Io quello che so del fascismo non l’ho appreso nelle scuole. Quello che so sono pochi brani di memoria sentiti in casa da bambino dai miei genitori che sono sempre stati più di destra che di sinistra è che oggi, probabilmente voterebbero lega o Berlusconi. Ricordo che raccontavano che non si poteva parlare, non si poteva dire niente contro il fascismo e contro il duce. Che se, per caso, ti scappava qualche parola contraria in un luogo pubblico, come un tranvai, (ai tempi anche nei piccoli paesi c’erano i tram con le rotaie), e se ti sentiva qualche delatore, alla sera venivano a casa tua a prenderti e ti sottoponevano a rappresaglie fisiche. Oppure ti umiliavano in casa, davanti ai tuoi familiari, ai tuoi figli (risapute sono le purghe con l’olio di ricino), ti riempivano di botte …. Pensate ad un padre di famiglia maturo, dopo una lunga giornata di lavoro, umiliato nella sua casa da una squadra di violenti.

Oggi con la democrazia, a casa mia, senza un mandato, non entra neppure la polizia ed i soli che potrebbero entrare contro la mia volontà, sono i delinquenti ed i criminali che vengono per ,rubare.

Secondo me è solo un bene se il fascismo è stato perseguito dalla legge e messo alla stessa tregua di crimini come la mafia o la pedofilia. Perché fu un regime criminale.

Oltre tutti gli errori conosciuti dalla storia che fascino vedete in quel regime?

I miei son sempre stati di sinistra, e anche i nonni, eppure mia madre ammette che le piacevano le adunate, le divise, le definizioni: figli della lupa, giovani balilla, ecc.
Quando Mussolini parlava le piazze si riempivano, forse la gente si sentiva guidata e al sicuro, come una scolaresca con un unico maestro che ha sempre ragione (sigh!).
Forse gli ideatori del fascismo conoscevano la psicologia delle folle e la sapevano usare.

Mio nonno comandava un sommergibile, il Tarantini. Fu affondato nel dicembre 1940 e morì con quasi tutto l'equipaggio, lasciando mia nonna da sola con 5 figli e un altro in arrivo. A casa mia nessuno è mai stato fascista e forse mia madre i miei zii e mia nonna avrebbero dovuto "avercela" con un regime che entrando in guerra aveva provocato la morte del loro capofamiglia. Eppure io non ho mai sentito in casa racconti di insopportabili soprusi, di violenze private o pubbliche. Ho sentito racconti di difficoltà, di povertà, di mancanza di cibo e vestiti, quelli si. Per alleviare la situazione di mia nonna, nei suoi racconti il Dice in persona le diede 100.000 lire (una fortuna) con le quali dopo la guerra comprò una tabaccheria... ma forse questa è una leggenda metropolitana. Tuttavia, se odio viscerale ci fosse stato non avrebbero inventato questa storia da raccontare ad un bambino piccolo (me) che ne sarebbe potuto rimanere suggestionato.
I racconti di mio padre che è del 1935, variano dai primi anni passati come "colono" in Africa orientale a quando faceva la voce bianca nel coro della Cappella Sistina, e anche in quei racconti non ho mai trovato violenza, solo tante diffioltà e un mondo che oggi non esiste più. Tra l'altro l'altra nonna fu assegnataria di una casa popolare, quindi, pur nelle ristrettezze, diciamo che fu una tra i privilegiati nel periodo del regime. Ma nessuno era "fascista". Erano persone comuni, e della politica non gliene importava molto, anzi, semmai erano pure un po' di sinistra.
Io sono nato nel 63 e francamente di quello che è successo nel ventennio, ormai, mi interessa solo da un punto di vista storico, e relativamente. Credo che dopo 63 anni sia arrivato il momento di una "pacificazione" nazionale. Ma soprattutto penso che le "idee" di destra ci siano state anche prima del fascismo e continuano ad esserci anche dove il fascismo non c'è mai stato. Per cui penso sia sbagliato confondere una posizione di destra (Tatcheriana in Inghilterra, Reganiana negli Usa, ecc) con una posizione fascista. Bisognerebbe uscire da questo equivoco

Purchè non si confondano la destra sociale (i cui risultati francamente ignoro) con la destra liberale, che, benchè non ne condivida del tutto gli ideali, ha permesso l'attuale progresso economico.

Una semplice precisazione: chi sarebbero i destinatari di questa domanda?
Non mi sembra di avere letto intenti apologetici del fascismo da nessuna parte (tranne un post isolato di un utente isolato, qualche tempo fa).
Chi sarebbero gli indeterminati "voi"?

Tutto si può dire del fascismo tranne sia stato un regime criminale. Un regime criminale fu quello hitleriano, ubriacato fino all'inverosimile dai dettami razzisti. E ancora peggiore fu quello comunista di Stalin, la follia sanguinaria di un solo uomo spacciata per decenni quale perfetta manifestazione di giustizia e uguaglianza. Criminali furono per molti aspetti il regime franchista in Spagna, quello di Mao in Cina - il retaggio di quella violenta dittatura persiste tutt'oggi - e diversi altri, per lo più di matrice "rossa".
Il fascismo - nato e morto con Mussolini - fu certamente un regime totalitario, assolutistico e fece della repressione delle libertà fondamentali la sua arma migliore. Ma di qui a dire sia stato malvagità pura...!
Gli avversari politici, persino gli attentatori colti sul fatto, venivano incarcerati o spediti al confino (ma in molti casi la pena veniva revocata dopo un breve periodo), non sistematicamente eliminati come nell'Unione Sovietica. Stalin mandava a morte amici e nemici senza fare distinzione. Migliaia di membri del partito giustiziati per tradimento, senza uno straccio di motivazione. Credo l'assassinio di un uomo come Trotsky - tra i fondatori dell'Armata Rossa, nonché suo comandante, intellettuale stimato e influentissimo negli anni a cavallo della Rivoluzione d'Ottobre, almeno fino al '24 - sia esempio sufficiente. Oggi, nel parlamento italiano, ci sono politici che nel '68 sventolavano orgogliosi bandiere con la faccia di Stalin; politici pronti però a scandalizzarsi e a commuoversi per la vicenda Matteotti, sulla quale molto è stato detto e scritto senza tuttavia riuscire a fare realmente chiarezza sulla questione principale, e cioè se Mussolini sia stato o meno il mandante dell'uccisione - ma la maggior parte degli storici è concorde nell'assolvere il Duce da questa imputazione.

Avendo voi pubblicato delle testimonianze importanti, di chi quegli anni li ha vissuti e sopportati, lasciatemi concludere l'intervento postando le parole che Tito Zaniboni (uomo politico sorpreso dalla polizia fascista nell'atto di sparare a Mussolini, durante uno dei tanti comizi tenuti dal balcone di Palazzo Venezia) ebbe a dire a Indro Montanelli: “Antifascista ero, e sono rimasto. Ma se lei spera in qualche mia parola contro Mussolini, ha sbagliato indirizzo. Salvò la vita a me e aiutò mia figlia. La Storia non ha mai conosciuto un dittatore più umano di lui.”

Sto qui da diversi anni ed è da quando scrivo qui che vedo delle simpatie verso il fascismo che nepppure pensavo esistessero se non in frange estreme della popolazione. Questa esperienza nel tempo, unita ad alcuni post ultimi mi ha spinto a quella domanda ma, per conto mio il 3d, non è diretto a nessuno in particolare.

Ciascuno sa nel suo cuore se ha simpatie fasciste o meno e non sono certo io che devo dirlo.

Vediamo se decripto queste affermazioni nel senso giusto.
Avere intonazioni critiche sulla sinistra e sulla sua cultura equivarrebbe - come somma finale - ad essere fascisti.
Se l'interpretazione è corretta, non mi sorprende che tu ti sorprenda (nell'altro topic) dell'affermazione: la cultura italiana è schierata a sinistra da decenni.
Messa in questi termini, la sinistra è la normalità delle cose (che, ovviamente, in quanto tale non viene riconosciuta) e tutto il resto è fascismo.
Se questa è la posizione (e sottolineo la forma dubitativa) la dialettica della questione mi sembra sotto il segno dell'estremismo, piuttosto che dell'equilibrio.

premesso che su certi argomenti le posizioni estreme (anche da parte mia) sono sempre in agguato, anceh in maniera inconscia, a me invece pare (come ho già detto) che la posizione sia che tutto ciò che non è destra sociale viene letto come 'di sinistra'.
In tal caso è chiaro che tutta la cultura italiana post fascista sia 'di sinistra'. D'altra parte non credo che questa definizione sia obiettiva o equilibrata.

Se picchiare uno solo perché non è d’accordo con noi o ci critica non è criminale, mi chiedo cosa lo sia. E le azioni degli squadristi durante il regime, non erano fatti isolati di estremisti ma erano all’ordine giorno.


Il 3d nel quale rispondevo alla tua domanda su - a chi fosse rivolta la domanda iniziale – l’ho espresso sopra e non è criptico ma anzi mi pare molto chiaro. Per il resto direi di rimanere in tema.