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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 29-07-2005, 09.14.03   #21
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Mi azzarderei a dire che sono una miriade di associazioni di facciata fatte per dividere ulteriormente la gente invece che riunirla, aggregarla pur mantenendo intatte le differenze rispettive.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 29-07-2005, 09.24.37   #22
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
REALISMO ITALIANO

Quale il nocciolo del problema, in una società ove il numero di ruote grippate sta aumentando ?

All’ inizio la rarefazione, anzi il rischio di scomparsa, del realismo. Non sorprendente in una società ove la demagogia, il doppio linguaggio, l’ ipocrisia, lo schierarsi, hanno trovato modo d’ infilarsi ovunque. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente……..

Poi il conseguente arrugginirsi di tanti meccanismi della società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio.

Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono ritirati, nascosti in anfratti inaccessibili (alcuni sostengono persino che bisogna cercarli oltre frontiera). Non può facilmente avvenire quando il doppio scenario è facilitato dall’ ipocrisia diffusa, quando la rassegnazione balcanica riguarda tutto ciò che è servizio pubblico.

L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività.

Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano……

Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice “speriamo di farcela”, è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (a divenire un Paese europeo). Da europei si direbbe invece: andate a comprarvi il realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza.


L’ Emigrato
Antonio Greco (disponibile a presentare le CAUSE del degrado economico)
angrema@wanadoo.fr

P.S. Le misure correttive necessarie, per riportare il Paese alla normalità, non possono esser definite se non dopo un’ analisi lucida. Che un emigrato esperto può fare. Chi volesse guadagnare tempo e usare le valutazioni già fatte, dall’ Europa, legga le mie lettere dal titolo: “Diventare Paese avanzato” e “Europeizzare il Bel Paese” (chiedendo le coordinate al sottoscritto).
La domanda di tutte le domande: "Puo' una società piena di gente demotivata, incerta, rassegnata, pretendere di avere un' economia competitiva ?".

MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione; “…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte”. Fine della citazione.

Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe divenuta il titolo ottimo per un’ analisi seria delle CAUSE delle incapacità sociali italiane (già esistenti nel ‘43, divenute abissali oggi), ormai imprescindibile nell’ Italia del 2005. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.
antonio greco is offline  
Vecchio 29-07-2005, 09.42.13   #23
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
E io dico: se il sistema si sta inceppando, creare un'associazione che sostenga, corregga il cittadino può portare a mantenere in vita qualcosa anche se gli ingranaggi attorno arrugginiscono. Poi, sostituirli e rimettere in moto il legittimo sistema per aggregarlo all'Europa. Rimane il fatto che serve l'aiuto di tutti quelli che credono in valori ancora, bisogna unirli tutti per quanto abbiano opinioni diverse e dare a tutti voce, rappresentanza etc. ma l'intero sistema deve funzionare senza troppi movimenti di denaro.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 29-07-2005, 10.17.42   #24
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
QUALE METODO

Reagisco a Sebastiano.

Sistema bloccato, meccanismi arruginiti, ruote grippate. Puoi aggiustare qualche meccanismo, se un 'associazione é impegnata. Certo si puo' in teoria...

Ma non bisogna trascurare questo scenario: mentre tu cerchi di aggiustare un meccanismo ( o due), di oliare una ruota dentata (o due), se vai a toccare gli interessi di parte o di clan di un politico o di un padrino (poteri nascosti); succede che loro ti mandano o le squadre di assalto o le cortine fumogene per storpiare la verià...


Pertanto l' unica strategia che puo' funzionare nel quadro nazionale e regionale é:
- testimonianza di emigrati che hanno paragonato coi Paesi che sanno gestirsi;
- discussione di esperti;
- definizione di contromisure valide, cogli strumenti di applicazione:
- inizio della catarsi consistente in una comunicazione al Paese attraverso una struttura snella e seria (i Comitati Civici degli anni '60 contro Baffone). Comunicazione chiara che dica "Due scelte: o il sottosviluppo io diveniamo europei e seri...".

Senza una struttura simile, avrai soprattutto reazioni di padrini e impantanamenti di buone iniziative (non dimentichiamo che paraliamo di un sistema inefficiente) .

Gli anglosassoni, col loro tasso di sviluppo insegnano, mi pare, che il loro sistema (battaglie per cambiare, senza esitazioni) é migliore del sistema un po' latino (acconciamo e contentiamoci, senza strillare) per costruire/aggiustare il sociale..


Quando tu parli di associazione, io ci vedo la squadra che porta avanti questo processo. Ma deve essere una squadra determinata.

Antonio Greco
antonio greco is offline  
Vecchio 29-07-2005, 10.46.54   #25
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Ottimo ma io non voglio aggiustare niente.. sostituire è la parola chiave. Molto lentamente. Mentre si cerca di rattoppare quel che si può.

Comunque Antonio, vitae1983@hotmail.com è il mio indirizzo per contattarmi e parlarne meglio. Se hai ricevuto la mia email.

La squadra dev'essere determinata.. Simmachia (lotta assieme) è quello che serve. Impegno, lotta verso l'ideale, associati.
SebastianoTV83 is offline  

 



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