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Vecchio 27-01-2008, 19.28.34   #1
piccolo_lupo
Ospite
 
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 27
Alitalia

«Mi brucia che si sia deciso di buttare via l'Alitalia, un'impresa strategica per lo sviluppo di un Paese come il nostro» queste sono le parole di Corrado Passera, amministratore delegato dell'Intesa Sanpaolo. Sono parole forti, che racchiudono tutto il mio pensiero. Non sono contrario al passaggio di gestione di Alitalia ad Air France-Klm giusto perche' sono francesi (anche perche' ci sono di mezzo anche gli olandesi ), non accetterei nemmeno il passaggio verso AirOne. Facendo cio' credo che Alitalia non sara' piu' un'azienda indipendente, ma una semplice succursale, divisione o qual dir si voglia, di una piu' grande compagnia che ci fara' viaggiare per altri 10 anni su vecchi Airbus300/310 o MD80, mentre a lei andranno i nouvissimi Airbus380 e i Boeing 787. Per non parlare dei dipendenti AZ Servizi, codesta compagnia ha circa la meta' dei dipendenti del gruppo, come verranno impiegati? Non credo che Air France-Klm o AirOne badino molto ad un loro giusto impiego, bisognerebbe prima accertare che vengano utilizzati stessi pesi e stesse misure. Ma poi perche' proprio Air France quando l'offerta economica proposta da AirOne e' di gran lunga piu' alta?
Stiamo buttando via un nostro patrimonio economico, le cui ripercussioni si sentiranno su tutta l'economia italiana. Con la cessione di bandiera si andra' a stroncare l'ascesa di Malpensa a vero hub internazionale italiano, perche' parliamoci chiaro, Fiumicino e' necessario, questo e' ovvio, ma non puo' competere con Malpensa. Si e' vero i buchi di Alitalia provegono soprattutto da Malpensa, ma questo diepende dal mal gestione di questo imporantissimo scalo. Togliere Malpensa come scalo internazionale per grandi e piccole compagnie vorrebbe dire gettare nel cestino l'economia del Nord Italia, dove c'e' il tessuto piu' dinamico del Paese e che alimenta il 50% del traffico italiano.

Le regole del gioco sono: i governi non possono mettere i soldi nelle tasche delle compagnie di bandiera...ma che regola e'?? Tolto che sia una regola stupida e non utile alla salute delle compagnie, va comunque rispettata.
L'offensiva mediatica nei confronti di Alitalia e' del tutto disarmante, si cerca di far credere che solo nel nostro Bel Paese (no nn sono i formaggini) le compagnie di bandiera falliscono. Forse non tutti sanno che Air France, Air Swiss e compagnia bella stavano con il culo a terra. Solo che per quanto riguarda Air France (non ne ho idea per Air Swiss) lo stato i soldi in tasca li ha messi eccome, ma loro sono troppo importanti per crearne un problema che andrebbe anche contro gli interessi di tutti. Anche Alitalia li ha messi i soldi in tasca, ma nel modo sbagliato, e' percio' lampante l'incapacita' imprenditoriale e dirigenziale di chi questi "doni" non li ha saputi gestire nel giusto modo. Tappare i buchi economici non e' sufficiente per risanare un'impresa, non e' questo il modo. Oggi metto una toppa, ma se sotto e' ruvido, il buco si riaprira'.
piccolo_lupo is offline  
Vecchio 03-02-2008, 09.07.20   #2
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: Alitalia

Le ali dell'Italia svendute per quattro lire

Certo che è una cosa non bella, però vorrei ricordare che non è l'Alitalia a dichiarare fallimento ma l'Italia intera

Quando a tutti i livelli pubblico e privato viene imposta la partitocrazia e non più la meritocrazia che cosa vogliamo aspettarci? il fallimento dell'impresa Italia, mi pare ovvio.

Vengono premiati e super pagati dirigenti che hanno provocato buchi di miliardi di euro, solo uno sciocco si meraviglierebbe del disastro inevitabile.

Se le ferrovie dello stato non erano la perfezione personificata oggi Trenitalia ne è il completo sfacelo, di chi la colpa? del passeggero?

L'Alitalia ne è un esempio eclatante.
La sanità allo sfascio perchè i politici dettano legge dal direttore generale al primario (che chiamerei ultimario) a quello che pulisce i gabinetti.

Le persona capaci, efficienti, preparate non vengono tenute in nessuna considerazione. Le idee brillanti che in ogni società sono il fulcro del progresso vengono spente e sotterrate.

Ben vengano gli aiuti dello Stato in caso di bisogno, ma deve essere un problema temporaneo, e i soldi dovrebbero andare a chi è in grado di superarlo.

Se i nostri cervelloni sono costretti ad emigrare come facevano i loro nonni nelle fabbriche e miniere straniere, ci sarà pure una ragione.

Se alla guida del transatlantico ci metti il raccomandato dal papa, laureato in teologia, e come equipaggio i raccomandati del ministro, del segretario, dell'onorevole, del mafioso, provenienti dall'accademia delle belle arti e dai freschi studi in geologia, magari pure con diplomi e lauree comprate al mercato nero, dove andrà a finire il lussuoso mezzo navigante?

Mentre il capitano di lungo corso sfornato con il massimo dei voti se ne sta a lavare le latrine di qualche dormitorio, e l'equipaggio super specializzato si arrangia a fare la guardia giurata, lo scaricatore di porto, il lavavetri per le strade, il precario in uno sgabuzzino......

Ci sono leggi ferree alle quali non è possibile sfuggire.....se pianti grano crescono le spighe, se semini vento raccogli tempesta.
Mary is offline  

 



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