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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 28-11-2004, 18.05.18   #31
VanLag
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Messaggio originale inviato da r.rubin
......mi sembra di non condividere quello che hai detto.
perchè, come prima cosa, disgiungi "l'uomo di cultura" da quello "comune", affidando in esclusività al primo il compito di far evolvere la cultura......

IL dissenso è sacro e santo e degno del massimo rispetto.

Quando dico il “colto” penso ai grandi filosofi come ad esempio Marx, o Nietzsche, che hanno prodotto sintesi più o meno estese di pensiero di rilevanza enorme negli anni a venire. Se oi vuoi dire che il colto, non è altro che un catalizzatore che da espressione ad una sfera di pensiero che è già nella testa della gente, questo credo sia abbastanza verosimile.

…..perchè non vedo di questi straordinari mutamenti tecnologici…..

Vai indietro duecento anni a prima dell’era industriale e troverai degli stili di vita che nei secoli erano variati ben poco. Troverai un uomo che viveva in un contesto piccolo, (la città o il villaggio) e si relazionava con un ristretto gruppo di persone che erano sempre le stesse. (Ti prego focalizza la storia, prima dell'era industriale ed immagina i nostri progenitori di allora).
Negli ultimi diciamo, duecento anni cos’è successo? (Cito me stesso, che poi copiavo, in quella citazione, un passo del libro Lila di Pirsig). la popolazione attiva è passata dall'agricoltura all'industria. L'elettricità ha trasformato la notte in giorno. I treni, le navi, le macchine, hanno modificato radicalmente il modo di vivere dei nostri predecessori, mentre iniziava l'era della comunicazione con la carta stampata, la radio, il telefono la televisione fino ai cellulari ed al computer.

A me il cambiamento sembra evidente in tutta la sua inquietante enormità come mi sembra evidente che oggi non appaia più uno straccio di filosofo capace di dare delle idee innovative al nostro pensiero.

Progresso e tecnologia sono cultura

Progresso e tecnologia sono cultura certo ma non ci sono serviti a capire ad esempio, perché sono cadute le due torri gemelle. Sarà una cosa tutta mia ma ho cercato, dopo quel fatto, negli articoli dei giornali o in Tv qualche idea brillante che mi aiutasse a capire ed a collocare “nella ragione” quel che era successo. Quello che ho trovato è stato qualche pallido commento di Eco, della Maraini, e di pochi altri che ora non ricordo, (causa la mia pessima memoria), oltre alla reazione emotiva della Fallaci, che poteva piacere o meno ma non serviva certo a capire.

Ti ho letto un po’ di sfuggita ma trovo bello ciò che dici sulla comunicazione. Ho paura però di portare il 3d fuori dai binari sui quali è nato, per cui mi fermo qui, sperando di non avere misinterpretato ciò che hai scritto e di averti ampliato il mio pensiero.

Ultima modifica di VanLag : 28-11-2004 alle ore 18.09.26.
VanLag is offline  
Vecchio 28-11-2004, 19.08.48   #32
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggio originale inviato da VanLag
IL dissenso è sacro e santo e degno del massimo rispetto.

Quando dico il “colto” penso ai grandi filosofi come ad esempio Marx, o Nietzsche, che hanno prodotto sintesi più o meno estese di pensiero di rilevanza enorme negli anni a venire. Se oi vuoi dire che il colto, non è altro che un catalizzatore che da espressione ad una sfera di pensiero che è già nella testa della gente, questo credo sia abbastanza verosimile.

Zeus mi fulmini se non siamo d'accordo!
Proprio questo volevo dire, che l'uomo è figlio del suo tempo, la teoria di Marx è stata generata in un periodo storico ben preciso, e lì affonda le sue radici, la sua ragion d'essere. La cultura è molto concreta, è uno strumento della vita, non può nascere dal nulla, essere campata in aria.
Possiamo dire che il più o meno grande pensatore nasce in un ambiente con dei problemi, più o meno evidenti a tutti, e ne cerca la soluzione: e quindi, come stabilire se la causa della filosofia marxiana sia Marx oppure l'era industriale? io direi entrambe.


Citazione:
…..perchè non vedo di questi straordinari mutamenti tecnologici…..

Vai indietro duecento anni a prima dell’era industriale e troverai degli stili di vita che nei secoli erano variati ben poco. Troverai un uomo che viveva in un contesto piccolo, (la città o il villaggio) e si relazionava con un ristretto gruppo di persone che erano sempre le stesse. (Ti prego focalizza la storia, prima dell'era industriale ed immagina i nostri progenitori di allora).
Negli ultimi diciamo, duecento anni cos’è successo? (Cito me stesso, che poi copiavo, in quella citazione, un passo del libro Lila di Pirsig). la popolazione attiva è passata dall'agricoltura all'industria. L'elettricità ha trasformato la notte in giorno. I treni, le navi, le macchine, hanno modificato radicalmente il modo di vivere dei nostri predecessori, mentre iniziava l'era della comunicazione con la carta stampata, la radio, il telefono la televisione fino ai cellulari ed al computer.

A me il cambiamento sembra evidente in tutta la sua inquietante enormità come mi sembra evidente che oggi non appaia più uno straccio di filosofo capace di dare delle idee innovative al nostro pensiero.

Progresso e tecnologia sono cultura

Progresso e tecnologia sono cultura certo ma non ci sono serviti a capire ad esempio, perché sono cadute le due torri gemelle. Sarà una cosa tutta mia ma ho cercato, dopo quel fatto, negli articoli dei giornali o in Tv qualche idea brillante che mi aiutasse a capire ed a collocare “nella ragione” quel che era successo. Quello che ho trovato è stato qualche pallido commento di Eco, della Maraini, e di pochi altri che ora non ricordo, (causa la mia pessima memoria), oltre alla reazione emotiva della Fallaci, che poteva piacere o meno ma non serviva certo a capire.[/b][/quote]

ok, il mondo cambia, in modo anche shokante: cosa sta succedendo? dove siamo? cosa stiamo facendo, dove stiamo andando?
manca una sistematizzazione semantica della realtà che ci circonda. è questo che dici, se non sbaglio. che marx aveva inquadrato la situazione del suo tempo, si era proiettato nel futuro col suo progetto, e oggi non c'è uno straccio di marx in giro.
(nota: sei sicuro di conoscere proprio tutti i pensatori contemporanei?)

Citazione:
Ti ho letto un po’ di sfuggita ma trovo bello ciò che dici sulla comunicazione. Ho paura però di portare il 3d fuori dai binari sui quali è nato, per cui mi fermo qui, sperando di non avere misinterpretato ciò che hai scritto e di averti ampliato il mio pensiero.

perfetto, a presto!
r.rubin is offline  
Vecchio 28-11-2004, 19.40.44   #33
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggio originale inviato da rodi
Quello che scrivi mi suscita alcune considerazioni.
Se guardiamo all’aspetto della cultura che è conoscenza, credo questa conoscenza si possa riferire a vari aspetti della vita, quello scientifico, quello psicologico, quello morale, tutti quelli che vogliamo metterci dentro per me vanno bene.
Ed allora proprio non siamo in tema con cultura in mano a pochi sapienti, ma più ad una apertura verso il contributo che ciascuno può dare, possibilmente contributi differenti in modo che non ci si fossilizzi in unica direzione o in poche.
Parlavamo di conoscenza, di elaborazione, di comunicazione, di trasmissione ma se mettiamo insieme tutte queste cose ci si rende conto che la capacità di assorbire ogni contributo sia importante in questo processo.
Quello del grande ricercatore scientifico, come quello della ‘persona comune’ perché è dall’elaborazione di più aspetti che mettiamo in moto un vero processo di elaborazione e di crescita.
Gli esseri umani hanno ciascuno infinite sfaccettature, figurati messi tutti insieme con le loro diverse esperienze!
Ma la cosa bella è proprio tutta questa massa variegata, altrimenti sai che p…e!
E’ chiaro poi che ognuno guarderà le cose dal suo punto di osservazione…ed allora ben venga l’input di Van Lag che trova causa di un inceppamento nel rapido evolversi della tecnologia, come quello di rubin che non trova causa della crisi in questo evolversi (e che mi trova d’accordo su questo).

La cultura evolve proprio quando manteniamo aperto questo scambio.

Ed allora, anche se può apparire strambo, fa cultura anche il famigerato ‘grande fratello’ (& company), non fosse altro che per suscitarci lo stimolo di andarci a chiedere per quale motivo si manifesta un fenomeno di così grande passività…

Cultura è mantenere aperto il dialogo e lo scambio e non insabbiarlo…
Le nostre singole certezze fanno poco se prese singolarmente.




praticamente impossibile tener conto di tutto e di tutti, sono d'accordo, ne esce un'amalgama indistricabile.
ma secondo me la cultura è proprio questa, un grande amalgama indifferenziato, che ogni tanto si solidifica dando luogo a sculture che, procedendo nel tempo, restano a caratterizzare il paesaggio. per quanto tempo? mentre procediamo nell'inarrestabile tempo, ci guardiamo alle spalle e le vediamo a rimpiccioliirsi fino a sparire... dopo un giorno, un anno, un secolo, un millennio, diecimilamilionidimiliardidise coli.

forse mi sono allargato troppo, forse chissà, per una segreta ambizione in cui mi vedevo già proiettato nell'immortalità... mentre tu mi ricordi la mia mortal natura, il mio essere come farfalla... un solo giorno, addio!

(allora se non ho frainteso il programma è questo: aspetto che riportiate il treno sui binari, nel frattempo mi siedo alla stazione acculturandomi, seduto sulla panchina, con cappello accademico ed enciclopedie... ma tornate a prendermi vero? )

(col fazzoletto)
r.rubin is offline  
Vecchio 30-11-2004, 21.26.57   #34
VanLag
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Messaggio originale inviato da r.rubin
(nota: sei sicuro di conoscere proprio tutti i pensatori contemporanei?)

Vedo che questo prezioso 3d sulla cultura si è un po' arenato, ne approfitto per segnalare a r.rubin che ho aperto un 3d in filosofia in merito a questa sua domanda.
VanLag is offline  
Vecchio 01-12-2004, 14.51.34   #35
edali
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cultura: cos'è, a cosa serve e come si può promuovere

E’ tutto ciò che avete scritto, definizione del dizionario compresa, ed è anche l’allargamento dell’orizzonte, la consapevolezza di non essere solo ed unico, la meraviglia che anche gli altri hanno pensato, sentito e/o agito come te, e lo fanno ancora, e lo faranno in futuro…
Serve soprattutto a stare bene con te stesso e con gli altri, a riuscire a cambiare la mentalità cioè a rinnovarsi continuamente , a saper essere flessibili e cogliere l’attimo (non quel attimo materialistico)…
Come si può promuovere? Può darsi che non più con i sistemi tradizionali, anche così come suggerisce r.rubin nei suoi post. In fin dei conti la cultura è la sensibilizzazione del essere umano alla bellezza (intendersi con la bellezza: fisica, psichica, relazionale, sentimentale, ecc e tutto ciò che non offende il pudore dell’anima).


edali

p.s. sto facendo una statistica degli interventi e delle visite in certi thread. Non è che è molto affollato questo thread….Cosa manca per farlo più attraente????
edali is offline  
Vecchio 20-12-2004, 17.37.21   #36
herzog
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Talking marketing

Sono d'accordo con te, Edali, su tutto quello che hai scritto nell'ultimo post...io continuo a credere che il miglior mezzo per diffondere la cultura sia ancora la scuola, purché fatta da gente che ami la cultura...il che, spesso, non è
Ciao
P.S. al tuo P.S.: appunto...forse la gente che ama veramente la cultura non è poi così tanta...con affetto e solidarietà
Herzog
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Vecchio 20-12-2004, 19.00.25   #37
antonio greco
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A CHE LIVELLO LA CULTURA ITALIANA

La cultura italiana é arrivata ad un livello tale, da generare (perché é anche sua colpa) la società attuale, incapace di gestire un Paese, incapace di applicare la costituzione e le leggi allo stesso modo nei riguardi di tutti.

A quale livello sia arrivata la cultura e la mentalità italiana, lo si puo' capire guardandosi allo specchio, cioé guardando l' Europa.

Chi volesse seguire detto suggerimento potrà leggere le due Lettere dall' Europa: "Italia Desnuda" e " Definizione", sui siti
:
http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)

Saluti dalla Francia (Paese normale)
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 20-12-2004, 19.26.11   #38
nonimportachi
Utente bannato
 
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Messaggi: 1,010
Trovo la discussione più interessante di quel che m'aspettavo dal titolo.

Dirò anch'io la mia.

Trovo buona la definizione data da Van Lang per "cultura". Di fatto un accumulo di nozioni.

Le nozioni accumulate sono tante, bisognerebbe selezionare solo quelle VERE.

Fatta la selezione dovremmo fare in modo di farle pervenire e renderle utilizzabili all'intera umanità.

La tecnologia ci consente di usare i mass-media a questo scopo massima diffuzione, massima uniformità, massimo accesso.

Quindi bisognerebba usare i mass-media a questo scopo. Fintanto che i media saranno commerciali, lo scopo sarà raggiungere la massima audience e/o la massima tiratura possibile. Sembra che queste condizioni facciano si che ci si ritrovi utti a guardare Maurizio Costanzo.

Non vedo strumenti alla mia portata per cambiare questo meccanismo perverso. Sono ottimista e confido nell'intervento di qualcuno che possa.

Dal mio piccolo, credo che ciò che posso fare, sia evitare di diffondere sciocchezze, cercando di essere sempre in grado di dimostrare la veridicità di quanto affermo. Avere cura di assimilare informazioni che siano VERE, selezionandole accuratamente.
nonimportachi is offline  
Vecchio 20-12-2004, 20.44.59   #39
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
EVOLUZIONI RECENTI

Citazione:
Dal mio piccolo, credo che ciò che posso fare, sia evitare di diffondere sciocchezze, cercando di essere sempre in grado di dimostrare la veridicità di quanto affermo. Avere cura di assimilare informazioni che siano VERE, selezionandole accuratamente. [/b]
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Vero', é il punto chiave. Vivendo all' estero, da più di 20 anni in Francia e 30 anni di lavoro in Europa, noto:

- la deriva forte nei comportamenti e nella mentalità che si é avuta recentemente in Italia ha creato:
a) una divaricazione, in aumento, dall' Europa;
b) una diffusa abitudine a non riflettere più, a riflettere male, sulla base di apparenze e trascurando la realtà, cioé diffusa mancanza di realismo (che ha conseguenze sociali speventose);
c) un aumento, abnorme in Europa, del tasso di insuccessi sociali e caduta della qualità dei servizi sociali;
d ) ha collaborato alla presa del potere da parte dei 4 dittatori: Confusione, Rassegnazione, irresponsabilità, incapacità di gestione.

Il tutto é solo una sintesi incompleta, generica, delle CAUSE della perdita di competitività.

Antonio Greco
antonio greco is offline  
Vecchio 21-12-2004, 11.46.36   #40
herzog
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Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
Talking cultura e strumenti

Antonio e nonimportachi, sono d'accordo, in linea di massima, con voi, anche se temo che, spesso, il termine "cultura" sia sottovalutato, per farci entrare di tutto. sovente ad opera di chi non ne ha (sia chiaro, non mi riferisco a persone che hanno scritto in precedenza in questa discussione)...
ed è per questo che io penso che la cultura sia fatta di preparazione, di approfondimento, di studio e di altre cose simili...
ed è per questo che anch'io penso che si tratti di fare la propria parte, con impegno e senso di responsabilità...ed è questo che dovrebbero fare, per primi, gli insegnanti...perché penso che la formazione di un bambino, delle generazioni future sia fondamentale per la crescita di una società...
Chi ama la cultura (pur nel suo senso lato, non esclusivamente, quindi, da intendersi come bagaglio di nozioni specifiche) trasmetterà amore per la cultura, curiosità, impegno, desiderio di crescere e di aprirsi al mondo...chi non l'ama, al massimo baratterà per cultura qualche nozione imparaticcia, magari imparata dalla televisione...
Herzog
herzog is offline  

 



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