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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 06-02-2006, 16.19.39   #41
maxim
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Messaggio originale inviato da Rael86
Questi volontari esistono già. Sono tutte quelle persone che accettano di sperimentare sul loro corpo una tecnica o un medicinale precedentemente applicato solo su animali, senza avere la certezza che sull'uomo darà gli stessi risultati.

Così dicendo affermi che tutti gli esperimenti fatti sugli animali fino ad oggi, non sono serviti a nulla e mai serviranno.
Se avessi intuito subito di questa tua convinzione (tratta da chissà quale fonte scientifica) non avrei nemmeno discusso.

ciao, ciao.
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Vecchio 06-02-2006, 17.48.10   #42
Rael86
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Messaggio originale inviato da maxim
Così dicendo affermi che tutti gli esperimenti fatti sugli animali fino ad oggi, non sono serviti a nulla e mai serviranno.
Se avessi intuito subito di questa tua convinzione (tratta da chissà quale fonte scientifica) non avrei nemmeno discusso.

ciao, ciao.

NO. Non hai capito. Continui a non capire. E io mi ostino a risponderti. Non ho detto che non sono mai serviti e mai serviranno. Quello che sto dicendo è che una "cavia umana" o, se preferisci un "primo uomo su cui applicare un qualsivoglia trattamento", deve esserci necessariamente. Non escludo che la vivisezione possa dare dei risultati, ma sei sicuro che siano necessari 905.603 animali all'anno?
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Vecchio 06-02-2006, 22.40.25   #43
cannella
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Senza nessuna acrimonia... credo che ciò che non è accettato universalmente come giusto, diciamo per intenderci un'etica condivisa dalla maggior parte delle persone, sia solo e unicamente una questione di SENTIRE.

Ci sono sicuramente modi diversi di sentire, e ognuno ha i propri, o forse esistono categorie, schemi, riferimenti vero i quali questa azione si rivolge e da' preferenza.

Non so se ci nasce o se siano le esperienze, o i modi di interpretarle.

So solo che per me da quando mi ricordo, è così; non è stato, non è essere buona (non mi ritengo tale), ma la sofferenza di tutti gli esseri mi scuote dentro e non riesco a mantenere il distacco dell'indifferenza.

Quella separazione forse sana fra quello che è dentro e quello che è esterno.

Anche Rael credo senta in questo modo e potremmo andare avanti a scambiarci dati e più o meno velati sarcasmi senza arrivare a capo di nulla in fondo.

Comunque Maxim, non confondo i dati, e nel mio piccolo, nel reale qualcosa faccio , senza tessere e senza schemi, senza distinzioni e quando capita.
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Vecchio 07-02-2006, 09.51.49   #44
maxim
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Messaggio originale inviato da cannella
Senza nessuna acrimonia... credo che ciò che non è accettato universalmente come giusto, diciamo per intenderci un'etica condivisa dalla maggior parte delle persone, sia solo e unicamente una questione di SENTIRE.

Ci sono sicuramente modi diversi di sentire, e ognuno ha i propri, o forse esistono categorie, schemi, riferimenti vero i quali questa azione si rivolge e da' preferenza.

Non so se ci nasce o se siano le esperienze, o i modi di interpretarle.

So solo che per me da quando mi ricordo, è così; non è stato, non è essere buona (non mi ritengo tale), ma la sofferenza di tutti gli esseri mi scuote dentro e non riesco a mantenere il distacco dell'indifferenza.

Quella separazione forse sana fra quello che è dentro e quello che è esterno.

Anche Rael credo senta in questo modo e potremmo andare avanti a scambiarci dati e più o meno velati sarcasmi senza arrivare a capo di nulla in fondo.

Comunque Maxim, non confondo i dati, e nel mio piccolo, nel reale qualcosa faccio , senza tessere e senza schemi, senza distinzioni e quando capita.

Condivido quanto dici.
Nel rapporto con gli altri animali, l’uomo possiede un’etica universale o archetipi, che derivano dai suoi istinti animali. Oserei dire che questi istinti primordiali sono comuni a tutti gli animali.
Questo modo dell’uomo di SENTIRE diverso e quindi l’agire in maniera non conforme l’istinto, dipende quindi da fattori esterni come la cultura, le esperienze, la società…..e nel particolare aggiungerei anche la moda.
Osservando la natura, il nostro ambiente e chi ci abita (uomo escluso) vediamo che tutti gli animali si servono tra loro. Un animale serve ad una altro animale, qualche volta in perfetta simbiosi tra loro.
In natura (uomo escluso) non esistono sevizie tra animale ed animale. Osservando con occhio umano a volte questa natura potrà apparire dura, ma sempre con lo scopo di “servire” e “servirsi” nel girotondo della vita…da miliardi d’anni le cose funzionano così.
L’uomo che si arroga il diritto di intervenire sulla natura in maniera differente, non sta seguendo ciò che gli è proprio. Chi sevizia un animale sta procedendo contro natura. Chi non tratta (nel bene e nel male) un animale per ciò che è realmente, chi infila il cappottino al cane in inverno, chi dice “odio i gatti”, chi non si serve (nella maniera più umile) degli animali, sta procedendo contro natura. Che tu lo voglia o no, la natura non è quella che c’ha insegnato la Walt Disney e quando moriremo, qualche altro animale si servirà di noi.

Come dici tu…è solo questione di interpretare la natura…
Io tengo qualche coniglio a casa…li allevo trattandoli con il massimo delle cure, poi li scanno con un coltello (all’inizio mi dava un po’ fastidio), li pelo e li faccio arrosti.
C’è chi acquista in un negozio un coniglio per bambini viziati, lo mette dentro una gabbietta che è situata all’interno di una gabbia un po’ più grande (l’appartamento) ed una volta la settimana gli fa il bagnetto.
A mio modo di vedere i miei conigli sono più rispettati...
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Vecchio 07-02-2006, 23.43.00   #45
cannella
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grazie Maxim
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Vecchio 13-02-2006, 10.20.15   #46
feng qi
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[quote]Messaggio originale inviato da maxim

..L’uomo che si arroga il diritto di intervenire sulla natura in maniera differente, non sta seguendo ciò che gli è proprio. Chi sevizia un animale sta procedendo contro natura. Chi non tratta (nel bene e nel male) un animale per ciò che è realmente, chi infila il cappottino al cane in inverno, chi dice “odio i gatti”, chi non si serve (nella maniera più umile) degli animali, sta procedendo contro natura.
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Ho letto tutto il post. Del problema vivisezione-pellicce si/no, se ne può discutere per anni e ognuno direbbe la sua..io dico che forse ciò che conta é lo spirito con cui facciamo le cose, tutte le cose!
Anche la vivisezione, se eseguita nel rispetto degli animali, può avere un suo valore.
All'università io utilizzavo come cavie delle mosche che ospitavano un virus potenzialmente patogeno per l'uomo. Un mio collega estraeva i loro intestini a vivo, per analizzarvi il virus ospite; io prima di intervenire, le uccidevo in maniera istantanea.
Si può fare vivisezione ma nel rispetto degli animali, ed il passaggio a loro, nell'ambito della sperimentazione é d'obbligo. Quello che conta sarebbe l'umiltà nel farlo e la gratitudine verso di loro, atteggiamento mentale secondo me sottovalutato. Ma questo vale anche quando a tavola benedici il pranzo e ringrazi Dio e gli animali.
Basta l'atteggiamento del nostro cuore e di conseguenza dei notri gesti.
Una persona che alleva conigli, avendone cura e poi li sgozza in un attimo, per mangiarli, é molto più pietosa e rispettosa verso di loro di quanto facciamo noi stessi che quotidianamente mangiamo la carne di animali uccisi in modo terribile, che lentamente muoiono a testa in giù dissanguandosi, che vivono esistenze orribili. Noi ce ne cibiamo e diciamo sì a tutto ciò sulle nostre tavole. In nome di cosa? Lo sappiamo e taciamo.

Stesso discorso per le pellicce. Non é il fatto di utilizzare le pellicce che ci rende onore o meno, ma il modo e la necessità.

Una volta l'allevatore allevava i suoi animali, e quando li ammazzava ne usava tutto,pure i denti, le corna e le ossa. Mia nonna quando ammazzava un coniglio per metterlo in tavola lo benediceva e lo ringraziava e ne usavano tutto.

La carne si mangiava una volta a settimana, e le pellicce si cucivano per fare paraspifferi, tappeti contro l'umidità e coperte. Nessun omicidio era gratuito o spreco.

Guardiamo la nostra società e noi stessi. Chi, davanti ad una fetta succulenta di carne si ricorda della creatura da cui proviene?Chi ne rende grazie a Dio? Chi davanti a oggetti in pelle si domanda se veramente ne ha bisogno?
Lo stupore e lo scandalizzarsi fine a se stesso non serve molto.
Serve vivere secondo un'etica che però si estenda a tutti i nostri gesti. Ma proprio a tutti.
E a tutte le creature.

E nel nostro piccolo, nel nostro quotidiano, fare la nostra parte.
Questo mio discorso non va contro le crociate, né contro chi le fa,intendiamoci.
Dico solo che se si fa una crociata e si tiene conto del numero di animali vivisezionati o spellati, in un anno, bisogna anche fare una crociata per il numero ancora maggiore di quelli che vengono scannati senza riguardo per la nostra gola. La Pietà é universale non settoriale, che io sappia, altrimenti é altra cosa:non Pietà.
Io ho pietà per le creature,me ne cibo benedicendole e ringraziandole,anche i vegetali, ho una pelliccetta e la indosso con devozione e tenerezza per gli animali da cui proviene,e credo che la sperimentazione rispettosa, sugli animali abbia un suo valore per la salute dell'uomo.


feng qi
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Vecchio 29-10-2007, 15.53.43   #47
nemesies
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Riferimento: Due temi correlati.

Citazione:
Originalmente inviato da Rael86
Non sono le parole di Beppe Grillo, sono degli scienziati a parlare.



Proprio in quanto mi sento animale anch'io, mangio carne animale, e proprio in quanto mi sento animale non utilizzo pelle per avere il portafogli "esteticamente corretto" o per andare in giro con un ermellino addosso. Come è normale che gli animali si mangino tra loro non è normale che utilizzino la pelle "altrui" per vestirsi. Si da il caso che la natura abbia "creato" l'uomo onnivoro, ma anche che l'abbia "creato" SENZA PELLICCIA, quindi da quando ha messo piede sula terra ha provveduto a procurarsene di altrui, solo che prima era spinto dal bisogno, ora dalla vanità.

Potrei contestarti a questo punto che anke l'alimentazione onnivora era un bisogno, adesso solo una scelta culinaria,per lo meno dalle nostre parti dove per fortuna possiamo scegliere cosa mangiare.
su un'altra cosa non sono proprio d'accordo: ci si appella alla natura delle cose solo quando ci fa comodo che la "natura" sia dalla nostra parte giustificando i nostri istinti animali,la sfera meno sensibile e razionale di noi..La storia ci dimostra come l'uomo ha dovuto discostarsi da quelle che erano le sue abitudini "naturali" per una pacifica convivenza ed il bene della societa'..per questo e' che di certo molti dei nostri istinti animali sono di molto trasformatisi perche' non compatibili con la cultura "antiprimitivista" che si andava formando.
penso inoltre che per questi cambiamenti d'animo ci voglia una grossa coscienza e sensibilita' verso IL MONDO CHE CI CIRCONDA CON TUTTE LE SUE CREATURE che in fondo e' parte di noi..pero' e' cosi' diverso che' non riusciamo a capire il suo dolore..anche considerando che noi ne abbiamo una esperienza molto piu' vissuta dal punto di vista anche intellettivo quindi (e con questo chiudo) mi scandalizzo di meno se un leone preda una gazella perche' il leone segue le leggi della natura ed e' costretto a farlo,l'uomo potrebbe scegliere diversamente ma nn lo fa' anche avendo vissuto "umanamente"il senso della morte e della sofferenza e questo secondo me e' grave.
nemesies is offline  

 



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