il voto rosa ... ovvero come contiuare a farci del male....
non sono contrario alle donne in politica ma trovo assurdo che ci sia una legge che obblighi un partito a mettere ogni tre persone almeno una donna ,... mi pare che sia avvilente prim di tutto per le donne che si dovrebbero sentire come persone che si sento li solo per un regalo da parte di qualcuno ... e dall'altra parte vedo che la politica gia retroccessa in qualita dove molti elemnti sono di poco per non dire nulla spessore sia culturale che politico ...
infatti mi sembra una cosa assurda infatti è da tanto che le donne per diversi motivi sono meno interessate alla plitica ... e quello è una scelta personale ed individuale .... per cui gli uomini che fanno politica sono tanti tanti rispetto alle donne ... e noi cosa facciamo invece di pensare di fare ineressare le donne alla politica o dire beh se noin gli interessa micca gli fa male stare fuori dalla politica ... nnooooo noi costringiamo le donne ad andare in politica .. pero la cosa è assurda ... infatti se un partito che ha50 uomini super preparati politicamente e 5 donne allo stesso modo preparate dovrebbe mettere in sede 30 persone in seggio 20 uomini tutti preparati mentre ha l'obbligo di mettere 10 donne ... ma cavoli quel partito ha solo5 donne prepararte come fa??? non puo fare come un'aziende che coprirebbe il posto con la gente preparata ... nooo deve andare se mai a prendere 5 donne che magari non sanno neppure cosa sia un parlamento causa una restrizzione assurda fatta da una legge inutile e dannosa ... insomma non sapendo cosa fare il governo ha datto ai ben pensati una legge per ridere e dire finalmente abbiamo la partita ...beh se la parita si deve ottenere in questo modo direi che è il caso di pensare cosa è realmente la parità dei sessi ....

chi ha il potere se lo tiene e cerca di consolidarlo a dispetto di tutto e di tutti. ma non è sensato escludere le donne dalla politica impedendo che si diano le condizioni perché vi accedano. queste condizioni non si danno spontaneamente, ma è necessaria una legge che costringa i detentori in...celeste a condividere il potere con il "rosa": ammesso che vi siano donne disposte ad impegnarsi in un campo tradizionalmente maschile ( spesso carico di sguaiatezza e grossolanità culturale). un saluto

concordo parzialmente con te, Romolo, nel senso che comunque, per entrare in politica e far parte di un grosso partito, ti devi vendere un po'. Devi entrare in un meccanismo in cui, o fai ciò che altri ti suggeriscono (o impongono?), oppure non hai scampo.... la verità è sempre nel mezzo, anche in questo discorso. Saranno le donne non sufficientemente motivate oppure il meccanismo che non le sa/può/vuole accettare? Al gentil sesso l'ardua sentenza.

Mi permetto di fare un discorso più generale,che non riguarda solo le donne in politica ma le donne che occupano cariche di prestigio.Io trovo assurdo parlare di parità dei diritti e pensare che questa è ancora molto lontana sulla base di che cosa? Ci si mette a contare proprio numericamente quante donne e quanti uomini ci sono in un certo ambiente,in particolar modo ci si mette a contare quante donne ci sono a capo di istituzioni,ci si mette a contare quante donne fanno le presidi ad esempio in qualche facoltà,quante donne sindaco ci sono e via discorrendo.Mi sembra un ragionamento non solo sbagliato ma quasi infantile per certi versi.Per me è una cosa quasi ovvia che ancora ci sono poche donne al potere,io penso che bisogna dare tempo al tempo,per me è tutto quì.Siamo reduci da anni e anni di machilismo spudorato,fino a qualche decennio fa le donne nemmeno lavoravano,solo da qualche tempo poi le donne si sono inseriti in campi tradizionalmente maschili e solo da poco si sta cercando di abbandonare questa distinzione tra lavori maschili e femminili.Voglio ricordare che è da pochissimo che abbiamo donne in polizia.E' ovvio che se poi consideriamo la scalata al potere ci vuole ancora tempo già per gli uomini,figuriamoci per le donne che è da poco che sono inserite,è ovvio che come numeri siamo e saremo ancora per un bel po' in minoranza.Anche io ttrovo sbagliato fissare dei numeri per le donne in politica,piuttosto bisognerebbe fare in modo che chi non si interessa di politica si interessasse di più,non avrebbe senso mettere in politica donne che non ne capiscono niente solo per una questione di numeri.Finirebbero per fare quello che gli uomini dicono loro di fare,così aumenterebbe ancora di più il potere degli uomini e si farebbe il gioco,sbagliato,di chi dice che le donne sono inferiori agli uomini.

se le attività umane si considerano in termini commerciali, Mr. Bean, allora non ce n'è una che non comporti un minimo di vendita di sé. In politica, come in ogni altro campo, la verità sarà nel mezzo, ma resta sempre aperta la domanda su chi stabilisce dove sia il mezzo. L'ottica di un partito inoltre è necessariamente riduttiva rispetto alla complessità di cui vuole rendersi interprete o rispetto agli interessi che dichiara di voler salvaguardare: chi comunque vuole far parte di un partito non può eluderne le "prescrizioni" ideologiche" per motivi di coerenza. Posto dunque che vi siano donne motivate a far politica, nessun "sistema" dovrebbe impedire di vedere il "gentil sesso"all'opera nel condominio del Parlamento.

Più tardi mi piacebbe esprimere qualche altro parere: la responsabilità è vostra perchè i vostri inteventi mi hanno stimolato la riflessione, al di là del suo valore. Vi ringarzio e vi saluto.

[quote]Messaggio originale inviato da Melany
[b]..solo da qualche tempo poi le donne si sono inseriti in campi tradizionalmente maschili e solo da poco si sta cercando di abbandonare questa distinzione tra lavori maschili e femminili..

..saremo ancora per un bel po' in minoranza. Anche io ttrovo sbagliato fissare dei numeri per le donne in politica,piuttosto bisognerebbe fare in modo che chi non si interessa di politica si interessasse di più,non avrebbe senso mettere in politica donne che non ne capiscono niente solo per una questione di numeri.Finirebbero per fare quello che gli uomini dicono loro di fare..

X bomber.
ciao, condivido il messaggio di melany, aggiungendo che per esempio in ospedale, regno incontrastato degli uomini fino a pochi decenni fa, il rapporto oggi é di uno (maschio) a quattro (donne),in corsia, anche se poi le alte cariche universitarie sono quasi esclusivo dominio maschile.

un saluto
feng qi

viviamo ancora oggi in un paese fortemente maschilista e ciò che per un uomo è a un metro per una donna è a 10,sono favorevole alle quote rosa, perchè se la nostra società mi fa sentire:"tu questo lavoro non lo puoi fare solo perchè sei una donna...." (e l'ho sentito!) allora è giusto mettere dei paletti....
diamine facciamo mille lavori, si spacchiamo la schiena più di quanto facciano i nostri colleghi per essere allo stesso livello, in più partoriamo dei figli, li cresciamo, li vestiamo al mattino e li portiamo a scuola; cuciniamo, stiriamo, ecc..., ecc...
e nonostante ciò abbiamo bisogno di quote per essere elette........................ .. triste
triste ma doveroso!!

Perchè non sono previste quote in proporzione anche per gli omosessuali?
Se vi è una condizione di "genere sessuale" realmente discriminata e costretta all'appartenenza ad un sottobosco socialmente davvero, ancora, ghettizzato, beh... questo è il genere cui appartengono gli omosessuali (uomini e donne), non le donne in sè e per sè.

Signori miei, la realtà è che, da che mondo è mondo, il potere protegge esclusivamente i potenti.
Solo chi ha grande voce può farsi ascoltare.

Anche se in linea di principio è sbagliato introdurre quote, può costituire una corsia preferenziale per le donne che vollessero avvicinarsi alla politica.

Secondo me il problema è a monte, e quello delle quote rosa non è altro che un degenerazione di un sistema fallito, che non ha saputo imparare nemmeno da una storia recente, nè dai propri errori.

Dovesse essere approvato, non servirà a niente, se non ad introdurre le già introdotte (anche se in altri settori) consorti e amiche di chi già decide.

Un sistema politico vero ed efficace, maschile o femminile che sia, risponderebbe almeno in parte alle esigenze del cittadino.

Una soluzione seria sarebbe non quella di introdurre quote, ma di togliere una buona parte numerica di rami morti inutili e costosi dal bilancio che ricade a pioggia sui contribuenti, come succede nelle società private: obiettivo non raggiunto? In quale percentuale? Sotto all'80% (per fare un esempio): fuori, a timbrare cartoline.