Caro Leibnicht,
io sono cosciente del fatto che la nostra società (non tutta, ma l'uniformità di pensiero è irragiungibile) considera un valore morire per ideali patriottici.
Mi rendo conto che la mano che premette il grilletto di quel Kalashnikov seguiva i medesimi ideali.

Rifiuto profondamente questi ideali, sia di uno che dell'altro.
Rifiuto chi paga la mia morte con un'elogio dell'intera società nei miei confronti, rifiuto chi vorrebbe comprare la mia vita con un "grazie, hai salvato la nostra patria ed il futuro dei tuoi figli".
Che poi non è vero perchè, indipendemente da quello che fai, il futuro dei tuoi figli và dove cazzo vuole. Rifiuto la guerra, sopratutto perchè sempre dettata da fini economico-egoistici, non ci sono palle filosofiche che reggano.

Scusate la rozzezza del post, ma di fronte a questi argomenti perdo la buona abitudine di moderare il linguaggio (non è niente in confronto a chi perde l'abitudine di moderare la propria mano... armata).

Buonanotte.

beh sarebbe bello sapere il significato della parola eroe o meglio a chi assegnare questa eticchetta e a chi no ...
ho sentito spesso usare quesata parola a sproposito
e stata data ai caduti di nassyria
o qualche altro soldato che in effetti non aveva fatto nulla se non quello di prendersi una pallotola ...
indubbio che ci vuole del coraggio ad essere in guerra ma l'eroe delle storie che sentivo io ho che si vede al cinema e quello che può anche morire in situazione da battaglia ma non tutti i morti sono per questo eroi ,.
come la vecchia tradizione spartana voleva chi morvia con la freccia nella schiena non era riconosciuto dalla sua famiglia ma chi nella pancia si ...