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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 01-03-2006, 15.28.32   #11
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
Citazione:
Messaggio originale inviato da Rael86
...proprio in virtù del fatto che non è chiuso dovrebbe stare attento a quello che fa.

Alla globalizzazione l'Occidente ha contribuito in maniera determinante, facendo i propri interessi: si vorrebbe la globalizzazione delle merci e non degli esseri umani?
... allora perchè gli imprenditori ( quelli della famosa fabrichèèèèèèèèètta!!! ) che cercano spasmodicamente extracomunitari superflessibili, perchè non vengono obbligati a farsi carico di alloggi e infrastrutture minime e ne riversano invece il carico sulla comunità, innescando una guerra tra poveri?

p.s.
... tanto per non equivocare sul problema "vignette": quegli str..uzzi del giornaletto di estrema destra danese che si son divertiti a provocare ... tutti quei morti ... non pensiate siano meno str...uzzi del mullah "danese" che tardivamente le ha mostrate ai correligionari, durante un suo breve ritorno a casa: andrebbero subito incarcerati (mullah e giornalisti) per in istigazione (magari involontaria ... ma morti ne hanno provocati o no?) alla violenza e messi nella stessa cella: si azzuffino tra loro in cella .... senza che si sappia troppo in giro! Scherzo, ovviamente ... ma almeno spedire obbligatoriamente Calderoli come nuovo Ambasciatore a Bengasi, sarebbe d'uopo! Lì sì che si parrebbe ... la sua nobilitade!
oizirbaf is offline  
Vecchio 01-03-2006, 15.36.59   #12
romolo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-11-2005
Messaggi: 278
Re: In attesa di approfondimento

Citazione:
Messaggio originale inviato da Rudello
Certamente è una metafora, ed anche molto ben posta.

Che non sia chiuso lo riconosci subito e quindi non vale specificare, perché non sia sovrano occorre occorrerà spiegarlo meglio.

Lo farò stanotte e domattina sarà pronto il mio intervento chiarificatore.

A domani

Da approfondire anche che l'occidente non solo non è chiuso, ma è da sempre "aperto" alla colonizzazione: certamente dalla fine del '400 in poi...
romolo is offline  
Vecchio 01-03-2006, 23.05.27   #13
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Se tu rispetti la libertà dell'altro ma l'altro non rispetta la tua non vi è possibilità d'intesa.

Ci sono persone che ritengono che libertà sia fare come dicono loro. E non solo fra i mussulmani.

Come si evolverà questo conflitto, questo scontro di inciviltà non lo so.
Di certo c'è qualcuno che manovra da dietro le quinte.
C'è qualcuno che vuole l'acqua in continua ebollizione per poter avere il controllo sulle masse.

Non so dove ci porterà tutto questo, ma di certo ci sono poteri che non vogliono che gli individui abbiano cervelli funzionanti.

Hanno il controllo del mondo usando la paura, l'incertezza, il disagio.

Stiamo per affrontare un periodo molto difficile.

Ciao
Mary
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Vecchio 02-03-2006, 00.53.39   #14
Lucio Musto
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Messaggi: 943
Dentro, ma comunque fuori al club

Citazione:
Messaggio originale inviato da Rudello
Certamente è una metafora, ed anche molto ben posta.

Che non sia chiuso lo riconosci subito e quindi non vale specificare, perché non sia sovrano occorre occorrerà spiegarlo meglio.

Lo farò stanotte e domattina sarà pronto il mio intervento chiarificatore.

A domani





L’immagine di un “occidente” come un club dotato di certe regole, valide e da rispettare dentro, ma che non dovrebbero interessare quelli che sono “fuori” è stimolante per una analisi, veramente “a volo d’uccello”, della realtà sociale di quello che ormai comunemente chiamiamo “villaggio globale”.

Infatti paragonare l’ “occidente” ad un mega-club è suggestivo, ma ahimè assai utopico, ora che non sono più concepibili “cinte murarie”, “confini chiusi”, “grandi muraglie” e “cortine di ferro”.

Perché la caratteristica precipua del “club” [nodo, circolo] è quella di una “chiusura”, di una “riservatezza” e diciamo pure di una “libertà” che può essere tale solo perché racchiusa nei confini di una intimità che se da una parte la protegge da offese esterne, dall’altra impedisce che essa interferisca e contamini altre “libertà” estranee e differenti.

Per dirla in termini diversi, più moderni e spicci: ognuno può fare tutte le puzze che vuole in casa sua purché non impuzzolentisca il vicinato.

Questo, non è oggi più possibile per nessuna grossa “civiltà” al mondo. Non coi videofonini a quattro soldi la coppia.

L’ “occidente”, ma nemmeno le singole nazioni che lo compongono possono più essere definiti, a rigor di logica, “Stati sovrani”.

Nessuno di essi. Non S. Marino o Andorra, non il Principato di Monaco, l’Olanda, l’Italia, la Germania… nemmeno gli Stati Uniti d’America o l’Australia!...
E’ vero, sulla carta, che ognuno di questi stati, e tutti gli altri della cosiddetta area democratica possono darsi ogni legge che credono e possano farlo senza chiedere il parere di nessuno.
Ma solo sulla carta!
In realtà di ogni legge che viene proposta, studiata ed approvata ne viene valutata la compatibilità con quella degli altri, la ammissibilità culturale, sociale, religiosa, tradizionale, storica eccetera nei confronti di “ogni” altra nazione dell’area (e forse anche oltre…!). Pena problemi di interscambi culturali e legali, sociali e soprattutto commerciali.

Senza dilungarci in dettagli, si consideri quanto ad esempio ingombrino i principi estradizionali fra un paese ed un altro che decidano di iniziare una qualche forma di collaborazione economica.
Si pensi alla pena di morte e quanto pesi ai trafficanti spezie, che non vogliono condannare nessuno ma vendere la loro merce, e quanto spingano, essi commercianti, nei loro parlamenti!.

Stati sovrani, sì… soggetti a nessuno, sì… ma con tanti, tanti compromessi!

A questo dovremmo aggiungere che l’area che noi genericamente indichiamo come
“occidente”, come del resto altre aree umane, è nulla più che un mosaico di stati, civiltà e culture tutte un po’ diverse l’una dall’altra, in cui è difficile immaginarsi regole comuni, da ogni persona condivise e sentite.

Come esempio basta rileggere l’art 3 della nostra Costituzione che letteralmente recita:

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»

In questo fondamentale articolo della Ia parte della Costituzione (quella più sacra!) ci sono tutti ed ognuno degli abitanti del pianeta, purché sia cittadino italiano, o lo diventi. Il che è possibile e ragionevolmente fattibile.

Abbastanza similmente accade per gli altri paesi “occidentali”.

Come si può immaginare una regola che valga “per gli occidentali” e non per “gli altri”?... che sia sfruttabile da quelli senza turbare questi (il puzzo ed il vicinato) è praticamente impensabile.

A mio parere è giusto che sia così. Giusto oltre che inevitabile.

La strada che abbiamo preso, che “tutti” gli abitanti del mondo volenti o nolenti hanno preso, quella della tecnologia,
non può portare alla chiusura,
non può portate alla sovranità,
non può portare alla discriminazione,
non può portare al privilegio,
non può portare al “club”.

In altra sede ed altro momento (sennò i signori moderatori ci bacchettano!) potremo scoprire che la strada del “villaggio globale” non è conseguenza ineludibile dello sviluppo dell’intelligenza.
Altre creature evolute ne fanno bellamente a meno.
Ma è via obbligata per chi, come l’uomo, ha scelto lo sviluppo tecnologico, e l’equipollente sviluppo commerciale; e noi l’abbiamo presa.

Tecnologia comporta nuova e migliore tecnologia, commercio significa nuovi mercati.
A meno di auspicare alla più oscura idea di medioevo (e solo una guerra nucleare pandemica porterebbe a tanto), non abbiamo altra scelta: leggi sempre più aperte, più tolleranti, più universali.

Con la riserva mentale certa che forse già da domani saranno obsolete e da sostituire con altre leggi ancora più aperte, più tolleranti, più universali.

Chi non si adegua, muore. O meglio, si ammazza da solo.

Rudello 1 marzo 2006 parole 778
.............................. ...........

PS Chiedo scusa a tutti. A causa di un intervento urgente sul pestaggio dei carabinieri ecc. non ho dedicato "tutta" l'attenzione dovuta a questo argomento. Certo mi sarà sfuggita qualche papera o ambiguità. Alla misericordia di tutti l'autorizzazione a rimediare domani.

Lucio Musto is offline  
Vecchio 02-03-2006, 01.12.51   #15
Weyl
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Mah...!

Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
Alla globalizzazione l'Occidente ha contribuito in maniera determinante, facendo i propri interessi: si vorrebbe la globalizzazione delle merci e non degli esseri umani?
... allora perchè gli imprenditori ( quelli della famosa fabrichèèèèèèèèètta!!! ) che cercano spasmodicamente extracomunitari superflessibili, perchè non vengono obbligati a farsi carico di alloggi e infrastrutture minime e ne riversano invece il carico sulla comunità, innescando una guerra tra poveri?

p.s.
... tanto per non equivocare sul problema "vignette": quegli str..uzzi del giornaletto di estrema destra danese che si son divertiti a provocare ... tutti quei morti ... non pensiate siano meno str...uzzi del mullah "danese" che tardivamente le ha mostrate ai correligionari, durante un suo breve ritorno a casa: andrebbero subito incarcerati (mullah e giornalisti) per in istigazione (magari involontaria ... ma morti ne hanno provocati o no?) alla violenza e messi nella stessa cella: si azzuffino tra loro in cella .... senza che si sappia troppo in giro! Scherzo, ovviamente ... ma almeno spedire obbligatoriamente Calderoli come nuovo Ambasciatore a Bengasi, sarebbe d'uopo! Lì sì che si parrebbe ... la sua nobilitade!

La cosiddetta "globalizzazione" non è un fenomeno facilitato dall'occidente, bensì proprio e specifico di questo momento, contingente ma storico, delle società laiche del mondo.
Che ad esse non possa sottrarsi il resto del pianeta dipende da due fattori assai banali e semplici:
1) l'onda che esso provoca porta con sè attrattive irresistibili, le quali solleticano e affascinano gli uomini migliori espressi dalle culture delle altre genti;
2) in sè e per sè, esso non nasce come fenomeno "globalista", ma come intento di accelerare e "avvicinare" le relazioni (economiche, culturali e sociali) all'interno delle comunità laiche e liberali del mondo.
Che esso induca aspettative, speranze e bisogni dentro alcuni settori del terzo mondo non è affatto il frutto di un "calcolo" predisposto e voluto, ma un semplice "valore aggiunto" il quale complica e aggrava il fenomeno.

L'occidente non ha alcun "bisogno" di condividere la propria tecnologia, la propria cultura, i propri valori con il resto del mondo: questa è un'esigenza che nasce invece all'interno dei settori più attenti e avvertiti di quelle popolazioni.
Non vi è alcun "obbligo" che scaturisca da un diritto naturale a "condividere" il proprio benessere: la dialettica sorge, al contrario, dalla naturale disposizione dell'Uomo a perseguire il proprio "meglio", e dalla torpida inerzia di chi già lo possiede a concederlo, fatto che rallenta la realizzazione di questo desiderio.
Ma questa, è chiaro, è l'ottica occidentale liberista, la quale contempera anche l'attesa di un maggior bene comune che scaturisca dall'intento di realizzare tali istanze.

L'occidente, però, non è solo laicità, temperamento e Illuminismo: nelle sue viscere scorrono anche fantasmi regressivi.
Fantasmi che spaziano in quello spazio tenebroso che si tende, da un lato, dall'orrenda miscela di "Blut und Bode" (sangue e terra), e si es-tende, dall'altro, alla salvaguardia fondamentalista dell'Unicità, cattolico-marxista, dell'Uomo.
Sono questi gli spettri disperati dell'occidente che stringono le mani sanguinarie dell'Islam: gli stessi spettri che tesero il braccio ad Hitler, procurandogli il permesso di pervadere l'Europa di un delirio inattuale.

Non so qual genere di esorcismo possa liberarcene: dal momento che essi, gli spettri, proiettano sul buon senso della buona volontà le proprie istanze mortifere, percependole come esterne ad essi ed armandosi a combatterle.
Non lo so.
"Ich bin ein Berliner".
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Vecchio 02-03-2006, 01.35.46   #16
Lucio Musto
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Re: Mah...!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
L'occidente, però, non è solo laicità, temperamento e Illuminismo: nelle sue viscere scorrono anche fantasmi regressivi.
Fantasmi che spaziano in quello spazio tenebroso che si tende, da un lato, dall'orrenda miscela di "Blut und Bode" (sangue e terra), e si es-tende, dall'altro, alla salvaguardia fondamentalista dell'Unicità, cattolico-marxista, dell'Uomo.
Sono questi gli spettri disperati dell'occidente che stringono le mani sanguinarie dell'Islam: gli stessi spettri che tesero il braccio ad Hitler, procurandogli il permesso di pervadere l'Europa di un delirio inattuale.

Non so qual genere di esorcismo possa liberarcene: dal momento che essi, gli spettri, proiettano sul buon senso della buona volontà le proprie istanze mortifere, percependole come esterne ad essi ed armandosi a combatterle.
Non lo so.
"Ich bin ein Berliner".


E che é?...

Fino al punto che ho estratto, l'avevo capito, l'intervento, e trovato interessante!... ma questa, che lingua è?... dovrei capirla?...

Mammà!... Quanto, sono obsoleto!
Lucio Musto is offline  
Vecchio 02-03-2006, 13.50.46   #17
Weyl
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Precisazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da Rudello
E che é?...

Fino al punto che ho estratto, l'avevo capito, l'intervento, e trovato interessante!... ma questa, che lingua è?... dovrei capirla?...

Mammà!... Quanto, sono obsoleto!


(Si tratta della frase di esordio del discorso di J.F. Kennedy, a Berlino, 1961, in visita alla città dopo l'erezione del "muro": "Io sono un berlinese (...)")
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Vecchio 02-03-2006, 15.29.57   #18
oizirbaf
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Re: Mah...!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
La cosiddetta "globalizzazione" non è un fenomeno facilitato dall'occidente, bensì proprio e specifico di questo momento, contingente ma storico, delle società laiche del mondo.

... cioè di quelle occidentali (laiche e materialiste): si confonde spesso il materialismo storico marxista e l'umanesimo cristiano col il materialismo spicciolo e "culturalmente" povero della teoria liberista (teoria perchè poi sappiamo che le multinazionali impongono agli Stati misure protezionistiche quando fà comodo!).

La globalizzazione non è un male, ma solo un contenitore: io sono per la globalizzazione dei diritti, dello sviluppo equo-solidale, per un modello di autentico progresso che redistribuisca l'incremento produttivo della tecnologia tra tutte le PERSONE del PIANETA, rispettandone ritmi ed esigenze perchè noi esseri impermanenti non siami proprietari di nulla ma solo usufruttuari con la responsabilità di lasciare alle future generazione un mondo non peggiore di quello in cui viviamo. Questa è l'essenza del catto-marxismo come tu e tanti definiscono queste idee di sviluppo pacifico.

I valori (famiglia, vita sociale, culturale, la bellezza della natura e del paesaggio urbano etc etc.) sono spazzati via dall'incultura del Mercato come unico-vero Dio. Questo è un fanatismo che provoca guerre e volontà imperialista di controllo mondiale delle risorse, al pari del nazionalsocialismo e dello stalinismo. Il mercato deve tornare ad essere un mezzo mai un fine.

Bellissima frase quella che tanti entusiasmi suscitò a berlino ("Ich bin ein Berliner"): peccato che il controllo americano dopo il disfacimento dell'Urss (ad opera del segretario del PCUS M. Gorbaciov che voleva un socialismo democratico - ma gli States gli preferirono un mafioso come Eltsin) non ha mai teso ad un'Europa Unita (erano preoccupati persino dell'Euro!). Insomma le speranze che J.F. Kennedy suscitò furono spazzate via dal "realismo politico" di cui gli States pagheranno le conseguenze (l'Iraq è solo un piccolo assaggio, purtroppo!).

D'accordissimo sull' orrenda miscela di "Blut und Bode" comune all'Europa e agli Usa (il massacro di una splendida civiltà, lo schiavismo etc.), quindi comune all'Occidente.

Al pessimismo della ragione (... son stufo di ripetermo ma, sembra d'uopo) solo il gramsciano ottimismo della volontà potrà, se ne saremo all'altezza, evitare il baratro (lo scontro di cività così irresponsabilmente caldeggiato da tanti sciagurati e lo sfruttamento altrettanto irresponsabile dei polmoni verdi della Terra - vedi danni ambientali provocati dalla transamazzonica, solo per citarne uno) e costruire un futuro di speranza. Il futuro è nelle nostre mani.

Hasta siempre o più umilmente, ciauzzzzz

p.s.
... è già ora di tornare in ufficio per cui mi scuso se evito l'emendatio. Ne guadagnerà la spontaneità del sentimento, spero.
oizirbaf is offline  
Vecchio 02-03-2006, 21.33.02   #19
oizirbaf
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... il presente che dobbiamo combattere, se non vogliamo un futuro peggiore: http://www.themeatrix.com/italian/
oizirbaf is offline  
Vecchio 03-03-2006, 01.56.17   #20
romolo
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Re: Re: Mah...!

Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
... cioè di quelle occidentali (laiche e materialiste): si confonde spesso il materialismo storico marxista e l'umanesimo cristiano col il materialismo spicciolo e "culturalmente" povero della teoria liberista (teoria perchè poi sappiamo che le multinazionali impongono agli Stati misure protezionistiche quando fà comodo!).

La globalizzazione non è un male, ma solo un contenitore: io sono per la globalizzazione dei diritti, dello sviluppo equo-solidale, per un modello di autentico progresso che redistribuisca l'incremento produttivo della tecnologia tra tutte le PERSONE del PIANETA, rispettandone ritmi ed esigenze perchè noi esseri impermanenti non siami proprietari di nulla ma solo usufruttuari con la responsabilità di lasciare alle future generazione un mondo non peggiore di quello in cui viviamo. Questa è l'essenza del catto-marxismo come tu e tanti definiscono queste idee di sviluppo pacifico.

I valori (famiglia, vita sociale, culturale, la bellezza della natura e del paesaggio urbano etc etc.) sono spazzati via dall'incultura del Mercato come unico-vero Dio. Questo è un fanatismo che provoca guerre e volontà imperialista di controllo mondiale delle risorse, al pari del nazionalsocialismo e dello stalinismo. Il mercato deve tornare ad essere un mezzo mai un fine.

Bellissima frase quella che tanti entusiasmi suscitò a berlino ("Ich bin ein Berliner"): peccato che il controllo americano dopo il disfacimento dell'Urss (ad opera del segretario del PCUS M. Gorbaciov che voleva un socialismo democratico - ma gli States gli preferirono un mafioso come Eltsin) non ha mai teso ad un'Europa Unita (erano preoccupati persino dell'Euro!). Insomma le speranze che J.F. Kennedy suscitò furono spazzate via dal "realismo politico" di cui gli States pagheranno le conseguenze (l'Iraq è solo un piccolo assaggio, purtroppo!).

D'accordissimo sull' orrenda miscela di "Blut und Bode" comune all'Europa e agli Usa (il massacro di una splendida civiltà, lo schiavismo etc.), quindi comune all'Occidente.

Al pessimismo della ragione (... son stufo di ripetermo ma, sembra d'uopo) solo il gramsciano ottimismo della volontà potrà, se ne saremo all'altezza, evitare il baratro (lo scontro di cività così irresponsabilmente caldeggiato da tanti sciagurati e lo sfruttamento altrettanto irresponsabile dei polmoni verdi della Terra - vedi danni ambientali provocati dalla transamazzonica, solo per citarne uno) e costruire un futuro di speranza. Il futuro è nelle nostre mani.

Hasta siempre o più umilmente, ciauzzzzz

p.s.
... è già ora di tornare in ufficio per cui mi scuso se evito l'emendatio. Ne guadagnerà la spontaneità del sentimento, spero.


oizirbaf, rudello, Weyl...quanti siete a pensare e a scrivere così bene? "C'à del marcio in Danimarca" e ovunque. Ma c'è anche
tanto sano fermento: forse ovunque, certamente in Italia. Grazie.
romolo is offline  

 



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