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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 03-05-2007, 22.05.35   #1
katerpillar
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RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA DIGNITA'....se mai l'abbiamo avuta.

Premessa

In questo forum, sopra tutto su Cultura e Società,
leggiamo sempre più frequentemente delle dolens, che io
chiamerei grida di dolore , tanta è la passione e
la rabbia con cui vengono descritte. A tale motivo mi sono
chiesto: ma oltre a lamentarci, in effetti, cosa facciamo
per poter cambiare tutto quello che, a nostro modo di vedere,
non và? La risposta è stata semplice: non facciamo nulla,
all'infuori di quella croce (è diventata veramente tale), che
mettiamo sulla scheda elettorale.

Questo atto democratico sembra che non abbia più nessun
valore, poiché qualsiasi partito vada a governare pensa sempre
ai più grandi e ricchi dimenticandosi dei poveri.

Qualcuno ha affermato che è più facile dedicarsi a loro, forse
perché i ricchi sono pochi e i poveri sono talmente tanti che
non ci sono mai i fondi per loro.

Infatti: è proprio a questi poveri che in continuazione chiedono
sempre qualcosa per mandare avanti la baracca: inviare un euro
tramite il telefonino, comprate le arance nelle piazze d'Italia,
oppure le azalee per questo o quell'altro. Allora uno riflette:
ma P.........ccia miseria, ma dove vanno tutti i milioni e milioni di
tasse dirette e indirette che incassa lo stato, che se facciamo
un calcolo solo di quelle che ci prelevano sulla benziana, non si
sa a quanti miliardi di euro ammontino.

In ogni caso, come avevo suggerito, io inizio a soffiare sul collo di
questi nostri politicanti; e non inizio dall'ultima ruota del carro,
inizierò dal Presidente della Repubblica, che di errori in gioventù ne
deve aver commessi anche lui e parecchi, e chissa se dopo aver
contribuito a farlo Presidente, non ci scappi anche qualche annetto
di carcere per.......................al
Presidente della Repubblica ITaliana

Ora ci provo; mi raccomando: se dovesse accadere
preferisco le arance Siciliane.

....segue...

Ultima modifica di katerpillar : 04-05-2007 alle ore 09.14.31.
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Vecchio 04-05-2007, 00.06.10   #2
katerpillar
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...segue...

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana


Mi perdonerà Sig. Presidente, se questa mia lettera non parte da un fatto specifico, ma segue un tema concreto d'attualità quotidiana. Mi perdonerà, ma spero comprenderà che arrivano momenti nei quali bisogna tirarsi su dalla massa inespressiva dei singoli fatti per cercare di placare un'ansia interna che credo sia avvertita da molte persone, anche se per un'antica abitudine alla buona educazione la ricaccia dentro per timore di esibire ciò che non andrebbe esibito.

Leggiamo tutti molte analisi di quanto accade in politica, in economia ed anche nella sfera dei fenomeni culturali e spirituali. Spesso si tratta d'analisi pregevoli; a volte eccellenti. Quasi tutti concludono sconsolatamente con la costatazione di una decadenza o di una completa assenza dei Valori.

Anche l'attuale papa, nelle sue omelie e qualche volta Lei, siete arrivati alla stessa conclusione: i vecchi valori sono crollati, i nuovi ancora non sono sorti, nel frattempo la gente vaga in uno spazio vuoto ed ha come sola regola l'istinto del proprio egoismo. Più o meno è ciò che tutti pensiamo.

La domanda che le rivolgo parte da questa costatazione sulla quale sembra non vi sia dissenso ed è la seguente: i nuovi Valori non sono sorti; ma come dovrebbero sorgere? Speriamo forse che all'improvviso, calando dal cielo, un qualche nuovo Mosè venga a comunicarci le tavole di una nuova legge?

Oppure nasceranno da milioni e milioni di comportamenti ripetuti, indotti, arrichiti e infine consolidati, come in una sintesi di cristallo, in quei famosi nuovi Valori dei quali tanto spesso si parla per lamentarne l'assenza?

Ma i comportamenti che vediamo esser praticati nella vita quotidiana sono appunto improntati al più grezzo egoismo - sopratutto in politica - al più appariscente esibizionismo - sopratutto in politica - al disprezzo d'ogni principio di solidarietà e di moralità - sopratutto in politica, nel giornalismo, nelle professioni e perfino nei negozi di frutta & verdura e supermencati.

Se dunque dovranno essere i comportamenti a "partorire" i nuovi Valori, essi nasceranno con le stimmate originarie del bene proprio e non già del bene comune?

Saranno, in altre parole, Valori fuori della morale o addirittura contro la morale?
Queste riflessioni mi si propongono spesso alla mente. Non ho trovato altra persona più appropriata di Lei cui trasferirle, giacchè tutta la sua vita è impastata di politica. Magari quella di una volta, piena di slanci, d'idealismo, ma anche piena di errori e d'imperdonabili ingenuità.

Mi rendo conto di aver toccato problemi non adatti a un Presidente della Repubblica, ma lo sbando del popolo italiano, causato dal qualunquismo politico e clericalismo imperante, non per ultimo dall'ingresso dell'euro, che ha svalutato del 100% gli stipendi degli Italiani, è tale, che ho deciso con questa lettera, di venirmi a riprendere la dignità che avevo, quando anch'io, come Lei, seppur ragazzetto, lottavo ciecamente per cambiare e costruire questa Italia a favore delle classi meno abbienti; ed ho combattuto fino a quando, fino a quando non ho compreso che le classi meno abbienti erano soltanto una torcia per rischiarare il cammino degli egoisti, dei prepotenti che, solitamente, si annidavano e si annidano nella classe politica: a destra, a sinistra, al centro e in alto e in basso, fino al punto che oggi ai nostri figli, gli è venuta amancare l'Italia sotto i piedi.

Cordiali saluti e auguri di buon lavoro da katerpillar, Sig. Presidente.


P.S per il forum: questa lettera verrà inviata al Presidente della Repubblica Italiana, con nome e cognome. Invito tutti i forumisti a fare altrettanto con tutti coloro che vorranno, con la gentilezza, se possibile, di pubblicarla prima in questo thread.

Buona notte e Buona fortuna.


Ultima modifica di katerpillar : 04-05-2007 alle ore 09.34.18.
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Vecchio 04-05-2007, 07.22.57   #3
Patri15
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Caro Katerpillar, hai lanciato una idea meravigliosa.

Proverò anch'io a scrivere una lettera che purtroppo non sarà espressiva e ben scritta come la tua, ma .. farò del mio meglio.

La tua non è solo un'idea, ma un'azione e mi auguro che tanti altri nostri amici vogliano aderire.

Grazie!
Patri15 is offline  
Vecchio 04-05-2007, 21.04.44   #4
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Per patri15

Riferimento: "la tua non è solo un'idea, ma un'azione
e mi auguro che tanti altri amici vogliano aderire. Grazie.
------------------------------------------------------

Cara patri15, comprendo che la mia può essere stata
una idea che ha preso questo 3d, un pò di sorpresa,
ma per fortuna, come solito, con il tuo slancio
disinteressato sei sempre pronta a sostenere iniziative,
concetti o nuove idee che valgano la pena di essere
sostenute.

Per quanto riguarda la mia iniziativa è stata smossa da
tutte le lamentele che ho letto su questo forum, e poiché
sono un uomo d'azione, nel senso che sono conscio che
per modificare certe realtà non sono sufficienti le sole
lamentele, da li ad entrare in azione il passo è stato breve.

Il primo scopo l'ho scritto, mentre quello nascosto è il
seguente: anche se non si riuscisse ad ottenere nulla
da tutto il baccano che potremmo provocare,
(vorrei vedere se incominciassero ad arrivare migliaia di
lettere come si sentirebbero i nostri politici),
almeno toglieremmo un pò di pigrizia mentale a tutti coloro
che aspettano sempre che gli cada tutto dall'alto, senza
muovere un dito.

Non vorrei fare il pessimista, ma potremmo costatarlo
insieme quanti si aggrecheranno per la protesta civile
della nostra iniziativa.

Ciao Patrizia, a risentirci.

Giancarlo.
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Vecchio 05-05-2007, 19.18.41   #5
Patri15
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Questa è la mia lettera che non ho ancora inviata perché preferisco prima l'opinione del forum:


Egregio Signor Presidente.

Le scrivo dopo aver assistito, alcuni giorni fa al Concertone del Primo Maggio.

Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, ma quale festa Le chiedo e quali Lavoratori?

La folla era lì per ascoltare buona musica, per mettersi a posto la coscienza e dire “sì, anch’io sono partecipe dei disagi dei lavoratori”… Ma i veri protagonisti di questo giorno?

Perché non solo loro a salire sul palco ed esporre i loro drammi?

E’ facile parlare di “morti bianche” citando numeri, statistiche, percentuali… dimenticando che dietro ad ogni vicenda c’è una storia, una vita, spezzata prematuramente anche per colpa nostra, che siamo asserviti al sistema e accettiamo passivamente che l’Italia funzioni così…
Popolo di benpensanti, dove sono allora i fatti concreti che permettano di tener fede ai propositi?

Cosa abbiamo avuto sotto gli occhi se non l’ennesimo evento “all’italiana”? Ho sentito snocciolare i soliti luoghi comuni, perché la gente sembra ricordarsi solo una volta l’anno della precarietà del lavoro nel nostro paese e delle drammatiche condizioni in cui operano molti lavoratori quotidianamente.
Ancora una volta c’è stato il minuto di silenzio in memoria delle vittime.

Ma non siamo tutti stanchi di queste azioni prettamente simboliche? Basta con i minuti di silenzio! Sono fine a se stessi… Non riporteranno in vita le vittime degli incidenti sul lavoro…

Si pensasse di istituire delle norme e soprattutto di accertarsi che quelle esistenti vengano realmente applicate! Basta ai sindacalisti che salgono sul grande palco per poi passare la vita seduti dietro le scrivanie!

Basta nutrirci di questi simbolismi che colpiscono l’occhio ma non affrontano il problema!

L'Italia deve aprire gli occhi sui drammi dei suoi lavoratori, anche senza che debbano morire fisicamente.

Si muore anche dentro, quando per esempio un uomo di 50 anni che ha sempre onestamente lavorato si ritrova un contratto CO.CO.CO (sempre che sia fortunato) ;
Quando il futuro dei giovani è precario e indefinibile;
Quando la Scuola è in mano ai Bulli ed ad insegnanti ben poco sensibili.
Dove è finita la cultura del nostro Paese?

E infine le pensioni, e qui c'è da augurarsi che qualche integratore multi- vitaminico ci faccia vivere abbastanza a lungo per poterne incassare una mensilità.


Che cosa ne pensate?
Patri15 is offline  

 



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