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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 28-01-2005, 09.45.55   #71
Mr. Bean
eternità incarnata
 
L'avatar di Mr. Bean
 
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Ciao, il partito di cui parlo è Giovani Europei, visibile al sito www.giovanieuropei.net Io non lo conoscevo, però, in occasione di un sondaggio tra le forze politiche (i cui indirizzi appaiono in internet) cercate con i classici motori (google & co.) sul tema della disabilità, ho trovato anche questo partito. Se può interessare....
Mr. Bean is offline  
Vecchio 29-01-2005, 14.56.47   #72
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
partito virtuale

Ho appena finito di sfogliare il sito indicato da Mr. Bean.
Al primo approccio pensavo meglio, sinceramente. A deludermi è stato il documento programmatico, secondo me molto (troppo) generico.
A deludermi doppiamente è la mancanza di link email funzionanti, cosa deprimente nei riguardi di chi si vuole promotore della new economy (insieme a tante altre cose importanti, però).
Non so se altri, vedendolo hanno avuto la mia stessa impressione.
giovanni is offline  
Vecchio 02-02-2005, 10.31.48   #73
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
La voglia di girare pagina è comprensibile, ma se continuiamo a parlare di programmi e di partiti tanto vale fare la copertina del libro con la vecchia pagina, e poi chiuderlo definitivamente.

Giovanni ha ragione quando dice che oggi la destra e la sinistra non hanno più alcun senso. Non ha detto, però, che neppure il centro ha senso ormai, …ma credo fosse implicito.

Oggi non è più tempo di partiti. La democrazia ha bisogno di uscire dallo schema della contrapposizione ed ha bisogno di approdare allo schema della comunione degli intenti.

Fino a quando ci saranno dei partiti o una coalizione in seconda fila (all'opposizione), questi non faranno altro che spingere e sgambettare chi è al governo. Il sistema attuale è perfetto per attuare malgoverno giustificato.

Vogliamo far nascere un nuovo partito di onesti e competenti coraggiosi? Va bene. E poi in cosa ci imbatteremo? in un meccanismo supercollaudato che ci stritolerà tra le sue spire di strategia fatta di menzogne, trabocchetti ed espedienti, nella migliore delle ipotesi. Tutte le nostre buone qualità saranno vanificate dal sistema e si avranno defezioni tra di noi, mentre chi resterà sarà mutato nel solito consueto e consolidato politicante falso, ipocrita ed interessato solo al proprio tornaconto.

Svegliatevi, che è veramente tardi!!!!

La natura non prende decisioni, ma applica conseguenze. Così dobbiamo fare anche noi.

Lasciamo che il meccanismo creato dai politici, in sessant’anni di democrazia italiana, resti intatto. Impariamo anche noi ad USARE le debolezze degli altri, dei politici, nella fattispecie, con un semplicissimo atteggiamento consequenziale: NON ANDIAMO PIU’ A VOTARE !

Conseguenze ovvie:

1) Ci sarà comunque chi voterà, e questo comporterà che, comunque, si avrà un governo;

2) qualunque sia il governo che sarà andato al potere, dovrà necessariamente considerare di essere supportato da una maggioranza di votanti che però è in realtà un pugno di mosche rispetto all’enorme massa dei dissidenti;

3) Se è vero che tra dieci persone c’è un violento, è anche vero che tra cento c’è un violento scriteriato e che tra 40.000.000 di persone ci sono 400.000 violenti scriteriati oltre che 3.600.000 violenti “semplici”… e non stiamo a contare quel numero di gran lunga superiore di scontenti, non violenti, che però fanno folla anche loro (e la folla può trasformarsi in una bestia feroce);

Allora, con questi presupposti, …mi dite quale governo si permetterebbe più di fare le cazzate che abitualmente ha usato fare OGNI governo che abbiamo avuto fino ad oggi? E quindi, che importa chi ci governa? Che votiamo a fare se non importa chi ci governa?

Vabbeh! Fate come vi pare, tanto è un processo in corso e nonostante che molti di voi possano non essere d’accordo… il “partito” del “NON VOTO” sta già diventando quello di maggioranza, anno dopo anno, sempre di più. Come dicevo, non è questione di decisioni, ma di CONSEGUENZE!
Mistico is offline  
Vecchio 06-02-2005, 00.28.08   #74
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
"io credo che le cose vadano così, dunque le cose andranno così"
È un ragionamento fallace e sotto questa fattispecie ricade il ragionamento di Mistico. Credere che il futuro riservi le stesse cose e gli stessi comportamenti del passato, senza prendere in considerazione né il contesto dei fatti né la storia che li ha prodotti, significa illudersi che il mondo sia ciò che non è: determinato, prevedibile, semplice.
E il non andare a votare mette nelle mani di chi sa organizzare una base sufficientemente numerosa di continuare a fare i comodacci suoi, e finché potrà fare ciò, anche con soli due voti a favore, non credo proprio avrà molte remore di chi non votando tace.
Poi non riesco proprio a capire dove vedi la consequenzialità del tuo ragionamento. Se proprio qualcosa deve conseguire è il rendersi conto dei danni alla cultura politica del Paese ha apportato la retorica del politichese: invece di argomentare secondo logica, si creano sillogismi insensati ove l'unica coerenza è costituita dal non senso delle conclusioni derivate da premesse inconsistenti.
Forse l'intervento di Mistico è stato scritto troppo di fretta, credo che se avesse avuto più tempo a disposizione si sarebbe espresso meglio. Ché se così non fosse, un certo pensare sarebbe davvero pericoloso per l'avvenire della democrazia.
giovanni is offline  
Vecchio 06-02-2005, 11.39.28   #75
Ygramul
Anima Antica
 
L'avatar di Ygramul
 
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Sono mancata per un pò e ho ripigliato il 3ad solo dagli ultimi post. Non riuscirò comunque a seguire il forum se non a sbalzi, ma si fa quel che si può...

Anche io penso che comunque è meglio votare, rimango un pò perplessa tutte le volte che Giovanni parla di votare contro. Il fatto è che concretamente non ho capito come sia possibile: i candidati sono comunque spinti da una determinata coalizione, finora candidati sganciati da queste logiche non ne ho riconosciuti. Può darsi che sia un problema mio, di scarsa informazione. Vorrei davvero capire in che modo si possa votare contro, perchè finora ho sempre avuto l'impressione che questo non fosse tecnicamente possibile: ho spesso infatti pescato dal centro o dal fondo della lista un nome poco conosciuto. Sarà che son stata una delle poche a votare in tal modo??? E nel caso, può essere sufficiente il fatto di organizzarsi anche solo tramite e-mail e accordarsi per votare tutti gli stessi candidati (scegliendone uno per lista, in modo che ognuno si esprima comunque all'interno della propria linea di idee politiche) ?
Ygramul is offline  
Vecchio 06-02-2005, 15.08.45   #76
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Lo so, l'espressione "votare contro" è tanto sintetica quanto fuorviante in assenza di ulteriori informazioni sulle motivazioni che la sostengono.
Temo che per cercare di spiegarmi dovrò complicare il discorso (paradossale, vero?).
L'idea mi è venuta dopo aver letto "La logica della ricerca scientifica" di Popper, dunque un'opera tutt'altro che politica. Tuttavia vi si parlava dei metodi che permettono alla scienza di produrre sempre nuove teorie, sempre più capaci di descrivere il mondo, selezionando tra le varie teorie proposte quelle che superano la prova dei fatti. Questo significa non cercare conferme (induttivismo, verificazionismo) ma cercare di confutare le previsioni dedotte dalla teoria (falsificazionismo).
Purtroppo, sembra che la mente umano trovi particolarmente difficile ragionare in questa prospettiva: parecchi esperimenti di psicologia hanno dimostrato che nella maggioranza dei casi noi siamo molto reticenti a mettere alla prova ciò che crediamo, e dimentichiamo o sottostimiamo costantemente qualsiasi informazione che possa manifestare la falsità del nostro credo (da qui "falsificazione").
Altro concetto di base è l'impossibilità di valutare cosa sia il meglio per noi, in confronto alla possibilità di conoscere benissimo quel che ci ha causato sicuro dispiacere in passato. Dunque se pure crediamo di cercare il meglio, di fatto cerchiamo di evitare quel che ci era accaduto di peggio.
Tornando alla politica, votare contro non significa semplicemente votare contro chi non ci piace, non è della nostra (sic!) "parte politica" o è stato plurinquisito e condannato. Significa votare contro chi sta lasciando la carica, se riteniamo che abbia governato o amministrato male (in questo senso, è ridicola l'idea di votare contro una opposizione).
Certo si può pescare anche a caso il nome da votare. Ma perché si possano avere dei risultati concreti nel medio periodo (diciamo dai tre-cinque anni in poi) si deve essere in congruo numero ad adottare la stessa strategia.
Certo, oltre a questa strategia di uso esclusivo dell'elettorato, dovrebbero/potrebbero essere messe in campo altre modifiche allo status quo culturale, politico e istituzionale.
Certo pure che il cambio di prospettiva che propongo è meno romantico e capace di muovere passioni rispetto agli ideali anarchici o rivoluzionari o di ordine reazionario.
Ma visto che gli ideali hanno troppo spesso deluso quando posti alla prova dei fatti, mi piacerebbe tentare una via più pragmatica al cambiamento.
giovanni is offline  
Vecchio 03-08-2005, 16.17.45   #77
Michele
Ospite
 
Data registrazione: 29-07-2005
Messaggi: 36
Ricambio generazionale

Ciao Giovanni,
Sono un nuovo iscritto e come te ho proposto la creazione di un nuovo movimento che porti ad un cambiamento della precedente generazione credo obsoleta e fondata sul tema dell'individualismo...io vorrei approfondire questo concetto ma non per chiacchiere bensì per i fatti...ti propongo l'argomento in questione iniziato in cultura e società discussione Ricambio generazionale il link è: Forum > Argomenti > Cultura e Società > Ricambio generazionale
ciao
Michele is offline  
Vecchio 03-08-2005, 17.29.58   #78
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
UN VECCHIO SAGGIO MI DISSE

1982. Un buon consiglio me lo dette un vecchio saggio. Un veggente tibetano rifugiatosi in un angolo sulle Alpi, che incontrai a Ginevra.

Fu molto chiaro e previdente. Quandi dietro suo invito, gli parlai di strani segni che apparivano nella società italiana, mi chiese “Ma tu che vuoi fare ? Li puoi cambiare i segni ?”.

Chiesi “C’ é speranza che le cose cambino ?”.
“Scegli tra vita di qualità (in tal caso vattene al Nord delle Alpi) e immobilismo sociale. Il quale, alla lunga, potrebbe divenire un grosso problema sociale”.
“Che problema sociale ?”.
“ La mancanza di realismo nello Stivale”.

Seguii il suo consiglio, in quanto stavo maluccio a Roma, coté travail. Mi trovai un lavoro a Parigi...... La migliore decisione della mia vita.

Sono andato a trovarlo dopo tanti anni. Davanti ad una tazza di té, gli ho raccontato i sintomi dei malesseri odierni in Italia. Poi gli ho chiesto “Sai se ci sono speranze ?”. Mi ha risposto:
“La mancanza di realismo, in Italia, ha spesso portato frutti negativi. Alcuni secoli fa gli Italiani, credendosi realisti, si battevano come Guelfi o come Ghibellini. E cosi i Principi ne approfittarono pre installare i loro poteri. Qualcuno di loro mise anche le mani per qualche tempo sul Papato. Sfruttarono e mangiarono”.

“Oggi gli Italiani, ancora senza realismo, si battono per la Destra o per la Sinistra. I principi attuali, cioé i capi-clan e capi ghenga, affondano le radici del loro potere sulla superficialità della società. Essi incoraggiano le lotte fra la Destra (pochi colonnelli) e la Sinistra (tanti teorici predicatori di democrazia). Inoltre distribuiscono molti circenses (spettacolini sullo schermo con belle coscione o partite di campionato e Coppe del mondo). Tutto cio’ che si puo’, perché non si sappia la verità”.

La quale verità é multiforme e ben nascosta. Dall’ Europa sembra che il tessuto sociale e i N.C.I (Nuovi Comportamenti Italiani) seguano un programma ben orchestrato (dalla P2 ?) e portato avanti con determinazione e organizzazione, aiutato da notizie tendenziose ogni tanto diffuse dai media. Mentre gli Italiani, divisi in due schiere, Destra e Sinistra, litigano. Non molto cambiati.

Intanti i poteri affondano sempre di più le loro radici. Gli Italiani, distratti da pantani diffusi, coscione, poppone e risultati di serie A, non si avvedono che il mondo é cambiato. Il Mercato Globale sta dividendo i Paesi in due categorie:
- i realisti efficienti;
- i teorici distratti dalle vecchie distinzioni e inefficienti.

Continuiamo con Destra e Sinistra, o guardiamo la realtà dei fatti ?

L’ Emigrato
Antonio Greco
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antonio greco is offline  
Vecchio 03-08-2005, 17.31.37   #79
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
REALISMO SPARITO

(La scomparsa della Verità)

Ci ho messo un po’, ma forse ho trovato. Ho scovato una Causa primaria, generatrice (con altri fattori) dei tanti disfunzionamenti e grippaggi del sistema Italia.

Una società ove son troppo frequenti: ruote inceppate, pantani diffusi, meccanismi obsoleti.

Ma quali sono le caratteristiche sociali del sistema Italia ? Dal di fuori si vede una società ove:
a) l’ ipocrisia é stata elevata al rango di qualità diffusa; b) il doppio linguaggio, la tripla verità, son divenuti condizione di vita; c) l’ irresponsabilità, l’ approssimazione, la complicità sono divenute aria che si respira. Una società simile (l’ eccezione in U.E.) ha celebrato i funerali della Verità (quella che ha due catteristiche: l’ unicità, la chiarezza).

A causa della scomparsa della Verità, nella società va scomparendo anche, in ambito sociale, il realismo. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente……..

Quando non c’ é più realismo, che é sostituito da un po’ di faciloneria, in una società puo’ succedere che i principi enunciati, le leggi decise, gli obiettivi dichiarati, rimangano sulla carta. Per mancanza degli strumenti di applicazione degli stessi, sociali o mentali.

Ecco il nostro problema: prendiamo la decisioni sociali, come se questo bastasse. Dimenticandoci, per mancanza di realismo e di riflessione lucida, degli strumenti applicativi.
Guardiamo la società italiana di oggi. Qual’ é il tasso di successo di tante belle decisioni annunciate ? A ognuno la sua risposta.

Poi il diffondersi di meccanismi arrugginiti nella società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio.

Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono nascosti, in anfratti inaccessibili.

L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività.

Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano……

Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice “speriamo di farcela”, è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (a divenire un Paese europeo). Da europei si direbbe invece: andate a comprarvi il realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza.



L’ Emigrato
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 03-08-2005, 17.39.03   #80
ste
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Data registrazione: 10-01-2005
Messaggi: 18
hai qualche proposta concreta per fermare questo declino?
ste is offline  

 



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