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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 19-12-2003, 14.11.49   #51
Marco_532
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Ciao, Nereo...da quello che ho letto nel tuo sito, la tua proposta di legge, mi sembra un po' troppo drastica...e non verà mai "accettata"...per la funzionalità di qualsiasi proposta, credo sia molto meglio partire da piccole cose, piccole proposte, che piano piano potranno fare qualcosa...nel modo da te proposto, verrebbe scartata a priori... al di là della sua funzionalità o meno, il cambiamento che intendi fare, non è possibile in tempi brevi, e consegiurebbere altrettanti problemi organizzativi nel nuovo modello...e il collasso totale di Tutto....non è attuabile una riforma così radicale...ripeto che bisognerebbe partire da piccole proposte, dal presupposto che in qualche modo possano avere conseguenze positive e possano essere prese in considerazione da chi di competenza e dai cittadini...un passo alla volta studiando dove appoggiare il piede...non un salto nel vuoto...comunque la proposta considerata andebbe sviscerata e analizzata in profondità, considerando gli effetti, positivi e negativi...forse sarebbe il caso che aprissi una discussione a parte e che discutessi il tuo punto di vista, sottolineando problemi e considerando soprattutto eventuali consguende negative...che a mio parere, nel breve periodo, sarebbero maggiori dei suoi vantaggi...

Ciao, .
Marco_532 is offline  
Vecchio 19-12-2003, 18.34.47   #52
Nereo Villa
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Va bene così

E' proprio con questi ragionamenti "newfobici" che non si va da nessuna parte
Perciò dopo anni di esperienza sono arrivato alla conclusione che abbiamo quello che ci meritiamo. Oggi l'uomo si attiva, si sposta molto da destra a sinistra e viceversa senza mai concludere niente, in quanto non sa spostarsi interiormente, convertendo la direzione del moto del suo pensiero, e non sa meravigliarsi. Crede di sapere tutto e paga attraverso il portafoglio l'immobilità dello status quo. Da quando sono su questo pianeta non ho mai percepito un programma politico realizzato. In realtà non si cammina. Non si viaggia perché manca la fiducia nell'essere umano, nel penare universale dell'essere umano.
E a proposito di viaggi, anche quando furono inventate le ferrovie, ci furono molti oppositori a questo nuovo mezzo di muoversi. Nel 1835, per esempio a proposito della prima linea ferroviaria tra Fürt e Norimberga, il collegio dei medici affermò (non è una favola, esiste ancora il documento, ed è citato in un vecchio libro di R. Hagen "Die erste deutsche Eisenbahn, 1885) che "non si doveva costruire alcuna strada ferrata, perché avrebbe reso nervosa la gente che avrebbe dovuto muoversi con quel mezzo" (cit. in R. Steiner, "La missione di Michele", 6ª conf., Ed. Antroposofica).
Personalmente sono arrivato a supporre che probabilmente aveva ragione Rotschild. Gli esseri umani sono manipolabili nella misura in cui non si accordano mai e perciò si riesce sempre a farli litigare fra loro. Per me si tratta di un problema di fiducia nell'universalità del pensare. Oggi appena dici che 1+1 fa 2, hai tutti contro in nome della relatività…
Nereo Villa is offline  
Vecchio 19-12-2003, 19.52.45   #53
Marco_532
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Nereo, guarda che il mio post non era un "NO", ma solo una considerazione del fatto che la tua proposta è di dimensioni gigantesche...per questo ti ho invitato ad aprire una discussione apposita, per sviluppare l'argomento e offrire le tue conoscenze al Forum...personalmente, mi piacerebbe discutere la cosa....

Ciao, spero di aver chiarito il fraintendimento...
Marco_532 is offline  
Vecchio 20-12-2003, 00.52.11   #54
Nereo Villa
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OK

Caro Marco,
sono contento che tu mi dica così.
Concordo con te, e soprattutto con Claudio, sull'inutilità di aprire l'ennesimo dibattito sul progetto. Il progetto non è una fede o un'opinione. Quando si costruisce una casa si fa prima il progetto. Discutere su un progetto si può anche fare, ma il progetto rimane sempre uguale a se stesso. Sarebbe meglio allora creare un gruppo con un nuovo progetto. Io ci sto. Mi impegnerei di meno, perché vi dovrei aspettare, cioè aspettare che l'idea del progetto o di un nuovo progetto (ma è la stessa cosa secondo me) maturi in voi. Allora potrò dirvi quello che già sapevo e altre riflessioni maturate nel frattempo. Non credo infatti ci possa essere un'altra via d'uscita che quella del cambiamento attraverso la neofiscalità, in quanto esso parte, per essere attuato, innanzitutto dall'individualità liberata.
Oltretutto, io sono anche un po' stanco di ripetere le stesse cose da anni. Per me è addirittura diventato assurdo cercare di convincere qualcuno in merito a queste cose. Chi se ne frega. Io voglio stare bene. Se uno vuole stare male a tutti i costi, stia male. Perché devo convincerlo del contrario? Io non sono il suo salvatore. E neanche mi sento il salvatore dell'umanità. Perché dovrei convincere qualcuno che è meglio il bene del male? E' un po' come convincere qualcuno della giustezza di un albero. Se vedo un albero e dico "Quello è un albero" e un mio simile mi dice "Dimostralo", preferisco occupare il mio tempo con la musica.
Ci tengo solo a dire che il progetto è il risultato della correzione del progetto di Gramazio (AN), che l'ha copiato, ma secondo me in modo superficiale, da Bellia (matematico da me stimato). La correzione è stata fatta da Orsini. Perciò il progetto di legge non è mio, ma casomai di Bellia. Solo l'ultimo articolo, il 22°, è farina del mio sacco. Infatti non mi sembrava giusto non fare partecipare il popolo alla possibilità di migliorarlo sempre più nel tempo, attraverso le intuizioni di tutti. Infatti, attraverso un atto costitutivo comprensibile solo dagli addetti ai lavori, il progetto sarebbe rimasto chiuso al popolo, la cui sovranità invece esige di conoscere.
Per il resto, in fondo il mio ragionamento è molto semplice: premesso che io depreco l'usurocrazia bancaria e la dittatura finanziaria (molti credono per questo che io sia un razzista. Ma a me degli ebrei che me ne frega? Credo, anzi, non sia esatto parlare neanche di problema ebraico. Perché di problema monetario si tratta, fatto di banche e di banchieri, esseri umani insomma. Ebreo potrei anch'io esserlo. Chi lo sa come andarono le cose nelle nostre generazioni antiche. In altre parole, credo che se si fa il medesimo errore di Hilter, cioè identificare il popolo dei banchieri col popolo degli ebrei, si attua solo una direttiva del piano Rothschild: fare litigare la gente, in modo da farle perdere di vista l'economia reale operata dai banchieri, il vero centro della truffa. E fare litigare la gente non è bene) a ben vedere, io non colpevolizzo nemmeno i banchieri, perché pur non brillando in onestà, sono anch'essi esseri umani.
Il colpevole in realtà sono io, nella misura della mia "demoipocrisia", ogni volta che vado a votare chi predispone la disonestà legalmente costituita. E questi "dispositivi" sono i politici. Tutti. Nessuno escluso. Dispositivi politici nelle mani dei banchieri.
Il discorso dunque è molto semplice. Prodi mi dava 60 bastonate?(1) Berlusconi ne vuol dare 33? Benissimo. Io scelgo Berlusconi. E così ho fatto. E' già qualcosa. Non ricevere 27 bastonare è meglio che riceverle. Ma Berlusconi non è mio amico se anziché 60 bastonate, me ne da' 33. Sarà mio amico quando non mi bastonerà più, ed anzi, so che può darmi il reddito di cittadinanza, un mensile di circa un milione delle vecchie lire al mese. Dalla nascita alla morte. E mi spetta. Dunque la direzione di Berlusconi è giusta, ma se non andrà verso il possibile reddito di cittadinanza generalizzato (possibile perché i calcoli - almeno i miei modesti calcoli individuali - lo dimostrano) qualcuno lo sostituirà per procedere in quella direzione.
Tutto qui.

Perciò propongo casomai che si faccia il gioco dell'avvocato del diavolo: nella misura in cui tu (e/o altri) porrete domande in merito al progetto, io cercherò di dare le spiegazioni secondo le mie possibilità. Più le domande saranno precise, più le risposte saranno precise.

Altrimenti aspetterò le proposte di tutti.

A me fa abbastanza schifo (a proposito di drastico) che siamo arrivati all'ennesima legge truffa, cioè la Legge-Amato (30/07/1990, n. 218) in cui si "regolano" le modalità per la trasformazione degli enti creditizi pubblici in società per azioni. Questa "nuova" concezione delle banche - prima nel decreto legislativo del 14/12/1992, n. 481, di attuazione della Direttiva CEE 89/646/, e poi nel Testo Unico del 1994 - "regola" di fatto anche la "necessaria" innovazione lessicale, sostituendo il termine "banca" a quello di "ente creditizio" ancora utilizzato nel D.L. 481/92, in quanto "poteva richiamare la ormai superata [da chi?] concezione dell'attività bancaria collegata all'ente e non all'impresa". Infatti il termine "ente" poteva richiamare "una funzione di pubblica utilità non finalizzata esclusivamente al profitto". [Roba da matti]. Queste cose sono abbastanza vomitevoli e non saprei come giudicarle, come definirle, cattiveria legale? cagate pazzesche? Ma lasciamo perdere...
Ciao e buone feste.
Nereo
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Vecchio 20-12-2003, 01.26.43   #55
Marco_532
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Bene...iniziamo con l'abolizione delle imposte?...forse è una domanda un po' troppo generale, ma credo sia opportuno iniziare da li...

Ciao, .
Marco_532 is offline  
Vecchio 20-12-2003, 01.44.53   #56
Nereo Villa
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Ciao a tutti e buone feste

Ci sto riflettendo. intanto auguri a tutti un "buon anno" di filosofica trasparenza, rimandandovi alla lettura di questa pagina

http://digilander.libero.it/afimo/20...a_pazzia.ht m

(nella quale ho inserito, per facilitare la comprensione, il relativo documento interattivo del "Tribunale Civile di Roma" contro un contestatore, la cui azione è da me stimata assolutamente valida, che denunciò Ciampi).

Vorrei pregare i più giovani e i più appassionati ai problemi del diritto di darvi un'occhiata. Io credo molto nei giovani. E molti sono i giovani che amano oggi il pensiero umano per la sua universalità. Credo che la trasparenza dei giovani si estenda a macchia d'olio come il paleocristianesimo. Ed anche il cosiddetto patto di Maastricht potrà essere trasparente. Nella misura in cui si farà chiarezza non solo nell'"Europa dei banchieri", ma anche nell'Italia e negli altri "stati dei banchieri", in merito soprattutto al decennale della pazzia degli schiavi italiani, europei e mondiali in cui stiamo entrando col 2004.
Ciao a tutti e buone feste.
Nereo
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Vecchio 20-12-2003, 12.19.07   #57
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Non abolizione ma semplice spostamento dei prelievi

Non si tratta di abolire le imposte ma di spostare il prelievo fiscale dal reddito alla massa monetaria. In tal modo si potrebbe ottenere finalmente una fiscalità veramente uguale per tutti, a cui ognuno concorrerebbe in modo progressivo a seconda della sua ricchezza. Oggi invece, con il sistema fiscale vigente (fiscalità reddituale), le tasse le pagano praticamente solo i più poveri, coloro cioè che hanno una busta paga che è possibile controllare. Tutti coloro che, invece, hanno una libera professione sono possibili evasori fiscali e lo Stato nonostante tutti gli sforzi non potrà mai sapere in realtà quanto è il loro effettivo reddito. Si basa così su un forfait (ovviamente molto iniquo) e poi, ogni tanto, è costretto a fare un condono per recuperare ciò che con questi sistemi primitivamente idioti, non riesce, appunto, ad ottenere. C'è da tener presente, inoltre, che il sistema di tassazione vigente tratta allo stesso modo il gioielliere che ha il suo negozio in via Montenapoleone a Milano come il fruttivendolo che ha il suo negozio in un paese sfigato.
Inoltre, un'ulteriore iniquità rappresentata dall'attuale sistema, è che chi commercia scarica le proprie tasse sui prezzi di vendita, e dunque sono i più poveri a dover sostenere due volte (e in modo esponenziale) le tasse: le tasse sul proprio reddito e le tasse su ogni bene di consumo.
Ovviamente, tutto ciò, oltre a rendere difficile la vita ad ognuno di noi, sia lavoratore indipendente, che lavora sempre con l'ansia che la sua evasione fiscale venga scoperta, che lavoratore dipendente, che lavora come uno schiavo con retribuzione da terzo mondo e succube per la paura di perdere anche questo lavoro da schiavi, provoca depressioni dell'economia generale, incatenata com'è da vincoli statali, che non ne permettono la normale espansione.
Con la fiscalità monetaria, invece, tutti questi "problemucci" non esisterebbero.
E' ovvio che i politici marci che ci governano (ma anche quelli che sono all'opposizione) non sarebbero mai d'accordo su una "rivoluzione" di questo genere. Loro sono dei privilegiati, non hanno problemi economici, tutti gli leccano il culo, non pagano un cazzo, il treno, gli aerei, i giornali, il barbiere, la colazione al bar, ecc., ecc., ecc. E dunque sono i meno adatti paradossalmente a risolvere i problemi economici, dato che loro non ne hanno.
Faranno perciò di tutto per fare rimanere le cose come stanno, in modo che loro continuino ad essere monarchi e noi sudditi. Sta quindi a noi ribellarci. Ci sono però alcuni problemi riguardo a noi sudditi: ci sono molti di noi che in fondo preferiscono la sudditanza a vita, al diritto alla vita. E' incredibile, ma c'è anche chi se tu gli proponi una giustizia fiscale ed un conseguente reddito di cittadinanza come riconoscimento di sacrosanto diritto alla vita per ognuno che mette piede su questa terra, sostiene che non è giusto. Costoro, che appartengono alla enorme schiera dei bambocci sostenitori del "perché star bene quando si può soffrire", purtroppo sono stati talmente rincretiniti dal sistema kulturale, che credono giusta la sofferenza in nome probabilmente del fatto che ci hanno sempre tenuti con la testa bassa dicendoci che nasciamo col peccato.
Si tratta dunque, prima di tutto, di un problema culturale, più che attuativo di una equa economia e politica. Occorre uno straordinario cambiamento del modo ordinario di pensare, e ciò è l'ostacolo maggiore. Se tutti si nutrono continuamente solo di programmi televisivi di regime e di articoli di giornali di regime (e per regime non intendo quello di chi comanda al momento, ma la kultura di Stato in generale), è ovvio che il nuovo modo farà molta fatica ad affermarsi. E' per questo motivo che io ho creduto molto in internet, perché è il nuovo, è ciò che non è ancora contaminato dallo statalismo incatenatore, ed è l'unico ambito in cui si può respirare una certa libertà. Non so fino a quando.
Mi fermo qui.
Ciao
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Vecchio 20-12-2003, 12.30.43   #58
Nereo Villa
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Errata corrige ("OK") nota 1

Nota (1) di riferimento dimenticata nel post del 20-12-2003 00:52, intitolato "OK":

(1) Per il numero 33 e 60 delle bastonate mi sono riferito alle seguenti parole di Berlusconi: "Se lo Stato, in cambio dei servizi che da' - e sappiamo che questo Stato non ci da' i servizi della qualità che noi auspicheremmo -, chiede il 33 per cento, un terzo di ciò che con tanta fatica guadagni in un anno, ti sembra una cosa giusta. Se lo Stato ti chiede il 50 per cento cominci a pensare che sia un furto. Se lo Stato ti chiede, come chiede oggi ai tanti lavoratori autonomi e ai tanti professionisti che rispettano le leggi e che pagano le tasse, oltre il 60 per cento ti sembra una rapina!" (S. Berlusconi, "I discorsi a braccio di Silvio Berlusconi. L'Italia che ho in mente", Ed. Mondadori).
Nereo Villa is offline  
Vecchio 20-12-2003, 13.43.26   #59
Marco_532
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Interessante....

...domanda : "Suddivisione del lavoro e criterio di scelta"...

Ciao, a presto.
Marco_532 is offline  
Vecchio 20-12-2003, 13.54.38   #60
Nereo Villa
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Domanda

esponi meglio la domanda che lavoro di meno.
Ciao
Nereo
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