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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-01-2006, 19.54.36   #11
Lenin
Marxista
 
L'avatar di Lenin
 
Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
Citazione:
Si, voglio precisare che, se la gran parte delle sociatà U.E. funziona in modo soddisfacente per il cittadino, cio' é anche perché non hanno rinnegato i valori nella vita sociale, come in Italia.

In Italia non esistono più i valori nella società, semplicemente la società é stata sostituita da un' accozzaglia di clans, cordate, parrocchie, gangs.. L' Italia é l' eccezione della U.E......

Premessa.

Il vostro problema: difficoltà a capire perché la società continua a degradarsi; difficoltà a capire cosa manca per promuovere lo sviluppo economico.

Conviene aprire gli occhi, poiché il degrado continuerà, se non prendete le contromisure sociali necessarie per acquisire competitività.

Un emigrato esperto vi potrebbe aiutare.

Io prima di partecipare ho letto per intero il documento che avevi scritto, spero tu abbia intenzione di ricambiare, sennò si va poco lontano.

Ti ripeto:
stai idealizzando l'europa, collocando su un piano totalmente astratto la questione. QUALE modello europeo vorresti imitare? TI RIPETO, la Danimarca NON E' la Germania, che NON E' la Francia, etc... etc...

"In Italia non esistono più i valori nella società". BANALE.
Perchè quali valori ha il banchiere svizzero che con i suoi traffici di denaro protegge i conti dei dittatori di mezzo mondo??? Quali sono i valori dei francesi che tollerano l'esistenza di interi quartieri di emarginati lasciati a se stessi?
NON IDEALIZZIAMO, perchè non serve a niente.
L'Italia ha tutti i suoi problemi, CERTO, molti dei quali non ci sono in alcuni paesi d'Europa, CERTO, ma dire che in Italia mancano VALORI è assurdo.
Dipende QUALI valori.
Lenin is offline  
Vecchio 13-01-2006, 21.06.22   #12
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
FIDUCIA O SFIDUCIA

La tua incredulità scettica mi fa pensare che non hai vissuto a lungo in un Paese serio.

Cosa sia il realismo ? Facile vederlo: abitare un anno in un Paese anglosassone. Il realismo é quella cosa che nasce quando tutti dicono la verità, quando il furbo o menzognero é indicato a dito ed evitato o castigato. Quando, di conseguenza tutto, nella società diviene affidabile e i pantani italiani, le non risposte, le "furbate", divengono l' eccezione.

Realismo significa anche : in una situazione c' é una sola verità, quella oggettiva, quella che ci si dà la pena di verificare. Con esclusione totale delle due o tre verità di parte....Con eclusione del manto sopra per cambiare di colore ad una cosa o a un fatto.

Nei Paesi della U.E. (in gran parte, perché ce ne sono dieci che non conosco) il criterio di una selezione é quello oggettivo: esperienze e titoli. Perché non ci sono inghippi di qualcuno che cambia le carte e fa un finto concorso, sapendo che vincerà suo nipote. Sono Päesi di due colori, bianco e nero. Non ci sono infiniti toni di grigio come in Italia, ove niente é chiaro e qualcuno genera il dubbio per fini di parte.

Quel tipo di società, Peyrefitte storico delle economie, le chiama "società della fiducia". Noi in Italia conoscimo solo la SOCIETA' DELLA SFIDUCIA. CHe significa anche "società dei furbetti".

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 14-01-2006, 13.23.39   #13
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Organizzazione. Unirsi e cominciare a costruire un'associazione capace di sostituire i servizi dello stato sul territorio. Le poste non funzionano? Servizio privato. La polizia non va? Servizio privato. Quota mensile da pagare per il servizio, possibilità di sconti a chi è associato.

Oppure anche semplicemente l'editoria, la cultura ecc. informare i cittadini. Proporre idee per essere coerenti, per entrare in Europa a testa alta, diffondere una marea di opinioni, commentarle, condividerle. Anche scuole private.

E per favore, l'ITALIA è una menzogna.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 14-01-2006, 13.30.09   #14
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Inoltre, finché continueranno a esserci persone che seguiranno l'ideologia dell'assenza di idealismo non andremo molto lontano. Abbiamo l'ideale cattolico che attende il Regno dei Cieli, abbiamo l'utopia marxista che rimanda di decennio in decennio la grande Rivoluzione e il Regno di Non So Ché Perché non ho ancora pensato a cosa fare dopo la Rivoluzione.. e così via.. L'Ideale non dev'essere qualcosa da conseguire ma qualcosa verso cui tendere attraverso i VALORI. E' inutile l'Utopia se non è vista come quello che è: un miraggio. Un miraggio verso il quale dobbiamo tendere e cercare di realizzare al massimo delle nostre possibilità, un qualcosa che in Terra non è esente da errore. Bisogna capire che non sarà mai perfetto, bisogna capire che non dobbiamo deluderci se non lo conseguiamo perfettamente. La forza dell'Uomo sta nell'errore e nel dubbio, nella sua fragilità.. eliminarle vuol dire negare l'Uomo, negare che siamo imperfetti e negare così il bisogno di Valori che ci guidino verso l'Utopia.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 14-01-2006, 19.04.55   #15
bside
Ospite abituale
 
L'avatar di bside
 
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
Parlare di meritocrazia nel pubblico impiego è utopistico a meno di non cambiarne radicalmente l'organizzazione e la funzione.
E non è SOLO una questione procedurale, la valutazione di titoli o meriti, dato che già adesso sulla carta si valutano i titoli e meriti.
Il problema è che queste procedure (che non sono come dici OGGETTIVE, ma SOGGETTIVE), le valutazioni e le commissioni sono solo la foglia di fico legale, che servono a dare una parvenza di correttezza a pratiche più o meno clientelari ormai consolidate.
bside is offline  

 



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