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Vecchio 31-08-2005, 20.05.23   #1
winged_red_tear
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Intervista a Hitler

Adolf Hitler nacque in Austria il 20 aprile 1889, e dedicò la sua vita alla realizzazione del piano politico esposto nel 1924 nel Mein Kampf, "La mia battaglia'', scritto in prigione dopo un fallito tentativo di colpo di stato. Il suo regno di terrore potè iniziare legalmente nel 1933, grazie al 44% dei voti del Partito Nazionalsocialista, e all'8 % del Partito Nazionalista (20,5 milioni in tutto), ottenuti alle elezioni: a dimostrazione del paradosso che un dittatore può anche arrivare al potere democraticamente.

L'espansione del Terzo Reich iniziò nel 1938 con l'annessione dell'Austria, e raggiunse al suo massimo un'estensione da Capo Nord al Sahara, e dalla Normandia al Caspio. La contrazione iniziò nel 1942 con le sconfitte di Stalingrado e di El Alamein, e si concluse il 9 maggio 1945 con l'entrata dei russi a Berlino. Poco prima, il 30 aprile, Hitler si era ucciso con un colpo di pistola nel suo bunker.

Sessant'anni dopo, mentre nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo, abbiamo parlato del Terzo col sanguinario vegetariano che l'ha comandato per dodici anni.


Fürer, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il suo nome è diventato sinonimo del male. Cosa ne pensa?

La storia è sempre stata scritta dai vincitori, e il bene è ciò che sta dalla loro parte. Se avessimo vinto noi, sinonimo del male sarebbe diventati i nomi di Churchill o di Roosevelt.


Non crede che ci siano motivazioni oggettive, oltre alla sconfitta? Stalin la guerra l'ha vinta, eppure anche il suo nome è diventato sinonimo del male.

Milioni di persone non l'hanno pensata così, su Stalin, prima e dopo la guerra: quanti russi hanno pianto, quando è morto? Temo che lei non sappia molto nè dello stalinismo, nè del nazismo, a parte ciò che le ammanniscono i Ministeri della Propaganda, del suo paese e di quello che lo comanda.


Ministeri della Propaganda? E quali sarebbero i nostri Goebbels?

Per parlarle in termini che lei può capire, se il nostro era il totalitarismo inumano del 1984 di Orwell, il vostro è oggi il totalitarismo dal volto umano del Mondo nuovo di Huxley. I suoi Ministeri della Propaganda sono dunque il cinema e la televisione: se vuole trovare i nuovi Goebbels, li cerchi fra gli Spielberg e gli Zeffirelli, o fra i Murdoch e i Berlusconi.


Cosa voleva insinuare, fra l'altro, con quel "paese che ci comanda''? Che l'Italia sarebbe una colonia degli Stati Uniti?

E non lo è, forse? Da quando siete stati occupati, nel 1944, non vi siete più liberati. A tutt'oggi ci sono 125 basi e 35.000 truppe statunitensi in Italia: è indipendenza questa? In Germania, poi, stiamo ancora peggio. Quella che voi chiamate liberazione, fu soltanto la sostituzione di un'occupazione militare a un'altra, meno esibita ma non meno effettiva.


Non vorrà negare, però, che il nazismo si è macchiato di crimini contro l'umanità mai visti prima.

Ah, sì? E quali?


Anzitutto, lo sterminio di sei milioni di ebrei.

Non dica cretinate. Il mio modello per la soluzione del problema ebraico è stato il modo in cui gli Stati Uniti avevano risolto l'analogo problema indiano: un genocidio sistematico e scientifico dei diciotto milioni di nativi che vivevano nell'America del Nord. Quanti indiani rimangono negli Stati Uniti, oggi? Qualche centinaio, mantenuti in riserve come i bisonti. E quanti ebrei rimangono invece, al mondo? Milioni, e hanno addirittura uno stato tutto per loro: il quale, tra l'altro, sta mostrando di aver imparato la nostra lezione sul come trattare le minoranze etniche.


Lei è proprio un senza Dio!

Senza il Dio degli ebrei, magari. Ma avevamo il vostro: non è forse stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che "tutti gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e il sistema nazista non comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione inseparabile dal passato dell'Europa cristiana''? Non senza motivo le mie SS portavano scritto Gott mit uns sulla fibbia della cintura.


La Chiesa non la pensa certo così!

Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel 1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa cattolica.


In ogni caso, basterebbe a condannarvi il disprezzo per la vita umana di civili innocenti che avete dimostrato durante la guerra.

Questa la vada a raccontare agli abitanti di Amburgo e di Dresda, sui quali avete riversato le "tempeste di fuoco'' che ne hanno ucciso un milione. O a quelli di Hiroshima e Nagasaki, trecentomila dei quali sono stati inceneriti da due bombe atomiche: nessuna propaganda può cancellare il fatto che i "cattivi'' nazisti non hanno costruito queste armi di distruzione di massa, mentre i "buoni'' Stati Uniti le hanno non solo costruite, ma usate!


Almeno, non vorrà negare la sua aberrante politica eugenetica.

Perchè mai dovrei negarla? Era un mezzo per ottenere la purezza della razza. Ma non capisco cosa ci trovi di aberrante: la mia legge del 1933, per la prevenzione dei difetti ereditari, era esplicitamente basata sul modello statunitense di Harry Laughlin, al quale noi demmo per questo motivo una laurea ad honorem nel 1936 a Heidelberg. Lo sa, lei, che la prima legge per la sterilizzazione di "criminali, idioti, stupratori e imbecilli'' fu promulgata nel 1907 dall'Indiana? Che fu poi imitata da una trentina di stati americani, e dichiarata costituzionale nel 1927 dalla Corta Suprema? Che negli anni '30 furono sterilizzati 60.000 individui negli Stati Uniti, metà dei quali nella sola California? E che negli anni '50, dopo la guerra, furono castrati 50.000 omosessuali?


Non vorrà dire che gli Stati Uniti, il melting pot, sono un paese razzista!

Lei è proprio un ingenuo! Secondo lei, contro cosa manifestava Martin Luther King, ancora negli anni '60? E chi scrisse Il passaggio della Grande Razza nel 1916?


Chi?

Madison Grant, amico di Theodore Roosevelt. Quando il libro fu tradotto in tedesco, gli mandai una lettera entusiasta, di cui lui fu molto compiaciuto. E a proposito di Roosevelt, non dimentichi che Pierre van der Berghe, studioso della razza, l'ha messo insieme a me e a Hendrik Verwoerd, l'artefice dell'apartheid sudafricano, nella Trinità del Razzismo del Novecento.


Di questo passo, arriverà a dire che gli Stati Uniti furono anche un paese nazista!

Gli Stati Uniti non possono aver seguito il nazismo, perchè l'hanno preceduto e ispirato. In fondo, volevamo entrambi una cosa sola: come cantavano le mie SS, Morgen die ganze Welt. Purtroppo il mondo era quasi tutto nelle mani delle potenze coloniali, e bisognava toglierglielo con la forza. Il "male'' di cui ci hanno accusati era tutto qui: voler fare a loro ciò che essi avevano fatto ad altri. Noi abbiamo fallito, ma gli Stati Uniti stanno portando a termine quello che era il nostro vero progetto: il dominio globale (militare, politico ed economico) del pianeta.


E' questa, dunque, l'eredità del nazismo?

L'ha già dichiarato Otto Dietrich zur Linde, il giorno prima della sua esecuzione, nell'intervista rilasciata all'argentino Borges, poi pubblicata col titolo Deutsches Requiem: il nazismo era un'ideologia così ben congegnata, che l'unico modo per sconfiggerla era di abbracciarla. Noi volevamo che la violenza dominasse il mondo, e il nostro scopo è stato pienamente raggiunto. Non abbiamo vissuto e non siamo morti invano.

Fonte: Noreporter
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Vecchio 31-08-2005, 20.12.13   #2
sisrahtac
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Hitler era uno squilibrato che ha gettato la sua ombra sul mondo, e poi il mondo gliel'ha riappiccicata addosso.
Certo anche gli Americani di oggi, eh...
Ma mi sa che l'essere umano in sè è uno squilibrato e basta. Uno vale l'altro. Quindi tutti pazzi, tutti nei campi di concentramento! Il superuomo non esiste, o se mai esisterà, non è quella la via! Quella è la via del super-squilibrato! Serve equilibrio. Yin yang. Troppa luce chiama buio, troppo buio chiama luce. Ti dico per esperienza che l'equilibrio è qualcosa di veramente passeggero e fulmineo. Hehe..

Certo però una vocina interiore mi dice che un super-uomo con una super-anima che rifletta tutte le ombre all'esterno, e rimanga pulito e luminoso dentro....

Però a questo punto è meglio un'uomo oscuro dentro, ed un mondo pulito fuori....non c'è scelta, se si vuole un'estremo è una o l'altra cosa...è questo che non si vuole capire! Noi ora siamo l'altra che sta scivolando di nuovo stupidamente nell'una...

L'uomo è proprio uno stupido squilibrato! E ci siamo dentro tutti! Tutti!

Ultima modifica di sisrahtac : 31-08-2005 alle ore 20.22.00.
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Vecchio 31-08-2005, 20.41.44   #3
Nemo
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tra una seduta e l'altra...Chiedi a hitler se ci dà i numeri dell'otto...
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Vecchio 31-08-2005, 20.55.50   #4
sisrahtac
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E.C.

Ma parlavate di sedute spiritiche! Ma allora! ...quasi quasi ci apro una discussione.
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Vecchio 31-08-2005, 22.21.38   #5
Lord Kellian
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Quella dei 50.000 omosessuali castrati non l'avevo mai sentita. Si possono avere delle conferme. PEr il resto sono abbsatnza d'accordo. Tranne sull'ispirazione culturale di Hitler.

Consultare: "Hitler e il nazismo magico"

http://www.geocities.com/palingenesi...gi/index_1.htm
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Vecchio 31-08-2005, 23.11.03   #6
Lord Kellian
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Un paio di citazioni dalla conclusione:

1) il Führer e una parte del gruppo dirigente si formarono prima della guerra in una cultura e in associazioni esoteriche (Golden Dawn, Tule); in esse Hitler fu scelto come leader e questo spiega l'apparente incongruenza di un uomo fuori dalla politica e sconosciuto sino a trent'anni, che in pochi mesi assume un ruolo di primo piano sulla pur affollata scena politica della destra bavarese del 1919;

2) questo gruppo giunto al vertice del Terzo Reich discute nel suo ambito come attuare una strategia derivata da quella cultura (la riscossa della sapienza aria);

3) nel 1938 la discussione culmina e si conclude con la decisione di arrischiare la guerra, nella convinzione di un non intervento dell'Inghilterra per ragioni in buona parte desunte da quella stessa cultura dalla presenza di essa in ambienti al vertice della società inglese;

4) risultata errata questa previsione, il gruppo discute e decide nel 1941 la guerra all'Est e Hess cerca in Inghilterra interlocutori per una intesa; non li trova, ma tratta; Hitler spera che abbia posto le basi di un accordo dopo il fatto compiuto dell'invasione dell'Urss;

5) caduta questa convinzione e fallita la guerra lampo all'Est, il gruppo si divide e non esclude il tentativo di sostituire il Fiihrer per una pace di compromesso, che salvi una parte della base territoriale, in Germania, della dottrina segreta;

6) per tutto questo periodo — dal 1938 al 1945 — la cultura esoterica (neo-paganesimo, induismo, ecc.) permea settori importanti del vertice politico e anche scientifico del Terzo Reich.

Solo studiando meglio il nazismo si potrà evitarne quello che un illustre storico che gli è radicalmente ostile ha definito il "fascino" (cfr. il titolo del citato articolo di Nicola Tranfaglia). Si tenga presente questa considerazione di un altro filosofo, Diego Marconi, a commento del libro (che critica per aspetti di superficialità) di Victor Farias su Heidegger et le nazismo, Parigi 1987: "Se un grande filosofo è stato, non superficialmente, nazista, questo rischia di significare che il nazismo è stato, da un punto di vista culturale, un fenomeno di maggior spessore di quanto appaia dai libri di Goebbels o dai deliri razzisti di Rosenberg. Ciò non rende il nazismo meno demoniaco, ma lo rende ancor più inquietante, perché lo fa apparire come, presumibilmente, più pervasivo, più radicato, più duraturo, meno facilmente identificabile con il regime sanguinario di una banda di briganti. La nostra cultura è capace di affrontare il problema della sua sostanza culturale? Uno che ci aveva provato era stato Furio Jesi, con grande erudizione ed equilibrio; ma non mi pare che abbia trovato molti continuatori" (L'Indice, gennaio 1988). Ma il nazismo è "inquietante" anche per i suoi aspetti "demoniaci" (nel senso più volte chiarito di " esoterici ") di cultura alternativa.
Lord Kellian is offline  

 



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