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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 30-12-2004, 22.41.16   #1
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Facciamoci Partito!

Sarà l'aria delle feste, sarà l'approssimarsi del nuovo anno, sarà che dovevo lasciar stare gli ultimi quattro bicchieri di spumante, ma m'è venuta un'idea che a me piace (come diceva Totò).
Perché non creare un partito politico che spiazzi questi quaqquaracquà di politicanti arraffoni per sostituirli con gente più affidabile?
Utopia? forse. Ma non del tutto, almeno finché ci sarà chi ne voglia parlare.
Certo che senza alcun tentativo, senza nuovi inizi, aivoglia ad attendere l'uomo del cambiamento (questa sì una vera utopia che di solito se si concretizza lo fa come vera in****ta per chi a costui ha dato fiducia).
Magari, a mente serena, sbollite le bollicine, ne potrò tornare a discutere con più serietà.
Intanto auguri a tutti, che i vostri sogni si realizzino sarà solo merito vostro.
Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 30-12-2004, 23.24.05   #2
Knacker
Epicurus' very son
 
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Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
Anche a me piacerebbe un partito nuovo, costituito da gente nuova. A patto che abbia un solo interesse: l'Italia.
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Vecchio 31-12-2004, 11.14.02   #3
brunika
Utente bannato
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 165
non lo permetterebbero mai !

e comunque non credo
che sia un "partito" in più
quello di cui ci sia bisogno
per poter cambiare le cose

B.
brunika is offline  
Vecchio 31-12-2004, 13.14.02   #4
Knacker
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Citazione:
Messaggio originale inviato da brunika
non lo permetterebbero mai !
Chi?
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Vecchio 31-12-2004, 15.29.34   #5
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
speranza

12 ore di vita (la maggior parte notturne), tre interventi e quasi settanta visite: c'è ancora una speranza!
So che così esco un po' fuori dal tema proposto, ma ero così conscio dell'antipatia che l'argomento suscita (per una luna serie di ragioni, non tutte valide), da non attendermi quasi alcun serio interesse.
Comunque, il fatto che come prima cosa emergessero dei distinguo, vista la poca fiducia che ormai tutti hanno verso chiunque parli di politica in termini progettuali, non mi sorprende affatto. Anch'io mi chiederei da dove sta arrivando la fregatura!
Parlando schietto: i problemi fondamentali sono due, strettamente correlati fra loro. Primo: occorre costruire fiducia reciproca. Secondo: occorre costruire una efficace rete di intercomunicazione.
Magari detta così sembra veramente di voler costruire castelli in aria, vi pregherei però, almeno finché si scherza nel forum, di non dismettere subito la speranza suscitata.
Esula dal tema, ma è fondamentale alla soluzione dei detti problemi, una personale presentazione. Non la faccio qui perché allungherei inutilmente il brodo e non è detto che interessi tutti. Chi volesse comunque conoscermi meglio, e dunque farsi una idea della persona con cui ha a che fare, a visitare i seguenti siti:
http://ggenovesi.altervista.org
e
http://politicattiva.altervista.org
In entrambi non ci sono banner fastidiosi o altri ammennicoli pubblicitari, non richiedono alcuna registrazione e non vi tracciano con cookies o altro.
Stop. A presto qualcosa di più sul realizzabile progetto di farci partito.
PS: Certo che se avessi usato la parola "movimento" sarebbe stato più accattivante per la sensibilità di questi tempi, ma non voglio rubare il mestiere ad altri che giocano con le parole meglio di me.
Ancora Auguri, Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 31-12-2004, 19.02.58   #6
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
RISPONDO A GIOVANNI

Giovanni,

hai proposto di formare un partito. Se vuoi potrai contattarmi su tale punto.

Per ora ti anticipo il pârere di un emigrato: non é un pârtito che serve in Italia, ma il cambiamento da una mentalità latino-americana ad una mentalità europea. COSA VITALE PER POTER AVERE UNO SVILUPPO ECONOMICO.


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 31-12-2004, 19.29.07   #7
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Ciao antonio, anzi arriciao.
Non posso accogliere il tuo invito a contattarti al di fuori del forum, se non altro perché di qualsiasi argomento inerente al tema vorrei che a tutti gli interessati sia accessibile la discussione e possibile l'intervento.
Comunque grazie per l'interesse, se vuoi continua a coltivarlo qui.
Ciao, Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 01-01-2005, 11.36.53   #8
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
CULLARSI NELLE FATUE ILLUSIONI O SMONTARE LE ILLUSIONI ?

Giovanni,

ci vorrebbe un partito serio in Italia, ma che agisse e si organizzasse all' europea. Abbiamo oramai, degrado aiutando, smarrito certe capacità in Italia, salvo lod'evoli eccezioni.

Copio qui sotto un testo esplicativo di un aspetto di importanza. CITAZIONE

L’ unificazione del Regno d’ Italia

Fine ‘800. Fatta l’ unificazione del Paese, la sua gestione fu iniziata dai piemontesi.

Nel trambusto dell’ allargamento della piccola struttura statale piemontese, i primi governi fecero un grosso errore: mandarono avanti nei nuovi territori, come rappresentanti, gli ufficiali del fisco. Non misero su una valida struttura di pubblica istruzione dei cittadini del Regno, che insegnasse non solo a leggere, ma anche a vivere nel nuovo stato.

Gli Italiani, non avendo un gran livello medio di cultura, erano soggiogati dal potere di turno, che era talvolta prepotente. Non capirono che, colla unificazione, la situazione era piuttosto cambiata. Continuarono, come sempre fatto, a considerare il potere nazionale come un organo estraneo, da sopportare, da ignorare. Come era sempre avvenuto, quando c’ erano stati Goti, Normanni, Arabi, Francesi e Spagnoli.

Anche conoscendo male la storia, credo sia qui una delle origini del problema. Non nacque un nuovo approccio al nuovo stato, come era nei Paesi a Nord delle Alpi . Stato che va costruito, con cui si dialoga, si collabora, di cui si propone l’ evoluzione. Gli Italiani scelsero di ignorarlo e continuarono a interessarsi ad iniziative, contatti, poteri informali, locali e alternativi. In pratica si considerarono, anche per manco di istruzione, al di là dello stato. Credo sia stata questa l’ origine della divaricazione esistente fra uno stato formale ed un tessuto di clans e allacci sommersi, che lo ignora. I quali talvolta lo considerano estraneo, se non nemico. Da subire, da combattere talvolta, o almeno da fare fesso.

La Repubblica all’ inizio del XXI secolo

Ancora oggi gli Italiani perpetuano la tradizione: lo stato nemico, da subire purtroppo, da contrastare sul terreno. Non succede niente di cio’ a Nord delle Alpi. Anche per questo, le altre società funzionano.

Se ci volesse anche una motivazione per giustificare una vecchia tradizione mai cambiata, ce n’ é una valida, oggi. Lo stato é mal gestito, incapace, buono solo a sprecare o alimentare quattro loschi figuri incapaci, che vengono chiamati politici. Perché prenderlo sul serio ?

Durante il fascismo, la costruzione dello stato fu demandata a manipoli di esagitati. Si moltiplicarono le bandiere e si scrisse “Stato” colla maiuscola.

Dopo la guerra lo stato italiano si é vendicato del non essere considerato. Ancora ritenuto un corpo estraneo ai cittadini, lo stato ha continuato a trascurare questa abnorme inimicizia, a non pensare alla educazione civica dei cittadini. Infatti la P.I non si é occupata affatto della questione, per trascuratezza o ignoranza.

Negli ultimi trent’ anni del XX secolo, loschi figuri presero il potere. Reclutati con un pessimo criterio di selezione, la complicità e il comparaggio, hanno diffuso coll’ esempio , consciamente o inconsciamente, le abitudini seguenti:

- grigiore, approssimazione, vaghezza di programmi e di comportamento dei personaggi pubblici. Nel senso di indeterminazione, mancanza di chiarezza, rarità di opinioni solide e riflettute o troppo rapida trasformazione delle stesse. Negligenza dei fatti reali nelle discussioni politiche, sostituiti spesso da accuse (non importa se senza prove). Forse per ignoranza, di sicuro per cattive abitudini. Talvolta doppio linguaggio del potere, che dice di voler fare. Ma fa i fatti suoi......
- rarefazione dei valori di base del patto sociale, in certi casi scomparsa degli stessi. Tutto, o quasi tutto, é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, la precisione, l’ impegno, la verità dei fatti, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi. Il tutto facilitato dalla diffusione del doppio linguaggio (esiste, cosi diffuso, solo in Italia).
- conseguente vita sociale caratterizzata da: frequenti emergenze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Cio’ non deve troppo sorprendere, se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°)
- frequenti alterchi o lotte fra parti avverse (o alleate) in politica, le quali sembrano indicare che molti politici danno priorità alle lotte di clans piuttosto che alla gestione del Paese (che é in teoria il loro ruolo). Pochi progressi quindi dall’ epoca dei principati.
- progressiva ignoranza dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti, anche da parte di enti e servizi pubblici. Incremento del numero di persone ed enti che ignorano la legge.


Le strutture dello stato, come é divenuto dagli anni ’60 in poi, aiutato dalla mentalità della flessibilità diffusa, hanno contribuito, con insipienza e superficialità, talvolta coll’ esempio:

- a far sparire i valori e i paletti della vita civile (una parvenza, incompleta, degli stessi esisteva trenta anni fa);
- a bandire gli strumenti necessari alla costruzione ed alla educazione di un Paese moderno, i VALORI, in un’ epoca di cambiamenti nell’ economia dell’ Europa e del mondo;
- a diffondere in tutti i gangli del Paese (nel pubblico e nel privato) la corruzione e l’ omertà.

In un grosso gregge, se spariscono i cani pastori, il pastore fa enormi tentativi per gestire le pecore, tenerle insieme. Nello Stivale, gli Italiani, pecore confuse, vanno in tutte le direzioni.

Sono infatti spariti i valori (i cani pastori), cioé gli strumenti della vita civile. Dopo la guerra, un paio di generazioni di governanti e dirigenti del parastato hanno completamente perso la capacità di gestione corretta dei macrosistemi (e.g. il Paese, l’ Alitalia, la Fiat). Di conseguenza nuovi comportamenti si sono diffusi, in base alla (quasi) nuova mentalità della tolleranza e impunità totali. In sintesi, essi hanno, fra l’ altro, provocato la sparizione del realismo, sostituito dal doppio linguaggio. Il primo é infatti sparito dalle discussioni pubbliche. E sempre più é sostituito dallo scenario (anche televisivo) e dalla demagogia.

Il tutto genera inefficienze, sprechi, perdita di competitività. Il Paese é ormai sotto l’ imperio di tre Dittatori: Confusione, Rassegnazione, Gestione Allegra.

La Fatua Illusione N. 1

Il parlamento ha approvato la legge della “devolution”. L’ idea nella testa dei propositori della legge credo sia sta la seguente: lo stato si é mostrato incapace di gestire la società e i servizi pubblici su base nazionale. Il sistema é troppo grande, per i governanti italiani di inizio secolo. Riduciamo la grandezza del sistema, facciamo il più possibile nelle regioni, strutture più piccole. Le gestioni saranno più facili.

Fatua illusione. I valori e le capacità di gestione, ormai troppo rari nel Paese, sono inesistenti anche nelle regioni. Invece di avere una sola grande Babele, avremo tante piccole Babeli. In Europa solo dei balordi superficiali come i politici italiani possono credere al miglioramento colla devolution !


La Fatua Illusione N. 2

Gruppi di cittadini e partiti, in reazione alle incapacità ed alla confusione generata da uno stato incapace, gestito da politici incapaci (la migliore espressione della mentalità italiana, scrisse TIME), pensano di proporre la riforma delle istituzioni. Anche Ciampi le invoca...

I propositori delle riforme, anche per superficialità e mancanza di realismo, non hanno considerato la situazione reale. Non han capito cosa va cambiato.

La situazione, vista dall’ Europa, é la seguente, con una immagine esplicativa:

- se dessimo la gestione delle nostre vecchie istituzioni ad Olandesi, Francesi, Belgi o Svedesi, mandando a casa i politicanti abituati a mercanteggiare poteri e percentuali nel souk italiano, dopo un periodo di avviamento e con riforme adeguate di procedure e gestioni, lo stato finalmente inizierebbe a funzionare come in Francia e in tanti altri Paesi della U.E.
- se oggi il Bel Paese adottasse una riforma delle istituzioni e non ci accorgessimo che solo noi Italiani, in U.E., non sappiamo gestire i grandi sistemi (per esempio, non conosciamo l’ organizzazione), allora le nuove istituzioni fallirebbero completamente, come quelle attuali ! !
Sarebbe questa la Fatua Illusione N. 2 !

I MOTIVI: la mancanza di strumenti adeguati. I dettagli relativi sono nelle seguenti Lettere dall’ Europa: “Colli di Bottiglia”, “Italia Desnuda”, “Regole e Confusione”, “Pantani e Ruote grippate”.

Le coordinate dei siti che le pubblicano:
http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “ società”)

Antonio Greco
(disponibile per una presentazione delle CAUSE dei guai italiani)
ANGREMA@wanadoo.fr

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.
antonio greco is offline  
Vecchio 01-01-2005, 16.34.35   #9
giovanni
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Data registrazione: 29-08-2004
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Polemiche

caro Antonio,
purtroppo devo affrontarti su due fronti (il thread sulla cultura di questa sezione, per la precisione) il che potrebbe portarmi a rischio di dissociazione della personalità, o comunque disturbare alquanto il mio già fragile equilibrio mentale (già uno psichiatra che ha avuto notizie di questa iniziativa mi ha spedito una camicia dalle maniche molto, molto lunghe: e me ne sono insospettito).
Vorrei che gli altri sappiano, perché altrimenti non capirebbero, che noi due abbiamo avuto un discreto scambio di posta elettronica privata a cavallo tra questo agosto e settembre. Durante questo confronto, purtroppo, non siamo arrivati ad un comune modo di vedere i problemi italiani, ma soprattutto abbiamo mantenuto una diversa idea riguardo alle soluzioni auspicate.
Una critica in particolare sono costretto a riportare: il tuo uso di lunghissime citazioni da altri tuoi scritti, citazioni non sempre legate consequenzialmente al dialogo precedente. Già il presente medium non è il massimo per consentire una buona ed aperta comunicazione, caricarlo di lunghi testi (che si deve avere la voglia di leggere per intero) comporta il mettere al fuoco più carne di quella che si è disposti a mangiare e ancor più di quella che si potrebbe digerire. Inoltre, discorsi prolissi rendono più difficile seguire il filo e richiamano troppo il parlare dei nostri cari politici professionisti.
Io vorrei sì far nascere un partito innovativo, ma il corteggiamento tra gli aderenti deve essere leggero e stuzzicante, dando alla controparte la possibilità di deliziarsi con calma di ogni nuova carezza, piuttosto che spaventarla con avances troppo insistenti.
Sai che questo non ha nulla a che fare con la stima che ti ho già dimostrato, ma solo con il metodo comunicativo.
Spero che gli altri interessati alla discussione non me ne vogliano per questa disgressione, comunque utile ad evidenziare la personalità dei dialoganti. Chi volesse esprimere il suo parere in merito, poiché getterebbe luce anche sulla maniera da seguire per la composizione delle divergenze, è pregato di farlo. Certo sempre con un occhio a quel che ci interessa: creare un nuovo modo per mandare avanti il Paese (o come minimo per mandare a casa gli attuali governanti).
Buon Capodanno
Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 01-01-2005, 16.54.03   #10
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
Caro Giovanni,
dopo aver accettato la tua critica sulle mie lunghe citazioni, vorrei pero' citare due cose:
- i miei contatti con Italiani dello Stivale mi fanno pensare che le persone che hanno individuato molte CAUSE del degrado sono rare; é il motivo forse per cui cerco di spiegare troppo....
- avendo lavorato a lungo (dall' 82) in Europa, ho l' abitudine di andare al sodo. Le chicchiere le faccio di preferenza in pôltrona.


Se gran parte degli Italiani avesse l' abitudine europea di andare al sodo ed ai fatti, lo Stivale avrebbe qualche inefficenza di meno e qualche speranza di più..

Molti, tanti auguri per il partito.........

....ma ricorda la mia raccomandazione: di partiti ce ne sono anche troppi. Ma uno che lavori in maniera efficiente, come in Europa (cioé non manovre di potere, ma politica dei fatti), non lo vedo proprio. Ecco perché lo Stivale ha pôche speranze....


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  

 



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