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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 18-11-2004, 12.05.51   #81
Claudio
Ciò che è, è!
 
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Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 202
Ci riprovo...

Speriamo...
ditemi se riuscite a leggerlo, grazie
Files allegati
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Claudio is offline  
Vecchio 18-11-2004, 12.20.10   #82
webmaster
Ivo Nardi
 
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Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
Allego il file originale che Claudio tenta disperatamente di allegare
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Vecchio 19-11-2004, 21.17.50   #83
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Re: un allegato interessante

Citazione:
Messaggio originale inviato da Claudio
allora cominciamo ad intenderci...
il "fare" implica l'essere. Solo essendo pacifici, per esempio puoi portare pace intorno a te. Ogni iniziativa verso l'esterno deve nascere da uno stato interiore, altrimenti rimane una montatura che è destinata al fallimento.
In natura vivente tutto nasce e si sviluppa dall'interno, perché ci sono le basi interiori per la realizzazione.

Vi vorrei allegare questo documento, sperando di poterlo fare col Mac in cui mi ritrovo...
Ciao

Ci provo...
niente il file è troppo grande, ci riproverò + avanti. Scusatemi...
a presto
Ciao

è un bel messaggio quello che traspare dalle conclusioni del test che ci hai consigliato:
'...
Diamo intelligenza alla nostra solidarietà e cerchiamo di raggiungere livelli sempre più amalgamati con la giustizia sociale. Anche se ci troviamo ad altri livelli, facciamo lo sforzo di camminare, gradualmente e nel rispetto dei propri ritmi di crescita, verso gradini che ci conducono finalmente verso un altro mondo necessario, urgente e possibile: quello dove regni la giustizia e come suo frutto la pace, dove i popoli possano sedersi alla stessa tavola e condividere in maniera giusta tutti i beni della terra, senza più distinzione tra benefattori e donatori, ma tutti con gli stessi diritti e doveri, e quello in cui la terra possa diventare finalmente la “Nostra Madre Terra” nel momento in cui sia rispettata nei suoi diritti e amata non più come merce, ma come fonte di vita.'

grazie per averlo segnalato
rodi is offline  
Vecchio 23-11-2004, 11.30.09   #84
Gianfry
Ospite abituale
 
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Messaggi: 401
Candidarsi alle elezioni regionali del 2005

Candidarsi alle regionali del 2005

Cari amici,

ho letto tanti bei pensieri e propositi su questo forum.
Beh! adesso è giunta l'ora di passare all'azione, di fare qualcosa per sradicare questo sistema marcio e corrotto. Tutti i partiti politici (di destra, di sinistra e di centro) e le istituzioni sono corrotte e colluse con le banche che controllano l'economia mondiale e che stanno strozzando la nostra economia. Per cambiare le cose col metodo democratico occorre scendere in politica. Pertanto il Movimento NO-EURO ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni regionali del 2005.
Stiamo cercando persone che condividono il nostro programma e che siano disposte a candidarsi nelle province di Latina, Rieti, Frosinone e Viterbo. Occorre partire subito per raccogliere le firme delle lista elettorali nelle suddette province. Chi è interessato si faccia avanti e mi contatti:
venturigian@tiscali.it

Quelli interessati riceveranno istruzioni e materiale necessario per le attività di raccolta firme ed elettorali.

Gianfry
Gianfry is offline  
Vecchio 23-11-2004, 12.37.02   #85
brunika
Utente bannato
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 165


Bruny *
brunika is offline  
Vecchio 24-11-2004, 23.06.50   #86
meditando
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2004
Messaggi: 69
Arrivo con più di un anno di ritardo dall’inizio della discussione, ma vorrei comunque offrire un mio contributo.

Prima di tutto vorrei farvi conoscere cosa intendo io per responsabilità personale nell’impegno sociale:
L’unico impegno sociale valido è quello che l’individuo svolge in modo responsabile coinvolgendo tutto il proprio essere ed assumendosi tutta le responsabilità dell’azione che compie.

Capisco che iniziare con una dichiarazione che potremmo definire “ retorica”, no è il migliore dei modi, ma questo è quanto penso.

Quell’impegno può essere qualsiasi cosa, dal battersi per la pensione sociale a 21 anni alla promozione di movimenti socio-economici tendenti allo scardinamento di modelli consolidati. L’importante è il coinvolgimento personale che vi si mette.

Di queste iniziative, purtroppo non andate a buon fine, sono piene le storie dell’umanità, specialmente di quella moderna, e sono meritevoli e giuste, ma la maggior parte di queste iniziative sono destinate all’insuccesso, e i motivi possono essere diversi, ma il principale, a mio avviso, e quello della scelta sbagliata del bersaglio da colpire. Generalmente, quando si vuole cambiare qualcosa nella società, o si fa una legge che dall’alto regolamenta i comportamenti, oppure si crea un movimento d’opinione che abbia il compito di promuovere l’idea. In tutti e due i caso si scegli come bersaglio l’individuo adulto, l’uomo, il quale però, data la sua natura, il suo naturale istinto consolidato e strutturato, generalmente è restio all’accettazione di regole o di condizionamenti imposti, specialmente quelli innovativi; il nuovo fa paura.

Un’altra considerazione da fare, è quella di ritenere utile, per gli uomini, un mondo fatto di eguaglianze e livellamenti assoluti. Non è mai successo e, probabilmente non succederà mai, quindi anche questa potrebbe rischiare di restare solo una lodevole speranza.

Questo, naturalmente, non deve indurci a rinunciare nel tentativo di migliorare la nostra società, ma nel voler fare questo non dobbiamo dimenticare la cosa più importante, l’uomo. Il rischio che si corre, infatti, è quello di dedicarsi con anima e corpo a promuovere un’idea bellissima per la società, ma assolutamente deleteria per il bene dell’individuo.

E quali sono i mali che potremmo fare all’individuo pur facendo del bene alla società?
L’individuo è una entità fatta di istinti naturali coscienti e inconsci i quali, se mal coltivati, mal incanalati, come purtroppo sempre più spesso succede, si trasformano in comportamenti sbagliati e deleteri sia per l’individuo stesso che per la società. Il problema, quindi, diventa culturale, e per culturale intendo tutto, cioè anche e soprattutto il sistema educativo nei confronti dei bambini e degli adolescenti, i quali saranno gli uomini di domani, quelli che faranno le nuove leggi e la nuova società.

Avete quindi capito che quello che propongo non è una rivoluzione, anche se sarebbe auspicabile per accelerare i tempi, ma piuttosto un processo di preparazione accurata degli uomini di domani.

Il mio concetto di rinnovamento sociale non passa, quindi, per la modifica dei comportamenti individuali degli adulti attuali, ma piuttosto per la formazione di un nuovo individuo consapevole del proprio valore individuale e istintivo al quale tendere con tutte le proprie forze. Sono anche cosciente dei rischi di tale trasformazione, del delicato equilibrio iniziale che questo passaggio comporterebbe, passaggio che, per noi, non sarebbe nemmeno indolore, ma gli effetti negativi si potrebbero attenuare grazie ad un forte impegno affinché il singolo diventi contemporaneamente anche consapevole di una forte responsabilità verso gli altri per far si che il singolo comportamento non rechi danni agli altri. Uno de cardini di questa trasformazione dovrà quindi essere “ Io devo rinunciare a tutto ciò che, anche se piacevole, possa portare danno grave agi altri ”.

Naturalmente questo è un investimento per il futuro, ma è, a mio avviso, l’unico possibile. Naturalmente anche questo non è privo di difficoltà di applicazione, perché coinvolge la scuola, la famiglia, i gruppi e movimenti sociali, i media. Unico vantaggio di tale tentativo, è quello di non contrastare con la parte più forte, attualmente, nella nostra società, la parte economica. Contrasta con la parte politica e qualche altra istituzione consolidata, ma queste sono talmente in crisi che potrebbero dimostrarsi un ostacolo meno forte di quanto si potrebbe immaginare. Comunque per questo lascio la parola a chi voglia avanzare proposte in merito.



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L’intelligente:
insegna a suo figlio la violenza più bella: quelle verso se stesso per permettere la libertà altrui.
meditando is offline  
Vecchio 27-11-2004, 12.45.15   #87
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
x meditando

Riguardo all'educazione dei bambini, concordo. Ma occorre tener presente che molti ritengono i figli beni di proprietà e non individui da aiutare nella crescita.
Le colpe dei padri ricadranno sui figli, si diceva un tempo. E purtroppo è estremamente vero. I condizionamenti subiti dai padri ricadono sui figli e poi sui figli dei figli.

Solo l'adulto o l'adolescente che comprende di essere diventato un individuo programmato e programmabile può rompere la catena e cercare di liberare gli altri.

Il tale che se ne sta rinchiuso in una prigione, magari confortevole, senza esserne consapevole darà del pazzo a colui che vuole liberarlo.
Non va dimentica chi sa di essere in prigione e intende rimanerci perché il fuori, la libertà lo spaventano.

Ciò non toglie che chi è consapevole deve darsi da fare per far cambiare rotta all'umanità.

Sognare un mondo idilliaco dove tutti sono uguali non solo è utopistico ma sarebbe più infernale di questo.

Dovremmo pensare ad un mondo dove ciascuno possa essere se stesso nel rispetto dell'altro, e senza fare violenza a se stesso.

Perché la violenza verso se stessi prepara alla violenza verso l'altro.

Il primo cambiamento è quello che noi stessi operiamo in famiglia, sul lavoro, al supermercato, in auto......con le azioni, i pensieri, le parole....
Solo il contagio potrà salvare questo mondo.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 27-11-2004, 23.22.24   #88
meditando
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2004
Messaggi: 69
I valori

Mary,

Non posso che condividere quello che dici, infatti il problema sociale non è quello di mancanza di buoni propositi, ma di incapacità della loro attuazione, incapacità che, spesso si trasforma in impossibilità; chi non è stato abituato a comportarsi secondo quelli che chiameremo “buoni principi” che tutti si auspicano, non potrà mai, ne metterli in pratica, ne insegnare ai propri figli a farlo. Il problema, però, è molto più ampio e non sono solo i genitori; vedi più avanti.

In questo caso ci troviamo di fronte al classico “ gatto che si morde la coda”.

Tu dici:

“ Il primo cambiamento è quello che noi stessi operiamo in famiglia, sul lavoro, al supermercato, in auto......con le azioni, i pensieri, le parole....
Solo il contagio potrà salvare questo mondo.”

Ripeto, sono d’accordo, questa è - cosa buona e giusta – ma resta il problema dei numeri. Per incidere in maniera significativa nella società, è giusto che ognuno di noi inizi dal proprio quotidiano, dal classico buon esempio, ma non possono bastare, non bastano le buone azioni di pochi, non si può sperare di cambiare la salinità del mare aggiungendo, alcuni di no,un cucchiaino di sale.

La strada da percorrere, quindi, è quella dell’apertura di una discussione sociale sui valori, sull’identificazione di quei valori, dei significati dei simboli, , ridiscutere i concetti di antitesi delle ideologie, dei fondamentalismi e delle simbologie che determinano.

Si tratta allora di riaprire la discussione sulla questione sociale, sull’identificazioni dei valori veri dell’individuo, e da questi ripartire, magari dopo aver smantellato quelli, falsi, precedenti, per una nuova strada, dove è il singolo che determina la società e non viceversa.

Oggi abbiamo a disposizione mezzi potentissimi come Internet, iniziamo ad usarlo in modo intelligente. Io penso che l’impiego di questo mezzo ci possa aiutare molto. Si tratta di aprire, in ogni occasione, magari andando anche a cercare i luoghi migliori, quali le università, i siti didattici in genere dove sia possibile una discussione i luoghi di discussione filosofica o scientifica ecc. ecc. Questo modo di procedere, portato avanti ognuno nell’ambito delle proprie competenze, saprà essere più efficace di qualsiasi buona azione quotidiana. Quindi parlarne, dibatterne, rendere partecipi di questa discussione i giovani, i più pronti ad accettare il nuovo semprechè non sia imposto dall’alto ma discusso e accettato.

Ma quali siano questi valori che pretendo di ridiscutere ancora non l’ho detto, e magari quelli che intento cambiare io non sono gli stesi che vorrebbero cambiare gli altri.

Vediamoli:

Le passioni sociali e civili, al di la delle singole appartenenze a partiti, religioni o culture. Cioè nuovi valori sociali, in contrapposizione alla patologia dell’indifferenza. In questo caso, parlando di valori sociali non possiamo ignorare quelli comunemente definiti valori laici. Qui il discorso si complica perché inevitabilmente si contrassegna di una carica di contrapposizione tra laico e religioso. Il valore laico, vero, non ha, necessariamente, questa contrapposizione in senso assoluto, infatti il laico non corrisponde a “ateo”, e quindi un percorso comune, tra laici e non è possibile e auspicabile. Si tratta piuttosto di individuare percorsi comuni finalizzati a far crescere i giovani senza valori imposti.

Onestà, giustizia, amicizia, solidarietà sono valori fondamentali da riportare in auge quali imperativi morali liberati da retorica e obblighi dogmatici e riportati nel quotidiano vivere reale.

Il valore della meditazione. Naturalmente non parlo della meditazione fine a se stessa o tecniche di rilassamento vario, ma di meditazione personale a pensiero cosciente sul senso della vita, sul valore del proprio vivere quotidiano, sulla morte. Il fine dovrebbe essere quello di sottrarre la vita dell’individuo dal tentativo di trasformarla in un videogioco virtuale senza significati reali. Un esempio: la morte spettacolo, la morte televisiva, dove mediamente i giovani vedono 2 morti virtuali ogni ora, annienta la capacità di meditazione ogni possibilità di riflessione sul valore del nostro vivere.

Il valore della ragione. In particolare i giovani si trovano sempre più spesso in una condizione di rinuncia all’uso della ragione nell’affrontare la complessità della vita. Troppo spesso i giovani sono portati a rifiutare il rapporto con i genitori ma non essendo in grado di affrontare in autonomia e con carattere proprio le difficoltà della vita, si appoggiano al gruppo lasciandosi annientare ogni forma di individualismo e delegando la propria ragione a leader forse più arroganti ma spesso meno capaci di loro di capire il senso dei loro vuoti comportamenti.

Il valore della libertà. Qui c’è poco da aggiungere: la libertà intesa come capacità di produrre atti critici non influenzati, dunque capacità di scelta tra diverse opzioni o di poter pensare attraverso soluzioni critiche soggettive.

Questi sono solo alcuni, e il tutto si può riunire nel concetto di autocoscienza come valore portante e atto morale della persona.
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L’intelligente:
Insegna a suo figlio che il mondo potrà essere cambiato solo dai giovani.
meditando is offline  
Vecchio 28-11-2004, 09.16.54   #89
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Meditando,

condivido pienamente ogni tuo pensiero.

Hai ragione non basta fare qualcosa nel proprio piccolo, dobbiamo imparare e prepararci a pensare anche più in grande.

Come una balena spiaggiata così l'umanità, nel nostro caso gli italiani, si sono arenati. Può capitare in un lungo viaggio, ma è tempo di ritornare in mare.

I giovani del 2000 sono quelli che più di tutte le altre epoche hanno bisogno di essere aiutati.

Spero tanto che si riesca in tempi ragionevoli ad unire le forze positive che già ci sono e dare una svolta a questo carrozzone.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 28-11-2004, 14.39.58   #90
meditando
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Data registrazione: 19-11-2004
Messaggi: 69
Mary,

Le forze positive, gli uomini veramente liberi sanno benissimo muoversi da soli, non è necessario aspettare, penso che sia il tempo di agire e ogni forza consapevole può iniziare il suo lavoro.

La riunione di forze mi fa pensare alla costituzione di un ente, di una organizzazione dedita a raggiungere un qualche risultato che si è prefissata. Questo rischierebbe, probabilmente, di dar vita a qualcosa di organizzato il cui scopo, nel tempo, rischierebbe di essere più quello della propria conservazione che il fine prefissatosi. Per evitare questo rischio, sempre in agguato nelle organizzazioni umane, proviamo a operare in maniera diversa, più libera, dando vita a discussioni aperte su questi argomenti, discutendone la dove questi, a nostro avviso, dovrebbero essere presenti.

Naturalmente prima sarà necessario fare la stessa cosa in ambito più ristretto, tra persone che ne condividano i significati di fondo, e per incontrare queste persone la cosa migliore è l’apertura di dibattiti, di discussioni che li affrontino, ma ognuno si deve impegnare “in prima persona”.

Oggi siamo ancora all’anno zero e non sappiamo nemmeno se io e te, su queste questioni, la pensiamo allo stesso modo. I concetti di fondo che io ho elencato, e che sono solo una minima parte di quelli possibili, sono solo accennati, ma la loro assimilazione a livello di coscienza è tutta da verificare. Magari ci scopriremmo a pensarla in maniera identica sui principi, ma in modo completamente diverso sulle finalità, sulle modalità e sui contenuti pratici di quei concetti.

Se intendi invece una, diciamo così, identificazione, catalogazione virtuale delle persone disposte a collaborare, posso essere d’accordo, ma senza vincoli di sorta.


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L’intelligente:
anche se è la persona più buona del mondo non pretendere di insegnare a suo figlio i suoi principi, ma gli insegna a riconoscere i propri.
meditando is offline  

 



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