Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 28-08-2005, 21.41.29   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Aprire Gli Occhi, Per Invertire La Tendenza

Tre avvenimenti dalla cronaca recente:

- le difficoltà della FIAT e dell’Alitalia sono venute alla luce recentemente;
- le seconde sono legate ad un calo della domanda;
- dati Istat recenti indicano la produzione industriale in calo del 2.8 % rispetto al 2003..

Il sottoscritto, che vive a Parigi da venti anni, ha occasione cinque o sei volte l’ anno di andare in Italia. Da dieci anni preferisce Air France ad Alitalia. Motivi: la qualità e l’ affidabilità del servizio Alitalia, non sono sempre a livello europeo.

L’ evoluzione della società italiana continua. Troppo spesso in negativo. Senza che si facciano sforzi sufficienti per aprire gli occhi. Se ci togliessimo le lenti ideologiche (destra, sinistra) e guardassimo con qualche grammo di realismo la povera realtà di tutti i giorni, faremmo un primo passettino in avanti.

La povera realtà sociale italiana é sotto gli occhi di tutti, almeno in termini di problemi irrisolti. Quanto alle cause di tanto disastro, é un po’ meno evidente scovarle. Ma, cercando cercando.... esse si possono individuare. Un altro cittadino europeo si sarebbe già posto il problema alle prime avvisaglie del rapido declino. Ma, gli Italiani sono flessibili... Non solo, sono anche rassegnati.

Per trovare le cause del degrado diffuso, una sola, io credo sia la strada sicura: esaminare il divario, che é in accelerazione, fra Italia ed Europa.

La società italiana di oggi:

- accetta di vivere nella confusione, senza regole (che siano accettate da tutti);
- considera l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine;
- é rassegnata alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche;
- finge di credere che la diffusione del degrado possa arrestarsi da sola. Infatti non si discutono seriamente contromisure efficienti.

E’ illusorio pensare di conservare il Paese nel gruppo dei Paesi industriali, se restano inalterate le attuali fondamenta della società.

E’ necessaria un’ attenta riflessione, per individuare le cause scatenanti del degrado e per definire gli strumenti necessari per poter gestire un Paese a livello europeo.

Qualche elemento di base del degrado.

- Democrazia italiana: i cittadini italiani credono che basti votare ed avere una costituzione, per poter affermare di essere in democrazia. La realtà: leggi e costituzione sono raramente e occasionalmente applicate. Nella confusione e....secondo il caso particolare.Comunque esse stanno nelle biblioteche, come raccomandazione....... Ne risulta talvolta una lotta di tutti contro tutti. All’ italiana.
- La plutocrazia al potere é composta di grandi padrini, piccoli ras, affaristi , loschi figuri. Gente che fa e disfa i mazzi. Decidono sulle risorse pubbliche in base ai rispettivi interessi particolari. E gli altri cittadini ? Tanti fra essi, rassegnati, sperano e aspettano di essere messi nel buon mazzo. Magre speranze......

Perché le speranze di sistemare l’ Alitalia, di salvare la FIAT, di diminuire le tasse (ma anche mantenere gli impegni presi con tanta baldanza), di far funzionare le gestioni e i servizi nazionali, sono speranze che si possono proporre, in Europa, solo agli Italiani ?

Altri popoli europei, dotati di un po’ di realismo, di capacità di riflessione, di analisi critica, di un po’ di buon senso, di molta serietà (tutte cose che non si trovano sulle bancarelle dell’ assurdo italiano), non si farebbero abbagliare da speranze inutili, da specchi per le allodole cosi’ diffusi. Ma verificherebbero se ci sono gli strumenti, per realizzare gli obiettivi sbandierati.

Perché i su elencati obiettivi sono speranze inutili ? Per tentare di rispondere a cosi’ difficile domanda, occorre munirsi di una forma mentis europea (cioé obiettiva) e fare un passo indietro dicendo a voce alta: “Verità, realismo, buon senso, saltami addosso”.

Le speranze inutili possono portare disillusione, perdite di tempo, peggioramento delle situazioni, cancrena delle malattie sociali. Sgombriamo il campo della situazione sociale degradante dalle speranze inutili. Se confrontiamo, per il recente passato, gli obiettivi pubblici dichiarati con baldanza con i risultati ottenuti, avremo una buona lista di speranze inutilmente proposte e puntualmente disattese.

Cerchiamo allora la verità, soprattutto sulle cause del degrado sociale italiano. Il quale continua senza sosta né pietà, da alcuni lustri. Seminando confusione, insuccessi, delusioni frequenti.

Le evoluzioni sociali, la degradazione e il peggioramento dei comportamenti italiani, in tante regioni, in tanti settori, hanno già determinato:

- perdite di efficienze diffuse in tanti settori;
- calo di competitività e affidabilità del prodotto italiano;
- calo della qualità di alcuni servizi offerti al cittadino italiano, i quali hanno, anch’ essi, un impatto sulla competitività del “made in Italy”.

E’ vitale individuare le cause primarie della deriva. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate in:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)

In tali analisi viene discusso il cocktail 'Indifferrenza", che gli italiani sono abituati ad assaporare un giorno si ed uno no. Esso é stato perfezionato negli ultimi decenni, ma i suoi componenti erano già visibili nel dopoguerra.

I componenti del micidiale cocktail”Indifferenza” determinano la rarefazione delle azioni costruttive ( soprattutto nel settore pubblico) e, in secondo luogo, innescano talvolta il gioco dello scarica-barile, il quale viene iniziato ogni volta che una situazione difficile richiede una decisione urgente. Esse inoltre fanno fuori ogni speranza di aggiornamento delle strutture pubbliche obsolete.

Un’ insalata di fattori e comportamenti da paese arretrato sono offerti dal sistema pubblico ai cittadini, come piatto quotidiano. Che viene digerito con noncuranza, faciloneria, assuefazione e diabolica tolleranza. E con sorpresa degli emigrati.

Diabolica é la tolleranza quando essa impedisce di aprire gli occhi, di esaminare realisticamente i problemi e di individuare le misure correttive necessarie per invertire la tendenza al degrado strisciante.

Lo Stivale visto dall’ Europa

Abbiamo banalizzato l’ imbroglio. Scambiato l’ inosservanza della legge con una marachella. Abbiamo escluso dal Paese le stesse virtù civiche che, diffuse in altri Paesi, ne permettono la gestione corretta.

Abbiamo per decenni ignorato la necessità dell’ organizzazione, che é una qualità necessaria ad una vita civile efficiente. Risultato: la qualità della vita sociale italiana. Abbiamo ritenuto, nel settore pubblico, non necessaria la responsabilità del proprio operato. Abbiamo considerato lecito l’ interesse privato in atti d’ ufficio. Risultato: abbiamo scelto di imboccare la strada del terzo mondo.

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr Parigi
(consulente in Telecomunicazioni, ex funzionario europeo)
(disponibile per una presentazione delle cause del degrado italico)

P.S.

SVILUPPO. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel “La societé de confiance”).

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.
antonio greco is offline  
Vecchio 29-08-2005, 18.14.03   #2
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Uomo, quanto scrivi però..

Quando leggo di Alitalia e Fiat dico: ecco, quando NOI contribuiamo a finanziare i privati oltre un tot. la loro proprietà dovrebbe diventare comune.
Quando i rappresentanti non rappresentano e guardano ai propri interessi (vedi Governo italiano) sugli stipendi che NOI forniamo. Inutile comunque fissare lo stipendio massimo a 10 volte lo stipendio medio statale.. aumenteranno gli stipendi degli statali. 5 volte lo stipendio MEDIO del cittadino MEDIO dovrebbe bastare e assicurare che i politici si interessino nell'aumentare gli stipendi del cittadino MEDIO che rappresentano.. o erro?
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 29-08-2005, 18.20.00   #3
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
VIRTU' qui sta la chiave di tutto. VIRTU' laica e civica che non guarda tanto a Dio quanto alla realizzazione dell'uomo nel senso greco-romano.. realizzazione dell'uomo nella società. Abbiamo anche maggiori strumenti per tendere all'obiettivo oggi, abbiamo elaborato nuove strategie, abbiamo conoscenze.. basta dimostrare che si possono applicare per realizzare la Res Publica!
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 29-08-2005, 19.11.58   #4
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PROBLEMA ITALIANO

Sebastiano,

non concordo colla tua ultima asserzione. Ci mancano proprio gli strumenti per gestire società pubbliche, private e Paese come fanno gli altri europei.

Noi non sappiamo più farlo da un pezzo. QUI STA IL PROBLEMA ITALIANO, O MEGLIO UNA BUONA PARTE DI ESSO. PROVO A METTERE QUALCHE DATO QUI DI SEGUITO.

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 29-08-2005, 19.13.51   #5
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
E LA BARCA ITALIA VA, MA FA ACQUA, ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Un equipaggio che non sa navigare

L`aria, in Italia, é pesante. Per rendersene conto, stare un anno fuori e poi tornare. Allora si respira pesante, si cammina su terreno fangoso. E fangosa quella terra ove diventa complessa, difficile, un`azione che nel resto dell’Europa é ovvia, immediata, senza storia. In Italia invece essa puo avere una storia negativa, puo’ effettuarsi solo in tempi lunghi, o con estrema difficoltà, o con l`intervento di un padrino.

E pesante l`aria di quel Paese ove persino persone dotate di qualità eccelse stentano a emergere, a portare a termine le proprie iniziative. Ove invece le stesse persone, andando in un altro Paese europeo, di latitudine poco piu alta, emergono senza problemi, hanno successo.

In gennaio ‘98 il procuratore generale segnala che la giustizia italiana non é proprio a livelli europei. Il direttore delle F.S. ha detto poco prima qualcosa di simile delle ferrovie. In luglio ’99 il magistrato capo del pool Mani Pulite denunzia il rischio che una buona metà delle inchieste su tangentopoli cada in prescrizione, in quanto ….”la giustizia non funziona. E spiacevole, aggiunge, poiché sarebbe un segno di impunità”.. Altri responsabili di grosse strutture pubbliche italiane, nel fare paragoni cogli altri Paesi dell’Unione, potrebbero arrivare a conclusioni fallimentari di simile tipo. Non sarebbe sorprendente.

E la barca Italia va, continua a navigare, ma fa acqua da tutte le parti.

Le ultime eclatanti notizie confermano quello che sapevamo: il Paese non funziona. Se uno degli uomini chiave del vecchio centrosinistra si rifugio’ in Tunisia per sfuggire alla giustizia, se un ex-premier é stato indagato per complicità con la mafia, allora non si possono aver dubbi: il sistema Italia ha i piedi d’argilla e rischia il sottosviluppo.

Guardando fuori dalle frontiere, dove ti volti, vedi qualcosa che gli altri sanno fare, e noi no. O meglio, fingiamo di fare la stessa cosa, o proviamo a farla. O diciamo di volerla fare. Ma poi succede che ci fermiamo a metà strada. O che abbiamo un risultato che non é paragonabile a quello ottenuto negli altri Paesi dell’Unione, ma lo é a quello ottenibile in un Paese del Nord-Africa.

I media hanno parlato recentemente di due fra i tanti ospedali in sofferenza. Sigilli al Policlinico di Roma nel ’97, a seguito di un’infezione diffusa. Inoltre le notizie di luglio ’99 dallo stesso ospedale dicono: perquisite dai carabinieri le sale operatorie. Immodizia, ferri arrugginiti, provette sporche. Undici bimbi infettati da un piccolo germe, il quale si é preso il compito (due volte in 24 mesi, o forse erano due germi diversi ?) di mostrare a tutti che il grosso ospedale universitario é sporco e mal gestito. Cosa che chi lavora in esso sa da anni, ma finge di non sapere, per non essere danneggiato da un sistema mafioso che gestisce personale e risorse in base ai proprii interessi.

IL Caldarelli, cuore dolente della sanità partenopea, non va meglio. Per cui la marcia della salute, organizzata da un partito, si chiude davanti ai suoi cancelli. Bindi, ministro della Sanità, dichiara: “…Il problema é comune alle grandi strutture. Al Caldarelli mancano le camere sterili, a Firenze chiudono le sale operatorie del Careggi, a Pesaro muoiono dieci persone. Realtà diverse, accomunate da un’emergenza.” Solo dieci mesi prima lo stesso ministro, con faccia tosta (o per ignoranza ?), aveva sostenuto nel talk-show “Porta a porta” che la Sanità italiana é al livello di quella degli altri Paesi sviluppati d’Europa !…… Ma la serietà dei politici italiani é ormai conosciuta in Europa !

Nel tratto Parigi-Roma dormire in cuccetta puo’ portare a strani confronti. Se il vagone cuccette é francese, il condizionamento é in funzione. Se la carrozza é italiana, una volta su cinque il viaggio (in inverno) sembra fatto in Siberia. In estate sembra fatto in Africa. La differenza: in Francia una carrozza che ne ha bisogno, va in manutenzione. In Italia viaggia. C’é da soprendersi del numero di incindenti ferroviari in Italia ?

Le condizioni di costruzione dell’Eurotunnel (Parigi-Londra) e del passante ferroviario Milano-aeroporto sono state elencate da Radice sul Corriere della Sera. Eurotunnel, 50 km, il passante milanese 10.5 km. Eurotunnel, 380 miliardi/km, il passante 571 miliardi/km. Eurotunnel finito in 7 anni, il passante milanese non finito in 17 anni.

Da La Repubblica (27-1-99), contenente un articolo intitolato Bassa Velocità : « Sui lavori lungo la direttrice Milano-Napoli emerge una realtà sconcertante : uno spaccato di una commedia dell’assurdo, un’inestricabile matassa di contraddizioni ed errori della quale sarà impossibile venire a capo. Cominciando dall’elemento macroscpico dei ritardi e dei rinvii …..tra un progetto bocciato e un cantiere contestato, la data di apertura dell’intera tratta é fissata al 2006. E un gap incolmabile rispetto agli standards degli altri Paesi Europei. »
« L’altro intoppo riguarda invece Napoli. La stazione terminale dei convogli ad alta velocità non sarà quella di Napoli, ma un apposito scalo ad Afragola. Un interscambio, ove i passeggeri dovranno cambiare treno per arrivare a destinazione. » Un modo come un’altro per vanificar’e il riparmio di tempo conseguito ! L’articolo conclude : « Poca Europa in tutto questo».

Panorama,nel novembre 99, tenta di ripôndere alla domanda: “Di chi la colpa del caos dei trasporti ?”con qualche rilevamento. “I tempi medi di realizzazione delle grandi infrastutture restano dalle tre alle cinque volte superiori a quelli europei. Per la direttissima ferroviaria Roma-Firenze ci sono voluti più di 30 anni. Qualsiasi persona di buon senso sa che , per liberare le strade, le merci dovrebbero viaggiarre in mare e su treno. Ma la % di merci trasportatat sui vagoni F.S. rimane inferiore al 15%.”
Le Ferrovie dello Stato hanno ammesso (lettera al Corriere del 1-11-99): “Il quadruplicamento degli assi Nord-Sud e Est-Ovest e il potenziamento dei nodi fondamentali, partiti 20 anni fa, subiscono ritardi a causa delle interrminabili procedure amministrative.”

L’indagine ISTAT sulle università (Il Corriere, 5-11-99) mette in rilievio l’alto tasso di insuccesso che non ha eguali negli altri Paesi evoluti: solo il 40 % degli iscritti raggiunge il traguardo della laurea. Inoltre, nel ’98, l’esercito dei fuori corso nelle università supera l’88 % del totale iscritti.

C’é da chiedersi come mai l’Italia sia in Europa e non in Africa !

Le Poste Italiane hanno da decenni il primato europeo per la lentezza della consegna, per la lunghezza delle code agli sportelli e per l’inaffidabilità dei servizi. Nel luglio ’99 la proposta del ministro Piazza per l’abolizione della coda agli sportelli: un coacervo di buone intenzioni, indice del livello della maturità civile italiana. In un’altro Paese il problema dalla coda si sarebbe risolto senza impegnare il parlamento, in modo più semplice: rilevamento delle cause del problema e realizzazione pratica dei correttivi necessarii ad eliminarlo. In Italia si propone una legge. La commedia dell’arte é italiana !

Sergio Bocca afferma : « Ferrovie e crimininalità. Non passa giorno o settimana senza morti o ammazzati dalla malavita organizzata o senza treni che deragliano e locomotive che s’incendiano….. Al ministro dell’interno va bene che esista una non piccola provincia italiana, la Aspromontana, in cui lo stato in cento anni non ha mai trovato uno dei sequestrati della ‘ndrangheta. ».

Nelle riunioni internazionali ove vengono discussi e definiti gli standards di trasmissione per le telecomunicazioni, o dei collegamenti internazionali, o per la costruzione di apparecchi industriali, i rappresentanti degli altri Paesi dell’Unione Europea proteggono gli interessi delle proporie economie. I rappresentanti italiani raramente ci provano, se lo fanno rischiano brutte figure.

Nel 2002 la sorpresa di Marino, re dei trapianti. Lui , che nel ’92 era il 1° direttore straniero del centro trapianti governativo USA, nel ‘99 diviene direttore dell’ISMETT di Palermo. Nel 03, stanco di combattere per poter lavorare, sbatte la porta e se ne va a dirigere la divisione trapianti a Philadelphia, dicendo: qui in Italia non posso lavorare, son costretto ad andarmene. Un’altro esempio del pantano italiano.

Vale la pena di ricordare che non c’é nessun Paese dell’Unione Europea che sia al livello italiano, cosi basso, in tutti i settori menzionati ? E quali ne sono i motivi ? E come mai nessuno li ricerca e li scopre ? L’intellighentia italiana dorme, o non esiste ?
Se vogliamo andare a fondo e scoprire le cause del sottosviluppo italiano, non c’é alternativa ad un riesame dei nostri comportamenti. Questa lettera dall’Europa é un piccolo contributo preliminare.

Antonio Greco

ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 29-08-2005, 19.15.21   #6
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
L’ ITALIA E I COLLI DI BOTTIGLIA

LA DIVARICAZIONE CON LA U.E.

Il presidente Ciampi alla fine del ‘99 ha autorevolmente indicato agli Italiani la necessità di liberare il Paese dai “colli di bottiglia” esistenti, al fine di permettere all’economia di riprendersi (“colli di bottiglia”, dall’inglese, sta per strozzature)

Poiché concordo col presidente Ciampi, ritengo utile riassumere in maniera concisa come, dall’estero, si intravede l’effetto dei “colli di bottiglia” sulla vita civile del Paese. Il fenomeno, indicato nell’allegato in maniera molto concisa, non riguarda tutti gli Italiani, ma una percentuale comunque troppo larga di cittadini. Esso, visibile in maniera macroscopica agli Italiani che vivono in Paesi avanzati, é un segno evidente della divaricazione Italia-Unione Europea.

ALLEGATO
I PRINCIPALI COLLI DI BOTTIGLIA

Inadeguata chiarezza
“ riflessione
“ progettualità seria
“ trasparenza
“ rigore e precisione
“ organizzazione
“ promozione del merito e esperienza nelle attività pubbliche
(talvolta nel privato)

CONSEGUENZE

a) sia le attività economiche che i servizi resi al cittadino (includendo in essi anche la definizione di leggi e regolamenti) sono spesso accompagnante da:

confusione
improvvisazione
classe dirigente selezionata non per esperienza, ma per allacci
personali (l’eccezione della U.E.)

b) a differenza degli altri Paesi della U.E., le seguenti difficoltà sono ormai estese nella vita sociale del nostro Paese, con riferimento al settore pubblico, ma anche al privato:

- per raggiungere i proprii obiettivi si aggirano le leggi, spesso arretrate o confuse, e i regolamenti, con metodi improprii
- bassa qualità dei servizi resi
- basso rendimento delle attività economiche
- incertezza sul possibile raggiungimento di obiettivi economici
- incertezza sulle possibilità di supporto adeguato per le imprese
- diffusione di omertà e connivenze, con l’aggiramento della legge
- incertezza frequente sulla capacità e volontà dello stato di far rispettare i diritti del cittadino
- intrusione della criminalità e della corruzione negli organi dello stato
- molte autorità nazionali o locali e alcuni imprenditori ricercano nicchie sicure per una vita di rendita, cioé senza sfide né rischi
- il livello di guardia per i comportamenti accettabili é paurosamente basso e sembra calare sempre di più.

RISULTATI FINALI

Degradazione in gran parte del Paese di:

- certezza del diritto
- qualità della vita
- competitività in ambito U.E.
- potenzialità degli attori dell’economia
- potenzialità dell’occupazione
- emigrazione dei migliori cervelli iniziata da un pezzo (credo che cominciano a emigrare anche i Q.I. non elevati, cioe l’uomo comune). Sarebbe interessante chiedere al ministro competente l’andamento dell’emigrazione negli ultimi anni, forse accelera ? Essa non riguarda, come agli inizi del secolo scorso i manovali, ma la manodopera qualificata.

CONCLUSIONE

In poche parole: un cittadino che vive all’estero ha l’impressione che la vita sociale é bloccata. Quella economica sta cominciando a bloccarsi. Sarà il momento di aprire gli occhi ?

Antonio Greco (disponibile per una presentazione delle cause dei guai nostri)
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 29-08-2005, 19.18.29   #7
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
DEFINIZIONE DELL’ITALIANO DI INIZIO SECOLO

Parigi, luglio 04



L’Italiano all’inizio XXI secolo é l’unico europeo:

- che accetta di vivere nella confusione e nell’incertezza come condizione normale di vita;
- che adatta la sua attività di lavoro agli interessi personali o di clan;
- che ha spesso un doppio ruolo nella vita sociale, quello che formalmente dovrebbe svolgere e quello che, senza troppo rumore, gli conviene inventarsi;
- che ha talmente abbassato il livello di guardia dei comportamenti accettabili, che accetta senza commenti qualsiasi comportamento dagli altri. In compenso puo’ permettersi qualsiasi azione, anche scorretta, di sua scelta.

Nella vita sociale il secondo ruolo (interessi privati o di clan) diventa per molti preponderante. Una conseguenza: nei media e nella vita sociale lo schierarsi, lo accusarsi, il reagire contro un’altro schieramento, é divenuta un’attività prioritaria. Come ai tempi di guelfi e ghibellini. In politica e sui media si dedica tanta attenzione ed energia alle evoluzioni negli schieramenti, che la risoluzione dei problemi di tutti i giorni sembra quasi divenuta un’attività secondaria (é il più deteriore dei caratteri latini, da terzo mondo).

L’Italiano si é adattato negli ultimi anni a vivere spesso alla giornata, non per sua colpa, ma per via delle incertezze e confusioni della vita sociale. Non ha più un grande interesse per il futuro del Paese e per le evoluzioni sociali in corso. Privilegia i fatti proprii. Non si meraviglia affatto se, in ambito sociale, gli obiettivi raggiunti o mancati sono diversi dalle primitive dichiarazioni di intenzioni. Cio’ che capita abbastanza spesso, non sorprende più.
Questa insensibilità sociale (nella forma di divaricazione completa fra stato e cittadino, che vanno per sentieri diversi o opposti) é probabilmente tanto vecchia da rimontare ai tempi lontani, quando i “gestori” dello stato erano: i Goti, i Francesi, gli Austriaci, gli Spagnoli, etc

Il processo avvenuto nel sistema Italia, come si vede dall’Europa: l’abitudine alla improvvisazione ed alla irresponsabilità nella vita pubblica, diffusesi recentemente, porta alla confusione sociale per via dei numerosi insuccessi. E in una vita sociale confusa, tutto puo’ avvenire. Succede persino che un evento negativo puo’ essere attribuito alla confusione che regna, anziché alla propria colpa o mancanza.

La impossibilità di vedere tutti i proprii diritti realizzati é divenuta recentemente per lui un’abitudine accettata, con rassegnazione balcanica. In compenso la sua furbizia e il suo ottimismo (o faciloneria) gli fanno sperare che i suoi diritti di cittadino potranno realizzarsi con l’intervento risolutore del proprio referente (chi non ne ha uno puo’ essere perduto).

La sua rassegnazione ad una vita sociale degradata é tanta, che egli non si chiede neanche se negli altri Paesi della U.E. la qualità delle vita é migliore e perché. Non si chiede perché l’Italia é l’unico Paese della U.E. inguaiato, né gli interessa sapere perché. Si lamenta pero’ della chiusura della FIAT (e spera che non ci siano altre chiusure).

La realtà, a voler guardarla in faccia, puo’ spiegarsi semplicemente: in un Paese che accetta di vivere alla giornata, si rinunzia a condizionare gli eventi futuri, a differenza della vita sociale degli altri Paesi U.E.. Anzi, ci si lascia condizionare dalle emergenze.

Le abitudini italiane di vita sociale, eccezionali per la U.E., stanno scavando un fossato verso gli altri Paesi della U.E più a Nord. Un fossato simile, molto più pronunciato, esiste da tempo tra Nordamerica e America latina. Un’idea semplicistica delle abitudini che si stanno diffondendo é data nello allegato.

Nel Paese abituato ormai alle emergenze, non si indaga troppo sui perché, ma vivendo all’estero, ci si chiede: “come potrebbe funzionare l’economia di un Paese, ove i comportamenti indicati nell’allegato (sempre attribuibili agli altri e non a se stesso) si sono tanto diffusi ?”

Antonio Greco
______________________


COMPORTAMENTI, EDUCAZIONE E SOCIETA'

Una caratteristica che distingue gli Italiani, nella U.E., é la propensione per i comportamenti istintivi nella vita sociale.
Questo comportamento non provocherebbe nella vita sociale conseguenze rilevanti, se non entrasse in gioco nel sistema Italia un aspetto perticolare: l' educazione.

Sembra proprio, nell' osservare i comportamenti italiani di inizio secolo, che né la pubblica Istruzione né la famiglia media abbiano prestato attenzione negli ultimi decenni a quanto viene invece insegnato in gran parte dei Paesi della U.E..

Nella gran parte dei Paesi europei si insegna ai cittadini che ogni passo da fare nella vita sociale richiede una preventiva riflessione (la quale diviene poi negli adulti reazione istintiva) relativa al quesito: " l' azione che sto per fare porterà danno al mio prossimo, vicino o lontano ?". Con l' imperativo di avere una risposta negativa.

La mancata attenzione, in Italia, a scuola e in famiglia, a tale aspetto importante dell' educazione, ha le sue conseguenze sociali. Conseguenze sociali negative, diffuse e visibili, le quali sono in linea colla tradizione specificamente italiana che il cittadino e lo stato si ignorano, anzi sono talvolta nemici.

Questa mancata attenzione potremmo definirla "un motivo in più, perché la società italiana abbia tante difficoltà a funzionare" .......


L' Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 31-08-2005, 15.43.07   #8
Aristippo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-10-2004
Messaggi: 365
Totalmente daccordo con te........e inoltre vorrei aggiungere le ultime lamentele del mercato turistico.......solo lacrime di coccodrillo, se limassero un pò più i prezzi anzihè aumentarli a dismisura la gente farebbe la coda per venire in Italia....Ma noi ITALIANI, siamo troooooooooooppppo avanti...( in senso ironico è ovvio )

Saludos
Fra
Aristippo is offline  
Vecchio 31-08-2005, 16.15.08   #9
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
DIOGENE CERCA IL REALISMO

Caro Aristippo,

non concordo con te. Mi chiedo se hai dato una risposta (che é incompleta) senza pensarci, oppure se non conosci il problema.

Il problema in termini REALI:

- la società italiana sta andando al bloccaggio di alcuni servizi, diritti e doveri (ignorati i due ultimi);
- le evoluzioni sono RAPIDE E FORTEMENTE NEGATIVE;
- le conseguenze delle evoluzioni, in mancanza di una presa di coscienza ( che cerco di attivare), sono : a) aumento degli sprechi; b) peggioramento dei servizi; c) calo dell' economia; d) calo della qualità di vita.

Perché gli Italiani non se ne rendono conto ? Perché é sparito, in Italia, il realismo......

---------------




REALISMO SPARITO
(La scomparsa della Verità)

Ci ho messo un po’, ma forse ho trovato. Ho scovato una Causa primaria, generatrice (con altri fattori) dei tanti disfunzionamenti e grippaggi del sistema Italia.

Una società ove son troppo frequenti: ruote inceppate, pantani diffusi, meccanismi obsoleti.

Ma quali sono le caratteristiche sociali del sistema Italia ? Dal di fuori si vede una società ove:
a) l’ ipocrisia é stata elevata al rango di qualità diffusa; b) il doppio linguaggio, la tripla verità, son divenuti condizione di vita; c) l’ irresponsabilità, l’ approssimazione, la complicità sono divenute aria che si respira. Una società simile (l’ eccezione in U.E.) ha celebrato i funerali della Verità (quella che ha due catteristiche: l’ unicità, la chiarezza).

A causa della scomparsa della Verità, nella società va scomparendo anche, in ambito sociale, il realismo. Il problema sembra legato al fatto che la cosa non è notata. Per cui, ufficialmente, il realismo è sempre presente……..

Quando non c’ é più realismo, che é sostituito da un po’ di faciloneria, in una società puo’ succedere che i principi enunciati, le leggi decise, gli obiettivi dichiarati, rimangano sulla carta. Per mancanza degli strumenti di applicazione degli stessi, sociali o mentali.

Ecco il nostro problema: prendiamo la decisioni sociali, come se questo bastasse. Dimenticandoci, per mancanza di realismo e di riflessione lucida, degli strumenti applicativi.
Guardiamo la società italiana di oggi. Qual’ é il tasso di successo di tante belle decisioni annunciate ? A ognuno la sua risposta.

Poi il diffondersi di meccanismi arrugginiti nella società. La qual cosa ha portato un popolo facile e flessibile ad adattarsi al doppio scenario: uno stato che funziona male (sempre peggio), ma a cui si è rassegnati, ed una rete di allacci personali, informali se non nascosti, più capaci di levarti d’ impaccio.

Alcuni poteri emigrano, sempre più, dal primo al secondo scenario. Purtroppo, simultaneamente, il sistema Italia comincia ad essere incerto, poi inaffidabile, insicuro. Un sistema sociale cosi, in un Paese realista, sarebbe rimodernato, perfezionato, migliorato. Ma la stessa cosa non può avvenire in un Paese ove il realismo e la coerenza si sono nascosti, in anfratti inaccessibili.

L’ incertezza attuale del sistema Italia, gli intoppi, i grippaggi, gli imprevisti, derivano, fra l’ altro anche da questo: i poteri dei clans, delle cordate, delle gangs talvolta, non sono sempre compatibili, né fra loro né col sistema sociale del Paese. E purtroppo essi sembrano in aumento. In un Paese che perde colpi, tanti cercano un riparo, una sicurezza. E’ umano. E, a chi cerca una cordata sicura, un riparo, i poteri nascosti offrono, sornioni, un appiglio. Chiedendo in cambio un voto o un gruppo di voti, un lavoretto, un’ associazione. Conseguenze ovvie: inefficienze, aumento degli insuccessi sociali, aumento dei costi, perdita di competitività.

Se il potere è in grado di deformare la verità, di offrire un’ altra versione della stessa, di nascondere i propri obiettivi (inclusa la lunga conservazione del potere), allora siamo caduti in basso: allora siamo sull’ orlo del burrone latino-americano……

Pretendere, in un quadro sociale simile, di continuare ad essere competitivi: sembra questa la sfida attuale del sistema Italia. La cosa si può valutare in due modi: da Italiani, si dice “speriamo di farcela”, è ciò che si può dire quando non c’ è realismo, quando non si discutono le correzioni necessarie (a divenire un Paese europeo). Da europei si direbbe invece: andate a comprarvi il realismo in Europa, allora ci sarà, forse, un po’ di speranza.



L’ Emigrato
Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr

MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione; "…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte". Fine della citazione.
Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe divenuta il titolo ottimo per un’ analisi seria delle CAUSE delle incapacità sociali italiane (già esistenti nel ‘43, divenute abissali oggi), ormai imprescindibile nell’ Italia del 2005. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.
antonio greco is offline  
Vecchio 31-08-2005, 18.18.39   #10
Nemo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-08-2005
Messaggi: 297
Oddio come odio gli editoriali....
Nemo is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it