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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 30-01-2006, 16.40.00   #1
maxim
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Data registrazione: 01-12-2005
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un nuovo modo di vivere e utopie varie

Elijah mi ha fornito lo spunto per una discussione che mi sta a cuore.

Sulle ali di queste parole....

Se pensiamo che il nostro obiettivo qui, in questo nostro rapido passaggio sulla terra, sia di accumulare ricchezze
allora non abbiamo niente da imparare dagli Indios. Ma se crediamo che l'ideale sia l'equilibrio dell'uomo all'interno della sua famiglia e della sua comunità allora gli Indios hanno lezioni straordinarie da darci.
(Orlando Villas Boas)

Chi di voi sarebbe disposto a cambiare radicalmente le sue abitudini per vivere in maniera più semplice...e fino a che punto?

continuate voi perchè qui ho qualcuno che mi tiene il fiato sul collo...
maxim is offline  
Vecchio 30-01-2006, 18.48.47   #2
Rael86
Imperial Aerosol Kid
 
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Re: un nuovo modo di vivere e utopie varie

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
Chi di voi sarebbe disposto a cambiare radicalmente le sue abitudini per vivere in maniera più semplice...e fino a che punto?

Credo che ciò potrebbe portare dei frutti se lo facesse la collettività, bisognerebbe cambiare l'assetto sociale, in tal caso sarei disposto a farlo, altrimenti non risolverei niente e mi complicherei solo la vita. So che è dalle azioni dei singoli che nasce l'azione collettiva ma credo d'altro canto che la nostra società non sia ancora pronta (e, tristemente non so se lo sarà mai) a vivere una vita più semplice e più in sintonia con i propri simili e con il circostante.
Rael86 is offline  
Vecchio 30-01-2006, 22.45.20   #3
VanLag
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Re: un nuovo modo di vivere e utopie varie

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
Chi di voi sarebbe disposto a cambiare radicalmente le sue abitudini per vivere in maniera più semplice...e fino a che punto?
Io ho fatto a tempo a bere il latte appena munto dalla mucca, ad arrampicarmi sugli alberi di ciliege e di pesche e riempirmi la pancia, correre nei prati saltando i covoni d’erba… ho fatto a tempo anche a bere l’acqua del pozzo nel cortile. Era più semplice, ma c’era già odore di modernismo, e facevano gola le comodità che la tecnologia portava, come il frigorifero o l’aspirapolvere, la televisione col suo edonismo, la macchina che dava quell’immensa possibilità di muoversi e di esplorare….. Tutte quelle cose scintillanti che sembravano promettere tanto.....

Il problema è che coi vantaggi ci siamo tirati in casa anche gli svantaggi, ma molti degli svantaggi che abbiamo sarebbero risolvibili e stò parlando di quelli che ci crea la burocrazia ed il malfunzionamento della cosa pubblica, che noi diamo come inevitabile ma che non sono inevitabile. Almeno in quello potremmo essere più furbi.

Questo senza andare a vivere in una malga, cosa che da ragazzo mi prendeva una cifra, ma mi prendevano anche altre cose…. Così sono rimasto qui.

VanLag is offline  
Vecchio 31-01-2006, 11.23.39   #4
maxim
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Messaggi: 1,638
Grazie per gli interventi.

Anch’io ho fatto a tempo ad assaporare le cose descritte da VanLag…per dire il vero le faccio ancora, escluso bere l’acqua del pozzo che è diventata gialla e puzza di ammoniaca.

…ma a chi non piacerebbe una specie di ritorno alle origini inteso come semplicità di vita e spensieratezza?

Ma sembra un circolo vizioso. Ingabbiati dentro questa società ed illusi dalle cose che ci vengono propinate. Nessuno che abbia il coraggio di fermarsi a pensare, riflettere, abbandonare o rifiutare tutti quei magnifici prodotti che ci vengono proposti. Anche lo scrivere in questo forum a volte mi fa pensare che sia una forma di competizione. Tutti contro tutti, prede e cacciatori allo stesso tempo.
…ed intanto i covoni marciscono, le ciliegie si ammalano, le pesche diventano cocomeri e il latte può durare anche un anno.
E allora scattano le utopie…
Il problema sta nella proprietà privata. Grande Marx. L’obiettivo sarà l’abolizione…diceva convinto qualche nostro rosso politico da 300.000 euri l’anno.
Pensandoci bene però più cose possediamo e più siamo costretti a correre per mantenerle…tempo sottratto a covoni e ciliegie, a noi in quanto esseri semplici e umili.
Semplici e umili?
Ma se svuotiamo i negozi di stufe elettriche appena viene paventata una possibile riduzione di gas?

Beh…però se lo facesse l’intera collettività…dice Rael86. Avremmo quantomeno risolto il problema dell’invidia che ci accomuna dico io.
Ma se ci in*****amo come bestie quando ci fanno circolare a targhe alterne?...tanto a me che me ne frega…in famiglia ho 2 auto…una dispari ed una pari.

Gli Indios?...che bella vita…
vorrei fargli fare una settimana qui da noi per poi vedere se ritornano nella foresta.

E’ allora insito nell’uomo lamentarsi sempre e comunque o c’è veramente questa voglia di covoni e ciliegie?...ci manca qualcosa, ma non riusciamo nemmeno ad afferrare cosa; sentiamo che abbiamo perso qualcosa di importante, che la stessa semplicità forse era importante e ci rendiamo conto che ne perdiamo ogni giorno sempre di più e non possiamo farci nulla perché siamo prigionieri…l’uomo dalle 2 personalità in antitesi tra loro.
maxim is offline  
Vecchio 31-01-2006, 12.22.56   #5
oizirbaf
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Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
…ma a chi non piacerebbe una specie di ritorno alle origini inteso come semplicità di vita e spensieratezza?
... a mia moglie: per questo vivo in città, anche se tranquilla come Macerata.

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
…ed intanto i covoni marciscono, le ciliegie si ammalano, le pesche diventano cocomeri e il latte può durare anche un anno.
E allora scattano le utopie…
Il problema sta nella proprietà privata. Grande Marx. L’obiettivo sarà l’abolizione…diceva convinto qualche nostro rosso politico da 300.000 euri l’anno.
Pensandoci bene però più cose possediamo e più siamo costretti a correre per mantenerle…tempo sottratto a covoni e ciliegie, a noi in quanto esseri semplici e umili.
... i covoni son rotondi e avvolti in teloni o sotto le tettoie: tranquillo non marciscono. Marcisce la nostra semplicità ... ma solo se la vogliamo far marcire noi. Quanto alla proprietà privata di cosa siamo davvero proprietari, noi che marciremo in un'attimo d'eternità? Lo notava acutamente Weyl che siamo solo utilizzatori, non proprietari (non posso citarlo meglio perchè la cartella del file è sparita insieme alle mie poesie - grave perdita per l'umanità - per un complotto yankee di una dolce amica, ospitata chez moi). Il futuro, forse, ci costringerà a tornare alla semplicità, ma come cantavano i Nomadi ... noi non ci saremo.

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim

Ma se ci in*****amo come bestie quando ci fanno circolare a targhe alterne?
... ma dai: non ricordi le fantastiche domeniche a piedi degli anni 70? ... famiglie coi pattini, biciclette etc. ... quì non si lamentava nessuno.


Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
Gli Indios?...che bella vita…
vorrei fargli fare una settimana qui da noi per poi vedere se ritornano nella foresta.
... forse ti riferisci solo a qualche yanomani che non ha ancora incontrato un garimpeiro e non agli indios del Chiapas, per esempio, che non coltivano coca perchè il movimento zapatista li ha organizzate in cooperative e ha dato loro un pò d'orgoglio e dignità. A proposito è buonissimo il Caffè zapatista Rebelde (solo 3 Euro, presso Ya Basta!, minimo 10 pacchetti: http://www.yabasta.it/ In ufficio l'ho regalato e venduto persino al mio amico Luciano di AN!)

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
E’ allora insito nell’uomo lamentarsi sempre e comunque

... forse, caro maxim, ma basta vivere come vive chi è stato sfiorato dalla morte (questa sì vera antitesi alla nostra fretta) per osservare tutto con occhi nuovi e semplici e restar sereni in mezzo ai clacson ed ai telefoni che squillano in ufficio.
oizirbaf is offline  
Vecchio 31-01-2006, 12.58.17   #6
SebastianoTV83
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Le comodità ci sono e vanno benissimo. Gli indios vivono poco e bene, nessuno li ricorderà, non ricercheranno mai qualcosa che li elevi al di sopra della condizione animalesca e sono al limite dell'essere umano. Anche i nostri antenati di 5000 anni fa sono più avanti di loro. Dovremmo invece imparare a gestire ciò che abbiamo con parsimonia, saggezza, disponibilità verso gli altri.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 31-01-2006, 13.03.09   #7
sisrahtac
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Citazione:
Gli indios vivono poco e bene, nessuno li ricorderà, non ricercheranno mai qualcosa che li elevi al di sopra della condizione animalesca e sono al limite dell'essere umano.


Sebastiano, sei diventato razzista?

............

Personlmente l'equilibrio in famiglia e nella società viene prima delle ricchezze, e non è retorica...

Anche se spesso rimane a livello teorico quest'impegno, e chissà perchè spesso vado in direzione contraria...
sisrahtac is offline  
Vecchio 31-01-2006, 13.06.31   #8
SebastianoTV83
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se dico che un indios vive diversamente da un occidentale, sono razzista ora? se affermo che hanno una cultura diversa (da rispettare finché non viene imposta) lo sono? Mi pare ci sia un bell'abuso del termine razzista e xenofobo che sta cominciando a diventare qualcosa come: non condividi il loro stile di vita? sei razzista!
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 31-01-2006, 13.51.14   #9
oizirbaf
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Messaggio originale inviato da SebastianoTV83
Gli indios vivono poco e bene, nessuno li ricorderà, non ricercheranno mai qualcosa che li elevi al di sopra della condizione animalesca e sono al limite dell'essere umano.

Condizione animalesca? ... a questa espressione si riferisce Cath: animalesco anche il primo presidente indio d'America, (http://www.asud.net/leggicampagna.php?id=324) il boliviano Evo Morales?

... lo so che non sei razzista Sebastiano, tu intendevi parlare di poche centinaia di indios che vivono nel folto dell'amazzonia e che non sono ancora stati degradati dalla nostra civilizzazione: ma credi che anche loro non tendano al cielo?

... gli animali poi, che condividono con noi il pianeta non son degni di grande rispetto? Pensa al cantico delle Creature!

... animalesco è solo un vecchio modo di dire e tu intendevi solo parlare di elevazione spirituale, di civiltà oltre la civilizzazione materiale che uccide la spiritualità: "se crediamo che l'ideale sia l'equilibrio dell'uomo all'interno della sua famiglia e della sua comunità allora gli Indios hanno lezioni straordinarie da darci. (Orlando Villas Boas)".

Equilibrio è la parola magica del futuro, non solo dentro ma anche tra le comunità e tra l'umanità ed il pianeta tutto.
oizirbaf is offline  
Vecchio 31-01-2006, 13.57.21   #10
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...nessuno li ricorderà, non ricercheranno mai qualcosa che li elevi al di sopra della condizione animalesca e sono al limite dell'essere umano. Anche i nostri antenati di 5000 anni fa sono più avanti di loro.
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