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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 29-11-2003, 15.46.12   #21
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
Il "Magister" è già stato informato e ci sta come noi tutti lavorando.
ciao
alessandro

Ultima modifica di alessandro : 29-11-2003 alle ore 15.48.31.
alessandro is offline  
Vecchio 30-11-2003, 20.36.29   #22
Franco1
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 85
Scusate, ma sta succedendo qualcosa ?
Qualcosa come dell’Azione ?
Ma il sito non si chiamava Riflessioni ?
Non perché forse mi sfugge qualche passaggio, ma non ho ben capito dove volete andare.
Quello che sfugge, soprattutto, è il punto di aggregazione, cioè su cose siete d’accordo.
Va bene agire, ma per fare cosa, per cambiare cosa.

Io vi leggo solo di tanto in tanto, e se questo moto verso l’azione è maturato nel tempo dopo molti discorsi io non lo posso sapere.

Agli occhi di chi legge solo questi ultimi tread, scusate se ve lo dico, il tutto non risulta essere troppo chiaro.

Insomma a chi vi leggesse e fosse interessato dovreste sapere rispondere almeno a queste poche domande :

- quanti siete ?
-chi siete ?
-cosa volete fare ?
-perché lo volete fare ?
-come intendete farlo ?

Saluti

Franco1
Franco1 is offline  
Vecchio 30-11-2003, 21.19.35   #23
Marco_532
Vivi!
 
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Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
Ciao Franco,
più o meno, tutto è nato da qui. ....e si è sviluppato qui. ,qui e qui .

Ciao Marco.
Marco_532 is offline  
Vecchio 03-12-2003, 00.42.51   #24
Claudio
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Messaggi: 202
Talking non disperdiamoci...

...io proseguo qui.

ho scritto qualcosa off-line per questo momento in cui si cerca di organizzare proposte attive e mi fa piacere condividerlo con voi:

===

Vedo che su più fronti ci stiamo muovendo, anche se i 3d sono molteplici, rimane un solo intento: rendere migliore questo nostro mondo, questa nostra società. Non vorrei che disperdessimo le energie... forse no.
Vi anticipo subito quale è la mia situazione “reale” (potrebbe interessare per capire come ci stiamo e/o possiamo muoverci):
la mia frequenza nel forum (e al pc) non è quotidiana, ma quasi settimanale senza giorno fisso, qualche settimana per due o tre volte e con tempo per rispondere, altre settimane anche una sola volta e solo per scaricarmi la posta ed eventuali nuovi interventi nel forum. Questo perchè la mia presenza in casa è più importante che mai... ho una bimba di tre mesi e ci tengo ad esserci. Ho annullato anche tutti i miei impegni serali reali almeno fino a quando ritengo giusto. Questo compromette la possibilità di essere prontamente presente ai vari forum e ai vari messaggi; quindi ne seguo gli sviluppi con i miei tempi (a balzi lunghi).

Riguardo all’intervento di Fragola sono d’accordo che le scelte di consumatori consapevoli siano importanti, ma vorrei fare una piccola precisazione: per dire sì alla vita e alla dignità umana non basta dire no agli sfruttatori, agli sprechi, all’usa e getta indiscriminato e sì al riutilizzo, al riciclaggio, all’acquisto di prodotti eco/eticocompatibili. Certo è sacrosanto diffondere queste realtà a tutti, ma il lavoro non si conclude qui. Non tutti quelli che vengono informati adeguatamente si sentono toccati da vicino, anzi direi che pochi reggono al “non fare questo!, non comprare quello!” Te lo dice uno che recupera pacchi di fogli usati solo da un lato per stamparci sull’altro e che usa per mia figlia preferibilmente pannolini lavabili o quelli con impatto ambientale molto ridotto (non nelle tasche purtroppo!) rispetto ai classici.
Il problema sta alla radice. Se ti trovi la casa allagata non basta armarsi di secchio e straccio per arginare l’allagamento, non importa quante persone ti possono aiutare in casa, occorre prima (e di corsa!) chiudere il rubinetto principale per poi trovare la perdita e ripararla.
Allora, cosa causa tutto questo degrado sociale in cui ci troviamo? Da dove dobbiamo cominciare? Finora ho apprezzato dei bellissimi interventi. Il consumo bio/eco/etico/consapevole/responsabile mi sta benissimo, è favoloso, ma dobbiamo capire perché c’è chi anche venendone a conoscenza non vuole “sporcarsi le mani”. Il boicottaggio televisivo è un’altra bella iniziativa, ci aiuta ad essere di nuovo padroni del nostro tempo, della nostra vita, ma ancora una volta non la trovo sufficiente.
La domanda base che vorrei porre è: da dove nasce tutto questo malessere sociale, tutte queste ingiustizie, questa povertà, questa insensibilità?
Che cosa spinge una multinazionale a compiere con tanta insensibilità azioni così criminali?
Lo sappiamo tutti: la ricerca del profitto. Un profitto meramente monetario! E chi lo consente? Il sistema? D’accordo, il sistema... ma questo “sistema”, questa logica del profitto monetario chi la fa? Chi la mantiene? Chi la conferma? Tutti noi! Perché? Le multinazionali stesse sono fatte di esseri umani che decidono. Esseri umani che, insieme, seduti ad un tavolo, sanno bene cosa vogliono e lo portano avanti. Passo dopo passo, accordi dopo accordi, arrivano a “conquistare” mercati addirittura impensabili fino a pochi anni fa. Comunque sono anche loro appartenenti alla nostra umanità. Attraverso il denaro ed il potere, ma comunque con il consenso (spesso inconsapevole) di tutta l’industria che ci sta dietro e parlo quindi anche di tutti gli operai che ci lavorano materialmente, sono stati in grado di dettare legge per tutti, senza neppure avere il mandato elettorale. Nessuno di noi li rappresenta, perchè se sono seduti sul trono del potere è solo per merito del denaro, o, più precisamente, del valore che tutti noi diamo a dei semplici, ma ben stampati, fogli di carta e gettoni in metallo che comunemente chiamiamo “cartamoneta”.
Allora, ritorniamo sulla logica del profitto. Inneggiando, tutti noi (!), al dio denaro, le multinazionali stanno sull'altare a farne i grandi indiscussi sacerdoti ai quali non fa certo paura una esigua schiera di dissidenti consumatori. Tutta la pubblicità sottintende che "è avendo e consumando" che sei felice o comunque puoi stare meglio.
Ma allora dobbiamo boicottare anche il denaro?! Chi di noi andrebbe a lavorare anche se non venissimo pagati?
È logico, nessuno sarebbe disposto a non chiedere nulla per il suo lavoro. Mi sembra anche comprensibile chiedere e/o pretendere un compenso per il proprio impegno, non fosse altro per poter proseguire la propria attività senza morire di fame.
Non è questo il punto...
Occorre capire innanzitutto che la logica del profitto/accumulo e del potere si è insediato anche in noi nella misura sufficiente per far funzionare questo sistema che genera ricchezza solo al 20% della popolazione mondiale.
Occorre capire che il denaro non è un'energia naturale, ma creata dall'uomo per dare un valore ad ogni cosa commerciabile, e quel valore non è indiscutibile, ma stabilito dall'uomo stesso, quindi molto variabile.
Occorre capire che il vero valore da far circolare, da donare e accogliere a piene mani perché energeticamente vero e vitale è proprio l'umanità intesa non in senso generico del "volemose bbene", ma proprio come senso di essere parte di un insieme e, come tale, capace di autoalimentarsi di capacità, di creatività, di ascolto, di accoglienza, di esperienze, di saperi e di volontà.
Possibile che in nome del dio denaro, un gruppo di persone relativamente piccolo (parlo delle multinazionali) riesce a dirigere le sorti del mondo e di intere popolazioni, mentre grandi movimenti pacifisti, ecologisti, animalisti, ecc… non riescano a fare niente di più che un leggero graffio alla carrozzeria di questa macchina orrenda che ha creato il sistema?
Il perché lo ripeto: dopo aver manifestato e boicottato, quando siamo a casa, noi ci comportiamo esattamente come vogliono loro, secondo la logica del proprio tornaconto personale/individuale!
Perché siamo disposti ad accettare e ad obbedire al potere che cade dall'alto.
Ed il primo sì lo diamo quando accettiamo l'uso del denaro.

Allora la proposta è quella di cominciare a costituire delle isole di coscienza per riuscire a slegarsi dal sistema, ma permettere comunque di creare un circolo virtuoso capace di vedere nella nuova proposta di relazioni umane vere una convenienza in termini di qualità di vita.
Insomma è meglio per tutti essere in tanti e uniti anima e corpo, che singoli in mezzo ad una giungla, in cui "ognun per se e dio (denaro) per tutti" è la logica.

Ciao. scusate la lungaggine!
Claudio is offline  
Vecchio 03-12-2003, 01.55.30   #25
Marco_532
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Bella la tua riflessione, ma il denaro è dannoso se, come sottolinei è visto come Dio denaro. In realtà in denaro è fondamentale e la sua abolizione è utopica. Il problema è cercare di convivere con il denaro in un mondo di "tanti uniti anima e corpo": vivere con il denaro, e non per il denaro.

Ciao Marco.
Marco_532 is offline  
Vecchio 03-12-2003, 18.50.19   #26
Mary
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Grazie Claudio per il tuo pensiero.

Mi ha dato modo di riflettere.

Infatti non credo sia sufficiente protestare, fare questo o quello. Non basta, perché è l'ingranaggio che deve mutare i suoi perversi movimenti. Macchina ed ingranaggio, in questo caso, sono la stessa cosa, lo stesso assemblato.
Noi siamo la macchina e l'ingranggio stesso che si muove.

Deve avvenire dentro di noi qualcosa di diverso. E questa diversità io credo siano in tanti pronti ad accoglierla, anche se manca ancora qualcosa. Qualcosa che io sto cercando da tanto tempo ma non riesco a trovare. Spero che ci sia qualcuno, da qualche parte, che riesca a vederla.

Non so se è utopia o ricerca della bacchetta magica, ma so che dentro gli esseri umani deve avvenire una trasformazione per fermare questo mostro che si dirige verso la catastrofe.

E catastrofe non è qualcosa di lontano, tanto lontano. E' già dietro la porta di casa e sta bussando. Non è catastrofismo è solo guardare il cielo e vedere le nuvole nere e i tuoni e i lampi.

Ciascuno di noi è chiamato a cercare una via d'uscita, credendoci e sperango e pregando.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 04-12-2003, 17.54.32   #27
Claudio
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ovviamente... (x Marco)

...il denaro non è necessario abolirlo, ma occorre capire come è stato manipolato astutamente dai potenti per renderlo adatto al loro uso. So che è un certo impegno leggere questo link di cui vi cito le prime frasi. Ho calcolato che ci vuole almeno 50 minuti per la lettura e forse un paio di settimane per digerire bene quello che c'è scritto, ma ne vale la pena...
DENARO E MONETA
I due termini "denaro" e "moneta" sembrano sinonimi e in inglese non c'è modo di distinguerli. In realtà il denaro è l'unità di misura o di conto del valore, mentre la moneta è il documento fisico che garantisce tale unità di conto (monete metalliche, banconote, certificati etc.).

Tutti noi usiamo i soldi quotidianamente e ne comprendiamo più o meno esattamente il valore. Abbiamo anche la sensazione che essi abbiano assunto una grande importanza nella nostra società, anche perché tutto ci dice che essa si fonda proprio sul denaro.

Ma se si tratta di spiegare che cosa sia la moneta, la maggior parte delle persone non sa dare alcuna risposta, e quelli che la danno, espongono teorie generalmente campate in aria...

Buona lettura!!!
...e sappiatemi dire cosa ne pensate.

Ciao
Claudio is offline  
Vecchio 04-12-2003, 18.09.12   #28
Marco_532
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Re: ovviamente... (x Marco)

Citazione:
Messaggio originale inviato da Claudio
...il denaro non è necessario abolirlo, ma occorre capire come è stato manipolato astutamente dai potenti per renderlo adatto al loro uso.

Si Claudio, se è questo che intendevi, lo condivido pienamente. Però ricorda che siamo noi gli diamo la possibilità di farlo...come giustamente hai detto in precedenza...

Ciao.
Marco_532 is offline  
Vecchio 04-12-2003, 18.21.52   #29
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...è per questo che propongo di svegliare il nostro senso critico fin dove sembra indiscutibile e logico vedere nel denaro un neutro strumento. In realtà non è neutro, come può esserlo una forbice od un martello, per le quali dipende da chi lo usa.
I governi, ma principalmente le banche centrali stabiliscono quanto valgono le nostre energie. Tanti soldi accumulati con tanti sacrifici, i nostri cari amici potenti, ce li possono ridurre ad un niente con un soffio. Non so se sei al corrente di quello che è successo in Argentina...
Cmq ti consiglio vivamente di trovare il tempo per leggerti quello che ho proposto!

Su vari siti ci sono delle interessanti iniziative per creare un circolo virtuoso di moneta alternativa che viene creata dal basso e si alimenta di umanità. E' un concetto un po' astratto esposto così, ma ci risentiremo.
Vedi http://www.open-economy.org
oppure http://www.zmag.org/italy/ , fra le tante informazioni cerca "Parecon"

si sta tentando di slegarsi dal sistema per affievolirne il potere e renderlo partecipativo e non più centralizzato.

Ciao

Ultima modifica di Claudio : 04-12-2003 alle ore 18.24.25.
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Vecchio 04-12-2003, 18.41.37   #30
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Qualsiasi bene che, in determinate circostanza storiche e istituzionali, venga comunemente accettato come mezzo di pagamento ed usato quindi come intermediario negli scambi dai membri di una collettività, è per definizione, Moneta. Nell’antichità l circolazione monetaria si basava unicamente sull’accettazione spontanea della moneta da parte di chi la riceveva in pagamento. Di conseguenza venivano preferibilmente usati come moneta, beni (generalmente metalli) che possedessero requisiti di : omogeneità (per evitare che gli scambi espressi in moneta fossero di contenuto incerto); malleabilità (un dato blocco del bene adottato come mezzo di scambio doveva poter essere diviso in parti uguali); durabilità. Quest’ultimo requisito era necessario non soltanto per consentire la conservazione della ricchezza nel tempo, ma anche per un altro motivo : se il bene ha un alto grado di durabilità, è più facile che lo stock esistente in un dato momento sia di ampie proporzioni in rapporto alla produzione corrente del bene stesso e ciò tende a impedire, o per lo meno ad attenuare, quelle fluttuazioni nei rapporti di scambio fra moneta ed altri beni che possono essere determinate, dal lato dell’offerta, dalle variazioni erratiche della produzione corrente. Infine, la moneta doveva possedere e deve possedere, idoneità ad essere facilmente trasportata, anche in grandi quantità, negli usi quotidiani. Poiché i metalli non possiedono, se non in scarsa misura, questo requisito, si sviluppò ben presto, presso gli uomini d’affari, la tendenza a depositare in luoghi sicuri e sorvegliati le scorte di moneta, e a portare con sé, per effettuare i pagamenti, i “biglietti” o assegni ottenuti come ricevuta dell’avvenuto deposito. Si svilupparono così, il sistema delle banche e dei depositi da un lato, e dall’altro, una circolazione di mezzi di pagamento cartacei, basata esclusivamente sulla fiducia riscossa presso gli operatori economici dalle banche e dai certificati da esse emessi in circolazione. Al giorno d’oggi, accanto alla circolazione cartacea fiduciaria (o moneta a corso libero), esistono mezzi di scambio che debbono essere necessariamente accettati in tutti i pagamenti in qualche modo prescritti dalla legge. Tali mezzi costituiscono la moneta legale (definita moneta a corso forzoso) e sono composte sia da monete metalliche coniate direttamente dallo Stato, sia da biglietti, stampati sempre dallo Stato oppure da un’ istituto di emissione (la Banca Centrale) autorizzato allo svolgimento di tale compito……ecc….ecc….ecc…ma sarebbe meglio approfondire anche il legame esistente tra il bilancio dello Stato e la creazione di moneta e il legame esistente tra la quantità di moneta e il livello generale dei prezzi e l’Inflazione, per avere un’idea generale a proposito.

Comunque, tutto è nelle mani del consumatore a meno che in qualche modo si sia in un regime che potrebbe essere definito dittatoriale, poichè tutto dipende dalla "legge della domanda"……

Ciao .
Marco_532 is offline  

 



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