodotto molto spesso di un individuo che espone la sua idea, la esemplifica con un particolare momento creativo che può trarre spunto dalla quotidianità o altro e lascia che gli altri la considerino e ne usufruiscano o semplicemente la rispettano in quanto tale.
Il mio percorso come attore mi ha aperto gli occhi: mi ha splendidamente formato come una creatura partecipe del mondo che ci circonda, che si impegna nel duro lavoro (sia teatro che psicologia in futuro e nello studio al liceo ora), che tende a un'ideale e non si ferma a ciò che vede, ma va oltre... Ma soprattutto mi sono fatto un'idea chiara e precisa di cosa sono, dei miei limiti e di come dovrei vivere, e vorrei condividere, rendere partecipe di tutto ciò, gli altri, ovviamente gradualmente e solo quando debitamente formato, che non è il mettersi in mostra.

La gavetta non è morta, Ernesta, vi è una minoranza come me che non ha perso lo spirito e la voglia di fare, ma il fatto che sia una minoranza non implica che essa necessariamente non esista, anzi bisognerebbe dargli più peso di quanto molti non danno.
Per quanto riguarda quello che dici tu, Ernesta, che l'arte non ha prezzo sono senza dubbio d'accordo, basti che quella proposta sia veramente arte. Guardiamo ad esempio Gigi Proietti (tu che sei di Roma sai di cosa sto parlando) al teatro Brancaccio, quanto si fa pagare per la serata d'onore? Tantissimi euro, ma per far vedere cose che vuole vedere la gente... le scuregge, le volgarità sparate a raffica, la canzonetta con le donne vestite da micio dietro. Io sono disposto a spendere anche 3000 euro per un singolo spettacolo - io vado sempre al teatro dell'Opera, pagandomi i biglietti con i soldi di cui dispongo, l'ultima volta ho assistito all'Olandese Volante e ancora prima al Fidelio - basta che sia teatro come tale.
Non vorrei perciò che gli sconti da "taverna" corrispondano veramente a quello che il teatro non è, cioè alla moda del teatro, o a una visione tanto per "io sono una persona colta perciò vado a teatro"... bisognerebbe andarci con umiltà, per confrontarsi. Tuttavia per il teatro vero - proprio perchè l'arte non ha prezzo - bisognerebbe anche rendere partecipe quella minoranza interessata o che non conosce ma che non se lo può permettere.
Ci sono ancora tante cose che vorrei dire, ma per ora vorrei sapere cosa ne pensate, per vedere se quello che sto dicendo sia solo uno sproloquio senza significato.

E mi scuso per la forma, ho dovuto scrivere velocemente

P.S: Edera e Vale, voi di dove siete?

Ultima modifica di DarkDreamer : 10-12-2004 alle ore 15.24.14.
DarkDreamer is offline  
Vecchio 16-12-2004, 20.22.58   #7
edera
 
Messaggi: n/a
per darkdreamer:
scusa la domanda poco oppurtuna ....ma non resisto...
PERCHE' HAI SCELTO QUELL'IMMAGINE SOTTO AL TUO NICKNAME?.......MI FA UNA PAURA

RILEGGERO' CON CALMA IL TUO INTERVENTO E TI FARO' SAPERE...
GRAZIE!!!
 
Vecchio 16-12-2004, 23.02.51   #8
DarkDreamer
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Citazione:
Messaggio originale inviato da edera
per darkdreamer:
scusa la domanda poco oppurtuna ....ma non resisto...
PERCHE' HAI SCELTO QUELL'IMMAGINE SOTTO AL TUO NICKNAME?.......MI FA UNA PAURA

RILEGGERO' CON CALMA IL TUO INTERVENTO E TI FARO' SAPERE...
GRAZIE!!!

Oh, niente di che. Mi è venuto in mente di mettere tale immagine a seguito della lettura di un passo del Bellum civile di Lucano in cui vi è un excursus sulla necromanzia da parte della maga Eritto. Mi sono documentato su tale pratica e alla fine è nato un profondo interesse, perciò ho voluto inserire come avatar la faccia di un individuo deceduto.

Anticipo la domanda: no, non sono pericoloso nè tanto meno faccio esperimenti sui morti, è solo una trovata fantasiosa e particolare. In ogni caso Lucano è solo uno dei tanti fattori, dovrei parlare anche un po' di me per spiegare meglio tale scelta (la domanda che hai posto non è tanto stupida).
Per non andare OT, tuttavia, concludiamo qui il discorso, al limite si discute via Messaggi privati od altro. Ciao ciao
DarkDreamer is offline  
Vecchio 11-02-2005, 22.33.07   #9
secily
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Messaggi: 15
VIVA IL VERO TEATRO....

IO ESSENDO DISABILE NN POSSO ANDARE A VEDERLO.... MI DEVO ACCONTENTARE DI QUELLO TELEVISIVO..... ..





KI MI SPIEGA IL TEATRO DI CARMELO BENE................. ?



NN LO MAI CAPITO..........
secily is offline  

 



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