Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 09-06-2002, 13.09.38   #1
Catharsis
 
Messaggi: n/a
Ordine-Schiavitù Kaos-Libertà :Oggettivo\Soggettivo Fascismo\Anarchia

Ultimamente sono sempre più convinto che nell'uomo ci sia una contraddizione quasi irrisolvibile. In noi è insita l'idea di caos, di confusione, di imperfezione, e la nostra civiltà si è sempre impegnata nel tentativo di creare società ordinate, razionali, perfette. Ma nell'idea di perfezione, di assoluto è nascosta anche quella di schiavitù, di perdità di libertà personale.
Un'altro istinto dell'uomo è appunto invece quello opposto all'ordine,ovvero quello della ricerca di libertà, di individualità. Ma questi 2 ultimi concetti rendono difficile la formazione di società "perfette", in quanto l'uomo raramente è disposto a sacrificare interessi personali per quelli comuni. La libertà e l'individualità non fanno altro che aumentare il caos,poichè spezzettano l'assoluto in tante idee soggettive.Ultimamente mi trovo a passare da idee fasciste ad idee anarchiche in modo radicale. E' una cosa un po' strana e che mi lascia perplesso....
Ad un certo punto credo che la democrazia sia la sintesi perfetta di queste due realtà antitetiche,ma a me i compromessi non mi hanno mai convinto...
 
Vecchio 09-06-2002, 17.34.50   #2
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riflettendo su quanto dice Catharsis

....... In noi è insita l'idea di caos, di confusione, di imperfezione, e la nostra civiltà si è sempre impegnata nel tentativo di creare società ordinate, razionali, perfette........

Secondo me l’uomo non accetta, giustamente, di essere inchiodato in schemi fissi e racchiuso in angusti luoghi comuni. Forse quello che tu chiami caos, è questo bisogno inevitabile del nostro “divenire” che cerca un campo di “possibilità illimitate”, per esprimersi. Questa ricerca è anche ricerca di libertà. Libertà di evolvere al di fuori degli angusti schemi imposti dalle società lasciando fluire la nostra creatività il nostro genio e la nostra forza.
Le nostre società creano conflitti in questo senso perché invece di tutelare la dignità umana, e l’espressione della genialità e della creatività, tutelano gli interessi di parte.

.......l'uomo raramente è disposto a sacrificare interessi personali per quelli comuni.......

E’ vero ma questo succede perché molta gente non ha ancora capito che danneggiando gli altri si finisce per danneggiare se stessi.

Cerco di spiegarmi con una metafora: - Finché buttiamo l’immondizia di casa nostra nella casa del vicino, il problema dell’immondizia non è risolto e siccome il nostro vicino la ributterà a noi finiremo inevitabilmente per farci la guerra -.

Farà sorridere ma il problema dell’immondizia lo si risolve facendo un forno inceneritore nel luogo più lontano possibile da casa nostra e dalla casa del nostro vicino che è la cosa più facile e ragionevole da fare.
Se non agiamo così a livello sociale è perché, appunto, c’è qualcuno che vuole lucrare sull’immondizia. Il risultato è che questo qualcuno ci costringe tutti a vivere in un mondo pieno di immondizia.
Può sembrare demagogico od utopico ma se ci pensi bene è proprio così. Un mondo più, bello, armonioso, sereno, e vivibile, sarebbe facilmente realizzabile se la maggior parte della gente non fosse chiusa nella sua piccola avidità provinciale e nel suo sterile ed ossessivo egoismo.

Il risultato della piccola avidità, del pensare solo a se, sembra produrre vantaggi, nel breve, ma, alla lunga crea le mostruosità che tutti percepiamo. Città puzzolenti, brutte dal punto di vista architettonico, inquinate, infide a causa dei borseggiatori, piene di gente mai contenta perché non ne ha mai abbastanza.

I parameri di altruismo, solidarietà, rispetto, correttezza, sono invece auspicabili non come precetti morali, non perché se li adottiamo andremo in paradiso, non perché “dio” sarà contento di noi, ma perché sono il solo sistema per avere un mondo che sia un po’ più vivibile.

In ultima analisi: - Il “bene” in senso lato è un patrimonio comune e non si può fare a meno di condividerlo perché l’accumulo di pochi a danno di molti tramuta il bene in “conflitto”, cioè in male -.

La democrazia, forse è solo un sistema di governo tra i tanti possibili, ma quello che fa la differenza non è il sistema ma la cultura e l’intelligenza dei cittadini. Ci sono democrazie corrotte ed illiberali che vogliono togliere le pensioni e ci sono fascismi che le pensioni le hanno istituite. Questo ovviamente non significa che io propenda per l’uno o per l’altro ma solo che non basta un’etichetta per certificare un prodotto.

Spero di essere rimasto in tema…. E di non essere stato troppo criptico.

VanLag is offline  
Vecchio 09-06-2002, 19.46.47   #3
Catharsis
 
Messaggi: n/a
"I parameri di altruismo, solidarietà, rispetto, correttezza, sono invece auspicabili non come precetti morali, non perché se li adottiamo andremo in paradiso, non perché “dio” sarà contento di noi, ma perché sono il solo sistema per avere un mondo che sia un po’ più vivibile. "

Sono d'accordo. Anch'io vorrei una società i cui cittadini seguissero questi parametri,solo che a volte mi viene da credere che un individuo non sentirà mai questi concetti come propri,e penserà solo a farsi gli affari suoi.Ed allora credo che lo stato o la società farebbe bene ad imporre questi parametri comuni, che vanno oltre la sfera del singolo e sono proiettati a livello generale,anche a discapito degli ineteressi personali.Ma ovviamente poi si scadrebbe nel problema opposto, in regimi totalitari,che privano di qualsiasi libertà.
Il mio modello di società ideale è una società dove ogni individuo collabora per il bene di tutti senza alcuna imposizione,in cui gli interessi di tutti coincidono con quelli personali,senza il bisogno di alcuna imposizione,ma questa mi sembra un utopia...

Sono d'accordo che certe democrazie siano di fatto illiberali...
Si è mai visto un capo di un governo liberale avere potere politico,potere economico,potere sui media in modo pressochè assoluto?

In definitiva ricapitolando, il problema è che io trovo lo stesso concetto di società in opposizione a quello di libertà,quello di bene comune con quello di bene personale.Se ognuno fosse totalmente libero ci sarebbe un incocludente anarchia,se lo stato limitasse le libertà individuali ci sarebbe un opprimente regime.(a volte però le idee del regime e quelle personali possono coincidere.....).Trovo altresì ipocriti dei governi come il nostro o come le altre democrazie che ti illudono di essere libero,ma di fatto sono abbastanza totalitari...
 
Vecchio 13-06-2002, 00.22.47   #4
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Il mio modello di società ideale è una società dove ogni individuo collabora per il bene di tutti senza alcuna imposizione,in cui gli interessi di tutti coincidono con quelli personali,senza il bisogno di alcuna imposizione,ma questa mi sembra un utopia...

No, per carità... non si tratta di un'utopia... è solo la città del sole di Campanella... leggilo, ci troverai qualche analogia.


Ciao
visechi is offline  
Vecchio 13-06-2002, 00.29.02   #5
784
Numero
 
L'avatar di 784
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
Question

La città del sole di Campanella non è un Utopia?
784 is offline  
Vecchio 13-06-2002, 12.59.13   #6
Catharsis
 
Messaggi: n/a
"
L'erto cammino inizia ora che
hai passato il ponte
e il tuo destino affronterai

Sai che tutto era scritto
felice di lasciare
l'uomo il sistema la società

se qualcuno aiuterà lo straniero
troverà la sua città,
la città del soleee
LA CITTA' DEL SOOLEEEE!!!!"

La citazione era inevitabile....i Timoria sono il mio gruppo preferito!

Per quanto riguarda l'opera di Campanella vedrò di leggerla,grazie per il consiglio...
 
Vecchio 13-06-2002, 17.04.42   #7
Armonia
 
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
"la città del sole"

".........Nella città non esiste il concetto di proprietà: la sua assenza impedisce che l’avidità prenda piede e che l’amore comune per il lavoro e la patria sia soppiantato dall’amor proprio. Tutti ricevono la stessa educazione in tutte le arti e viene eletto Principe Sacerdote o Sole chi risulta perfetto nell’esercizio delle cognizioni apprese, con particolare attenzione al sapere filosofico, essenziale per l’arte del buon governo. I figli, la cui nascita è limitata per evitare il sovraffollamento della città, sono educati in comune e, essendo comune anche l’uso delle stanze e delle cucine, i giovani devono servire gli anziani, portando loro rispetto. Soprattutto è assolutamente inesistente qualsiasi discriminazione di classe, essendo la nobiltà d’origine sostituita con una di natura morale e filosofica. Importante è altresì l’esercizio fisico, secondo i dettami dell’antichità, atto a forgiare forti guerrieri. Poco in uso è invece il commercio, mentre sia la navigazione, sia l’agricoltura sono tenute in grande stima e quest’ultima permette un’alimentazione naturale. Nella città sono assenti le prigioni, perché superflue, così come poche ed essenziali sono le leggi, essendo la vita regolata da una religione molto simile a quella cristiana, grazie alla quale si crede nell’immortalità dell’anima e nell’efficacia della preghiera: per questo si onorano Dio e i corpi celesti, ma soprattutto il sole, «insegna e volto di Dio».




Un brano tratto dal libro citato e consigliato da Visechi x Catharsis.


PS
x Visechi
hai risposto cio che avrei voluto dire io.... grazie bacio!!
Armonia is offline  
Vecchio 15-06-2002, 04.04.12   #8
Ejzen_tein
Ospite abituale
 
L'avatar di Ejzen_tein
 
Data registrazione: 14-06-2002
Messaggi: 54
Ultimamente sono sempre più convinto che nell'uomo ci sia una contraddizione quasi irrisolvibile. In noi è insita l'idea di caos, di confusione, di imperfezione, e la nostra civiltà si è sempre impegnata nel tentativo di creare società ordinate, razionali, perfette. Ma nell'idea di perfezione, di assoluto è nascosta anche quella di schiavitù, di perdità di libertà personale.

Si nell'uomo è insita l'idea di caos, ma questo non signica che tende a seguirla; infatti come tutte le specie animali societarie l'uomo ha una naturale tendenza a creare società organizzate e razionali, anche a costo di perdere la propria libertà personale.
Anche se, sinceramnete, non capisco cosa si pensi parlando di libertà: anche se ognuno di noi fosse autonomo, avesse la propria individualita, saremmo liberi di vivere come ci pare? o dovremmo comunque sottostare alle leggi della natura, del mondo, della vita?
Che siano queste le leggi della vita?
Ejzen_tein is offline  
Vecchio 15-06-2002, 11.23.41   #9
Catharsis
 
Messaggi: n/a
Effettivamente l'uomo sarà sempre schiavo.
Essendo un entità individuale,per sua natura possiede dei limiti. Questi limiti,ancora prima che dallo stato o dalla chiesa ci sono imposti dalla natura.Non potremo mai(o forse in un futuro lontano,chissà...) modificare leggi quali la gravità,i principi della dinamica,della termodinamica ecc...Noi siamo sottoposti alle limitazioni del nostro corpo(che rimane comunque un meccanismo quasi perfetto).Dobbiamo prenderne atto.A me sinceramente basta già sapere di fare parte di un Universo immenso e vasto,di essere una rotellina di questo immenso meccanismo,senza la quale il marchingegno non sarebbe perfetto.A volte credo che l'unica libertà sia quella di accettare ed in un certo senso sottostare alle leggi universali...già l'uomo con la sua cosiddetta libertà e volontà è riuscito a rovinare questa parte di perfezione che è la Terra,con guerre,inquinamento e amenità varie.Ogni tanto osservo gli animali e credo che loro,essendo istintivamente dentro a queste leggi universali,siano veramente liberi,mentre noi,che abbiamo voluto rompere gli schemi,ci siamo trovati in competizione con queste regole universali,ed ora ne paghiamo le conseguenze...Forse un giorno,in questa sua competizione con la Natura,l'uomo riuscirà a superarla ed a salvarsi dalla sua vendetta....
Per quanto riguarda l'idea di caos,questo in realtà non esiste.Tutto è razionale e perfetto.Solo che l'uomo,uscito da questa perfezione(o solo illuso di esserne uscito....),a causa della sua immensa ignoranza(che può comunque essere colmata)non capisce i meccanismi che regolano la vita e l'universo,ed allora la sua piccola razionalità va in tilt!
Per quanto riguarda la città del sole,ho letto il frammento gentilmente riportato da Armonia.Campanella mi sembra un proto-comunista!Non credo che sia questa la soluzione....E poi è troppo legato alla morale!!Il problema è proprio qui,le cose non dovrebbero venire imposte da una morale o da uno stato!Ognuno dovrebbe diventare stato e dio di se stesso, dovrebbe diventare un po' quello che è la figura del fanciullino Nietzscheano, di colui che spontaneamente e nella più totale innocenza si fa artefice di nuovi valori. Ma per ora tutto ciò è impossibile,e se lo stato o altro venisse a mancare,si scadrebbe nella più bieca anarchia.
 
Vecchio 15-06-2002, 13.48.32   #10
784
Numero
 
L'avatar di 784
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 291
Ma ciò che è meglio per l'individuo può essere sempre anche ciò che è meglio per la società?
Per essere così bisogna che l'individuo venga "educato" dalla società in cui vive ad armonizzare le proprie esigenze a quelle della comunità, e questo più che individualismo mi sembra massificazione! ?!?!

Il "superindividuo" è la morte della società, e in piccolo vediamo già lo stereotipo di Italiano: una persona che obbedisce solo alle leggi che gli fanno comodo e che trova sempre il modo di sfuggire alle altre... Non mi sembra un modello desiderabile.

Ultima modifica di 784 : 15-06-2002 alle ore 13.51.05.
784 is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it