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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-01-2006, 02.24.52   #11
Weyl
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I cinesi non sono l'islam

I cinesi non sono arabi: appartiene a quel mondo l'istanza, paziente, della volontà e del sacrificio.
La cultura cinese è pervasa da tremila anni di un sentimento laico e pratico che non ha uguali nel resto del pianeta.
La Cina ha, culturalmente, un potenziale pacifico immenso che supera di gran lunga la straordinaria composizione dei suoi popoli.
Il benessere dei cinesi, secondo me, sarà temperante: addolcirà le tensioni mondiali.
La straordinaria "riforma" del sistema cinese, in atto da alcuni decenni, matura in una sordina del tutto coerente con il sentire collettivo di quei popoli.
Non vi sarà mai guerra con loro: ma tra qualche decennio la Cina comporrà la parte più decisiva del governo del mondo, ne sono convinto.
La ragionevolezza e la flessibilità intellettuale sono destinate a guidare il destino del pianeta.
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Vecchio 13-01-2006, 09.36.46   #12
VanLag
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Re: Re: Re: Re: La Cina alla guerra delle parole proibite

Citazione:
Messaggio originale inviato da lobelia
Confucio era un imbroglione o forse pensava ad una fiducia tutto sommato ben riposta
Averne imbroglioni così……..

Confucio può essere considerato per certi versi il Socrate cinese, anche se la sua figura è più complessa.
Ha parlato 2500 anni fa, quando cioè nello stesso periodo, in India Siddarta Gautama Sakyamuni (563 ca-486), sparse i semi del buddismo e per opera di Mahavira (599-527 a.C.) nacque il Jainismo. Mentre in Grecia i presocratici come Eraclito (540 – 480-circa a.C) - a Senofane (565-470 a.C.) - a Pitagora (571 – 497) - a Talete: (585 a.C.) il “principio eterno”, e mentre a Batteria, in Persia Zoroastro scriveva l’Avesta. Il mondo era cioè maturo per un salto evolutivo.

Durante il suo esilio da Lu si narra che il maestro, avrebbe visto una donna in lacrime su di una tomba e colpito dall’intensità del dolore della donna gli avesse chiesto il motivo di tanto dolore. La donna rispose che aveva perso prima il suocero, poi il marito, poi il figlio a causa di una feroce tigre. Il saggio si disse stupefatto che non avessero lasciato quelle zone battute da una belva tanto feroce, al che la donna rispose: “qui però non c’è un governo tirannico”.Confucio soleva ripetere questo aneddoto per dimostrare come quella verità fosse chiara anche ad una semplice donna del popolo.

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Vecchio 13-01-2006, 09.38.59   #13
VanLag
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Re: I cinesi non sono l'islam

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
I cinesi non sono arabi: appartiene a quel mondo l'istanza, paziente, della volontà e del sacrificio..............

...........La ragionevolezza e la flessibilità intellettuale sono destinate a guidare il destino del pianeta.
E' quello che penso anche io in base a ciò che conosco del pensiero cinese.

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Vecchio 13-01-2006, 15.52.24   #14
oizirbaf
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Re: I cinesi non sono l'islam

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl

Non vi sarà mai guerra con loro: ma tra qualche decennio la Cina comporrà la parte più decisiva del governo del mondo, ne sono convinto.

La ragionevolezza e la flessibilità intellettuale sono destinate a guidare il destino del pianeta.

Il problema non sarà la guerra (credo anch'io che il pensiero unico occidentale desisterà per "ragionevole paura"): il problema vero sarà la compatibilità del pianeta con l'aumento dei consumi di due giganti demografici come Cina ed India. E' questa l'incognita!

Spero di tutto cuore che l'ultima frase di Weyl sia profetica!
Tecnologia e nuove fonti energetiche possono, debbono dar voce a questa speranza!
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Vecchio 13-01-2006, 16.54.11   #15
VanLag
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Re: Re: Re: Re: Re: La Cina alla guerra delle parole proibite

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Mentre in Grecia i presocratici come Eraclito (540 – 480-circa a.C) - a Senofane (565-470 a.C.) - a Pitagora (571 – 497) - a Talete: (585 a.C.) il “principio eterno”, e mentre a Batteria, in Persia Zoroastro scriveva l’Avesta. Il mondo era cioè maturo per un salto evolutivo.

.......La frase giusta era:

- mentre in grecia i presocratici cercavano il "principio eterno". -

......... e anche

Zoroastro proveniva da Battria e non da Batteria, (...batteria è un parto del correttore di word).

P.S. Tutto quello sbagliato è il correttore di word, quello giusto invece è mio...... (stò imparando no?)

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Vecchio 13-01-2006, 19.40.59   #16
lobelia
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Re: I cinesi non sono l'islam

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
I cinesi non sono arabi: appartiene a quel mondo l'istanza, paziente, della volontà e del sacrificio.
La cultura cinese è pervasa da tremila anni di un sentimento laico e pratico che non ha uguali nel resto del pianeta.
La Cina ha, culturalmente, un potenziale pacifico immenso che supera di gran lunga la straordinaria composizione dei suoi popoli.
Il benessere dei cinesi, secondo me, sarà temperante: addolcirà le tensioni mondiali.
La straordinaria "riforma" del sistema cinese, in atto da alcuni decenni, matura in una sordina del tutto coerente con il sentire collettivo di quei popoli.
Non vi sarà mai guerra con loro: ma tra qualche decennio la Cina comporrà la parte più decisiva del governo del mondo, ne sono convinto.
La ragionevolezza e la flessibilità intellettuale sono destinate a guidare il destino del pianeta.

Lo spero tanto Weil, ma penso anche che un conto sia il potenziale di un popolo ed un altro sia invece la devastante protervia e prepotenza di un potere enorme e di una cultura che si ritiene vincente e che non sa vedere oltre il profitto immediato degli affari. Qualsiasi essi siano.
La Cina è "l'affare" del secolo in quest'ottica e lo è anche per molti cinesi. E saranno sempre di più i cinesi che lo penseranno e praticheranno con volontà e spirito di sacrificio questo loro pensiero.
Senza poi parlare della mafia cinese con la quale gli squali del nostro mondo non potranno fare altro che cercare sempre più pericolose alleanze.
L'indole pacifica del popolo cinese la si osserva anche nei suoi aspetti diciamo meno virtuosi e comunque meno costruttivi, quando nelle nostre città sappiamo esistere migliaia di persone invisibili, silenziose e rassegnate, asservite ad un dominio violento e minaccioso.
Nel mio lavoro ho avuto la fortuna di conoscere alcuni ragazzi cinesi che, per avere partecipato ad un grave delitto al di fuori della logica del loro ambiente, hanno assunto per noi e per loro stessi e le loro famiglie, un'insolita visibilità nel mondo che generalmente intravedono di sotto in sù attraverso le griglie delle buffe dei laboratori-prigione in cui lavorano o da quelle delle cucine dei ristoranti all'interno di logiche culturali e famigliari che ugualmente li mantengono invisibili ai più anche quando sono fortunati e non sono schiavi.
Ho potuto conoscere così, anche se parzialmente, la forza della loro tenacia e adesione al modello in cui sono inseriti. Sia quello culturale e famigliare, sia quello a cui sono costretti ad adeguarsi quando, per vari motivi, è al momento più potente dell'altro. Difficilmente si riesce a vedere dentro quegli occhi, ma è indubbio osservare il loro piacere nel rispettare gli impegni presi e nello svolgere il loro compito al meglio possibile. La calma e la praticità delle loro azioni. E la saggezza delle conclusioni a cui giungono dove l'interesse personale s'incarna con quello circostante.
Conoscendo in particolare uno di loro ho potuto superare molte diffidenze reciproche e sentire e sperare, tramite lui, quanto Weil esprime nel suo messaggio circa quelle differenze che potranno, se saremmo fortunati e non resteremo senz'acqua e senz'aria prima di arrivare a quella temperanza, guidare il destino del pianeta.
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Vecchio 13-01-2006, 20.07.44   #17
Lenin
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La cosa interessante è che un forte movimento di critica in Cina è quello dell'antiliberismo, cioè di sinistra.
Uno potrebbe farsi ingannare dall'apparente "comunismo" della propaganda, ma nella realtà di tutti i giorni, quella che vivono le persone, si avverte l'oppressione di un regime capitalista liberista.
E le persone si ribellano.
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Vecchio 13-01-2006, 21.29.32   #18
VanLag
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Re: Re: I cinesi non sono l'islam

Citazione:
Messaggio originale inviato da lobelia
La calma e la praticità delle loro azioni. E la saggezza delle conclusioni a cui giungono dove l'interesse personale s'incarna con quello circostante.
L'hanno nel DNA.... Sono così da almeno 2500 anni, forse di più, fin dall'inizio....!!!

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Vecchio 14-01-2006, 00.26.46   #19
lobelia
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mh, mi sa che siamo ormai OT.
Epicurus voleva dire altro con il suo post. Ed è colpa mia se la conversazione è deviata. Chiedo scusa.
Intendeva forse chiedersi se la libertà di Internet, che credevamo fosse il suo potere, non sia altro invece che logica affaristica che, pur nello sfrenato liberismo che la conduce giustificandone così la libertà oltre che pubblicizzarsi e ricavarne vanto ed illusioni in molti, per rispondere invece al suo vero imperativo (che non è la libertà), possa importare illiberalismo quando i propri interessi incontrano quelli di grandi poteri illiberali.
E forse si chiedeva anche se un mezzo che travalica qualsiasi suddivisione e distanza geografica, politica e culturale che noi credevamo di condurre a nostra immagine e somiglianza, possa invece, proprio perchè crea realtà globalizzata, perdere la mano di chi lo conduce e cambiare le regole del gioco anche in casa nostra.
Ma in fondo le regole del gioco sono sempre state quelle. Il fatto che si rinunci alla libertà e si ceda alla censura per non perdere il mercato, non dovrebbe stupire ormai nessuno.
Forse l'unica cosa che ci stupisce e spaventa è che siano altri ad imporre regole del gioco. Non siamo abituati. La mano d'assi l'avevamo sempre avuta noi.
Eh sì è vero che non ci piacerebbe che questo 3d sparisse improvvisamente nel nulla sotto i nostri occhi per ordine di Pechino.
Siamo forse al punto in cui con il nostro denaro non possiamo più garantirci quella libertà che ci illudevamo fosse una sua diretta conseguenza.
In fondo però si sa che la libertà si guadagna e non si compra.
Toccherà faticare un po'. Magari male non ci farà.
Ce la siamo voluta del resto.
lobelia is offline  
Vecchio 14-01-2006, 01.27.00   #20
romolo
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presa di coscienza


I popoli prendono coscienza di sé per confronto con altri popoli. La Cina, come l'Asia e l'Africa, si confronta con gli USA e l'Europa: li prende come modelli per le...pari opportunità. I cinesi di oggi hanno dovuto tagliare coi tempi dei mandarini: o sono assatanati o non sono competitivi.
romolo is offline  

 



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