Ho appena letto su Repubblica che il Miistro Siniscalco ha annunciato la privatizzazione della RAI, il fato mi spaventa un pò, che fine farà il già il cosi' poco applicato pluralismo dell'informazione? Chi darà voce ai più emarginati come si potranno render visibili problematiche che vanno contro i padroni? Si deve sperare in un masochista

Tranquillizzati Fallibile. La rai credo che non brilli proprio per dare voce agli emarginati. Visto che mi sento chiamato in causa come esponente delle persone con disabilità, ti porto alcuni esempi. Le Paraolimpiadi, ovvero le olimpiadi "di categoria". La Rai le trasmise in diretta solamente da Sidney. Visto il fuso orario si può immaginare a che ora fossero. Per Atene 2004 invece furono fatte delle sintesi su Rai2 alle 9 di mattina, quando l'indice di ascolto non è dei più alti (mi si corregga se sbaglio).
L'1 dicembre è la giornata mondiale per la lotta all'Aids e ne parlano tutti. Il 3 dicembre è invece la giornata internazionale per i diritti dei cosiddetti portatori di handicap. Non ne parla mai nessuno, men che meno la Rai...
E' vero: c'è Telethon per parlare di certi problemi (sono intervenuto anch'io in diretta qualche anno fa, anche se solo per telefono). Però, l'alta concentrazione di storie di disabilità varie, sommata al contatore dei soldi per la ricerca (che pure serve) danno ai più una visione distorta della realtà dell'handicap.
La privatizzazione indubbiamente arrecherebbe un ulteriore danno a questa come ad altre categorie (salvo che si trovi un acquirente sensibile), però da quì alla perdita di una voce per gli emarginati, credo ne corra parecchia di strada.
Invece c'è da preoccuparsi, a mio modesto parere, di un altro aspetto. Non vorrei che si ripetesse quanto accaduto alle Poste Italiane, che sono state privatizzate ma i cui dipendenti hanno mantenuto la mentalità "Pubblica" ... (se mia moglie legge queste ultime righe sono nei "premi": è dipendente comunale....

privatizzato o meno rimane il fatto che è sbagliata la mentalità moderna.

Quanti hanno un'apertura mentale tale da accettare di parlare con chi non la pensa come lui? O di pubblicare nella propria tv o nel proprio giornale l'opinione di uno che la pensa diversamente?
Pochi o nessuno. Destra, sinistra centro.Nessuno.

Se la privatizzo avrò un capo che dirige con la sua idea.

Se la rendo pubblica avrò un capo che la dirige con la sua idea.

Non cambia niente.

Fintantoché il capo del governo è anche il capo della Fininvest, può essere. Nel caso in cui cambiasse il Governo, forse non sussisterebbe più alcun problema al riguardo....

perchè non conosci le magagne degli altri politici, per il semplice fatto che conosci più le magange di Berlusconi.

Fidati.

Andiamo allora oltre la ristretta ottica borghese. Il problema è la dirigenza? E allora svincoliamo completamente la dirigenza della Rai (e degli altri servizi pubblici) dalle mani dei politici. Affidiamo l'azienza a chi produce, a chi lavora, a chi la porta avanti. Che il CDA della Rai non sia votato in parlamento ma in un'assemblea degli operai Rai.

cos'è questo un razzismo di classe? ah no..ha un nome

CLASSISMO.

vuoi dire che l'avidità di potere infetta solo colui che ha il peccato di essere nato in una famiglia borghese e di essere stato educato in quell'ambiente lì?

A mio parere non c'è differenza tra gli uomini. Tutti sono tentati e tentabili.

Per quanto mi riguarda un operaio potrebbe essere così "contento" dal fatto di essere stato promosso dirigente che comincia a guadagnare milioni vedi come distorce tutto con la sua idea...magari certo ci sarà l'operaio buono..ma ci potrebbe essera nche il borghese buono....non faccio distinzioni di classe [io sono borghese medio alto, la mia ragazza appartiene al proletariato moderno. che vogliamo fare? io so cattivo lei è buona?]

Invece cambia, perché, a seconda di colui cui si deve rendere conto, ci si dovrà comportare di conseguenza. E' chiaro che il privato mette prima il proprio tornaconto. Nel pubblico invece dovrebbe essere un po' diverso il discorso. E' anche evidente che, se si considerano messaggio, origine e destinazione dello stesso, occorra una mentalità aperta. In pratica, perché ogni azienda funzioni bene, sia essa pubblica o privata, occorre trovare il punto di incontro tra le esigenze del datore di lavoro, del lavoratore e del cliente. Sarà poi così difficile? Se non ci si impegna nemmeno un po', forse.... diversamente è una conseguenza piavecole per tutti.

Buono, cattivo, che parole sono? Discorsi che potrebbe fare un prete sull'altare, non certo un marxista. Non ci sono buoni e cattivi, ci sono uomini che svolgono funzioni sociali.
Il problema quale era? Privatizzare la Rai e il pluralismo.
La mia risposta è chiara: invece di affidare le aziende pubbliche a politici, o ad amministratori votati da politici, diamole in mano agli operai. Punto e basta.

Già.. Ma come?

(Sono sulla stessa linea
anche se non attivista..
fuori-politica.. per quanto la cosa
non mi aggradi più di tanto..)




Gyta