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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 29-04-2005, 22.56.48   #11
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
MENTALITA' PERDENTE

Rischiate di andare all' abbaglio ! ....

Non vi consiglio di dare la colpa delle evoluzioni negative ai sindacati, o di darla ai partiti, o di darla agli elettori, o di darla all' Euro..

La colpa é DI TUTTO UN POPOLO, che si é lasciato corrompere da quattro politicanti corrotti, per vari decenni, che hanno insegnato : menefreghismo, vattela.., chitelofaffare, potere, negoziato, io so fare qui , io so fare là (senza saper fare niente).....

E stato facile corrompere tutti, molto facile, perché gli Italiani non hanno spina dorsale, accettano, sono disposti al compromesso, anche coll' onestà, purché si segua la massima "fare per se quando sei al potere, scorda la collettività...".

Ciampi dice "dovete avere la schiena dritta"...... E come si fa ad avere la schiene dritta in un Paese dove, a livello nazionale, c' é poco che funziona, dove ci vuople il Padrino per avere cio' che lo stato ti ha promesso, ma che non ti vuol dare....

E perché niente funziona colla qualità del resto della U.E. ? ? ?
Semplicemente perché siamo Italiani, colla mentalità italiana, non sappiamo più gestire. Se non sappiamo gestire, come divenire competitivi ?

Il primo passo da fare é: SCOPRIRE PERCHE' LA MENTALITA' ITALIANA HA UN GAP RISPETTO ALL EUROPA ? ? ?

Se volete fare tale passo, eccovi la biblioteca:


http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)


Buona lettura.

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 30-04-2005, 16.30.13   #12
indigesto
Utente bannato
 
Data registrazione: 16-03-2005
Messaggi: 237
Al Greco , italiano , a Parigi!!.....non c'è male!....

Con riferimento , al tuo messaggio ,che il nostro "amato" Presidente vuol vedere tutti con la schiena diritta i suoi concittadini è perchè sà le loro tasche sono vuote!!. Il bravuomo percepì una liquidazione di oltre 50 miliardi dalla banca d'Italia di cui fu governatore dopo Carli , e tu non lo sai ma questi quattrini pesano nelle tasche , tasche capaci perchè hanno ancora fondo per altri meritati emolumenti!! e così sinchè respirerà , sempre più curvo , le tasche sempre più.......piene!!!. E noi sempre più con la schiena dritta!! Grazie , sig. Presidente!!. Il giusto sarebbe andare tutti per un poco di tempo in Fiat , o Alfa Romeo , o Lancia , o AutoBianchi!!. Lunedì vado subito a comperarne una!!............Indigesto.... ...pur se lesto!!.

Ultima modifica di indigesto : 30-04-2005 alle ore 16.36.10.
indigesto is offline  
Vecchio 30-04-2005, 22.08.55   #13
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
DIRITTI E SOLDI

Caro Indigesto,

ti ho già detto che ero d' accordo con quanto dicevi. Ma ti darei un suggerim.: poiché dici cose giuste, potresti andare un po' oltre e finire il ragionamento ?


Provo io a completare con un commento alla tua lamentela.
Come tu sai, non solo in Italia, ma anche in tanti Paesi latino-americani, ci sono due categorie di cittadini: quelli che fanno i mazzi e quelli che si fanno mettere nel mazzo. I primi hanno tanti diriti, soldi e servizi. I secondi molto meno...


Nella U.E. credo che tutti (o quasi ) i Paesi hanno: tutti i cittadini eguali davanti alla legge (ho pero' un dubbio su U.K. e Grecia). Inoltre lo stato dà ai cittadini quello che leggi e costituzione prevedono. Questo patto sociale funziona, perché si tratta di gente che non ha la povera mentalità italiana.

L' Emigrato

ANGREMA@wanadoo.fr

Cioé si tratta di gente seria, coerente, veritiera, impegnata, lavoratrice, con poche chiacchiere. E quindi capace di efficienze sociali. Si tratta di gente che va a braccetto collo stato . E inoltre lo sa gestire. Non fa la commedia dell' arte nel parlamento, etc...

Noi non sappiamo gestire il Paese, l' Alitalia, la FIAT, e altri grossi sistemi. Perché noi lavoriamo all' italiana, Perché abbiamo eliminato i VALORI, perché non sappiamo (é un esempio) cosa sia la chiarezza, la verità, l' organizzazione, etc. Perché noi siamo dei voltagabbana e inefficienti. come pretendi che creiamo posti di lavoro in Italia ?

Le conseguenze delle ns incapacità sono che fra i pochi ricchi, ce ne sono alcuni che sono dei padrini, fuori legge...oppure per essere nella legge se ne fanno una speciale... Questo non succede negli altri Paesi U.E. , perché li ci sono pochissimi Italiani. I quali imparano ad essere civili...
antonio greco is offline  
Vecchio 05-05-2005, 12.47.12   #14
vongudden
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-03-2005
Messaggi: 41
fare uno spot sull'italianità vuol dire raschiare il fondo del barile: allora perché i francesi dovrebbero comprare delle Fiat...? Perchè dovrebbero farlo i tedeschi? Torniamo al protezionismo? La verità è che se hanno un'auto buona la vendano e la facciano conoscere attraverso la pubblicità: in quello spot non ne ho vista nessuna: dovrei comprare sulla fiducia? a priori?
La fiat non ha mai tenuto alla concorrenza e le sue acquisizioni, tutte interne al mercato italiano, sono servite a crearsi l'illusione di un futuro monopolio, o quantomeno pe rneutralizzare la concorrenza: se si esclude l'Autobianchi che fu creata dalla stessa Fiat insieme a Bianchi e Pirelli, l'acquisizione della Lancia nel 1969 (quella sì per la simbolica Lira da Pesenti) e dell'Alfa nel 1987 hanno condotto alla spolizazione del valore tecnico delle varie marche e alla loro crisi: cui si aggiunge l'abbandono d aparte della Fiat degli investimenti in nuovi modelli nella metà degli anni '90.
LA fiat ha smesso di fare auto, non sono gli italiani ad averli abbandonati: sono loro ad avere fatto per troppo tempo auto brutte,vecchie e care.
Pensate alle Stilo, alle Marea, alle Lybra (carine e affidabili ma vecchie) le alfa 155, 146... la seicento e la 500 che non sono state sostituite per 10 anni, la panda mai sostituita fino al 2003, la punto che invecchia...
Gli altri gli hanno tolto mercato perchè sono loro ad averlo spreato, attaccarsi al nazionalismo è triste e segna secondo me la totale mancanza di idee.
vongudden is offline  
Vecchio 05-05-2005, 14.51.30   #15
bomber
Ospite abituale
 
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Messaggi: 4,154
Re: UN VECCHIO SAGGIO MI DISSE

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
1982. Un buon consiglio me lo dette un vecchio saggio. Un veggente tibetano rifugiatosi in un angolo sulle Alpi, che incontrai a Ginevra.

Fu molto chiaro e previdente. Quandi dietro suo invito, gli parlai di strani segni che apparivano nella società italiana, mi chiese “Ma tu che vuoi fare ? Li puoi cambiare i segni ?”.

Chiesi “C’ é speranza che le cose cambino ?”.
“Scegli tra vita di qualità (in tal caso vattene al Nord delle Alpi) e immobilismo sociale. Il quale, alla lunga, potrebbe divenire un grosso problema sociale”.
“Che problema sociale ?”.
“ La mancanza di realismo nello Stivale”.

Seguii il suo consiglio, in quanto stavo maluccio a Roma, coté travail. Mi trovai un lavoro a Parigi...... La migliore decisione della mia vita.

Sono andato a trovarlo dopo tanti anni. Davanti ad una tazza di té, gli ho raccontato i sintomi dei malesseri odierni in Italia. Poi gli ho chiesto “Sai se ci sono speranze ?”. Mi ha risposto:
“La mancanza di realismo, in Italia, ha spesso portato frutti negativi. Alcuni secoli fa gli Italiani, credendosi realisti, si battevano come Guelfi o come Ghibellini. E cosi i Principi ne approfittarono pre installare i loro poteri. Qualcuno di loro mise anche le mani per qualche tempo sul Papato. Sfruttarono e mangiarono”.

“Oggi gli Italiani, ancora senza realismo, si battono per la Destra o per la Sinistra. I principi attuali, cioé i capi-clan e capi ghenga, affondano le radici del loro potere sulla superficialità della società. Essi incoraggiano le lotte fra la Destra (pochi colonnelli) e la Sinistra (tanti teorici predicatori di democrazia). Inoltre distribuiscono molti circenses (spettacolini sullo schermo con belle coscione o partite di campionato e Coppe del mondo). Tutto cio’ che si puo’, perché non si sappia la verità”.

La quale verità é multiforme e ben nascosta. Dall’ Europa sembra che il tessuto sociale e i N.C.I (Nuovi Comportamenti Italiani) seguano un programma ben orchestrato (dalla P2 ?) e portato avanti con determinazione e organizzazione, aiutato da notizie tendenziose ogni tanto diffuse dai media. Mentre gli Italiani, divisi in due schiere, Destra e Sinistra, litigano. Non molto cambiati.

Intanti i poteri affondano sempre di più le loro radici. Gli Italiani, distratti da pantani diffusi, coscione, poppone e risultati di serie A, non si avvedono che il mondo é cambiato. Il Mercato Globale sta dividendo i Paesi in due categorie:
- i realisti efficienti;
- i teorici distratti dalle vecchie distinzioni e inefficienti.

Continuiamo con Destra e Sinistra, o guardiamo la realtà dei fatti ?

L’ Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr


bella storia non capisco pero come collocarla nel contesto ....
bomber is offline  
Vecchio 05-05-2005, 16.00.15   #16
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Wink FAR FUNZIONARE UNA FIAT, COME ? SENZA MOTIVAZIONE ?

Cerco di trovare un legame alla storia. Secondo la mia logica.

Il presupposto: per alcuni emigrati (quelli che osservano le differenze) é evidente che in Italia non c' é realismo. E' sparito..

E come potrebbe essere altrimenti, nel Paese ove l' ipocrisia in ambito socio- politico é divenuta ARIA DA REASPIRARE ? Su tanti argom sociali ci sono cinque verità. Ma raramente si trova un giornalista impegnato che fa un' indagine europea. Cioé é capace di trovare i fatti, tutti, li analizza, poi tiri una conclusio logica. Di conseguenza, senza tali abitudini, tutte le cinque verità restano in piedi, possibili.... Ognuna di queste verità crea un pizzico di incertezza.

Lo Stivale é un mare di incertezze...

Ora in un Paese senza realismo, senza meritocrazia, senza impegno di livello europeo nel lavoro sociale (cioé di grossi organismi come la Fiat), come possono esistere degli strateghi del mercato ? Tanto più che si tratta di impiegati italiani, cioé abituati a vivere in una società seza programmazione, senza organizzazione, anzi abitauta al vivere alla giornata.

Come possono i dipendenti FIAT (ed i loro dirigenti) essere più motivati, previdenti, strateghi, precisi, organizzati degli altri Italiani che sono fuori della FIAT ? In una società ove non c' é meritocrazia e gestione accorta del pers. secondo i risultati, come nasce la MOTIVAZIONE ?

Se i dirigenti dell' Alitalia fossero REALISTI, avrebbero già fatto un' indagine per sapere il PERCHE' i risultati Alitalia non sono simili a quelli Airfrance. ... E avrebbero scoperto che in Alitalia c' é il modo di lavorare svogliato, diffuso in Italia, mentre che in Airfrance.......

Questo provaca un fatto semplice: io per viaggiare tra Parigi e Roma, prendo Airfrance, che é una compagnia più affidabile. Vedere, paragonare, per credere...

Ora, con un' immagine esplicativa: se cambiassimo tutto il corpo dirigente FIAT, mettendo Francesi, Inglesi, Belgi, Svizzeri, etc.... sono convinto che, in capo a tre anni la FIAT cambierebbe i risultati.

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 05-05-2005, 16.11.07   #17
bomber
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Re: FAR FUNZIONARE UNA FIAT, COME ? SENZA MOTIVAZIONE ?

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Cerco di trovare un legame alla storia. Secondo la mia logica.

Il presupposto: per alcuni emigrati (quelli che osservano le differenze) é evidente che in Italia non c' é realismo. E' sparito..

E come potrebbe essere altrimenti, nel Paese ove l' ipocrisia in ambito socio- politico é divenuta ARIA DA REASPIRARE ? Su tanti argom sociali ci sono cinque verità. Ma raramente si trova un giornalista impegnato che fa un' indagine europea. Cioé é capace di trovare i fatti, tutti, li analizza, poi tiri una conclusio logica. Di conseguenza, senza tali abitudini, tutte le cinque verità restano in piedi, possibili.... Ognuna di queste verità crea un pizzico di incertezza.

Lo Stivale é un mare di incertezze...

Ora in un Paese senza realismo, senza meritocrazia, senza impegno di livello europeo nel lavoro sociale (cioé di grossi organismi come la Fiat), come possono esistere degli strateghi del mercato ? Tanto più che si tratta di impiegati italiani, cioé abituati a vivere in una società seza programmazione, senza organizzazione, anzi abitauta al vivere alla giornata.

Come possono i dipendenti FIAT (ed i loro dirigenti) essere più motivati, previdenti, strateghi, precisi, organizzati degli altri Italiani che sono fuori della FIAT ? In una società ove non c' é meritocrazia e gestione accorta del pers. secondo i risultati, come nasce la MOTIVAZIONE ?

Se i dirigenti dell' Alitalia fossero REALISTI, avrebbero già fatto un' indagine per sapere il PERCHE' i risultati Alitalia non sono simili a quelli Airfrance. ... E avrebbero scoperto che in Alitalia c' é il modo di lavorare svogliato, diffuso in Italia, mentre che in Airfrance.......

Questo provaca un fatto semplice: io per viaggiare tra Parigi e Roma, prendo Airfrance, che é una compagnia più affidabile. Vedere, paragonare, per credere...

Ora, con un' immagine esplicativa: se cambiassimo tutto il corpo dirigente FIAT, mettendo Francesi, Inglesi, Belgi, Svizzeri, etc.... sono convinto che, in capo a tre anni la FIAT cambierebbe i risultati.

L' Emigrato


beh se è vero quello che dici allora come paese siamo ormai allo sfascio ....
insomma se non sappiamo organiizarci da qui a qualche anno l'italia diverra un paese povero e senza futuro ....
bomber is offline  
Vecchio 05-05-2005, 17.03.05   #18
antonio greco
L' Emigrato
 
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E LI IL PROBLEMA

Quello che io osservo ( e talvolta medito), naturalmente ha innumerevoli eccezioni, non é la regola. Ma penso sia la regola in macrosistemi come la FIAT.

Dici : se non sappiamo organizzarci. E' qui che caca l' asino....

L' ORGANIZZAZIONE é un magnifico strumento che esiste fuori dell' Italia pero'....., salvo qualche eccezione...

Una favola ( verosimile )

Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.
In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori.
Si dice che fossero di stirpe germanica (alemanni o franchi ).
Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni.
Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione.
Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests
(sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni).
Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla.
La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti,
poi un cappello a cilindro, con su la scritta : Valore Primario.
Poi la mandarono in giro,
con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei.
Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia.
Nei suoi lunghi giri, si presentò dapprima ai capi e direttori, governanti e principi.
Fece dei bei discorsi, fu eloquente.
Spiegò come il suo uso poteva estendere benefici effetti
non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali.
Mostrò l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile.
Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale,
la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata,
creando cosí la assoluta necessità di organizzarsi.
Una caratteristica dell’organizzazione è il suo spettro molto ampio.
Le sue grandi capacità strategiche le permisero di entrare in gioco
prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza.
Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli.
Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro :
Aiutò le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che
i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi.
Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica,
era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte.
Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia,
l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare,
cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità.
Un’altra versione è che l’organizzazione esiste in Italia.
Si tratta di un valore furbo e, come tale,
si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere.
Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete,
punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte.
Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini.
Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come funziona.
Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali,
agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza.
L’altro invece mi ha detto che ciò non è possibile, perché in caso
di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito ( nevrosi sembra ).
Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni.
Anche qui, due verità !
Allora ho capito che dovrò, per concludere, fare uno studio approfondito,
sto già cercando la bibliografia.
Qualcuno mi aiuta ?
Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta
determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti
tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine.
Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Un Vecchio che aspetta

Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale.
Vestito di bianco trasparente,
sul cappello in vista due grandi parole : Compatibilità, Sviluppo.
Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare.
Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre.
Incuriosito, sembra in attesa.
Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene.
Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto.
Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose.
Alcune, instabili, cambiano spesso colore.
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Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?
Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto.
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

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P.S. Le persone interessate ad esempi classici, ufficiali, della organizzazione italiana,
possono chiedermeli. Risponderò volentieri.

Un esempio nella U.E. :
I Francesi fanno colazione con pane, burro e organizzazione.
Chi preferisce il croccante, si serve dei wafers alla vaniglia e logica.
Il sistema sanitario francese è forse il migliore d’Europa.
Rapido, razionale, affidabile, alla portata di tutti.
Centinaia di Italiani (pellegrini sanitari) vengono a servirsene
per avere cure di buona qualità.
I malati italiani sono tanti che, in alcuni ospedali parigini,
le infermiere capiscono la nostra lingua.
antonio greco is offline  
Vecchio 05-05-2005, 17.37.27   #19
bomber
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Re: E LI IL PROBLEMA

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Quello che io osservo ( e talvolta medito), naturalmente ha innumerevoli eccezioni, non é la regola. Ma penso sia la regola in macrosistemi come la FIAT.

Dici : se non sappiamo organizzarci. E' qui che caca l' asino....

L' ORGANIZZAZIONE é un magnifico strumento che esiste fuori dell' Italia pero'....., salvo qualche eccezione...

Una favola ( verosimile )

Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.
In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori.
Si dice che fossero di stirpe germanica (alemanni o franchi ).
Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni.
Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione.
Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests
(sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni).
Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla.
La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti,
poi un cappello a cilindro, con su la scritta : Valore Primario.
Poi la mandarono in giro,
con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei.
Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia.
Nei suoi lunghi giri, si presentò dapprima ai capi e direttori, governanti e principi.
Fece dei bei discorsi, fu eloquente.
Spiegò come il suo uso poteva estendere benefici effetti
non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali.
Mostrò l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile.
Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale,
la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata,
creando cosí la assoluta necessità di organizzarsi.
Una caratteristica dell’organizzazione è il suo spettro molto ampio.
Le sue grandi capacità strategiche le permisero di entrare in gioco
prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza.
Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli.
Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro :
Aiutò le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che
i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali.
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Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi.
Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica,
era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte.
Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia,
l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare,
cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità.
Un’altra versione è che l’organizzazione esiste in Italia.
Si tratta di un valore furbo e, come tale,
si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere.
Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete,
punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte.
Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini.
Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come funziona.
Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali,
agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza.
L’altro invece mi ha detto che ciò non è possibile, perché in caso
di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito ( nevrosi sembra ).
Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni.
Anche qui, due verità !
Allora ho capito che dovrò, per concludere, fare uno studio approfondito,
sto già cercando la bibliografia.
Qualcuno mi aiuta ?
Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta
determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti
tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine.
Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto.
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Un Vecchio che aspetta

Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale.
Vestito di bianco trasparente,
sul cappello in vista due grandi parole : Compatibilità, Sviluppo.
Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare.
Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre.
Incuriosito, sembra in attesa.
Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene.
Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto.
Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose.
Alcune, instabili, cambiano spesso colore.
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Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?
Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto.
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

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P.S. Le persone interessate ad esempi classici, ufficiali, della organizzazione italiana,
possono chiedermeli. Risponderò volentieri.

Un esempio nella U.E. :
I Francesi fanno colazione con pane, burro e organizzazione.
Chi preferisce il croccante, si serve dei wafers alla vaniglia e logica.
Il sistema sanitario francese è forse il migliore d’Europa.
Rapido, razionale, affidabile, alla portata di tutti.
Centinaia di Italiani (pellegrini sanitari) vengono a servirsene
per avere cure di buona qualità.
I malati italiani sono tanti che, in alcuni ospedali parigini,
le infermiere capiscono la nostra lingua.


Direi che questo è ottimismo allo stato puro ...
insomma siamo un paese che non ha organizazzione eppure così piccolo siamo fra i più grandi paesi industriali ....
ma come può essere spiegato questo ??
come fa l'italia ad avere alcuni prodotti cosi buoni se non riesce ad organizzarsi neppure per alzarsi alla mattina ???
questo mi sembra un buono quesito ....
o forse esistono altri paesi che sono anche meno organizzati d noi ???
bomber is offline  
Vecchio 05-05-2005, 19.09.53   #20
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
REALISMO, ORGANIZZAZIONE..............

REALISMO, ORGANIZZAZIONE..............e se li insegnassimo a scuola ?

Direi che una generalizzazione é sempre un rischio, a meno che uno non abbia osservato molti casi.

Ora io potrei citare cosa funziona, in Francia, in modo organizzato ed efficiente, inclusi macrosistemi:

- il sistema sanitario (ce ne sognamo noi uno simile, ove ogni cittadino sceglie il medico che preferisce; poi il sistema rimborsa in base a criteri ben chiari e diffusi una %, adeguata spesso);
- le ferrovie, con i loro sportelli che quasi sempre funzionano, anche in caso di grande affluenza; coi treni raramente ritardati;
- le dogane, per le targhe e l' IVA degli stranieri;
- la polizia, con tutto lo sportellame organizzato per targhe, carte di soggiorno, patenti e simili. Alla fine della fila ci si aspetta in genere un buon risultato, in tempi soddisfacenti.
- il comune, anche in piccola città, con tutti i servizi che offre, la fatica é solo scegliere. Con servizi si intende anche attività per giovani o vecchi, o amanti dell' arte.

Se dei macrosistemi funzionano, é perché l' organizzazione é un valore che si impara alle scuole medie. Se poi parlassimo di marketing, allora i Francesi potrebbero imparare molto dagli Italiani. E non metterei in dubbio che l' Italiano Benetton sia meglio organizzato di tante piccole industrie francesi.


Sono dei casi a titolo di esempio, che non fa testo.


Ma il punto é un' altro. Se ci si trova in un Paese dove le attività pubbliche, in un gran numero, non sono affidabili e puntuali come in qualche altro Paese della U.E., allora, colla competizione globale, comincia a perdere terreno prima un settore, poi un altro, poi si rischia l' effetto Domino (o castello di carte).

REALISMO, ORGANIZZAZIONE..............Se in un Paese non c' é l' abitudine a pretendere la buona qualità del servizio, ci si rassegna senza sapere perché, nessuno protesta, nessuno migliora o cambia (chitelofaffare)....

....allora competere per vendere diventa difficile.;

Quindi, sembra a me, la mancanza di meritocrazia e di responsabilità (misericordia diffusa), continua a fare i suoi danni. Senza che nessuna categoria, neanche la Confindustria (li ho contattati, se ne fregano) che a parole chiede competitività, si ponga il problema in termini REALISTICI.

Il parlamento ha fatto un decreto sulla competitività. Lo leggero', ma ho poca fiducia, sapendo come si discute , e che gente c' é, nel parlamento....

Quante belle promesse hanno fatto i parlamentari italiani negli ultimi 10 anni. Quante sono state mantenute ?

L' Emigrato
antonio greco is offline  

 



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