Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 11-12-2004, 16.37.52   #1
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
L'uomo moderno si può manipolare?

Per tutti gli amici del forum.

Stavo leggendo un forum sul nuovo medioevo, e questo dubbio mi è balenato alla mente come un fulmine a ciel sereno, ben consapevole dell'importanza che ha questa tecnica nella nostra vita, quasi sempre rivolta a nostro svantaggio.

Per continuare: l'uomo del terzo millennio è ancora facilmente manipolabile, per esempio: dalla religione, dal potere, dalla politica ecc., come lo era quello del medioevo, oppure oggi è un qualcosa di più difficile d'attuare?

Da un'analisi personale mi sono detto che dovrebbe essere più difficile, date l'informazioni in nostro possesso; ma poi mi sono reso conto che le tecniche di manipolazione si possono aggiornare, fino ad arrivare, come sappiamo, ai messaggi sublimati.

Ovvero: quei messaggi invisibili alla nostra attenzione, che riescono a manipolarci senza che chi è manipolato si accorga d' esserlo.

Qual'è la vostra opinione? Grazie, Giancarlo.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 11-12-2004, 17.10.09   #2
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: L'uomo moderno si può manipolare?

intendendo la manipolazione quale insinuarsi di idee non sottoposte a vaglio razionale nella mente di un individuo di cui poi condizionano l'azione, sì, è possibilissimo anche oggi, è evidente.

anzi adirittura più facile, se pensiamo che il bombardamento di stimoli della società della "distrazione di massa" non fa altro che disabituare ai sani tempi lenti della riflessione personale, e con ciò addormenta le sentinelle del raziocinio individuale sulla porta ebetemente spalancata dell'uomo del terzo millennio.

stupore, stupidità, bocca aperta sguardo vacuo, allattamento cybernetico, off.

verosimilmente è più difficile controllare centralmente le credenze e le opinioni, troppe vie di comunicazione trafficate pressochè anarchicamente ed esplosione di individualismi spinti al limite del desiderio di distinzione... non dimentichiamo che i valori oggi molto diffusi ruotano attorno alla realizzazione di sè, come soggetto originale e distinto da ogni altro: sembrerebbe quindi che l'autorità centrale sia svanita assieme alle sue prescrizioni, per lasciare la più piena libertà di espressione.

però c'è un però: curiosamente questa esplosione di indivisualismo e valorizzazione della personale originalità creativa, si sposa perfettamente con il clima economico in cui viviamo, un clima caratterizzato da tecnologia in rapido e continuo progresso, per lil cui utilizzo è necessaria una mentalità elastica, sempre pronta ad allinearsi ai cambiamenti, e non una mentalità rigida che caratterizza l'esecutore di ordini... inoltre il sovraffollamento del mercato esige idee sempre nuove, la ricerca scientifica funzionale alla struttura economica ha bisogno di menti originali i grado di trovare soluzioni brillanti e all'avanguardia...
r.rubin is offline  
Vecchio 11-12-2004, 18.28.42   #3
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Re: Re: L'uomo moderno si può manipolare?

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
... inoltre il sovraffollamento del mercato esige idee sempre nuove, la ricerca scientifica funzionale alla struttura economica ha bisogno di menti originali i grado di trovare soluzioni brillanti e all'avanguardia...

r.rubin Niente di male se l’homo economicus conducesse all’homo genialis, come il tuo brillante ragionamento sembra suggerire. Il problema, secondo me, è che l’originalità creativa per definizione è fuori da ogni standard, compresi quelli di mercato e viene così a crearsi uno strano paradosso dove - il mercato è interessato allo sfruttamento della genialità, mentre il genio, (in quanto pago della sua realizzazione), è poco o nulla interessato al consumo retireto di beni del mercato-
E finché non decidiamo se vogliamo la botte piena o la moglie ubriaca, sarà dura che faremo qualche cosa di più furbo delle società che abbiamo fatto e che stiamo mantenendo.

Per altro concordo con la tua risposta a Giancarlo sulla facilità di manipolazione.

di r.rubin
.....anzi adirittura più facile, se pensiamo che il bombardamento di stimoli della società della "distrazione di massa" non fa altro che disabituare ai sani tempi lenti della riflessione personale, e con ciò addormenta le sentinelle del raziocinio individuale sulla porta ebetemente spalancata dell'uomo del terzo millennio.

VanLag is offline  
Vecchio 11-12-2004, 22.08.19   #4
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
sei proprio riuscito a cogliere la globalità del mio ragionamento, che non solo nella sostanza ma anche nella forma chiaramente A-Aristotelica, giocata tutta sul principio di non contraddizione, voleva sottolineare questo (apparente) paradosso contemporaneo: stimolo alla creatività, e contemporaneamente stimolo al silenzio della mente e all'imitatività.

qual'è il messaggio del mio post? che l'imitazione peddissequa porta alla ripetizione automatica degli apprendimenti, come voleva sottolineare la formula pubblicitaria "società di distrazione di massa": una persona che non prestasse attenzione a quanto esprime, ma solo ripete a pappagallo, finisce per contraddirsi, non solo nell'espressione, ma anche nel pensiero, strutturando una visione del mondo in balia di forze sconosciute, manipolata, inconsapevole, eterodiretta.

il fatto stesso che tu l'abbia notato, Van, denota la tua attenzione a non cadere in questo errore, e me ne compiaccio.

in realtà la paralizzante distrazione di massa, più che lasciare il posto, si caratterizza come piattaforma di lancio dell'elasticità mentale: non più l'operaio della manovia, si cerca, ma il manager brillante, non più l'impiegato piegato al regolamento, ma l'innovatore, sempre tenendo presente che di non soli geni ha bisogno l'umanità, ma di testa, e braccia, e gambe, e bocca eccetera

infatti è evidente che, per un geniale chimico che brevetta un nuovo e più nutriente becchime per galline, servono pollai e pollai pieni di bestiole pronte a becchettare: ma non è più come a un tempo, in cui le strutture culturali, ad esempio religiose, esigevano che ogni uomo fosse pio pio che più non si può, rinchiuso in queste strutture sociali che impedivano ogni deviazione.
oggi la deviazione è consentita, e seppur molte persone continuino ad essere ferventi religiosi che sgranano il rosario dalla mattina alla sera, e poi guardano, stupefatti da tanta scienza, emilio fede al tg4, è anche vero che, casualmente nascendo un'aquila da un uovo di gallina, essa non è più costretta a tarpare le sue ali sotto la minaccia della lapidazione riservata agli eretici, ma può liberamente volare verso nuovi e più accoglienti ambienti, dove saranno ben lieti di averla tra loro.

il genio in effetti è un dono di natura, ma oggi, più che ieri, può liberare la sua genialità. pensa al tempo di galilei, impossibile deviare dalle righe ben diritte della bibbia.

infine, riguardo al genio e il bombardamento di stimoli, si può ben dire che questi ultimi, se è vero che sovraccaricano un cervello dalla rapidità e potenza rielaborativa limitata, soffocandolo, è anche vero che sono un incredibile riserva di elementi da fondere in sintesi sempre inaspettate, se convergono in una mente geniale, e questo un tempo non c'era, pochi libri, studiabili solo da pochi ricchi, pochi stimoli..
r.rubin is offline  
Vecchio 12-12-2004, 11.28.03   #5
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
X r.rabin & VanLang.

riferimento pag. 1
--------------------------------------------------------------------------
Infine, riguardo al genio e al bombardamento di stimoli, si può ben dire che quest'ultimi, se è vero che sovraccaricano un cervello dalla rapidità e potenza rielaborativa limitata, soffocandolo, è anche vero che sono un'incredibile riserva di elementi da fondere in sintesi sempre inaspettate, se convergono in una mente geniale; e questo un tempo non cera: pochi libri, studiabili solo da pochi ricchi, pochi stimoli..
---------------------------------------------------------------------------
Caro rubin.

Dell'analisi da te fatta, non avrei nulla da obbiettare, se non avessi notato una piccola contraddizione.

Ovvero: è sicuramente certo che una volta vi erano pochi libri che erano letti da ancor meno persone ( La grandezza rivoluzionaria del protestantesimo è stato proprio in questo: "Poichè tra te e Dio non vi debbono essere intermediari, devi, necessariamente, imparare a leggere per avere questo filo diretto, tramite la lettura della Bibbia e dei Vangeli, con il Signore).

Naturalmente, una volta imparato a leggere, questi non si limitavano a leggere solo la Bibbia.

La contraddizione notata è questa: come mai che tutti i geni appartengono ai periodi in cui si leggeva di meno?

Se ci mettessimo insieme a cercare, potremmo stilare una nota lunghissima di geni, in tutti i campi, a partire: dalla filosofia, dalla letteratura, dalla pittura, dall'architettura alla matematica ecc. fino ad arrivare vicino alla alla nostra era, che di geni (intesi come fantasia creativa e non come lavori di ricerca in equipe), ne ha sfornati pochi o nulla, o, comunque, non in percentuale direttamente proporzionale alle informazioni a nostra disposizione.

Quest'anomalia concettuale, ci dovrebbe far riflette. Ovvero: se nell'era moderna, da moltissimi anni, non vediamo nascere nessun genio, quali sono i motivi di questa latitanza, nonostante l'immensa mole di informazioni in nostro possesso.

Non sarà, come tu affermi, che questa massa di informazione soffochi le menti e, quindi, anche quella dei geni?

Oppure: non sarà che tutta quest'informazioni non riescono più a stimolare la nostra fantasia e, quindi, i nostri patrimoni interni?

Poiché io preferisco pensare, che le intuizioni dei geni provengono proprio dall'elaborazione dei nostri patrimoni interni, che interagiscono con l'informazioni esterne, quando queste sono a dimensione d'uomo...e non di computer.

Nella pratica, tutte queste informazioni sembra che fossilizzino la fantasia che, a mio modo di vedere, è la chiave di lettura della vita e, perché no? Dell'amore.

Per quanto riguarda la maggiore facilità di manipolazione dell'uomo moderno, nei confronti dei nostri antenati (queste carenze moderne si vedono anche in altri campi, altre che nella latitanza dei geni), mi fa quasi pensare che l'uomo, dalla sua nascita, sia partito con un grande patrimonio di "umanità", che sta disperdendo, mano mano, per strada.

Se le cose stessero veramente così, non sarebbe il caso di fermare il mondo e vedere cosa sta succedendo? O, perlomeno, domandarci dove ci sta portando questo tipo di società?


Naturalmente questo ha portato

Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 12-12-2004 alle ore 11.35.22.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 12-12-2004, 15.29.29   #6
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
Messaggio originale inviato da Giancarlo_Deangelis
Naturalmente, una volta imparato a leggere, questi non si limitavano a leggere solo la Bibbia.

...mah, nelle case delle classi popolari si trovavano la bibbia, e forse qualche almanacco... dubito che dopo la lettura della bibbia si passasse a dante per quindi proseguire con la metafisica di aristotele, non trovi?


Citazione:
La contraddizione notata è questa: come mai che tutti i geni appartengono ai periodi in cui si leggeva di meno?

ma non credo che i geni di cui parliamo fossero servi della gleba, ma benestanti con la possibilità di studiare.


Citazione:
Se ci mettessimo insieme a cercare, potremmo stilare una nota lunghissima di geni, in tutti i campi, a partire: dalla filosofia, dalla letteratura, dalla pittura, dall'architettura alla matematica ecc. fino ad arrivare vicino alla alla nostra era, che di geni (intesi come fantasia creativa e non come lavori di ricerca in equipe), ne ha sfornati pochi o nulla, o, comunque, non in percentuale direttamente proporzionale alle informazioni a nostra disposizione.

il lavoro di equipe non segue ricette predefinite, se le inventa, non svalutare queste menti, che di fantasia creativa ne hanno tanta quanta la loro intelligenza e cultura!

poi, non sono del tutto d'accordo nell'affermare che nella nostra epoca non ci siano stati geni: basti pensare al regista Stanley Kubrick (1928 - 1999), Karl Raimund Popper (1902-1994), Michel Foucault (1926-1984) quelli che mi vengono al momento in mente, ma si potrebbe certo andare avanti: non credo che ciò che non conosco non esiste.
è possibile che il mondo, in questo momento, pulluli di pensieri geniali, di geniali invenzioni, forse anche troppo avanti per il nostro tempo, che magari riscopriremo nel 2200... ma sopratutto c'è da sottolineare una cosa: la definizione di "genio" è una definizione attribuita dalla società, e pubblicizzata o meno dipendentemente da molti fattori.. a volte chi passa per genio non lo è, e viceversa.



Citazione:
Quest'anomalia concettuale, ci dovrebbe far riflette. Ovvero: se nell'era moderna, da moltissimi anni, non vediamo nascere nessun genio, quali sono i motivi di questa latitanza, nonostante l'immensa mole di informazioni in nostro possesso..

una precisazione: io sottolineavo il fatto che al giorno d'oggi, almeno nella società benestante occidentale, è più facile che, nascendo un genio in una classe anche non ricca, possa studiare e trovare la strada adeguata alle sue potenzialità, cosa difficile nelle epoche antiche: se vai a vedere infatti, troverai che la maggiorparte dei geni era di classe se non nobile, almeno benestante.

inoltre non affermavo l'esistenza di una relazione tra stimoli e genialità (anche se forse qualcosa di questo tipo esiste), ma tra la cultura contemporanea che ha infranto gli argini delle rigide prescrizioni tradizionali, dando luogo alla possibilità di una selvaggia libertà individuale, e la possibilità di emergere della genialità divergente (non esistendo quasi più la divergenza perchè cancellata la norma), anche collegata al maggior benessere e alle possibilità che questo comporta.
inoltre le esigenze economiche stesse aiutano la genialità, quando fosse scoperta, ad emergere: al contrario del caso esemplificato dalla rigida chiesa con galileo.


Citazione:
Non sarà, come tu affermi, che questa massa di informazione soffochi le menti e, quindi, anche quella dei geni?.

no, non credo.

Citazione:
Oppure: non sarà che tutta quest'informazioni non riescono più a stimolare la nostra fantasia e, quindi, i nostri patrimoni interni?

Poiché io preferisco pensare, che le intuizioni dei geni provengono proprio dall'elaborazione dei nostri patrimoni interni, che interagiscono con l'informazioni esterne, quando queste sono a dimensione d'uomo...e non di computer.?

Nella pratica, tutte queste informazioni sembra che fossilizzino la fantasia che, a mio modo di vedere, è la chiave di lettura della vita e, perché no? Dell'amore.

ma l'essere umano è onnivoro! non ci sono informazioni a misura d'uomo e di computer. se ti riferisci ai sentimenti, alla freddezza dei computer (ma allora la matematica, la fisica?) non credo si possa il sentimento dall'uomo, anche se si può, socialmente, privare di valore... ma non mi sembra di trovarmi in un mondo simile!


però quello che dici è interessante, e credo che ci hai visto giusto.


credo come te che la fantasia sia collegata alle emozioni (si parlava anche, neurologicamente, di emisfero sinistro razionale, e destro emotivo creativo), e inoltre, è interessante constatare che un uomo in stato di deprivazione sensoriale (esempio, chiuso in una caverna buia da solo per 10 mesi) supplisce alla scarsità di stimoli esterni con la produzione di stimoli allucinatori (l'allucinazione alla fin fine è una fantasia che prende una vividissima forma), è inoltre risaputo che molti artisti o scienziati, quando cercano l'ispirazione, o si immergono nella loro opera, si allontanano dalla società caotica per ritirarsi in un ambiente solitario, silenzioso, in modo da far emergere meglio il loro io più profondo, altrimenti cacciato in un angolino dalle urla del mondo.

ma se la deprivazione sensoriale aiuta la fantasia, il sovraffollamento di stimoli la rende quasi inutile, certo non necessaria.

però come detto prima, il creativo, dopo aver fatto un bagno di stimoli, sa fare le valige e allontanarsi in isolamento, quindi evidentemente non è soggiogato da questo caos... ma è anche vero che questo creativo potrebbe essere un adulto ben consapevole, mentre se lo stesso adulto in questo stesso istante fosse bambino inchiodato davanti alla tv.. o ai videogames... in effetti mi vengono in mente alcuni adulti (50 anni 60) che conosco, molto creativi e fantasiosi, che da bambini, non avendo molti giocattoli, se li costruivano... mantenendo anche ora questa attitudine inventiva...

un bimbo che sta davanti alla tv 12 ore al giorno può soffocare il cervello... sì, credo di sì.

però una cosa: io non credo che la mente nasca con delle idee in testa che poi scopre nel corso della sua vita, non credo che le intuizioni vcengano da qualche regno non ben definito che potrebbe essere, secondo me, anche marte giove saturno in collegamento astrale, ma credo che intuizioni, e fantasie (la fantasia è la facoltà di dissociare realtà percepite, scomponendole e ricomponendole a piacere) troviano la loro materia prima nella realtà esperita, pur assolutamente non negando trattarsi di facoltà, anzi doti, molto individuali.

quindi, se una persona non soffocasse sul nascere la propria fantasia, troverebbe in questa selva di stimoli un grande serbatoio di opzioni.

quindi, secondo me, più che abbassare il livello di stimolazione,
bisognerebbe evitare che queste potenzialità si atrofizzino sul nascere, tramite adeguata educazione.



Citazione:
Se le cose stessero veramente così, non sarebbe il caso di fermare il mondo e vedere cosa sta succedendo? O, perlomeno, domandarci dove ci sta portando questo tipo di società?


stiamo cercando di farlo
r.rubin is offline  
Vecchio 13-12-2004, 23.04.54   #7
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
X r. rubin

riferimento:
--------------------------------------------------------------------------
Anzi addiruttura più facile, se pensiamo che il bombardamento di stimoli della società della "distrazione di massa" non fa altro che disabituare ai sani tempi lenti della riflessione personale, e con ciò addormenta le sentinelle del raziocinio individuale sulla porta ebetamente spalancata dell'uomo del terzo millennio.
---------------------------------------------------------------------------
.....e ancora:
---------------------------------------------------------------------------
Però quello che dici è interessante e credo che ci hai visto giusto.

Credo come te che la fantasia sia collegata alle emozioni (si parlava anche, neurologicamente, di emisfero sinistro razionale, e destro emotivo creativo), e inoltre, è interessante costatare che un uomo in stato di deprivazione sensoriale (esempio chiuso in una caverna buia da solo per 10 mesi) supplisce alla scarsità di stimoli esterni con la produzione di stimoli allucinatori (l'allucinazione alla fin fine è una fantasia che prende una vivissima forma), è inoltre risaputo che molti artisti o scienziati, quando cercano l'ispirazione, o si immergono nella loro opera, si allontanano dalla società caotica per ritirarsi in un ambiente solitario, silenzioso, in modo da far emergere meglio il loro Io più profondo, altrimenti cacciato in un angolino dalle urla del mondo.

Ma se la deprivazione sensoriale aiuta la fantasia, il sovraffollamento di stimoli la rende quasi inutile, certo non necessaria.
-----------------------------------------------------------------------------
Risponde Giancarlo.

Dai tuoi lunghi post, ho estrapolato questi due passaggi, perchè, ambedue, riportano gli stessi concetti su cui ho voluto attirare la vostra attenzione.

Ovvero, tu affermi: "Non fa altro che disabituare ai sani tempi lenti della riflessione personale" (con riferimento all'immensa massa d'informazioni del momdo moderno ndr).

E così dicasi per il secondo periodo, dove si evidenzia il desiderio di isolamento dell'artista, dello scienziato ecc.

Quando io ho affermato che l'uomo è partito da un grande patrimonio, che stiamo disperdendo strada facendo, mi riferivo proprio a quel patrimonio; di quando l'uomo singolo era al centro dell'universo, e tutta la sua creazione era un qualcosa di personalissimo che lo rendeva unico.

L'arrivo e la formazione delle regole (causa di forza maggiore) delle leggi, delle sottomissioni, degli abusi dei potenti, dei compromessi, del lavoro d'equipe, della confusione dei valori, e, infine, con l'arrivo del caos societario sfrenato, comandato da tutti i meccanismi che avete citato tu e VanLag, hanno fatto si che l'uomo perdesse la strada per ritornare, ogni volta, a se stesso.

Quando parlavo di computer mi riferivo alla sua immensa velocità e non alla mancanza di sentimenti.

Poi, il fatto di sentire il bisogno d'isolamento, quando l'uomo deve creare, la dice lunga su quanto sia deleterio il caos del nostro tempo per tale compito.

Inoltre, parlando di geni, confermo quello affermato nel precedente post. Ovvero: i più grandi geni sono nati quando il mondo era sommerso dall'ignoranza, pertanto, si presume, che le intuizioni geniali provenissero dal mondo interno e non dall'esterno del genio.

Per esempio: Leonardo da Vinci ha intuito il sommergibile e L'elicottero, in un'epoca in cui questi macchinari, per una mente comune, non si potevano nemmeno immaginare: figuriamoci costruire.

Inoltre, a mio modo di vedere, l'ultimo vero genio del nostro tempo è stato Guglielmo Marconi, che è stato premio Nobel, nonostante come titolo di studio avesse solo la quinta elementare.

Inoltre, non credo che parlando di geni in questo forum si sia andati fuori tema, perché il caos in cui viviamo rappresenta un disturbo per il genio, come le luci di una città danno fastidio ad un astronomo che deve studiare le stelle: le immagini non si vedono nitide, sono offuscate.

Ed è proprio in queste condizioni che avviene, in modo più semplice, la manipolazione dellle popolazioni: quando regna il caos e l'obbiettivo da raggiungere non risulta chiaro.


Per sottolineare i concetti espressi e concludere la lunga cavalcata, con riferimento al grande patrimonio iniziale che l'uomo possedeva e che, secondo il mio modo di vedere, sta perdendo strada facendo, mi piace sempre ricordare l'episodio di quella vecchia che si presentò davanti alla tenda dell'imperatore Adriano, perché desiderava parlargli.

Il soldato di guardia avvisò l'imperatore, ma questi disse al soldato di riferire alla vecchia che non aveva il tempo per parlare
con lei.

Probabilmente Adriano parlò a voce alta, perché fu sentito dalla vecchia che gli grido:

" Se tu non hai tempo di parlare con me, non hai nemmeno il tempo per fare l'imperatore".

Allora: che ne dite? Questo episodio, oggi, si potrebbe replicare con il nostro imperatore di turno?

Per concludere, sono daccordo con Van Lang e con te nell'affermare che:

1°) oggi la manipolazione dell'uomo è più facile, innanzi tutto perché è fatta con mezzi di massa super potenti (mas media).

2°) perché la scienza ha ideato dei meccanismi super efficaci, appunto come i messaggi sublimali.

3°) perché siamo noi stessi, con le nostre sempre più pressanti esigenze, a metterci nella condizione ottimale per farci manipolare, con i meccanismi da voi citati; in quanto ci facciamo sublimare sempre di più dalla pubblicità, che è diventata la vera manipolatrice dei popoli, cosidetti..... civili.

Nella pratica, per evitare in parte di cadere nei tranelli mediatici, dovremmo avere meno esigenze o, comunque, una scelta oculata di quest'ultime, che ci metterebbero nella condizione di comandare noi.... su noi stessi. Almeno in parte.

E forse, con un pò di fantasia, anche noi un giorno potremo affermare a qualcuno: "se tu non hai tempo di parlare con me, non hai nemmeno il tempo per fare il presidente della repubblica"

Affermi che tutto questo stiamo cercando di farlo: ma in che modo?
saluti. Giancarlo.

Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 13-12-2004 alle ore 23.10.17.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 14-12-2004, 12.45.44   #8
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
circa il genio: Lonardo Da Vinci non viveva nell'isolamento totale; io non credo che la causa dell'ideazione di un elicaottero e di un sottomarino sia da ricercarsi da una specie di gene a forma di elicottero e uno di sottomarino.. piuttosto alla sua mente straordinaria che ha saputo elaborare in modo originalissimo informazioni ambientali: viviamo in un mondo in cui volano uccelli, in cui nuotano pesci..

il caos non lo trovo del tutto nocivo: ma come per l'alcool, bisogna saperne ponderare le dosi.. un bicchiere due, tre mi danno euforuia, e spesso mi portano alla mente idee proprio strane.. di più mi intontiscono fino a stendemi. e poi per non diventarne schiavi bisogna sapersi astenere..

il caos è anche la complessità estrema di questo mondo, che fatichiamo a capire nella sua globalità... la nostra comprensione sempre imperfetta implica ampi spazi di ignoranza, terreno fertile per piante carnivore..

infine credo che l'ottimale adattamento a questo mondo, indipendente, libero, oppure la subordnazione ai desideri di mercato, così pubblicizzati, dipenda dal singolo, e dalla sua educazione: per dirti, io sono nato e cresciuto in una famiglia piuttosto fuori dagli schemi, del tutto libera dai "valori" dell'apparire, dalle mode, e anche se guardo la televisione e vedo la pubblicità, ne osservo la composozione cromatica, le asociazioni visive e musicali, i messaggi... insomma, c'è modo e modo di porsi davanti alle cose.
r.rubin is offline  
Vecchio 16-12-2004, 23.03.38   #9
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
Re Rubin.

Quando parlo dei nostri patrimoni interni (che sono cosa molto seria ed importante per tutti i momenti della nostra vita), non intendevo che Leonardo avesse qualche gene a forma d'elicottero o sottomarino, ma che tali idee gli siano venute dalla sommatoria del patrimonio d'esperienze tramandategli dai nostri avi, da quelle insite nella materia con cui siamo formati, e dalle esperienze che facciamo tutti i giorni.

Inoltre, è sacrosanta l'osservazione che esistono gli uccelli ed i pesci da cui copiare, come d'altronde nell'universo esistono le onde radio, la scissione e la fusione nucleare, il magnetismo, le radiazioni ecc. ma queste cose esistevano da milioni di anni prima della venuta dell'uomo, e solo a Leonardo gli è venuta l'dea geniale di progettare un elicottero, un sottomarino ed altre migliaia di cose.

Quando ho affermato che la maggior parte dei geni è arrivata nei momenti di maggior ignoranza per le popolazioni, mi riferivo in senso generale; ovvero: quando la stragrande maggioranza della popolazione non sapeva né leggere né scrivere, ma non che non lo sapessero fare i geni di cui ho parlato io, poiché Leonardo ha studiato tutto lo scibile umano, aprendo delle strade che, per il tempo, erano semplicemente.......Geniali, appunto.

In ogni modo, da questo confronto, a mio modo di vedere, sono venute fuori alcune cose interessanti, come per esempio, la prima fra tutte, che l'uomo moderno può essere manipolato ancor meglio di quanto si potesse manipolare l'uomo del medioevo o quello di duemila anni fà, per i motivi che abbiamo spiegato.

Che i maggiori geni che ci ha fornito la storia sono arrivati nei momenti in cui le popolazioni erano maggiormente ignoranti, e questo ci potrebbe far pensare che, perche si sviluppi un genio, non vi è la necessità che esso sia immerso in un contesto di assoluto stimolo esterno, ma può attingere anche e, soprattutto, ai patrimoni interni.

Che più si andrà avanti nel tempo, più l'uomo si creerà delle esigenze "addizionali", e più correrà il rischio di essere manipolato dai mas media, fino ad arrivare ad una vita meccanica: lavoro per comprare e mangiare, fino a quando altri, non gli creeranno altre e nuove esigenze ecc. ecc.

Alla mia domanda di fermare il mondo per comprendere tutto questo e vedere cosa si può fare per modificarlo, tu hai affermato "che si sta provvedendo," forse intendendo che lo studio ci porterà alla comprensione di tutto questo.

Io non sono d'accordo, perché la scienza moderna è nata da quattrocento anni, e non mi sembra che abbia cambiato in meglio questa situazione: anzi; molte volte essa fornisce gli strumenti "scientifici" per sublimarci e, quindi, manipolarci meglio.

Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 20-12-2004, 23.45.44   #10
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Faccio un esempio perche mi viene piu facile da spiegare ...
sabato sera ho guardato la partita Juve-milan
con miei amici milanisti ...
guarda guarda qualche azione non regolare qualche azione sbagliata poi finisce i miei amici dicono che sfiga non siamo riuscita a segnare, tutti d'accordo sul fatto che meritava il milan dovesse vincere e andiamo a mangiare qualcosa e tutto va bene nessuno parla dell'arbitro ma solo delle occasioni sbagliate ...
ala domenica sera vedo la trasmisione controcampo dove per 40 min parlano della partita ma in modo particolare quasi 30 min per parlare degli errori arbitrali ...
stasera vedo i miei amici e non so se tutti hanno guardato contro campo ma i discorsi sono passati dal milan che meritava a juventini siete dei ladri e hanno insistito un po ...
la cosa era diciamo piu sullo scherzo anche se ...


Da cui 40 min di trasmissione che dice una cosa fa cambiare in maniera assai netta l'opinione delle persone ....
Per cui penso che sicuramente ce la possibilita di infliuenzare e manipolare le masse....
bomber is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it