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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 08-09-2007, 03.39.26   #41
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Riferimento: Il Comportamento Dei Nostri Amici Animali

Patri15
Citazione:
Mangio la carne, perché mi piace

Non è forse lo stesso motivo che muove il ladro, il criminale o lo stupratore, quando cerca il suo piacere, incurante della sofferenza che causa il suo gesto? Se bastasse il piacere a giustificare le nostre azioni tutto sarebbe lecito e il mondo sarebbe un inferno.

La nostra società materialista e superficiale ci consente di procurarci piaceri, che causano sofferenza ad altri esseri senzienti, come un tempo giustificava lo stato di sottomissione degli schiavi, ma se fossimo noi dalla parte degli oppressi sicuramente ci ribelleremmo a questo ingiusto e crudele destino, diventato consuetudine, perché le vittime, come gli schiavi, non possono ribellarsi.
L’animale predatore che cerca di uccidere per procurarsi il cibo è considerato una bestia feroce da eliminare, anche se è anatomicamente strutturato per comportarsi in tal modo, a differenza dell’uomo, che mangia la carne solo per il piacere del suo stomaco.

Rifletti sul sangue versato e fatto defluire nelle fogne, considera gli anni di disumana prigionia nella privazione della luce del sole, dell’erba, dei prati.

Confronta il tuo piacere con i coltelli, le asce, le seghe, che riducono in piccoli pezzi un animale forte e mite, che amava la vita e aveva terrore della morte.

Confronta il tuo piacere con le viscere strappate e ammassate come cenci repellenti, con le zampe segate e gli occhi divelti di tutti gli animali uccisi a causa tua che mangi la carne perché “ti piace”.

Una folla sterminata di animali hanno cessano per sempre di esistere per soddisfare i piaceri gastronomici degli umani. Se coloro che mangiano la carne dovessero uccidere con le proprie mani un animale, se vedessero gli orrori della macellazione, l’inferno di quei luoghi di tortura; se vedessero gli animali piangere come bambini davanti ai loro carnefici, se sentissero le urla disperate, forse coloro che mangiano la carne perché “gli piace” cambierebbero opinione.

Qualcuno ha detto che “se i mattatoi avessero le pareti di vetro tutti sarebbero vegetariani”.

Una persona indifferente alla sofferenza altrui giustifica e vive secondo la legge del più forte, finché i più deboli sono gli altri. Ma se la stessa sorte crudele toccasse a questa persona allora volgerebbe il suo grido disperato verso lo stesso Dio che inutilmente invocano gli animali, per essere salvati dall’egoismo dell’uomo.

Quel che l’uomo non comprende è che la società umana è solo una piccola parte della inseparabile famiglia dei viventi e che inutilmente cerca la vera pace ed il vero progresso finché continuerà a sterminare la gran parte dei componenti della sua stessa famiglia.

Questa insensata propensione impedisce al genere umano di sviluppare in se stesso quelle imprescindibili qualità morali, spirituali e civili da renderlo capace di realizzare un mondo migliore.

Ho tratto questo articolo da LiberaMente Servo e non per contraddire a livello personale, né wilhelmina frederika, né katerpillar, dei quali non potrei mai dire che non sono persone civili e sensibili.
katepillar

Rispondo in ritardo per motivi personali che non sto qui a spiegarti; in ogni caso di demagogia e di terrorismo psicologico, in quello da te riportato, ce ne sono i canestri pieni, che non centrano nulla con la mia sensibilità o quella degli altri.

Il discorso, in ogni caso, va preso un po più da lontano e non dall'ultimo secondo geologico; giacché l'uomo fa parte della natura perché è composto con la stessa materia con cui è composto tutto l'universo, animali compresi. Ora, per meglio specificare quello che avviene in natura, dichiariamo prima cosa vogliamo significare con questo aggettivo, al solo scopo di comparare le idee.
Citazione:
Natura 1) Il fondamento dell’esistenza nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico, poiché presupposto causativo, principio operante o realtà fenomenica. Spesso come termine, attivo o passivo, di un rapporto d’ordine logico, estetico, morale, con le facoltà dell’uomo (lo studio, la contemplazione della natura. Vivere secondo natura; peccare contro natura ecc.)
katerpillar

Bene: dal momento che è stato affermato che l’uomo è composto della stessa materia con cui è composto il resto dell’universo, animali compresi, anche lui deve essere considerato come fondamento dell’esistenza, nella sua configurazione fisica e nel suo divenire biologico, giacché presupposto causativo o fenomenico di tutte le cose.

Questo sarà valido anche se dovesse causare un buco nell’ozono, l’inquinamento degli oceani, la distruzione delle foreste, lo sterminio di una razza animale o di una specie vegetale, poiché anche la cosiddetta natura ha fatto tutto questo e ancora di più.

Ne vuoi una prova? Bene: dove sono andati a finire i Dinosauri e tutti gli altri animali estinti? E le piante preistoriche che non vi sono più da milioni di anni? Qualcuno potrà obbiettare che la natura, pur causandosi dei danni sa poi rigenerarsi.

Abbiamo appena visto che questo non è vero, giacché in milioni d’anni sono scomparse dalla faccia della terra migliaia di specie e di sottospecie vegetali e animali, senza che la natura sia stata capace di ripristinarle e senza che l’uomo abbia preso parte alla loro scomparsa, giacché, all'epoca, non era stato ancora progettato.

Dopo quanto affermato, se la natura avesse la capacità di riparare i suoi errori, l’uomo saprebbe fare altrettanto, perché fatto della stessa pasta con cui è formato l’universo, con annessi e connessi.

Affermi che se i mattatoi fossero costruiti con le pareti di vetro tutti diventerebbero vegetariani, mentre, affermo io, se vedessimo un Leone sbranare il suo piccolino, solo perché rivuole scopare, al più presto, con la Leonessa, allora nessuno si scandalizzerebbe perché sarebbe tutto naturale.

Torno a ripetere: io per motivi che non conosco non mangio quasi mai la carne, ma non per questo mi sento in dovere di riversare in faccia alla gente tutte le cretinate che mi vengono in mente o quelle scritte su riviste psudo specialistiche.

I vegetariani, che, tra laltro, sono quattro gatti in fila per tre col resto di due, hanno fatto la loro scelta, che lascino agli altri la libertà di fare la loro.
Si parla tanto di valori, di libertà, di egoismo ecc. e poi vogliamo mettere la museruola a chi ha voglia di farsi una bistecca alla fiorentina? Ma per piacere...facciamola finita con queste ipocrisie che non sono sostenibili.

Nota spiritosa

A tutti i vegetariani: ricordatevi di ritirare la pelliccia al deposito, e fate prendere aria a tutti i capi di pelle che sono nell'armadio...scarpe invernali e cinte di pelle comprese. ciaooo
katerpillar is offline  
Vecchio 08-09-2007, 09.08.58   #42
webmaster
Ivo Nardi
 
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Se continuiamo così sarò costretto, come da regolamento, a chiudere la discussione, grazie.
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Vecchio 08-09-2007, 10.39.42   #43
wilhelmina frederika
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Citazione:
Originalmente inviato da akikài
Potresti spiegare questo concetto?

Grazie,
Eleonora.
La tua domanda mi ha fatto riflettere.Perchè giustamente il termine "animale",vale per tutti gli animali.Allevati per scopo alimentare,o da compagnia.
Si dovrebbe fare una distinzione tra i due gruppi da macello/da compagnia.
L'animale allevato in stalla,stato brado...non ha nome,viene classificato con un numero.
Mentre se si cresce un animale da compagni,dall' età di cucciolo,allora viene considerato come un membro di famiglia...sorella/fratello.
Mica si mangia un fratello/sorella,no???
Che entrambe i gruppi restano cmq animali,beh,su questo non ci piove!!
E' il concetto,che cambia.
Molte volte mio marito,quando andava nelle masserie,a comprare un animale(cavallo/mulo/asino)che era oramai vecchio,o si era fatto male....doveva nascondere la verità al resto della famiglia del fattore.
Guai fargli sapere che l'animale era destinato al macello!!!
Perchè nelle fattorie,gli animali sono animali si,ma con un nome...non un numero!!!
Non so se ti potrebbe considerare "umanizzare" questo fenomeno,del animale da compagnia,o il crescerlo a stretto contatto con la famiglia.
Perchè qualora si crescono gli animali,si rendiamo conto,che non sono affatti cosi "animale",ma hanno tante ma tante cose in comune con noi.
Nasce la domanda...chi è più animale,noi o loro????
wilhelmina frederika is offline  
Vecchio 08-09-2007, 15.14.39   #44
akikài
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Citazione:
Originalmente inviato da wilhelmina frederika
La tua domanda mi ha fatto riflettere.
Molto bello far riflettere, in un sito intitolato "Riflessioni"..


Citazione:
Si dovrebbe fare una distinzione tra i due gruppi da macello/da compagnia.

Credo che sarebbe una distinzione totalmente assurda.

Citazione:
Mica si mangia un fratello/sorella,no???

Appunto, no. Appunto. Infatti no.


Citazione:
Perchè qualora si crescono gli animali,si rendiamo conto,che non sono affatti cosi "animale",ma hanno tante ma tante cose in comune con noi.
Nasce la domanda...chi è più animale,noi o loro????

Sì, certo.
Se iniziamo a non usare il termine "animale" in senso spregiativo, e in aggiunta iniziamo a pensare che -fino a prova contraria- siamo anche noi animali, magari facciamo anche qualche passetto in avanti.


Saluti,
Eleonora
akikài is offline  
Vecchio 08-09-2007, 20.23.40   #45
Patri15
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Citazione:
...Perchè nelle fattorie,gli animali sono animali si,ma con un nome...non un numero!!!
Non so se ti potrebbe considerare "umanizzare" questo fenomeno,del animale da compagnia,o il crescerlo a stretto contatto con la famiglia.
Perchè qualora si crescono gli animali,si rendiamo conto,che non sono affatti cosi "animale",ma hanno tante ma tante cose in comune con noi.
Nasce la domanda...chi è più animale,noi o loro????

Trovo formidabili gli interventi di wilhelmina frederika: la sua mente lucida lascia sempre spazio alla sua umanità:

E' commovente pensare che nelle fattorie gli animali portano un nome, non un numero. E' qui che si nota il legame di rispetto fra l'uomo e il suo fratello animale.

Ho trovato una poesia di Trilussa - poeta vernacolare che fa:


Er porco e er somaro

Una matina un povero Somaro,
ner vede un Porco amico annà ar macello,
sbottò in un pianto e disse. Addio, frate:
nun ce vedremo più, nun c'è riparo!

Bisogna esse filosofo, bisogna.
Je disse er Porco via, nun fà lo scemo
ché forse un giorno se ritroveremo
in quarche mortadella de Bologna!

Ciao a tutti
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Vecchio 08-09-2007, 22.58.17   #46
z4nz4r0
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Citazione:
Originalmente inviato da Patri15
E' commovente pensare che nelle fattorie gli animali portano un nome, non un numero. E' qui che si nota il legame di rispetto fra l'uomo e il suo fratello animale.

Non riesco a sentire la nota di rispetto, eppure il mio udito è abbastanza buono. Forse sono troppo lontano ...dall'affettazione.
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Vecchio 09-09-2007, 18.04.38   #47
Patri15
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Citazione:
Originalmente inviato da z4nz4r0
Non riesco a sentire la nota di rispetto, eppure il mio udito è abbastanza buono. Forse sono troppo lontano ...dall'affettazione.


Chiamare per nome significa ri-conoscere l'altro: questo anche fra gli umani.

Guardiamo un attimo il mondo della Sanità: lì anche noi siamo numeri e come numeri ci trattano.

Fare un nome ad un animale è riconoscerne l'individualità, rispettarne l'esistenza.

I numerini negli allevamenti intensivi sono tutt'altra cosa.
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Vecchio 09-09-2007, 22.19.44   #48
Lucio Musto
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Originalmente inviato da wilhelmina frederika
Animali..cielo,casa mia è da sempre uno zoo.Oltre l'aver posseduta una stalla con cavalli,pecore,paperelle,galli ne,cani e gatti.I cavalli stavano all'ingrasso...come si dice in gergo.Certe volte anche per mesi.
...
...
Non l'avrebbe mangiato nessuno in famiglia.

Stalla vuol dire anche topi, civette e scarafaggi.

Con le civette ho un rapporto "a distanza" perché per qualche motivo mi temono (anche quelle umane, purtroppo! [NdA]), ma gli scarafaggi li ammiro molto ed i topi sono amici che mi hanno ispirato più di un verso o una riflessione.

Perché parlando di animali, questi miei prediletti non li citate quasi mai?
Lucio Musto is offline  
Vecchio 10-09-2007, 07.16.37   #49
wilhelmina frederika
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Citazione:
Originalmente inviato da Rudello
Stalla vuol dire anche topi, civette e scarafaggi.

Con le civette ho un rapporto "a distanza" perché per qualche motivo mi temono (anche quelle umane, purtroppo! [NdA]), ma gli scarafaggi li ammiro molto ed i topi sono amici che mi hanno ispirato più di un verso o una riflessione.

Perché parlando di animali, questi miei prediletti non li citate quasi mai?
Certamente stalla vuol dire,puzza o profumo(punti di vista,anzi no di odorato ),ma è un mondo affasciante.Vuol dire nascita di puledrini,o 2 agnellini in un colpo...ma anche gatti che giocono con un topolino(semplicemente gioco o indole crudele? ).Ma la stalla ha nascosta i topi di fogna,che con un unico boccone si mangiano i pulcini.Certo che vuol dire anche civette...ma hai mai sentito il loro richiamo nelle calde notti estive?
Assomiglia al richiamo del capidoglio...è un richiamo struggente,pieno d'amore tra innamorati!
Stai parlando anche di scarafaggi....quelle ombre veloci che scappano a destra e manca,appene accendi la luce.
Non so se hanno una vita sociale intelligente,o interessante...ma il mio primo impulso è togliermi la ciabatta e dargli una bella ciabattata!!!
La stalla senza piccioni sotto le tegole,non è una vera stalla.Quanti pianti da parte delle mie ragazze da piccoli,quando trovavano un pulcino di piccione morto per terra.
La stalla è un microcosmo,un universo a se...dove nelle sere d'inverno si va a giocare a carte,perchè è un posto caldo.
Ma dove gli indumenti si "profumano"di lettame.E mentre te ne vai verso casa,nell'ascensore,la vicina che sale con te...arriccia il naso,e i suoi occhi ti dicono con furore"CHE PUZZA QUESTA QUA'"!!!!
wilhelmina frederika is offline  
Vecchio 10-09-2007, 08.20.13   #50
katerpillar
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Rudello
Citazione:
ma gli scarafaggi li ammiro molto
katerpillar

Ho la casa in campagna, ed è talmente piena di questi animaletti che si può paragonare ad uno zoo in miniatura. Ad incominciare dalle formiche, che quando vanno via indisturbate, dopo aver fatto una bella scorta di frutta, l'ultima della fila mi saluta con la crosticina di pane che sta portando via, muovendola come se fosse un fazzolettino.

Ultimamente sono entrato in bagno mentre ero ancora mezzo addormentato e, sbadatamente, ho schiacciato un piccolo scarafaggio. Sono stato male una settimana. La signora che mi aiuta nelle pulizie, a cui ho proibito di inondare la casa con gli insetticidi (anzi per sicurezza li ho fatti gettare via), mi ha avvertito, minacciosamente, che quando la casa sarà pieni di questi insetti lei se ne andrà via.

Non ci crederete: per un paio di settimane non si è visto un animaletto nemmeno guardando con la lente d'ingrandimento.
katerpillar is offline  

 



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