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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 08-03-2006, 13.11.48   #41
Weyl
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Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta







Ho scritto:

!!! "Differentemente dalla posizione generale sostenuta da Marx sulla dialettica" !!!

Per chi mi conosce un poco non è novità vedere interi concetti viaggianti su di un binario ben definito
estrapolati dal loro contesto d'origine ed usufruiti ad uso e consumo del "pensiero creativo" della sottoscritta che a sua plastica discrezione li dirotta su di un binario completamente differente da quello d'origine. Chiamo questo: arte creativa della composizione ad uso espressamente funzionale (ed usurpativo! ) o più semplicemente deduzione logica derivata dall'antico detto "nulla va mai buttato" prendendo ispirazione dal modernismo "taglia e cuci" [beh.. se ami woody allen almeno qualche risata te l'avrò.. come dire.. "scucita"

Dunque, Ricominciamo.. come diceva Pappalardo!


"Differentemente dalla posizione generale sostenuta da Marx"
prendo dalle sue considerazioni ciò che fa comodo e serve le mie!
Alle mie serve: identificazione primaria sui bisogni materiali dell'uomo,
in un contesto dove questi siano decisamente separati da ogni altro aspetto,
di modo che la finalità delle parole sia il più estrema possibile
e riferita esclusivamente all'elemento che voglio centrare.
Poi mi occorre l'elemento fulcro, ciò che spinge l'uomo a dimenticare ciò che in realtà gli serve
e la causa scatenante di tale dimenticanza, centrare il problema dal punto di vista
analitico ovvero: come funziona la possibile manipolazione mentale.
Lego quindi le due questioni, dapprima separate al fine d'evidenziarle,
nel filo unico della medesima finalità discorsiva.

Servirmi di un Marx e di un Fromm è scelta facilmente riconoscibile,
dai contorni netti che tanto restano indelebili ad una prima lettura
di presentazione generica alla problematica, quindi rileggendo attentamente
il messaggio per ciò che nella realtà è scritto comparirà unicamente il mio pensiero sulla questione
e le firme-citazioni unicamente marginali.

[ Ponendo Gandhi ed il monito intorno alla stupidità
come conclusione alla mia breve introduzione
ed apertura alle tematiche inerenti alle suddette citazioni di marx e fromm
successivamente commentate. ]

La chiamo "composizione a mosaico";
se poi uno vuole leggerci altro.. forse ce lo avrebbe letto ugualmente!



Peace and love!



Gyta [/b]


Non è che non avessi compreso il senso globale del discorso, Gyta, ma semplicemente intendevo fare riferimento a quella specifica citazione. Perchè?
Per due ragioni:
1) il pensiero di Marx non può essere "estrapolato" dalla dialettica, poichè tutta la sua analisi sul lavoro, sulla rappresentazione della società in classi, sulla stessa lettura storica dei fenomeni politici e sociali mette capo letteralmente al metodo dialettico.
Sarebbe come voler sviluppare la rappresentazione di una curva su di un grafico respingendo gli strumenti dell'analisi matematica e gli studi di funzione dell'equazione che la descrive.
2) Non esistono orientamenti ideologici politici che non abbiano per oggetto il soddisfacimento dei bisogni primari e materiali dell'uomo.
Tale obiettivo è comune tanto a Marx come ad Adam Smith, tanto ad Althusser come a Stuart Mill, a von Mises o a Juenger.
Le differenze stanno tutte nelle "modalità" mediante cui si ritiene di poter fornire le risposte più adeguate, soddisfacenti ed efficaci a tali bisogni.
E tutto ciò si incentra intorno ad una precisa "immagine" politica e antropologica del soggetto di tali bisogni, che è l'uomo.

Ora, vedi, il punto è che, secondo me, tale immagine non può essere composta a "mosaico", prendendone un pezzetto di qua e un boccone di là, e qualche spizzico altrove.
In ultima analisi, l'immagine sarà "una", una tra quelle entro cui si attingono i presunti frammenti...
Una sola.
Così, almeno, la vedo io.
Weyl is offline  
Vecchio 08-03-2006, 16.07.06   #42
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
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Messaggi: 168
Re: Re: weylusconi

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
...in questa sede, tu sbagli quando pretendi di poter prescindere da qualsiasi posizione teorica, ideologica e teoretica, rispetto ai programmi dell'una o dell'altra parte in campo.

...la confidenza in un circolo virtuoso che, dalla libera circolazione dei valori e delle cose, fa della prassi del mercato l'arbitro effettivo della teoria.

... so che sei un liberale (liberal direbbero negli States): come potresti esser filoberlusconiano! Appunto ti dicevo di non temere che a sinistra (il liberalismo nacque come sinistra borghese antimonarchica!) sono più quelli che ragionano quasi come te (solo con una spruzzata di protezione sociale: è il programma minimo o manimalista).

Però, dopo il giusto tuo preambolo ... ti pizzico con le mani nella marmellata del "circolo virtuoso del mercato": basta capirci! Anche tu hai quindi i tuoi Valori che vorresti permeassero nella loro libera circolazione la società?

La vexata qaestio è proprio la concezione del mercato: per me è solo un mezzo che non regolato (non ho detto irregimentato!) distrugge quei valori di comunità (dalla famiglia alla "patria" all'umanità), lealtà, spiritualità nella natura (e chi più ne ha più ne metta) che magari interessano anche te.

Sì! Hai invece colto nel segno nell'individuare nei valori del messaggio di Gesù di Nazareth (da agnostico non posso scientemente chiamarlo cristianesimo: Il "concetto" di Kristhòs implica la fede che - per il momento - non ho!), lo stesso filone che è proprio al composito movimento new-global (lasciamo l'epiteto no-global a chi non ha capito).

Dunque "l'accusa" di catto-comunismo (seppur l'epiteto è rozzo e ad usum delphini) è sostanzialmente corretta.
Il Liberalismo è cosa diversa e più "laica".
Son queste le nostre opposte posizioni! Non altro!

Magari queste due visioni del mondo fossero quelle che si contrappongono nell'agone politico mondiale!

Si sceglie il meno peggio (siamo esseri "finiti", lo sappiamo: ora lo so anch'io. I vent'anni son passati...) ... ma, proprio nella sezione "Cultura e Società" possiamo almeno pretendere che... si scelga di accettare regole uguali per tutti (... è questo il principio che accettiamo con entusiasmo della rivoluzione liberal-borghese, contro le leggi del Monarca Assoluto).

Chi governa con regole a suo uso e consumo, converrai, è aldiquà del vero liberalismo. Almeno chiediamo, uniti, queste regole: poi giocheremo la nostra leale partita. Tutto quì, ma non è poco.

Vale!
oizirbaf is offline  
Vecchio 08-03-2006, 16.17.45   #43
gyta
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
Ora, vedi, il punto è che, secondo me, tale immagine non può essere composta a "mosaico", prendendone un pezzetto di qua e un boccone di là, e qualche spizzico altrove.
In ultima analisi, l'immagine sarà "una", una tra quelle entro cui si attingono i presunti frammenti...
Una sola.
Così, almeno, la vedo io.

Okay! Allora cancella la firma di Marx e attieniamoci alle parole scritte,
così ogni fraintendimento è annullato!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
il soddisfacimento dei bisogni primari e materiali dell'uomo.
Tale obiettivo è comune tanto a Marx come ad Adam Smith, tanto ad Althusser come a Stuart Mill, a von Mises o a .

Le differenze stanno tutte nelle "modalità" mediante cui si ritiene di poter fornire le risposte più adeguate, soddisfacenti ed efficaci a tali bisogni.

Infatti il riferimento a Marx non è casuale, ma voluto!
Ciò non toglie che io posso approvare parte di un discorso, di una teoria ricusandone altro!
Così va la storia del pensiero umano:si costruisce e ci si confronta col pensiero altrui!
[Di certo non avrei scelto Adam Smith (il "taoismo" applicato all'economia!! ) né von Mises! E perché non Canard con la dinamica dei fluidi..?? L'organizzazione dello Stato non è esattamente wall street!!!] Comunque la discussione non verte intorno al marxismo, né a lezioni di teoria economica!

Ecco perché non mi stanco di ripetere che per risolvere i problemi più importanti dell'organizzazione dello Stato non è necessaria una formazione in economia ma è sufficiente una semplice e trasparente analisi dei fatti!
"Mistificare" è rendere "Graaaande" qualcosa che è alla portata della comune intelligenza logica: non si tratta di prevedere l'andamento del mercato ma di considerare quale siano le esigenze primarie dello Stato come unità dei cittadini e non come nebuloso "ente investitore"! Qui si ha una misura di come l'individuo come tale venga a contare sempre meno di una mosca, logico che poi tutto resti in mano di pseudofilosofi della finanza!!

Rilancio: occupiamoci di eleggere rappresentanti del nostro pensiero elementarmente espresso, che si facciano carico dei nostri bisogni reali attraverso risposte reali non eleggiamo filosofi del capitale, ma tutori del lavoro, delle risorse del paese e di un mercato equo e regolato (non dalle multinazionali )! Il resto è cavillare su previsioni ciò che nemmeno Dio in persona azzarderebbe !!!

Se il cittadino medio si è allontanato dalla politica del suo paese è proprio grazie alla nebulosità di teorie economiche fondate sui "se" e sui "forse" e non sulla realtà delle risorse esistenti (e/o disponibili)!I rilanci possono andar bene ai margini delle ricchezze in sovrappiù.. ma qui non viene distribuito equamente nemmeno ciò che c'è, anzi regolarmente viene buttato, per le cosiddette "regole di mercato"!! Ma questo "mercato" è "regolato" da e per chi?? Non certo per chi il cibo lo avrebbe se non glielo buttassero dalla finestra.. ! Ma ci accorgiamo di cosa significa "consumismo"..? Di cosa significa "politica del capitalismo"..? Figuriamoci quanto gliene frega all'operaio che il suo non-capitale valga ipoteticamente x+1 fra vent'anni se manco lo possiede un capitale!! La moneta l'abbiamo inventata per comodità non per compiere le magie di "compri oggi ciò che mai potrai permetterti di pagare"! Amen!

Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
La vexata quaestio è proprio la concezione del mercato: per me è solo un mezzo che non regolato (non ho detto irregimentato!) distrugge quei valori di comunità (dalla famiglia alla "patria" all'umanità), lealtà, spiritualità nella natura (e chi più ne ha più ne metta) che magari interessano anche te



Gyta

Ultima modifica di gyta : 08-03-2006 alle ore 16.35.11.
gyta is offline  
Vecchio 08-03-2006, 23.39.18   #44
kantaishi
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Il messaggio fondamentale di Marx.

Salve,
io conosco una sola frase di Marx e la ritengo una massima di valore supremo,la sintesi di tutto.
Dice:

"La Storia non è altro che il racconto della lotta dell'uomo contro l'uomo per accappararsi i beni materiali."

Ha ragione Marx?
No?
Allora prestami 50 centesimi di Euro.
Te li restituisco fra un mese.
Eh no!-dirai tu- non mi freghi! Io non posso star senza dormire per 30 notti!

Pacebbene.

Kantai-Shi .
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Vecchio 09-03-2006, 01.01.26   #45
Weyl
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Re: Re: Re: weylusconi

Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
... so che sei un liberale (liberal direbbero negli States): come potresti esser filoberlusconiano! Appunto ti dicevo di non temere che a sinistra (il liberalismo nacque come sinistra borghese antimonarchica!) sono più quelli che ragionano quasi come te (solo con una spruzzata di protezione sociale: è il programma minimo o manimalista).

Però, dopo il giusto tuo preambolo ... ti pizzico con le mani nella marmellata del "circolo virtuoso del mercato": basta capirci! Anche tu hai quindi i tuoi Valori che vorresti permeassero nella loro libera circolazione la società?

La vexata qaestio è proprio la concezione del mercato: per me è solo un mezzo che non regolato (non ho detto irregimentato!) distrugge quei valori di comunità (dalla famiglia alla "patria" all'umanità), lealtà, spiritualità nella natura (e chi più ne ha più ne metta) che magari interessano anche te.

Sì! Hai invece colto nel segno nell'individuare nei valori del messaggio di Gesù di Nazareth (da agnostico non posso scientemente chiamarlo cristianesimo: Il "concetto" di Kristhòs implica la fede che - per il momento - non ho!), lo stesso filone che è proprio al composito movimento new-global (lasciamo l'epiteto no-global a chi non ha capito).

Dunque "l'accusa" di catto-comunismo (seppur l'epiteto è rozzo e ad usum delphini) è sostanzialmente corretta.
Il Liberalismo è cosa diversa e più "laica".
Son queste le nostre opposte posizioni! Non altro!

Magari queste due visioni del mondo fossero quelle che si contrappongono nell'agone politico mondiale!

Si sceglie il meno peggio (siamo esseri "finiti", lo sappiamo: ora lo so anch'io. I vent'anni son passati...) ... ma, proprio nella sezione "Cultura e Società" possiamo almeno pretendere che... si scelga di accettare regole uguali per tutti (... è questo il principio che accettiamo con entusiasmo della rivoluzione liberal-borghese, contro le leggi del Monarca Assoluto).

Chi governa con regole a suo uso e consumo, converrai, è aldiquà del vero liberalismo. Almeno chiediamo, uniti, queste regole: poi giocheremo la nostra leale partita. Tutto quì, ma non è poco.

Vale!


Ci riconosciamo, dunque, in quanto figli della stessa madre: ossia la Ragione.
E portatori degli stessi codici e limiti che essa stessa si riconosce: la consapevolezza dei criteri critici mediante i quali essa si dispone ad esser serva dell'equanimità, della temperanza e del disincanto.
Credo che le nostre contrapposizioni ideologiche siano assai meno rilevanti del modo in cui le confrontiamo: in questo agone politico penoso e fanaticamente tendenzioso, io credo che il nostro dialogo mostri la superiorità che la società civile può esprimere, rispetto al dibattito politico cui essa soggiace.
Siamo cittadini di questo occidente, al quale con uguale dignità e con orgoglio devolviamo i nostri progetti, la nostra intelligenza e le nostre conoscenze.
Se il tuo modo di porre e rappresentare l'idea dell'uomo e della società rappresentasse la "sinistra" ed il mio la "destra" di questo nostro mondo: bene, se tu prevalessi in un confronto di consensi, io non potrei che congratularmi con te e dispormi a collaborare con te, nell'intenzione di propormi a "consigliere" nell'esercizio del tuo potere.
Credo che tu faresti lo stesso con me, nel caso contrario.

Detto ciò, vengo al punto.
Tu cogli con esattezza un punto critico del liberalismo radicale, ossia un punto fragile, ma che non si riconduce, semplicemente, all'idea di una sostanziale "bontà" delle intenzioni umane, quando ad esse sia dato libero corso nell'agone delle dinamiche sociali.
Anche il liberismo confida in un principio che non ha appoggio in una ontologia dell'Esserci: un principio, in sostanza, metafisico.
Ossia quello che l'agire collettivo dell'Uomo, in un consesso libero di predeterminazioni di valore, implichi il massimo bene comune: il massimo bene "possibile", non il Bene "assoluto", il quale è presunto estraneo alle istanze, alle aspettative ed anche alla natura stessa dell'Uomo.

Detto ciò, ti saluto, caro amico.
Weyl is offline  
Vecchio 09-03-2006, 13.07.04   #46
pennac
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ricordi dal passato mi invitano a riconoscere come l'ideatore di questo threed fosse un forte sostenitore della teoria di darwin sull'evoluzionismo...ma se berlusconi ha potere (e tanto) e se dovesse (mi auguro di no) vincere le elezioni, non pensi che, indipendentemente dal metodo scelto per prodursi vantaggi, la "selezione naturale" lo abbia reso migliore dei perdenti ?

non dovresti prendertela così tanto...sai benissimo che troppe volte la natura si comporta in maniera bizzarra
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Vecchio 09-03-2006, 14.16.36   #47
bside
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Rispondendo a Gyta

I dati possono essere oggettivamente utili per rendere "vedenti" le persone, tuttavia non penso siano così determinanti nel spostare i voti da una parte all'altra, soprattutto in un elettorato poco mobile come quello italiano ancora molto legato al proprio passato politico.

L'economia potrebbe andare a rotoli e le persone continuare a votare gli stessi, come del resto hanno fatto nella prima repubblica quando il debito pubblico cresceva a dismisura e le ruberie erano sotto gli occhi di tutti.

Ci sono esempi poi di governi europei che hanno magari governato bene, con i conti in regola eppure hanno perso le elezioni. Penso ad esempio al generoso governo di Jospin in Francia che ha "regalato" le 35 ore e poi è stato punito sonoramente alle elezioni.

Anche oggi certe furberie e scempi normativi sono sotto gli occhi di tutti (per chi vuol vederli ovviamente), eppure tutto sembra passare nell'indifferenza dei più, ormai ci si abitua a qualsiasi porcheria.

Al di là dei dati economici quindi, agli elettori direi:

-Se volete che si affermi una cultura di pace, non date il voto a chi è a favore della guerra;
-Se volete che si affermi una cultura della solidarietà e della tolleranza, non date il voto a chi dell'intolleranza e della xenofobia fa una bandiera;
-Se volete che si affermi una cultura della legalità, non votate condannati ed inquisiti vari e chiunque cerchi di sottrarsi al giudizio della magistratura in modo truffaldino;
-Se pensate che solo uno stato laico possa garantire i diritti di tutti e rispettare le libertà di ciascuno nel reciproco rispetto, non votate dei baciapile e a chi si fa dettare l'agenda politica dal vaticano


Riguardo al presunto totalitarismo dell'opposizione e certi arditi parallelismi tra i comunisti non fedeli alla linea coi fascisti "virtuosi" (quali?) non fedeli a mussolini voglio ricordare che:

1) i comunisti italiani hanno combattuto il regime fascista pagandone un prezzo umano e di vite molto alto contribuendo in modo determinante a riportare le libertà politiche e civili in questo paese;
2) i comunisti italiani hanno partecipato alla stesura e sottoscritto la costituzione italiana;

Questi fatti testimoniano in modo incontrovertibile la fedeltà ai valori democratici dei comunisti.
Del resto nemmeno Gramsci vedeva le condizioni per una rivoluzione su modello di quella sovietica in Italia; argomento poi ripreso da Togliatti nella sua "via italiana al socialismo" ovvero fedeltà alla costituzione e lotta democratica. Questo sono i FATTI storici.

3) Il fascismo è ed è stato e null'altro può essere che totalitarismo. Gli eredi di quella cultura politica si trovano oggi al governo.

4) Il comunismo in russia è stato totalitarismo, non c'è dubbio, ma il socialismo, il cumunismo, le idee egualitarie sono nate ben prima di marx e del comunismo sovietico (primo tentativo storico di costruire una società alternativa a quella capitalistica) e non rappresentano affatto idee totalitarie. Hanno rappresentato al contrario una grande prospettiva di liberazione, che ha unito milioni d'individui nel mondo nella lotta per l'eguaglianza la giustizia sociale.
bside is offline  
Vecchio 09-03-2006, 14.29.57   #48
maxim
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4) Il comunismo in russia è stato totalitarismo, non c'è dubbio, ma il socialismo, il cumunismo, le idee egualitarie sono nate ben prima di marx e del comunismo sovietico (primo tentativo storico di costruire una società alternativa a quella capitalistica) e non rappresentano affatto idee totalitarie. Hanno rappresentato al contrario una grande prospettiva di liberazione, che ha unito milioni d'individui nel mondo nella lotta per l'eguaglianza la giustizia sociale.

...in Russia, nelle fosse comuni, in segno di eguaglianza, qualcuno è riuscito anche ad unire 20 milioni di individui.

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Vecchio 09-03-2006, 14.42.34   #49
klara
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...in Russia, nelle fosse comuni, in segno di eguaglianza, qualcuno è riuscito anche ad unire 20 milioni di individui.


...battute...si dimentica che il capitalismo di cent'anni fa non e' piu quello di oggi proprio grazie alle idee socialiste...ne siamo eredi...

,klara
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Vecchio 09-03-2006, 14.46.45   #50
oizirbaf
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Messaggio originale inviato da klara
...si dimentica che il capitalismo di cent'anni fa non e' piu quello di oggi proprio grazie alle idee socialiste...ne siamo eredi...

,klara

... ma quei morti non hanno fatto in tempo a vederne i frutti! Non è più attualità politica ma se maxim ce li ricorda, ...a sinistra non innervosiamoci.
oizirbaf is offline  

 



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