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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 27-01-2005, 14.13.05   #1
La_viandante
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la mia liberta' finisce dove inizia quella dell'altro

mi kiedevo come mai e' tanto difficile stabilire quale sia il punto dove finisce la liberta' d un individuo e si limita quella altrui
io credo d nn esser capace d stabilirne il confine
voi?
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Vecchio 27-01-2005, 14.27.12   #2
Paolo77
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Secondo me se la mia libertà finisce dove inizia quello dell'altro non è libertà perchè avrebbe come dici tu dei confini...sarebbe come dire che un prigioniero entro i confini della prigione è libero...
Paolo77 is offline  
Vecchio 27-01-2005, 14.43.04   #3
Ettore
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libertà

E se la libertà iniziasse dove inizia quella dell'altro?

Intendo dire che la libertà (a meno che non stiamo parlando in senso psicologico o spirituale..e qui non saprei che dire se non che si è liberi quando si è se stessi) è un concetto condiviso che implica più attori.
Esseri liberi di: non significa non avere costrizioni,regole o norme.
Se vivessimo soli non avremmo il problema della libertà. Solo nella moltitudine (diciamo più di 1 persona) c'è il problema della libertà.

Comunemente si dice esseri liberi da. In realtà mi sembra che la libertà sia sempre una questione di essere liberi con.

Ettore is offline  
Vecchio 27-01-2005, 15.47.36   #4
Mr. Bean
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A mio avviso la libertà è un concetto astratto. Per il solo fatto di essere nati indipendentemente dalla nostra volontà non siamo veramente liberi. Se invece parliamo di libertà "percepita" il discorso cambia. A volte può sentirsi più libero un prigioniero in un carcere che non una persona comune. Se vogliamo stare in questa società dobbiamo fare questo, quello e quell'altro, e non fare questo, quello e quell'altro. Insomma, vivere a contatto con altre persone implica la necessità o l'obbligo di accettare i propri e gli altrui limiti. Scusate.... forse sembrerò megalomane, ma vorrei portare la mia situazione ad esempio di quanto sto scrivendo. Sono una persona con difficoltà motorie, però ciò non toglie che riesca a compiere diverse azioni normalmente compiute dal resto dell'umanità. Magari in modo diverso o con l'aiuto di ausili, però ci riesco.
Un altro esempio: a me piace la musica classica e, si sa, capita spesso di passare da un volume minimo ad un massimo, durante l'esecuzione dei brani che ascolto. Con i cd poi il discorso è ancora più accentuato che non con i vecchi lp in vinile. Ora, io sono libero di ascoltare tutta la musica che mi pare, quando mi pare, però, abitando in un condominio devo considerare che ad altri potrebbe non interessare o addirittura dare fastidio. Perciò, se desidero ascoltarla come si conviene a questo genere di musica, mi metto in testa una favolosa cuffia e mi sparo i watt che desidero, senza costringere altri ad ascoltarla. Forse la viandante (bello questo nick, complimenti!) intendeva proprio questo.... o sbaglio?
Mr. Bean is offline  
Vecchio 28-01-2005, 09.26.46   #5
La_viandante
stella danzante
 
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Messaggi: 1,751
Citazione:
Comunemente si dice esseri liberi da. In realtà mi sembra che la libertà sia sempre una questione di essere liberi con.


comunemente, liberi c sta bene anke con di a da in con su per tra fra

la liberta' assoluta nn esiste, mi sento d'acordo con sartre quando afferma ke anke ad esser ecompletamente liberi da tutto, nn potremmo essere liberi dalla liberta',

in effetti nn mi sono espressa bene, la mia era da intendersi come liberta' d azione, quando si sconfina nel ledere la liberta' altrui, l'esempio e' proprio quello della musica ad alto volume(grazie mr per il complimento al nick) certo il vicino potrebbe anke tollerarla, ma se fa ad es. il turno d notte e vorrebbe a quell'ora dormire si va a ledere la sua liberta', ma anke se solo volesse guardare un programma in tv la musica del vicino nn gli potrebbe permettere d ascoltare bene

quello ke dici tu ettore sarebbe l'ideale per tutti, la perfezione, se la mia liberta' coincidesse con quella dell'altro, ma nn sempre e' cosi' facile; non si spiegherebbe senno' come mai si siano dovute fare delle leggi per tutelare i diritti di tutti, e su queste leggi siamo tt d'accordo e siamo d'accordo ke ki non le rispetta deve essere allontanato dalla societa' per evitare d essere un pericolo,
pero' senza dover per forza infrangere le leggi, c sono situazioni d vita quotidiana nelle quali si impone la propria liberta' d fare qlksa a discapito d quella dell'altro
La_viandante is offline  
Vecchio 28-01-2005, 09.53.31   #6
eva79
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Io credo che la libertà sia uno stayo mentale si è liberi quando si abbandonano preconcetti e costrizioni mentali ........... perchè in realta come ha detto Mr Bean per il fatto di non poter decidere di nascere non siamo realmente liberi
eva79 is offline  
Vecchio 28-01-2005, 19.20.22   #7
fallible
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spazi

La libertà fisica dipende dagli spazi in cui ci troviamo (in un ascensore o su di treno non ho la libertà di sgomitare)

Il libero arbitrio dipende dalla capacità di elaborare i dati che ci vengono proposti e dal grado di socializzazione a cui siamo giunti
fallible is offline  
Vecchio 22-02-2008, 20.51.42   #8
ulysse
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Riferimento: la mia liberta' finisce dove inizia quella dell'altro

veramente essendo appena arrivato..non so bene in quale discussione o thread mi trovo a scrivere...mi ha colpito la vecchia discussione sulla libertà con l'impostazione di VIANDANTE.
E' chiaro che la libertà assoluta non eiste e in una società civile nemmeno sarebbe auspicabile...sarebbbe l'anarchia piu' completa, il disordine ed il reciproco ammazzamento...sono necessarie le leggi per dare a ciascuno il suo...indirizzando anche l'opinione dei singoli su cosa è giusto o cosa è ingiusto

Posso richiamare, all'origine, alcune antiche affermazioni come ad esempio:

1)- "la mia libertà finisce dove comincia la tua" (mi pare la citasse M.L.KING).
per la quale è ovvio che ciascuno cerca sempre di spostare il limite a proprio favore...per cui occorre la legge democraticamente elaborata.

2)- "anche se le tue idee sono contrarie alle mie ...combatterò fino alla morte perchè tu le possa comunque esprimere..civilmente! (credo sia di Voltaire)
Ovviamente il cultore di Voltaire si aspetta che l'altro faccia altrettanto...altrimenti sono guai seri.

Certo che per usufruire veramente della libertà occorre una società colta e a cio' formata con lunga esperienza democratica: è la democrazia che forma i cittadini ad essere liberi!..in interazione... è la nostra formazione di convivenza sociale, etica ed intellettuale in continua evoluzione che ci porta alla conquista della libertà e ad usufruirne: un ignorante egoista non puo' usufruirne.
Forse puo' solo usufruire di cio' che riesce ad arraffare se è furbo e sopraffattore...ma per poco tempo ed in malo modo...se vive in una società libera e democratica.

In una società assolutista o malamente democratica..non ancora formata, è ovvio che i sopraffattori intrallazzatori prosperano: i cittadini devono allora darsi da fare e formarsi quanto prima alle esigenze della democrazia...se si defilano e se cominciano a dire ...a me questa società fa schifo...straccio la scheda, non voto..ecc...hanno una unica soluzione: espatriare! emigrare!..in paesi ove la democrazia esiste però ..se no siamo di nuovo da capo: o lupi o agnelli!
ciao.
ulysse is offline  
Vecchio 23-02-2008, 09.49.12   #9
Mary
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Riferimento: la mia liberta' finisce dove inizia quella dell'altro

Giustissimo "la mia libertà finisce quando inizia la tua" ma, c'è un piccolo problema è necessario aggiungere, a quanto è stato già detto che condivido pienamente, che la libertà va prima concepita ed attuata dentro noi stessi.

E' vero come dice Mr. Bean che la libertà negata comincia dalla nascita, ma vi è entro questa arena che è la vita, una forma di libertà entro cui noi possiamo e dobbiamo destreggiarci in un costante e continuo allenamento.

Posso vedere, accettare, rispettare la libertà dell'altro solo nel momento in cui vedo, accetto e rispetto la mia di libertà.

Solo nel momento in cui vedo l'altro oltrepassare il mio confine posso fermarlo, e solo quando l'altro VEDE il mio confine può fermarsi o sconfinare.

E per questo non possono esservi regole rigide, perchè i confini si spostano continuamente e vanno riposizionati ogni giorno, quasi.

La società stessa con leggi (possibilmente giuste per quel tempo) cerca di segnare e rendere visibile i limiti. Ma anche le leggi sono costrette ad essere modificate nel tempo perchè i confini, per loro stessa natura, tendono alla instabilità.

E' una ricerca continua che molti ignorano assaliti dalla pigrizia, dall'ego, dalla paura, dalla negligenza.

In un di là da venire, in un popolo evoluto e veramente libero, le leggi non avranno più alcun senso limitativo ma solo organizzativo, come fissare gli orari dei mezzi pubblici, degli spettacoli ecc., precedenza a destra, divieto di sosta......

buona domenica
Mary is offline  
Vecchio 23-02-2008, 11.01.53   #10
ulysse
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Riferimento: la mia liberta' finisce dove inizia quella dell'altro

mi fa piacere che mary concordi.
credo però che sia un pò utopica quando sembra auspicare o prevedere che un giorno non avremo piu' bisogno di leggi che definiscano i reciproci rapporti o anche il giusto e l'ingiusto: la nostra soggetività è straripante...i nostri giudizi non possono prescindere da noi stessi per cui la nostra formazione, oltre che relativa alla conoscenza di noi stessi, al controllo dei nostri impulsi primordiali, deve essere rivolta anche al reciproco rispetto ed al riconoscimento dei dirirtti altrui che le leggi, appunto, indicano e sempre piu' migliorano.
...senza leggi scritte, elaborate democraticamente al variare delle situazioni e della cultura, si andrebbe incontro al decadimento dei rapporti civili.

In sostanza la cultura deve essere fissata oggettivamente da un supporto di riferimento e da tale piedistallo...sempre autosuperantesi, ripartire per ricostruire e migliorare sempre.
La trasmissione orale affidata al buon senso ed alla buona volontà di ciascuno non puo' essere che essere indefinita...sempre piu'.
Ma è solo una sensazione particolare nel vasto complesso dei nostri comportamenti
ciao
ulysse is offline  

 



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