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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 09-08-2005, 09.46.02   #1
Michele
Ospite
 
Data registrazione: 29-07-2005
Messaggi: 36
Il cubo dell'emozione

Per far fronte alla invasione della classe cinese, non più semplici operai ma imprenditori senza scrupoli, i quali contrastano il made in Italy con falsi di autore, bisogna sviluppare un nuovo modo di intendere la produzione...cioè cercare di creare ed avere idee volte alla novità, questo un campo nel quale il competitore cinese non potrà contrastarci...in quanto sono dei semplici operai che lavorando 26 su 24 riescono a produrre di più, ma cosa producono solo e solamente falsi copiando ciò che uno Italiano ha ideato con ricerca & sviluppo...(spendendo non poco)
Quindi creare il cubo dell'emozione come incubatore della creatività...è una necessità...
usiamo questo forum per esprimere dei concetti relativi, nuove idee, nuove iniziative per far fronte ad una involuzione Italiana causata anche dall'avvento Ccinese...
mikkings2000@yahoo.it
Michele is offline  
Vecchio 09-08-2005, 10.05.46   #2
klee
Ospite abituale
 
L'avatar di klee
 
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
made in little Italycina

Non siamo noi che possiamo affrontarlo...quelli che stanno su di noi I GRANDI...sono una donna normale ma molto incuriosita da quello che mi circonda,ma penso che tanti dei nostri connazionali hanno DITTE in quel paese..di chi è la colpa loro o nostra???può darsi che non capisco bene le cose?aiutatemi
klee is offline  
Vecchio 09-08-2005, 11.14.18   #3
Michele
Ospite
 
Data registrazione: 29-07-2005
Messaggi: 36
Colpa o non colpa

Cara Klee,
Il settore imprenditoriale Italiano (moda, elettrodomestici, TV HI.FI. ecc.ecc.) alla fine del xix secolo, conosce il mercato o meglio la manodopera cinese "sfuttandola", avendo un costo medio annuo del lavoro, pari al mensile di un operaio italiano...avendo costi bassi il guadagno è molto più alto...quindi sull'onda dell'entusiasmo si sono avute le prime ravvisaglie di ciò che oggi rappresenta il fenomeno cinese, cioè la loro emigrazione verso il nostro Paese...non più come operai ma puri imprenditori con accordi non legali...creando dei loro ambiti di vita sociale alla quale l'invasore (l'Italiano) viene allontanato per non interferire nei loro business, apparentemente potrebbe essere giusto, prima noi..... adesso loro, la verità può essere interpretata, da un lato come regola di vita, si usa per essere poi usati...ma come spiegato nel post precedente noi producevamo ciò che avevamo creato loro copiano non creano, risultato: decadenza settoriale...
dall'altro bisogna reagire: come, con nuove idee di business non più legate alla produzione di merci destinate alla vendita, ma alla creatività di rivalutazione architettonica dei paesaggi rurali...
L'incubatore della creatività: il cubo dell'emozione
Michele is offline  
Vecchio 09-08-2005, 11.26.42   #4
nonimportachi
Utente bannato
 
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
Michele,

sembri proporre una soluzione "Per far fronte alla invasione della classe cinese".

Personalmente non l'avverto come invasione, ho un "senso di appartenenza al branco" che va oltre il sentirmi italiano, è più un sentirmi appartenente alla specie, quindi i cinesi sono per me parte del "branco" e non invasori.

Ma a parte questa mia posizione, la soluzione che proponi sarebbe:

"nuove idee di business non più legate alla produzione di merci destinate alla vendita, ma alla creatività di rivalutazione architettonica dei paesaggi rurali..."

Cioè si rivaluta creativamentel'architettonica dei paesaggi rurali per far fronte alla invasione della classe cinese?

non vedo il nesso.......
nonimportachi is offline  
Vecchio 09-08-2005, 11.38.51   #5
alexmexxomalex
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
non credo che il mercato delle innovazioni sia di per sè un buon argine. I cinesi hanno bene dimostrato da 20 anni a questa parte di essere la nottola di minerva dell'economia globale, che si alza in volo solo al crepuscolo. Il mercato cinese non ha mai prodotto nulla di nuovo e, anzi, si protrebbe dire che la sua forza sta proprio nel far convergere il risparmio del know-how con un immenso sistema produttivo industriale.
Insomma la filosofia cinese è questa: io non mi accollo i rischi di progetti di ricerca, ma utilizzo conoscenza già esistenti per fornirvi quanti prodotti volete, di analoga qualità ma a costo molto piu' basso, quindi continuo a svalutare lo yuan e a utillizzare un sistema produttivo stampo ottocentesco.
Finora questo sistema ha funzionato alla grande e,anzi, si preannuncia acora piu' dirompente con l'imminente arrivo di automobili cinesi: copie spudorate della toyota, della hyundai o della volkswagen offerte a meno di 4000 euro (per quanto mi riguarda non vedo l'ora )


Secondo me sarebbe una buona ricetta puntare proprio su quello che un mercato di quel tipo non potrebbe mai offrire: qualità e tipicità. Insomma ricerca e innovazione si, ma da coordinare con una piu' attenta valorizzazione del made in italy.
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 09-08-2005, 14.19.05   #6
massimiliano
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 02-08-2005
Messaggi: 2
l'invasione cinese

probabilmente non tutti sanno che esiste una particolare forma di invasione territoriale economica demografica che a molti passa inosservata e per certi aspetti pacifica ma che ha una sua logica occulta portata avanti nei secoli dalla ristretta classe dominante cinese in conbutta con la triade.
il fine ultimo è conquistare l'intero globo
il governo cinese con la maggiore popolazione mondiale in termini numerici abbisogna continuamente di risorse energetiche alimentari per sopravvivere e sta attuando nel corso degli anni un trasferimento legale ed illegale di enormi masse di cinesi nei vari continenti mondiali
ma mentre altre popolazioni si integrano con quella preesistente e la rendono forte vedi gli stati uniti d'america quella cinese entra predominando negli altri stati forte della mano d'opera che non paga e degli enormi capitali derivanti dalla madre patria
fateci caso i vari quartieri cinesi con tutte le loro potenzialità che sono sorti nelle nostre città non sono sorti dal nulla ma rilevati con soldi cinesi pagati poco e diventati sempre più grandi ed importanti
e potrai andare avanti con mille esempi per spiegare questo fenomeno
vie d'uscita non ce ne sono in quanto a differenza loro i nostri paesi rispettano i diritti umani e sono democratici quindi se non si fermano da soli a breve l'economia mondiale cosa che probabilmente già avviene sarà sotto l'egida cinese
poveri noi
massimiliano is offline  
Vecchio 09-08-2005, 16.26.27   #7
alexmexxomalex
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Messaggi: 160
no per favore, il protocollo dei saggi di syon nella versione con gli occhi a mandorla proprio no,eh
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 09-08-2005, 18.33.09   #8
Mr. Bean
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Beh, diciamo che i cinesi hanno imparato la lezione... moooolto bene!
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Vecchio 09-08-2005, 18.42.40   #9
nin.kin
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-06-2005
Messaggi: 115
Re: l'invasione cinese

Vedere l'Esquilino a Roma, ma anche altrove stanno espellendo dal mercato i nostri piccoli commercianti rilevando i loro negozi con MOLTI soldi che non si sa da dove vengano.

Un po' più di controli sui cinesi non sarebbero male, molto di quello che loro fanno è illegale
nin.kin is offline  
Vecchio 09-08-2005, 18.46.09   #10
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Re: Re: l'invasione cinese

Citazione:
Messaggio originale inviato da nin.kin
Vedere l'Esquilino a Roma, ma anche altrove stanno espellendo dal mercato i nostri piccoli commercianti rilevando i loro negozi con MOLTI soldi che non si sa da dove vengano.

Un po' più di controli sui cinesi non sarebbero male, molto di quello che loro fanno è illegale

Scusa, ma.... gli europei e gli americani non sono forse andati in Asia a fabbricare dalle scarpe, alle auto, ecc... perché più economiche e convenienti? Allora qual è il problema? I cinesi hanno imparato ed ora ci accorgiamo che sono un pericolo almeno commerciale per noi? Beh, come dice la pubblicità di un caffé: ....ormai....
Mr. Bean is offline  

 



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