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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 28-11-2004, 15.35.37   #91
giovanni
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meditando mi sembra stia lanciando un utile messaggio per uscire dalla retorica dei buoni propositi e passare alla loro messa in pratica. Dobbiamo approfittare delle potenzialità di internet per costruire qualcosa di diverso, a cominciare dal proporre più informazione sui temi di interesse sociale e politico (io lo sto facendo tramite il sito http://politicattiva.altervista.org/).
La strada è difficile ma percorribile, purché si riesca ad avere fiducia nei propri compagni di viaggio.
Ciao, Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 29-11-2004, 00.55.03   #92
Claudio
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Messaggi: 202
Per cosa vale la pena di dedicare la propria vita?

Sono contento che ognuno abbia delle idee e che ognuno abbia degli approcci diversi alla questione.
Vorrei ricordare ancora una volta che così come si presenta la società attuale è nata dalla mente dell'uomo, di noi tutti che interagiamo ogni momento con noi stessi (pensieri, parole, opere, omissioni). Non intendo qui fare un mea culpa, intendo solo rimettere al posto che si merita la nostra grande potenzialità... e responsabilità.
La realtà in cui viviamo non ci viene imposta da un potere sconosciuto, da un destino che non desideravamo. Sono proprio i desideri della società che l'hanno portata dove si trova ora.
La società è composta dall'interazione di ognuno di noi con gli "altri". Noi ci muoviamo in base a desideri, paure, attrazioni, repulsioni, ideologiche, partitiche, di credo o di altro genere. Ci muoviamo in base a come vorremmo essere o diventare, o a quello che pensiamo che ci condurrà alla felicità. Ma sempre siamo in contatto con gli "altri", con la società.
Ma siamo anche, e soprattutto, in contatto con noi stessi. I nostri pensieri interagiscono anche dentro, fra loro, e cercano continuamente di fare ordine e di guidare l'individuo verso le scelte migliori, verso una maggiore felicità, serenità, appagamento.
Quindi occorre porre delle basi di comprensione per la realtà che ci circonda. Magari abbiamo gettato delle basi sbagliate sul nostro cammino e queste basi stanno rivelando i loro difetti e inadeguatezze.
Quindi parallelamente ad una comprensione ed un lavoro esteriore è necessario tenere l'attenzione anche al funzionamento del mondo interiore, quello che, in ultima analisi, crea e sviluppa la realtà sociale.

In allegato (sperando qui di riuscire ad inviarlo!) ho elaborato il programma del movimento per l'umanità (Humanity's Team)

Qui trovate il manifesto degli intenti: http://www.humanitysteam.it/humanitysteam.html ( scusate, è in ristrutturazione), anzi meglio
http://www.conversazionicondio.info/
per chi è interessato c'è una interessante Newsletter alla quale ci si può iscrivere.

Cominciare a lavorare con le proprie credenze errate è già un ottimo lavoro, a mio avviso.

Ultima modifica di Claudio : 29-11-2004 alle ore 00.58.56.
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Vecchio 30-11-2004, 21.14.33   #93
meditando
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L'autocoscienza

X Claudio

La ricchezza sta proprio nella diversità, nell’individualità anche delle idee. Questo è un valore, una ricchezza che ci deriva, penso, dalla nostra individualità oggettiva, dal nostro essere individui unici e irripetibili, ognuno con una propria strada da seguire, una propria esperienza da svolgere, su questo, penso, nessuno vorrà obiettare.

La nostra vita, pero, come dici anche tu, si svolge all’interno di un contesto sociale il quale ha, giustamente, le sue regole, regole che noi, ma più spesso loro, stabiliamo. Giusto, quindi, anche il tuo riferimento alla nostra responsabilità, ma questa responsabilità, forse, non è uguale per tutti, ci sono quelli che hanno assunto decisioni, ma ci sono anche quelli che hanno preferito astenersi da prenderne, e quelli hanno sbagliato quanto i primi? Hanno lo stesso grado di responsabilità? Io ritengo di si, ma non tutti saranno d’accordo su questa conclusione.

Poi non possiamo ignorare che si sono comportamenti individuali e collettivi che non derivano da scelte dirette, ma sono conseguenze di atteggiamenti, credenze, filosofie ecc. e quindi non possono essere ricondotti a punti di responsabilità certa.

Come vedi l’aspetto è molto complesso e il volerci inoltrare in questo terreno, mi pare sia molto difficile e probabilmente inutile rispetto alla questione che avevo posto.

Io preferisco discutere su aspetti di merito, su questioni, in prospettiva futura, che riguardano l’individuo, e partendo da questa prospettiva ipotizzare una possibile svolta dei concetti identificativi del singolo e del suo essere attore e non spettatore della propria vita. Questo, naturalmente, all’interno di un quadro di convivenza e di rapporti sociali più veri e utili.

Ecco allora che il tuo concetto “ è necessario tenere l'attenzione anche al funzionamento del mondo interiore, quello che, in ultima analisi, crea e sviluppa la realtà sociale.” diventa la base di partenza per il raggiungimento di quanto io auspico.

Il ripartire dai giovani, il pensare per loro un modello di crescita che abbia come obiettivo la cultura della libertà, della ricerca individuale dei propri bisogni, lo sviluppo della capacita di critica rispetto ai modelli esistenti, l’abitudine alla propria interrogazione interiore ecc. L’obiettivo è quello di creare un uomo padrone di se e rispettoso degli altri ad ogni costo, indipendentemente, poi, da quelle che saranno le sue credenze, la sua religione, il suo lavoro, la sua fede politica ecc. ecc. ecc. Questi sono aspetti che seguono il soggetto, non lo devono creare e per non crearlo dobbiamo evitare di proporgli modelli preconfezionati da altri, chiunque siano gli altri.

Adesso mi fermo qui, ma la discussione che proponevo, e l’impegno che auspicavo da parte di che ne senta la responsabilità, si riferiva a questo e richiedeva un minimo di impegno nel veicolare, la dove lo riterremo utile, il concetto che il valore più prezioso che abbiamo è la nostra individualità, la nostra autocoscienza, e quella dei nostri compagni di viaggio. Impegniamoci affinché gli uomini del futuro abbiano questo come valore consolidato, il resto se lo decideranno da soli.


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insegna a suo figlio che l’unico pensiero giusto è il suo.
meditando is offline  
Vecchio 07-12-2004, 06.46.24   #94
Claudio
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Exclamation

Chiedo scusa a Meditando se non rispondo qui al suo intervento...

Perché ritengo importante mettere alcune coordinate per capire dove stiamo andando. Forse dovremmo procedere per gradi. Consolidare alcuni passi importanti, altrimenti ci parliamo, ciascuno dal proprio punto di vista senza conoscere veramente quello altrui.

Approfitto di questa lunga (relativamente) pausa tra gli interventi per sondare un po' il polso.

Alcune domande vorrei porre a tutti noi, lettori e partecipanti, per capire se vogliamo procedere insieme o solo chiacchierare.

La prime due sono queste:

In che società viviamo? Che idea ci siamo fatti di questa società?

Se vi va...

Grazie
Claudio is offline  
Vecchio 07-12-2004, 09.57.05   #95
Gianfry
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LA COLOSSALE TRUFFA DELLE BANCHE

Cari Amiche, Amici, Cittadini, ci rivolgiamo:

- ai lavoratori che non sanno se domani avranno ancora un lavoro con un salario non più sufficiente a mantenere la propria famiglia;
- agli imprenditori, non più capaci a vendere i propri prodotti, sui mercati esteri per la ingiustificata sopravalutazione dell’euro e su quelli interni per l’asfittica circolazione monetaria programmata;
- alle casalinghe, sempre più in difficoltà a far quadrare il bilancio familiare in forza dell’aumento sconsiderato dei prezzi e delle tariffe;
- ai pensionati ed invalidi che non sanno più come sbarcare il lunario.
- ai malati e bisognosi di cure che vengono negate sempre più da uno Stato Sociale in disfacimento
- alle giovani coppie di genitori costretti entrambi a lavorare senza il supporto di asili pubblici gratuiti
- ai giovani diplomati e laureati che mendicano un lavoro cui hanno diritto e sono costretti a vivere ancora sulle spalle dei loro anziani genitori, spesso pensionati.
- agli insegnanti sempre più demotivati ad affrontare i veri compiti della scuola, sul come preparare i giovani ad affrontare la vita e come creare la loro identità in una realtà sempre più massificante,
- ai risparmiatori che hanno perso tutti o parte dei loro risparmi negli investimenti sciagurati (Cirio, Parmalat, Argentina, Banca 121 ecc. ecc.) consigliati dalle banche che hanno così scaricato su di loro i titoli ad alto rischio.
Sappiamo che la causa principale della crisi economica è il DEBITO PUBBLICO fittiziamente generato dal perverso meccanismo dell’emissione monetaria. Ciò provoca per i cittadini tasse ed imposte sempre più esose che comunque non sono sufficienti a creare risorse per i nuovi investimenti
Siamo infelici e stanchi di questa situazione in continuo peggioramento, ma non ancora rassegnati.
L’economia è allo sfascio a causa della politica che non dirige e controlla il Sistema monetario e bancario.
Vi siete mai chiesti perché esiste il debito pubblico? La stragrande maggioranza della popolazione è convinta che la moneta sia di proprietà dello Stato, cioè del Popolo. Se così fosse non ci sarebbe il debito pubblico. La verità è che la moneta non è affatto di proprietà del Popolo, pertanto non più sovrano, ma della banca d’emissione, nella più assoluta indifferenza della politica sia di destra che di sinistra. La banca d’emissione crea dal nulla la moneta (senza costi se non quelli tipografici del tutto risibili), se ne appropria, la presta allo Stato ed alle banche ordinarie, e tutti sono obbligati a restituirla con gli interessi.
Da questa prassi malata nasce il mastodontico Debito sia Pubblico che privato. Tutti sono indebitati: Stato, Pubbliche Amministrazioni, aziende grandi e piccole, artigiani, commercianti, famiglie, privati cittadini, ma a favore di chi ??? Il nostro Ministro del Tesoro cosa fa ???? Si limita ad indebitarsi in nostro nome e per conto ??? Gli attuali schieramenti politici sia di destra che di sinistra nulla fanno per ricondurre alla normalità questa aberrante situazione. Ma ancor peggio, su tutto ciò viene imposto il più assoluto silenzio; l’opinione pubblica deve essere tenuta all’oscuro, nessuno deve disturbare i manovratori. Ogni particolare è stato predisposto per far credere che la Banca d’Italia e la moneta sia di proprietà dello Stato. Così oltre all’inganno dobbiamo subire anche la beffa!
La Costituzione Italiana e quella europea non precisano chi debba essere il proprietario della moneta nel momento della sua emissione. Nella improcrastinabile revisione del trattato di Maastricht deve essere affermato che la moneta all’atto dell’emissione nasce di proprietà dei cittadini, che la usano, ed in loro nome e per conto deve essere accreditata allo Stato d’appartenenza. Se ciò non si verifica meglio abbandonare l’Euro e ritornare alla Lira, concepita di proprietà popolare, emessa ed amministrata, in nome e per conto dei cittadini dallo Stato.
Noi sappiamo che la moneta è la linfa vitale dell’economia, così come il sangue lo è per il corpo umano. Ora supponiamo che “Qualcuno” prelevi il nostro sangue, e poi ce lo restituisca a gocce, fino al limite della sopravvivenza, però a pagamento, nonostante che il sangue sia nostro.
Finché saremo attaccati dalle sanguisughe, saremo sempre a corto di sangue e dipenderemo sempre da chi dissemina le medesime sul nostro percorso vitale.
La stessa cosa si verifica con la moneta. Fino a che i cittadini non saranno proprietari del loro denaro, noi tutti (compreso lo Stato) saremo sempre indebitati verso il sistema monetario e continueremo a pagare gli interessi mediante tasse ed imposte sempre più pesanti. Per guarire l’anemia e ritornare in buona salute dobbiamo scacciare chi ci preleva il sangue e ripristinare il regolare funzionamento del nostro organismo, cioè dobbiamo riappropriarci della nostra moneta anche per ritornare ad essere un Popolo Sovrano.
Anche se molta gente non ha ancora ben capito da che parte giunge la fregatura, intuiscono, sentono, avvertono, percepiscono che l’attuale sistema politico nel suo insieme, destra sinistra, risulta inidoneo a risolvere le grandi problematiche che assillano la nostra nazione. Man mano che cresce questa consapevolezza, che purtroppo tende a scivolare verso la rassegnazione, aumenta di pari passo il numero degli elettori che, constatata l’inutilità di votare sia per la destra che per la sinistra, disertano le elezioni; per il momento.
Noi del movimento “NO-EURO dei Banchieri”, per il conseguimento del bene comune e per ridare speranza ai tanti disillusi della politica, abbiamo deciso di scendere in campo per scardinare questo sistema criminale partendo dal basso cioè dal Popolo che è stanco di essere preso in giro da tutti i vari schieramenti politici, collusi col potere bancario.

Ovunque saremo eletti ci impegneremo, a livello locale, nazionale ed europeo, per:
1. restituire al Popolo la proprietà della propria moneta;
2. Restituire allo Stato la sovranità monetaria (per conseguenza)
3. debellare definitivamente il Debito Pubblico (e di conseguenza)
4. eliminare gradualmente tutte le tasse ed imposte.
Di per sé questi pochi ma vitali obiettivi risolvono il 90% di tutti i nostri problemi economici.
A livello regionale ci impegneremo per la restituzione alle varie Pubbliche Amministrazioni delle ingentissime somme versate a Bankitalia relative ai “residui passivi” (oltre 600 mila miliardi di lire) che trattiene indebitamente nelle sue casse.
Inoltre, una volta che lo Stato sia tornato ad emettere direttamente moneta si potrà realizzare un altro punto del nostro programma che è quello di garantire gratuitamente ad ogni cittadino i bisogni primari: alimentazione, vestiario, pulizia del corpo, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria. Vedremo così abolita la povertà una volta per sempre.

Noi NON vogliamo l’EURO dei banchieri! Noi vogliamo una moneta di proprietà del Popolo che possa essere emessa in nome e per conto dello Stato Italiano. Se questo non sarà possibile nell’ambito dell’euro, allora usciremo dal trattato di Maastricht e adotteremo la moneta nostra.
Veniamo dalla società che conosciamo, quella delle 10.000 piaghe sempre più gravi. Miseria, disoccupazione, guerre, sfruttamento dei minori, traffici di organi, malasanità, inquinamenti, OGM, omologazione delle nostre menti e dei nostri costumi, disinformazione (quanti sono in percentuale gli italiani che sanno che la Banca d’Italia è privata ???)
Veniamo dalle tante barricate che strumentalmente ci hanno diviso; comunisti contro fascisti, forza nuova contro centri sociali, forza nuova contro forze dell'ordine, centri sociali contro forze dell'ordine, tradizionalisti cattolici contro radicali, progressisti contro conservatori, bianchi contro i neri, rossi contro i verdi. Il banchiere paga, si stropiccia le mani e ride!!!
Nessuno deve rinnegare niente, ma così non andiamo avanti. Il bello è che la stragrande maggioranza di questi uomini ha creduto e crede con tutto il suo cuore a ciò che ha fatto o fa. Questo tutto sommato è positivo perché ci fa sperare in bene, se solo riuscissimo a cambiare qualcosa. È l’ora di dire veramente: majora premunt.
Stanchi delle tante chiacchiere e delle contrapposte ideologie, abilmente messe in campo dal “Potere”, desideriamo interessarci delle cose concrete. Volete che la moneta sia vostra o del banchiere ???
Le conseguenze positive dell’accreditare la moneta allo Stato in vece di addebitarla sono:
· Eliminazione della deflazione (l’inflazione non esiste, viene confusa volutamente con l’aumento dei prezzi)
· Rilancio dell’economia e della ricerca, per la competitività dei nostri prodotti nel mondo
· Eliminazione della disoccupazione
· Maggiore Equità, Giustizia e Solidarietà
· Riduzione drastica della corruzione e della usura (sia bancaria che privata)
· Riduzione drastica dei conflitti sociali
· Più salute e gioia di vivere
· Informazione libera
· Più libertà individuale e più creatività.
Questo è un programma pienamente realizzabile a condizione che il popolo si mobiliti e si ribelli a questo sistema corrotto, ovviamente nel rispetto delle leggi, che verranno modificate secondo le regole democratiche delle nostra Repubblica. I tempi sono maturi per un cambiamento radicale e definitivo. Dipende solo da noi!!!
Non siamo schierati né a destra, né a sinistra, siamo schierati unicamente con il Popolo Sovrano!
Le nuove formazioni politiche che scendono in campo ignorando queste tematiche, o sono troppo ignoranti per cui non merita seguirle, o hanno ricevuto il compito di raccogliere il dissenso per convogliarlo nel solito binario morto.
Cara Amica, caro Amico, siamo tutti nella stessa barca e abbiamo scelto la strada democratica. Pertanto alle prossime elezioni occorreranno la tua collaborazione e il tuo voto. Apponi la tua FIRMA per la presentazione della lista.
Gianfry is offline  
Vecchio 07-12-2004, 17.05.21   #96
giovanni
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prego?
giovanni is offline  
Vecchio 07-12-2004, 21.52.11   #97
meditando
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Che società?

X Claudio

Certo che mi và….

non posso, però, mettermi a parlare della società in senso lato, devo necessariamente circoscrivere la mia risposta, e per farlo ho bisogno di capire da che punto di vista vuoi che dia la mia risposta. Non credo sia sufficiente una risposta del tipo: viviamo in una società malata, drogata dall’individualismo ecc., oppure, per contro, dire: siamo fortunati di vivere in una società libera, dove regna la democrazia e la libertà ecc. ecc. ecc….

Quelli sopra sono esempi di risposte superficiali e anche un po’ inutili, a mio avviso. Sarebbe necessario, quindi, dare una risposta più articolata, ma diventerebbe un discorso troppo lungo e dovremmo analizzare la società da un punto di vista dell’etica sociale, ma non potremmo esimerci di affrontare il tema della morale privata, la quale, inevitabilmente, ha ripercussioni nel sociale.

Prima di tutto mi preme dire, perchè lo ritengo uno dei fatti più gravi in assoluto, che viviamo in una società dove non esiste più la possibilità di fidarsi di nessuno, e per nessuno intendo nessuno di coloro i quali, in questa società, hanno un ruolo di responsabilità sociale, appunto. La consapevolezza di essere all’interno di un “sistema” dove ogni affermazione, ogni comportamento, ogni atto, anche legislativo, hanno assunto il rango di interesse, e come tali accettano la menzogna, gli inganni, le illusioni come prassi facente parte del gioco, mina anche i rapporti tra i cittadini. Ti risparmio gli esempi.

Altro motivo di preoccupazione mi viene dalla totale essenza di segnali positivi che facciano sperare in un cambiamento. Il motivo è semplice: niente che non sia commerciabile ha la possibilità di assurgere al rango di discussione, figuriamoci di prassi di vita. Nessun problema di cultura vera, (politica, filosofica, sociologica ecc.) quindi, ha la minima possibilità di essere affrontato e discusso in maniera seria. Naturalmente quando affermo questo sto pensando a discussioni che trovino diffusione e accoglimento nei grandi mezzi di comunicazione di massa, i quali, invece, mi paiono più tarati verso la diffusione di una cultura medio bassa la quale, finalizzata anch’essa esclusivamente al risultato commerciale, ignora totalmente i veri problemi sociali quali i problemi dei giovani, della coppia, della famiglia, del buco dell’ozono, della desertificazione del sud del mondo, delle povertà endemiche di ¾ dell’umanità. Il risultato di anni e anni di livellamento verso il basso , verso il marketing, verso il leggero, ha dato come risultato che nessuno di coloro i quali si inebetiscono con ore e ore di quel tipo di informazione, senta il minimo interesse per gli argomenti sopra esposti, e altri altrettanto importanti, naturalmente, fino al punto di ritenerli di marginale importanza. Il danno è fatto e ripararlo sarà difficilissimo.

Un altro aspetto molto preoccupante, e che mi fa essere così pessimista, è il totale silenzio degli intellettuali, dei filosofi, dei sociologi e di tutti coloro i quali, avendo un minimo di cultura, avrebbero, almeno in teoria, la preparazione culturale per comprendere la gravità della situazione e invece o la ignorano o la sottovalutano.

Questa, a mio avviso, è la società in cui viviamo, e questa è, in parte, l’idea che mi sono fatto di essa.

Naturalmente potrei continuare ancora per molto nell’esposizione della galleria degli errori, ma non servirebbe a niente, meglio sarebbe, invece, diventare propositivi, attivi, determinati se necessario, non per cambiare, ma per iniziare un processo di avvicinamento al cambiamento. Il cambiamento lo potranno fare solo i giovani di oggi e di domani, i quali dovrebbero essere avviati verso un nuovo modo di concepire se stessi per poi ripercuotere, questo loro nuovo essere, nella società, nella “ loro “ società.


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sa che dare la libertà significa lottare con se stessi.
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Vecchio 10-12-2004, 07.01.07   #98
uranio
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Ciao Marco532,ho letto velocemente le varie proposte dei nostri amici,molte son valide, solo che per attuare un progetto bisogna avere un obiettivo preciso,poi come altri hanno detto possiamo fare tutto se ci incontrassimo,cerchiamo di fare dei gruppi di persone in base alla propria città, es. quali persone sono di Roma, Firenze ecc.,una volta formati questi gruppi ci incontriamo e discutiamo su un progetto da portare avanti.So che non è semplice ma non possiamo fare tutto virtualmente......non ti pare...
uranio is offline  
Vecchio 10-12-2004, 07.37.03   #99
rodi
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mi sembra una proposta semplice...
ma estremamente efficace per partire...
mi associo per il gruppo di Roma...

Buona giornata
rodi is offline  
Vecchio 11-12-2004, 03.55.24   #100
uranio
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Wink

Grazie Rodi, potrebbe essere un via per iniziare vediamo anche Marco e gli altri cosa ne penseranno!!!!!
uranio is offline  

 



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