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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 01-12-2005, 22.08.07   #1
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Data registrazione: 14-11-2004
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se potessi avere... 1000 € al mese...

Gentili amici,

Interessante è stat ala la trasmissione “Matrix” sul 5 canale TV del 30 novembre 05. Il conduttore ha mostrato, da prima, una sequenza di “Esseri umani italiani” che si apprestavano a mangiare presso la Caritas, poi ha trasmesso un documentario nel quale si chiedeva a qualche extracomunitario se voleva vivere con 1000 euro al mese sicure anziché trarre profitti da lavori saltuari o da mance; la risposta è stata unanime: preferivano non avere 1000 euro certe.
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Molti lavoratori italiani sono rimasti schifati da tanta arroganza e sicurezza di guadagnare il doppio o anche il quadruplo. Mi sono chiesto:
<<Se ad un lavoratore italiano, per esempio ad un impiegato, si fosse proposto di andare a racimolare intorno alle 4000 euro mensili attraverso lavori saltuari non sempre "Puliti" o addirittura solo mance, forse non avrebbe accettato >>.
La dignità, l’educazione, e la cultura non hanno prezzo: queste sono figlie soprattutto della nostra civiltà.
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 03-12-2005, 16.12.46   #2
Mr. Bean
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Alessandro, è pur vero che, per contro proprio quegli italiani che si inorridiscono per tale e tanta arroganza, se messi difronte ad una scelta, tra un lavoro umile e la disoccupazione, scelgono la seconda. Come mai?
Di fatto certe professioni sono appannaggio degli "extrtacomunitari". Prendi le colf per esempio. Quante italiane ci sono? Io stesso lavoro per una multinazionale collegata a delle ditte di trasporto i cui dipendenti sono provenienti dall'est Europa o da più lontano. Perché? A nessun italiano piacerebbe fare l'autista?
Cerchiamo di non dimenticare che ogni medaglia ha due facce. Dappertutto ci sono i pro e i contro. In quella trasmissione sono stati evidenziati tutti?
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Vecchio 03-12-2005, 16.23.17   #3
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Messaggio originale inviato da Mr. Bean

...Di fatto certe professioni sono appannaggio degli "extrtacomunitari". Prendi le colf per esempio. Quante italiane ci sono? Io stesso lavoro per una multinazionale collegata a delle ditte di trasporto i cui dipendenti sono provenienti dall'est Europa o da più lontano. Perché? A nessun italiano piacerebbe fare l'autista?
Cerchiamo di non dimenticare che ogni medaglia ha due facce. Dappertutto ci sono i pro e i contro. In quella trasmissione sono stati evidenziati tutti?
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Certamente,
la verità, quella Vera, bisogna viverla sulla propria pelle.
Poche dialettiche, ma pratica, vita vissuta: questa fa comprendere più di tanti trattati di filosofia.

Saluti a tutti
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 03-12-2005, 18.53.29   #4
Kim
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Alessandro, è pur vero che, per contro proprio quegli italiani che si inorridiscono per tale e tanta arroganza, se messi difronte ad una scelta, tra un lavoro umile e la disoccupazione, scelgono la seconda. Come mai?

Senti tu forse non ci crederai ma al colmo della mia disperazione mi sono presentata anche come aspirante lavapiatti, non mi hanno presa! sai la motivazione? non ritenevano che potessi adeguarmi a "cosi' poco"...se fossi stata straniera grassa brutta idiota mi avrebbero preso senza dubbio....che me ne faccio di quello che non vuole nessuno!
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Vecchio 05-12-2005, 21.01.30   #5
Mary
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Dalle mie parti il lavoro di autista non lo rifiuterebbe quasi nessuno, se non i figli di papà, e la monovalanza di associazioni a delinquere.

Il guaio è che non c'è né quello di autista, nè di lavapiatti. E neppure quello che era il lavoro rifugio di chi voleva lavorare: i lavori agricoli.
Oggi, dalle mie parti, persino per andare in campagna a raccogliere pomodori o carciofi devi avere la "chiave" ovvero raccomandarti al "caporale", all'amica dell'amica (per le donne).

La mia proposta è la più scandalosa che possa mai essere immaginata, distribuire pillole e cerotti anticoncezionali a tonnellate, in tutto il mondo. E che il le religioni si mettano l'anima in pace. Aiutati che Dio t'aiuta, dice il proverbio.
E Gesù disse:.. non tentare Dio tuo....

E poi, in una società civile, nessuno dovrebbe avere tanti soldi da comprarsi una nazione. Ci deve essere un limite reale e ben codificato alla ricchezza: puoi possedere tutto quello che sei in grando di usare.

Dove stiamo andando? Forse da nessuna parte se la Corrente del Golfo decide di cambare rotta.

Non è certo Dio a punirci, ci riusciamo benissimo da soli.

Ciao
Mary
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Vecchio 06-12-2005, 10.36.15   #6
Mr. Bean
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Messaggio originale inviato da Kim
Alessandro, è pur vero che, per contro proprio quegli italiani che si inorridiscono per tale e tanta arroganza, se messi difronte ad una scelta, tra un lavoro umile e la disoccupazione, scelgono la seconda. Come mai?

Senti tu forse non ci crederai ma al colmo della mia disperazione mi sono presentata anche come aspirante lavapiatti, non mi hanno presa! sai la motivazione? non ritenevano che potessi adeguarmi a "cosi' poco"...se fossi stata straniera grassa brutta idiota mi avrebbero preso senza dubbio....che me ne faccio di quello che non vuole nessuno!

ti credo... anch'io, quando mi sono trovato tra capo e collo un trasferimento imminente ho cercato qualsiasi altro lavoro che fosse impiegatizio. Mi sarei adattato a qualsiasi stipendio, piuttosto che niente. Invece, dove andavo mi chiedevano quanto percepissi dove stavo lavorando. Io come un pollo dicevo la cifra, precisando tuttavia che avrei lavorato anche per meno. A quel punto il discorso si concludeva. Che vuoi? Forse il destino stava preparandomi qualcosa che oggi considero splendido. Effettivamente lavoro per il 50% dello stipendio che ho percepito fino al 2002 e faccio part-time, ma sono a casa mia. Vuoi mettere?
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Vecchio 06-12-2005, 12.27.55   #7
Kim
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Grazie della risposta!


Il punto è che a parte le belle parole l'aiuto umanitario che si vuole dare a tutti, la sensibilizzazione di tutti verso i problemi “sociali” non credo che si possa più affermare che il lavoro è un diritto!

Io credo, anzi ne sono certa che quando viene negato la dignità del diritto/dovere di contribuire al funzionamento della società e di conseguenza al funzionamento del proprio gruppo familiare (ed il negare il lavoro fa parte di questo) questo individuo ha il dovere sociale di eliminarsi

Quando sì da mandato sociale ad incompetenti seduti a scaldare le seggiole e certi del loro posto di lavoro, per analizzare le problematiche familiari di chi ha seri problemi di sopravvivenza e che questi non siano in grado di produrre nessun risultato positivo a fronte del problema primario cioè il lavoro ma anzi ti ostacolino a maggior ragione adducendo al fatto che “l’assistenza sociale” analizza il problema familiare ma non si muove in nessuna direzione se non al massimo per passarti se mai fosse buoni spendibili al supermercato!! Credo che l’individuo ha il dovere di eliminarsi

Quando un tribunale dei minori è talmente latente e funge da “Ponzio Pilato” se non vai con un avvocato pagato con i tuoi soldi e sentenzi atti sospensivi di affidamento rimandando il tutto alle assistenti sociali, le quali vedi sopra….credo che l’individuo ha il dovere di eliminarsi.

Ecco io credo che il dovere di eliminarsi, sia un atto d’amore dovuto ad una società d’idioti come la nostra….
Kim is offline  
Vecchio 07-12-2005, 16.58.09   #8
Mary
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Messaggio originale inviato da Kim
Grazie della risposta!


Il punto è che a parte le belle parole l'aiuto umanitario che si vuole dare a tutti, la sensibilizzazione di tutti verso i problemi “sociali” non credo che si possa più affermare che il lavoro è un diritto!

Io credo, anzi ne sono certa che quando viene negato la dignità del diritto/dovere di contribuire al funzionamento della società e di conseguenza al funzionamento del proprio gruppo familiare (ed il negare il lavoro fa parte di questo) questo individuo ha il dovere sociale di eliminarsi

Quando sì da mandato sociale ad incompetenti seduti a scaldare le seggiole e certi del loro posto di lavoro, per analizzare le problematiche familiari di chi ha seri problemi di sopravvivenza e che questi non siano in grado di produrre nessun risultato positivo a fronte del problema primario cioè il lavoro ma anzi ti ostacolino a maggior ragione adducendo al fatto che “l’assistenza sociale” analizza il problema familiare ma non si muove in nessuna direzione se non al massimo per passarti se mai fosse buoni spendibili al supermercato!! Credo che l’individuo ha il dovere di eliminarsi

Quando un tribunale dei minori è talmente latente e funge da “Ponzio Pilato” se non vai con un avvocato pagato con i tuoi soldi e sentenzi atti sospensivi di affidamento rimandando il tutto alle assistenti sociali, le quali vedi sopra….credo che l’individuo ha il dovere di eliminarsi.

Ecco io credo che il dovere di eliminarsi, sia un atto d’amore dovuto ad una società d’idioti come la nostra….

purtroppo devo concordare con te. Ma se il mio cammino spirituale mi impedisce di accettare passivamente l'eliminazione di un individuo già nato mi sento di dover combattere perché non ne nascano altri.
Un atto immenso d'amore è.... non mettere al mondo un figlio.
Non abortire, che è già l'eliminazione di quel che già c'è, ma impedire la procreazione. Io avrei tanto desiderato un altro figlio, ma l'atto di metterlo al mondo sapeva di egoismo.

Non ho avuto altri figli per un profondo atto d'amore.
Se quel figlio desiderato fosse nato ora la mia famiglia farebbe la fame, o avrei mandato i miei figli ad elemosinare una giornata di lavoro. Ora studiano e ben presto finiranno di studiare......

Elemosinare un lavoro è più umiliante e degradante che mettersi in un angolo di strada e stendere la mano.
E' più dignitoso e fiero un mendicante, un barbone che un povero cristo che chiede lavoro.
Mi è stato riferito da un testimone uditivo, più che oculare, due grossi politici parlano fra di loro: "che hai detto a quel padre che chiedeva lavoro per il figlio?" chiede uno e l'altro risponde: "che deve morire, prima che io gli faccia avere quel posto". Ed il tono era duro e sprezzante (mi è stato riferito) è meglio avere a che fare con Satana in persona che con un uomo politico o un datore di lavoro specialmente se sessualmente disinibito.

Se la gente fosse saggia e lungimirante non lascerebbe in eredità la propria miseria. Non che la ricchezza materiale sia una cosa buona, ma neppure morire di fame è cosa buona e giusta!!!!

I poveri dimenticano che i ricchi sono semplici sanguisughe, niente di più. Se imparassimo a togliere loro pian piano, nelle piccole e minute cosucce un poco di sangue, forse, chissà.....

Un solo piccolo esempio: non assicurarsi presso una compagnia del berlusca, non andare alle Sue banche.
Una lite? persone intelligenti si mettono d'accordo e magari si spartiscono quel che avrebbero dovuto sborsare in spese ed avvocati.

Usando il cervello, per chi riesce ad usarlo in modo indipendente, di "lavoro" ce n'è parecchio da fare.

Ciao
Mary
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Vecchio 08-12-2005, 03.34.35   #9
Kim
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Grazie della risposta!

Per me non è piu' un discorso di ordine "morale" l'essere attenta ai problemi sociali correggendo nel mio piccolo certe forme subdole di ingiustizia sociale, rispondendo con forza ai ricatti penosi di questa vita iniqua, cosa che mi riusciva molto facile da giovane.

Oramai ne ho viste troppe e le forze non mi sostengono piu'!!

E' vero non si dovrebbero fare figli se si capisse a priori dove vengono accolti e che prezzo devono pagare per essere figli di nessuno! praticamente quello che sono io a livello sociale, priva cioè di quel quanto possa dirsi merce di scambio e quindi priva di diritti e di dignità!!

Ma la vita ha strani percorsi per maturare le persone ed a volte impone cammini tortuosi che noi poco comprendiamo ma soprattutto accettiamo, ecco! io sento di essere arrivata quasi alla fine, al fondo!

Ma non esiste un fondo, questo è il punto! non ci sono sempre finali buoni, o morali massificanti dove tutti ci si ritrova! "poteva andare anche peggio" mi dico a volte...e se dovesse finire qui, oggi o domani, quando proprio non ce la farò piu', penserò che nella vita ci sono stati e ci saranno sempre destini peggiori del mio ed allora, non rassegnata ma serena! involerò verso un destino nuovo, certa d'aver visto tante belle cose qui e soprattutto di aver sempre fatto il mio dovere, forse non verso me stessa ma senza dubbio verso il mio prossimo!!

Grazie e buone feste Mary
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Vecchio 08-12-2005, 04.37.52   #10
Weyl
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Kim

Ho sempre trovato i tuoi punti di vista assai originali e stimolanti.
Quasi sempre in accordo con i miei.

Anche io vorrei che la mia vita volgesse al termine, ne sono profondamente disgustato e stufo.
Credimi, mi sono posto mille volte il pensiero di "come" dare una conclusione a questa faticosa e insensata presenza di una coscienza lucida alla vita.
Sono un medico, l'esserlo non ha mai inciso più che tanto sul mio intendere il senso della esistenza.
Essa è dovere: innanzitutto responsabilità e dovere.
Tale responsabilità noi dobbiamo nei confronti di coloro di cui ci prendiamo cura, poichè il loro bene ci rasserena.
Ti percepisco come una persona "particolarmente" intelligente: il che sottindende la notevolezza del tuo argomentare.
L'assolvimento, buono e adeguato, dei nostri compiti: esso è un premio a se stesso.

"Il mistero della vita è il dolore che ci provochiamo" (B. Constant)
Weyl is offline  

 



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